I POOH - ENERGIA INCONTENIBILE Roby Facchinetti: “Il mio pensiero è che la nostra musica possa vivere oltre noi” A Milano allo Stadio di San Siro venerdì 10 e sabato 11 giugno 2016, i POOH hanno dato vita ad un doppio evento esplosivo che ha aperto la tournée Reunion – L’Ultima Notte Insieme, che celebra i 50 anni di carriera della band più longeva della musica italiana. Il 2016 sancisce definitivamente lo scioglimento del gruppo. Quasi 3 ore di musica con 50 brani dalle origini sino ad oggi, un percorso sonoro ed artistico che spazia dal pop al rock e che ha saputo e sa coinvolgere tre generazioni. Un coro di fan d’ogni età che, con 50.000 presenze ad ogni concerto, ha vissuto uno spettacolo d’energia entusiasmante e ricco di emozione e commozione. Il meglio dell'evento andrà in onda in prima serata su canale 5 a settembre. Il tour prosegue allo Stadio Olimpico di Roma il 15 giugno e allo Stadio San Filippo Messina il 18 giugno. A settembre sono attesi all’Arena di Verona per tre concerti l’8, il 9 e l’11. A seguire, intraprenderanno la tournée autunnale: 13 SETTEMBRE – BERGAMO, 28 OTTOBRE – EBOLI (SALERNO), 1 NOVEMBRE – BARI, 8 NOVEMBRE – BOLOGNA, 18 NOVEMBRE – FIRENZE, 25 NOVEMBRE – TORINO. Roby Facchinetti, Dodi Battaglia (grandioso chitarrista), Red Canzian, Stefano D’Orazio e Riccardo Fogli (accolto sul palco con un’ovazione del pubblico e che ha saputo destreggiarsi tra chitarra e basso), ancora insieme per l’ultima volta, ci regalano concerti indimenticabili con 50 canzoni (riarrangiate per le cinque voci, da segnalare i nuovi video “Pensiero” “Noi due nel mondo e nell’anima” e “Chi fermerà la musica”), una per ogni anno di carriera, aprendo con “Giorni infiniti” per concludere con “Ancora una canzone”, brano inedito di Facchinetti e D’Orazio, che sarà contenuto nel disco, presentato da F&P Group - Concerti ed eventi e A1 Entertainment e distribuito da Sony Music Italy, e che uscirà il 16 settembre. L’album verrà pubblicato in due versioni, una contenente 3 cd e l’altra 3 cd + dvd con il live del concerto; il 30 settembre, invece, uscirà il “5 VINILI PICTURE” (5 vinili con 5 diverse copertine, raffiguranti ognuno di loro), la versione a tiratura limitata P.U.L.S.E (Pooh Ultra Limited SuperFan limited Edition), e il BOX con 3cd + dvd + docufilm con immagini inedite di backstage del concerto + libro di 200 pagine che contiene la storia della reunion, interviste e foto esclusive. Lo spettacolo racchiude la loro storia non solo artistica, ma anche d’innovazioni tecniche che hanno rivisitato e attualizzato con risultati stupefacenti. Un palco su due livelli per 600 mq, enormi pannelli e megaschermi, una pedana della batteria rotante a 180° con doppio set di batteria/percussioni, effetti pyro sulle colonne laterali, effetti fiamma sul fronte palco e sullo stage, effetti pirotecnici a tema e sulla scritta “POOH”, calandrata a mano. Il pubblico, coinvolto e vibrante, ripercorre non solo la “vita” musicale dei Pooh, ma la propria, inevitabilmente. Le loro canzoni hanno accompagnato la nostra esistenza e nell’ascolto e ri-ascolto sono la nostalgia e la gioia di momenti che ritornano alla mente in emotiva reazione. E’ quindi un percorso musicale, ma profondamente umano attraverso brani in cui i Pooh hanno saputo toccare temi d’amore, di solidarietà, come temi scomodi precorrendo i tempi. I “pensieri” donati al pubblico, con umiltà ed entusiasmo, tra un brano e l’altro, rivelano ancora una volta la capacità di questi esperti e inesauribili artisti di essere capaci di “meravigliarsi e meravigliare”. Riporto il post pubblicato in web dal figlio di Roby Facchinetti, Francesco: "Ciao, mi chiamo Francesco e di cognome faccio Facchinetti. Sono nato il 2 Maggio del 1980 e per vent’anni ho vissuto all’ombra dei palchi di mio papà e dei mie zii. Insomma, avete capito, sono cresciuto con le canzoni dei Pooh. Ho imparato a respirare a tempo con i colpi di batteria di zio Stefano, ho dentro l’energia della chitarra di zio Dodi, ho sempre amato saltare esattamente come fa zio Red e ho imparato a sognare così come mi ha insegnato mio padre. Ieri, come potete vedere dalla foto, dopo 50 anni di storia i Pooh hanno suonato a SanSiro. Io ero lì, proprio davanti a quel palco che mi ha visto crescere. Ho pianto, ho pianto tanto. Ho pianto di felicità, di nostalgia. Ho pianto perché ho rivisto i miei 36 anni SENZA FIATO. Ho pensato a tutto quello che mi è successo e alla mia vita. Alle persone che non ci sono più. A tutte le emozioni che ho provato e a quelle che avrei voluto vivere ma non ho avuto il coraggio di farlo. E perché tutto questo è successo ieri? Perché i Pooh sono la mia vita, tutta la mia vita. E ieri, guardando le facce delle oltre 50 mila persone, mi sono accorto che anche per loro era così. Quei 4 ragazzi non solo hanno fatto musica ma sono andati oltre. Fanno parte del nostro DNA, sono parte della nostra quotidianità, della nostra vita. Questa sera sarò di nuovo lì, insieme a tanti di voi, a godermi ancora una volta lo spettacolo dei Pooh. Ci vediamo sotto il palco! Ciao, mi chiamo Francesco e di cognome faccio Facchinetti. Mi chiamano il figlio dei Pooh e hanno ragione perché è così: IO SONO IL FIGLIO DEI POOH! Vi abbraccio e vi voglio bene”. ANCHE PER NOI ERA COSI’… Anche per me era così l’11 giugno a San Siro, anche con un pizzico di orgoglio bergamasco. Immersa e persa fra 50.000 persone…le lacrimucce sono uscite in un’infinità di emozioni fra energia incontenibile, nostalgia ed irrazionale emotivo, toccando l’apice con Pensiero… Noi due nel mondo e nell’anima… Dammi solo un minuto…con l’ineguagliabile performance di Parsifal… Ci penserò domani…e chi più ne ha più ne metta. Si può aver amato oppure odiato, esaltato o snobbato (inspiegabilmente) i POOH…ma SONO LA NOSTRA STORIA…50 anni di NOI. Durante il concerto, in modo accorato, così si è espresso Roby Facchinetti: “Il mio pensiero è che la nostra musica possa vivere oltre noi” …e questo è e sarà inevitabilmente. Grazie ai Pooh! Silvia Calzolari http://www.pooh.it/ SCALETTA CONCERTO: Intro 1. Giorni infiniti (da “Giorni Infiniti” – 1986) 2. Rotolando respirando (da “Rotolando Respirando” – 1977) 3. Dammi solo un minuto (da “Rotolando Respirando” – 1977) 4. Banda nel vento (da “Buona Fortuna” – 1981) 5. Vieni fuori [Keep On Running] (da “Per quelli come noi” – 1966) 6. In silenzio (dal singolo “In silenzio/Piccola Katy” – 1968) 7. Piccola Katy (dal singolo ” In silenzio/Piccola Katy” – 1968) 8. Nascerò con te (da “Alessandra” – 1972) 9. Io e te per altri giorni (da “Parsifal” – 1973) 10. Se c’è un posto nel tuo cuore (da “Asia non Asia” – 1985) 11. Amici per sempre (da “Amici per sempre” – 1996) 12. L’altra donna (da “Uomini Soli” – 1990) 13. Stai con me (da “Cento di queste vite” – 2000) 14. Se sai se puoi se vuoi (dal singolo “Se sai se puoi se vuoi/Inutili memorie” – 1974) 15. La gabbia [strumentale] (dal singolo “Risveglio/La gabbia” – 1977) 16. L’aquila e il falco (da “Dove comincia il sole” – 2010) 17. Il ragazzo del cielo (Lindbergh) [parte strumentale] (da “Boomerang” – 1978) 18. Risveglio [strumentale] (dal singolo “Risveglio/La gabbia” – 1977) 19. L’ultima notte di caccia (da “Viva” – 1979) 20. Viva [strumentale] (da “Viva” – 1979) 21. Pierre (da “Poohlover” – 1976) 22. In diretta nel vento (da “Rotolando Respirando” – 1977) 23. Stare senza di te (da “Il cielo è blu sopra le nuvole” – 1992) 24. 50 primavere (da “Il cielo è blu sopra le nuvole” – 1992) 25. Alessandra (da “Alessandra” – 1972) 26. Uomini soli (da “Uomini Soli” – 1990) 27. Quando una lei va via (da “Alessandra” – 1972) 28. Notte a sorpresa (da “Viva” – 1979) 29. Nel buio [I Looked In The Mirror] (da “Per quelli come noi” – 1966) 30. Domani (da “Ascolta” – 2004) 31. Parsifal (da “Parsifal” – 1973) 32. Per te qualcosa ancora (dal singolo “Per te qualcosa ancora/E vorrei” – 1974) 33. Dove sto domani (da “Buona fortuna” – 1981) 34. Cercando di te (da “Amici per sempre” – 1996) 35. La ragazza con gli occhi di sole (da “Oasi” – 1988) 36. Ci penserò domani (da “Boomerang” – 1978) 37. Pronto, buongiorno è la sveglia… (da “Boomerang” – 1978) 38. La donna del mio amico (da “Amici per sempre” – 1996) 39. Canterò per te (da “…Stop” – 1980) 40. La mia donna (da “Aloha” – 1984) 41. Dimmi di sì (da “Un posto felice” – 1999) 42. Noi due nel mondo e nell’anima (da “Alessandra” – 1972) 43. Il cielo è blu sopra le nuvole (da “Il cielo è blu sopra le nuvole” – 1992) 44. Tanta voglia di lei (da “Opera prima” – 1971) 45. Io sono vivo (da “Viva” – 1979) 46. Non siamo in pericolo (dal singolo “Non siamo in pericolo/Anni senza fiato”– 1982) 47. Chi fermerà la musica (da “Buona fortuna” – 1981) 48. Pensiero (da “Opera prima” – 1971) 49. Ancora una canzone (singolo inedito – 2016) 50. Finale Recensione e foto a cura di SILVIA CALZOLARI "BLACK CAT" “UN MONDO LIBERO - UN SOGNO LIBERO - UN CANTO LIBERO” Tra diavolo e acqua santa l’album più anarchico e dal suono-nero di ZUCCHERO SUGAR FORNACIARI “Black Cat”, il nuovo album di Zucchero Sugar Fornaciari in tutti i negozi e su tutte le piattaforme di digital download e streaming! Prodotto da tre grandi nomi del panorama internazionale, T Bone Burnett (Elvis Costello, Elton John, Tony Bennett e altri), Brendan O’Brien (Bruce Springsteen, Pearl Jam, Bob Dylan e altri) e Don Was (The Rolling Stones, Iggy Pop, Bob Dylan e altri), “BLACK CAT” si compone di 13 brani dalle nervature rock-blues: “Partigiano Reggiano” (Don Was), “13 Buone Ragioni” (Don Was), “Ti Voglio Sposare” (Brendan O’Brien), “Ci Si Arrende” – feat. Mark Knopfler (Don Was), “Ten More Days” (T Bone Burnett), “L’Anno Dell’Amore” (Don Was), “Hey Lord” (T Bone Burnett), “Fatti Di Sogni” (Brendan O’Brien), “La Tortura Della Luna” (Don Was), “Love Again” (T Bone Burnett), “Terra Incognita” (Brendan O’Brien), “Voci” (T Bone Burnett) e “Streets Of Surrender (S.O.S)” – feat. Mark Knopfler (Don Was). L’album annovera la collaborazione artistica di Bono, che in seguito alla tragedia avvenuta al Bataclan di Parigi ha scritto con Zucchero il brano “Streets Of Surrender (S.O.S.)”, e la partecipazione alle chitarre di Mark Knopfler, che suona sia nel brano “Streets Of Surrender (S.O.S.)” sia nel brano “Ci si arrende”. Arriva pienamente in ogni singolo poro della pelle e nelle vibrazioni interiori, spinta libera in atmosfere che si rifanno a “Oro incenso e birra” e che si fanno presente muovendo le corde giuste. Quel rosso partigiano che incalza nei suoni che incitano alla danza e alla comunione. Blues e gospel, un album nero che ci abbraccia tra malinconia e sensualità innalzandoci ed aprono a sensazioni vive ricche di energie, bellezza e poesia. 13 brani il cui l’ascolto scorre nella piacevolezza stimolando emozioni negli ossimori. Adrenalina che accende tra sensi ed anima. C’è come sempre la maestrìa di Adelmo Forniaciari che partendo dal suono dà vita a parole nella luce e nel disincanto, quel modo genuino e quella autenticità necessaria all’umano e alla comunità. CONFERENZA STAMPA - MILANO - PALAZZO GAGLIARDI RICCARDO VITANZA (Amministratore Unico e Direttore Generale di Parole & dintorni): "'Black Cat' di Zucchero Sugar Fornaciari arriva sul mercato internazionale, non solo italiano, sulla scia di oltre 60 milioni di dischi venduti nel mondo fino ad oggi da Zucchero. I due brani estratti dall’album, che sono stati scelti per la promozione radiofonica e per il lancio dell’album, sono 'Partigiano reggiano' in Italia e ‘Voci' all’estero. Il tour mondiale di Zucchero partirà con 10 date all’Arena di Verona, proseguirà nel corso dell’anno in tutta Europa, mentre l’anno prossimo toccherà altri continenti. Oltre alle tre date all’Olympia di Parigi, ci saranno due date alla Royal Albert Hall di Londra ad ottobre. E' la prima volta che un artista italiano fa due date consecutive in questa sala concerti. Zucchero è l’artista italiano che più inanella sold out e fa concerti all’estero, toccando tutti gli angoli del pianeta. Primo artista occidentale a suonare al Cremlino, dopo la caduta del muro, e così come a Cuba sotto embargo c’è stato il suo grande live. Per la prima volta sarà in concerto in Giappone". ALESSANDRO MASSARA (presidente di Universal Music): "Zucchero è il vero produttore dei suoi dischi. Il disco è frutto di anni e anni di lavoro, ricerca e riflessioni. Sono trascorsi sei anni dal suo ultimo lavoro (Chocabeck), non voleva ripetersi ma fare qualcosa di diverso ed è un lavoro che rimarrà nel tempo. È un'opera d'arte. Il singolo 'Partigiano reggiano' è al numero uno dell'airplay radiofonico da parecchie settimane". ZUCCHERO spiega l’omaggio per i giornalisti (un cofanetto con cd, vinile e “Palo Santo”): "La scatola per i giornalisti è una riproduzione di un nastro analogico. Ho iniziato a far dischi con quelle scatole che contenevano un vinile, formato al quale sono ancora molto legato. Contiene oltre al vinile anche il cd e ‘Palo Santo’ (bastoncini di legno) che una volta acceso viene spento e fa fumo aromatico come l’incenso. Il Palo Santo è un albero che cresce fra il Mexico ed il Texas. Lo trovavo ogni mattina in studio, lo portava T Bone (T Bone Burnett, cantautore e produttore). Non è droga... è qualcosa che fa rilassare e meditare, fa sentire in pace secondo lui, a me piace il suo profumo. Lo accendo anche a casa. Il disco è stato registrato sia in digitale che in analogico, da cui poi abbiamo scelto traccia per traccia quella che ‘suonava’ meglio: nelle ballate è stato usato più analogico, nei tempi veloci più digitale. Pensavo non si facesse più, perlomeno non l'avevo mai fatto recentemente. È una combinazione che mi ha colpito”. Un disco omogeneo... ZUCCHERO: "La mia preoccupazione, avendo tre produttori diversi, era quello che il disco potesse suonare in tre modi diversi (ognuno ha il proprio suono e il proprio stile). Ho fatto una riunione con tutti e tre, prima di entrare in studio di registrazione. Loro si rispettano molto, sono amici e quindi ci siamo confrontati. Non c’era competizione o qualcuno che facesse la star rispetto all’altro. Hanno capito che il disco doveva suonare come un progetto unico, omogeneo, pur nelle diversità di stile. Importante era che dessi loro la scelta dei brani, in modo mirato. Ne ho dati 21, 7 per ciascuno. Con Don Was - produttore di The Rolling Stones, Iggy Pop, Bob Dylan, Joe Cocker, Elton John ecc. - avevo già lavorato ed è più forte nel blues funky. Brendan O’Brien - Bruce Springsteen, Pearl Jam, Bob Dylan e altri - più nelle ballate. T Bone - produttore di Elvis Costello, Elton John, Tony Bennett, Robert Plant, Bono ecc. - era l’incognita. Gli ho affidato brani che dovevano essere trattati diversamente, volevo fossero stravolti da arrangiamenti. In studio abbiamo affinato il tutto. Non è stato un problema lavorare con loro, se non per gli spostamenti da Los Angeles, a Nashville ed a New Orleans. È stato molto interessante." L’ispirazione... ZUCCHERO: “Chocabeck l’ho fatto sei anni fa. Il piacere de La session è stata una deviazione che ho realizzato e vissuto con entusiasmo. Quello che mi ha fatto pensare è stato il tour negli Stati Uniti, 38 concerti negli stati del sud, in posti dove non avevo mai suonato: Lafayette, Memphis, Nashiville. Luoghi che sono stati d’ispirazione. Prima dovevo trovare il suono (come per Chocabeck sono state le campane piuttosto che le voci dei ragazzini) immaginandomi nelle piantagioni bellissime di cotone con gli schiavi, dove le catene sono il suono ritmico, dove le voci delle canzoni di prigione sono diventate importanti, dove per la batteria non si usa il solito kit tradizionale, ma un rullante in legno con pelle originale degli anni 40 con tanto di sonagli (un suono tribale), dove i bidoni di gasolio in metallo rendono il suono sordo e profondo, dove si utilizzano chitarre artigianali a corde grosse e il collo di bottiglia tagliato. Atmosfere che ricordano film come '12 anni schiavo’, 'il colore viola’ o il film di Tarantino ‘Django'. Questo Il suono che volevo creare. Le canzoni sono venute dopo, pensando a quel suono, con un lavoro di studio importante”. Un album anarchico? ZUCCHERO: "È un album libero. All'inizio della mia carriera, erano anni in cui si suonava nei locali e nelle discoteche e non si facevano canzoni necessariamente da primo posto in classifica, si faceva qualcosa di diverso. Si faceva ciò che ci piaceva. Ero un vulcano che esplodeva. Era facile. Diavolo in me e altri. Durante la carriera poi ho cominciato a dire: ‘questo singolo funzionerà in radio? Forse non ha la caratteristiche per funzionare in radio'. Quando cominci a dire non ha le caratteristiche qualsiasi artisti i più ostici avere un disco fa piacere ovviamente Chi dice che non gliene frega un cazzo, dice baggianate: fa piacere a tutti essere in testa alle classifiche. Rischi però, seguendo questo 'format’, di fare qualcosa solo per farlo funzionare e seguire un formato standard, tagliando ad esempio assoli di chitarra. Ho cercato di non pensare a questi schemi. Ho voluto fare un lavoro dentro, un percorso a ritroso, come ero a quel tempo. Ero più libero in passato perché non avevo niente da perdere, quindi ho cercato di essere libero. Anche ora, semmai io possa perdere qualcosa, dopo tanti di lavoro e a sessant’anni cosa potrei perdere?” Il brano "Hey Lord" ZUCCHERO: “Non necessariamente parla di naufraghi, ma di tutti i nuovi schiavi che noi vediamo in questo esodo biblico che stiamo vivendo. Pure in Street of Surrender c'è una citazione (testo di Bono) di un bambino sulla spiaggia. Ha colpito tutti. In effetti in questo album ci sono almeno tre brani che parlano di questi nuovi schiavi ed emarginati, gente che soffre e che muore. È chiaro che questo album contiene, soprattutto nei brani più gospel come Hey Lord, questo riferimento generale”. Il brano "La tortura della luna” ZUCCHERO: "La sessualità è una grande componente della musica, una componente che amo. Nella musica nera, da blues al soul, la sessualità è un ingrediente importante (oltre al ritmo, la melodia e l’armonia), ma dovrebbe far parte di tutte le musiche, anche delle romanze d’opera. Nei brani veloci, finché ho ancora questo slempito…" Cos'è lo slempito? ZUCCHERO: "Lo slempito è una forma dialettale lodigiana significa coraggio ed energia. Un signore, menestrello nelle sagre della zona ogni tanto tira fuori questa parola. Significa CORAGGIO ENERGIA…DIAMOCI UNA MOSSA…REAGIRE AGIRE. Ci sono altre parole dialettali che uso ed ho usato”. Profonda identità e leggerezza… Diavolo e Acqua Santa ZUCCHERO: "Diavolo e Acqua Santa sono io. Qualcuno mi disse: non capisco ancora come possano coesistere brani come ‘Diamante’ o ‘Sole all’improvviso’ e 'Mare impetuoso al tramonto' come altre. Fanno sempre parte di me: Diavolo e Acqua Santa. Non a caso il blues è sempre stato considerato la musica del diavolo. Questo non vuol dire che io sia una cattiva persona…poi bisogna vedere se il diavolo è cattivo. Sono io. Sulle ballate viene fuori questa parte di me che e a volte è anche poetica. Penso che parlare di sesso esplicito…ci vuole... ci vuole". Il brano "Partigiano reggiano" ZUCCHERO: "Sono nato in una zona rossa nella bassa emiliana. Dove c’era cooperativa e chiesa. Il 'partigiano reggiano’, al di là del gioco di parole, è un ricordo romantico di quello che potevo sentire da mia nonna o da mio zio che era stato deportato in Germania. Il partigiano veniva raccontato come una persona buona, coraggiosa che lasciava la famiglia per combattere contro la dittatura, per aiutare la povera gente a combattere. Questa è la mia immagine del partigiano reggiano. Poi ci sarà sempre qualcuno (giustamente o no) che dirà che i partigiani hanno commesso le loro malvagità. il 25 aprile è sempre molto sentito”. Un sindaco ha proibito l’esecuzione di “Bella ciao”, citata nella canzone “Partigiano reggiano” ZUCCHERO: "Così come ho fatto a Cuba non l’ho fatto per valenza politica, ma per il popolo. Questo sindaco…mah. La madre degli imbecilli è sempre incinta". Canzoni e ritmo in riferimento al passato e una sveglia per i giovani. ZUCCHERO: “Il mio messaggio, senza presunzione: mi piacerebbe 'allevare' dei piccoli partigiani, non armati. Mi piacerebbe tirar su qualcuno che abbia un ideale, più coesione e con un ideale pacifico, pronto a far muro contro qualcosa che non funziona e che non fa vedere nessun futuro, soprattutto ai ragazzi. Mi piacerebbe fare lo zio di questi ragazzi, insieme a qualche mio collega che ha ancora degli ideali non necessariamente di destra o di sinistra, ma con l’intenzione di unirsi per far fronte a cose che ci penalizzano. Un cuore unico che vada contro qualcosa, per i giovani. Invece i giovani sono sparpagliati e si occupano di altre cose o si accontentano di altre cose, ma alla lunga si troveranno male. Non vedo un grande futuro. Uniamoci e facciamo casino.”. 1983 SANREMO … collaborazioni eccelse come hai scelto i musicisti in base ai suoni o per che Abbiamo scelto i musicisti insieme ai produttori, ogni traccia 5-6 musicisti non devi per forzafar tutto l’album con loro. Ogni traccia o per lo meno a gruppi di due tre brani dovresti avere il musicista che va bene per quella traccia. Ritmico molto sincopato kessner se lui vuol venire con tengo brano deve avere musicisti diversi in teoria. Scelta con i produttori. Knopfer non è stato chiamato perché una leggenda, ma perché ha quel suono sullo strumento modo di suonare con le dita quel tipo di arpeggio che usò già con i Dire Streits io volevo quel suono. Faccio dischi ragionando in quel senso. Armonizzazioni tom was bryn villa specificità dei dettagli che è importante non il nome ovviamente anche il nome . Il significato del titolo "Black cat" ZUCCHERO: "Non ho pensato al gatto nero che attraversa la strada. Black cat è un suono, mi piaceva perché contiene la parola 'black'. È il disco più nero della mia carriera, come sonorità. Poi pensandoci bene, vari brani di bluesmen del passato contenevano il termine black e molti portavano con loro l’osso del gatto nero perché porta fortuna. È l’opposto della nostra visione del gatto nero. Inoltre il gatto è un animale libero a cui piace fare i fatti suoi. È selvatico e anarchico”. La discografia ha fatto dei danni alla musica? ZUCCHERO: “La discografia nei miei confronti non ha fatto danno. Mi hanno sempre lasciato libero. In generale credo che sia un gatto che si morde la coda. È un meccanismo difficile da comprendere. Se le radio non trasmettono un tuo brano, non arriva al pubblico e di conseguenza il pubblico non acquista il disco. Credo sia così in tutto il mondo.C’è un'eccesso nel seguire la tendenza dei media, il formato costruito appositamente. Ci doveva essere qualche partigiano che dicesse che c’è un limite a tutto questo. Non posso pensare che non ci siano canzoni migliori di quelle che sento in radio. Il problema è che le radio parlano molto e suonano poca musica, io odio chi parla troppo e preferisco chi sta zitto”. Tre versioni del disco: "C'è la versione italiana. Poi c'è quella internazionale (asiatica e spagnola) con le stesse canzoni ed alcune versioni diverse (in inglese o spagnolo). ZUCCHERO: "Ho sempre fatto una versione italiana con brani italiani e con un brano in inglese. Poi c’è quella internazionale con le stesse canzoni, ma tre versioni diverse, in inglese oppure spagnolo. A parte il brano di Bono per la versione inglese ci sarà Elvis Costello per la traduzione del brano ‘Love again’ ribattezzato 'Turner the world down’, per la versione spagnola duetto con Alejandro Sanz (per il brano ‘Fatto di sogni’ tradotto in Hechos de sueños) . Per il mercato asiatico per la prima volta collaboro con il chitarrista hard rock giapponese Tomoyasu Hotei nel brano ’Ti voglio sposare’, con chitarre distorte. In giappone canterò per la prima volta a fine maggio, sarò una settimana a Tokyo con lui come special guest, poi partirà per la prima volta promozione del disco, preparando il terreno con Hotei e pianificato il tour in giappone per il prossimo anno per la prima volta". Ospiti a Verona? ZUCCHERO: Non ho ancora messo la testa ai concerti di Verona. Sto pensando alla band, cerco di riprodurre questo album in modo organico. Avrò bisogno di tanti musicisti, buoni strumentisti. Saremo tra i 13 e i 14 sul palco. CI sarà qualche mio amico sicuramente, ci penserò a giugno o luglio, non li voglio annunciare …sarà una sorpresa, divertente anche per me. Magari artisti giovani, interessanti da sentire per la prima volta. Artisti che stiano bene con me. Sto pensando alla band per riprodurre questo album in maniera organica”. I concerti dell’Arena, organizzati da F&P Group, avranno degli ospiti, ma è ancora presto per parlarne, verranno comunque annunciati. La genesi della canzone “Streets Of Surrender" con Bono. ZUCCHERO: "Ero andato a trovare Bono a Torino, quando è venuto con gli U2. In camerino mi ha detto: 'Mi piacerebbe tanto che tu venissi sul palco a cantare con noi'. Sono caduto dalle nuvole, dovevo imparare accordi e testo, cantare in inglese. Sono stato due ore ad imparare le canzone e poi sono andato sul palco a suonare. Alla fine del concerto Bono mi ha detto: 'Come posso sdebitarmi?'. E io prontamente ho colto la palla al balzo. 'Mi piacerebbe cantare un tuo testo in inglese con la parola surrender’ gli ho detto. Poi sono partito per Los Angeles e Bono ha continuato il tour. Tre o quattro giorni dopo i fatti di Parigi mi ha comunicato di avere il testo. Bono mi ha detto di esser ispirato dai fatti di Parigi. Io onestamente dissi 'perché circoscrivere solo su Parigi? Fatto importante che ha colpito tutti, però ci sono stati anche altri attentati e fatti’. Quando mi ha spiegato cosa intendeva dire, ho trovato il testo commovente, ma non patetico… Parla di Gesù, dell’uomo giovane, nato in una mangiatoia, pieno d’amore, ma anche scomodo. 'Io non sono venuto qui per combatterti con l’odio, tu puoi decidere se combattermi o arrenderti con me in queste strade di resa'. Mi ha colpito”. Un album imperdibile ed emozionante…così sento… grazie a Zucchero per emozione! Silvia Calzolari TRACKs
Biografia (dal sito ufficiale). Adelmo Fornaciari nasce a Roncocesi (Reggio Emilia) il 25 settembre 1955. Successivamente si sposta a Forte dei Marmi in Toscana dove, tra il 1970 e il 1978, forma le sue prime band R&B: Le Nuove Luci, Sugar & Daniel e Sugar & Candies. È già conosciuto come “Zucchero”, un soprannome datogli da una delle sue maestre di scuola. Nel 1981 vince il festival di Castrocaro con il brano “Canto Te”. Nel 1983 incide il suo primo album in studio intitolato Un po’ di Zucchero e parte per San Francisco per incontrare Corrado Rustici che lo presenta a Randy Jackson. Nel 1985 torna in Italia con una nuova band nella quale ci sono Randy Jackson al basso, Corrado Rustici alla chitarra, Walter Afanasieff alle tastiere e Giorgjo Francis Perry alle percussioni. Partecipa al Festival di Sanremo con la canzone “Donne” (BMG) e successivamente pubblica Zucchero & The Randy Jackson Band. L’anno seguente esce il disco Rispetto che tocca i vertici delle classifiche e Zucchero partecipa nuovamente al Festival di Sanremo con “Canzone Triste”. Nel 1987 Zucchero incide Blue’s con Corrado Rustici e David Sancious, ai quali si uniscono anche a Clarence Clemons e i Memphis Horns per le registrazioni del disco. Il risultato sono oltre 1 milione e 300 mila copie vendute in Italia, il maggior risultato commerciale di sempre per un album di musica rock. Successivamente Zucchero parte in tour con Joe Cocker e Miles Davis. Nel 1988 scrive un pezzo per la colonna sonora del film Snack Bar Budapest, diretto da Tinto Brass e, durante lo stesso anno, Zucchero registra una nuova versione del brano “Dune Mosse” con Miles Davis. Nel 1989 pubblica il suo quinto album in studio, Oro incenso & birra, realizzato in collaborazione con Eric Clapton e con i musicisti che avevano collaborato alla produzione di Blue’s. È proprio l’assolo di chitarra di Clapton che rende la canzone “Wonderful world” così unica. Questo album vende oltre 1 milione 700 mila copie in Italia, superando il record ottenuto da Blue’s. Il 1990 vede la pubblicazione di Oro incenso e birra in Inghilterra e per promuoverlo Zucchero parte per un tour europeo in coppia con Eric Clapton. Diventa il primo artista rock a esibirsi al Cremlino di Mosca e durante il concerto trasmesso in tutta Europa, duetta con Randy Crawford sulle note di “Image” e con Toni Childs in “Many rivers to cross”. Nello stesso anno pubblica per il mercato mondiale il disco Zucchero, una raccolta di successi cantati in inglese, a cui segue un tour europeo che finisce con due concerti storici al Cremlino (8 e 9 dicembre). Nel 1991 incide “Senza Una Donna” con Paul Young. Il singolo svetta in tutte le classifiche Europee e degli Stati Uniti. Altrettanto successo raccoglie il singolo successivo “Diamante” che raggiunge i vertici della classifica Europea. Zucchero scrive il testo e canta la versione italiana di “Mad About You” contenuta nell’album di Sting The Soul Cages. Lo stesso anno Zucchero torna a Mosca per presentare alla stampa mondiale il disco Live At The Kremlin. Inoltre, Brian May lo invita ad unirsi a lui e agli altri membri dei Queen per esibirsi al Wembley Stadium di Londra in occasione del tributo a Freddie Mercury dove Zucchero canta “Las Palabras de Amor” (1992). Miserere, il suo sesto album in studio, esce sul mercato internazionale il 1 ottobre 1992 sia in versione inglese che in italiano. Il titolo prende il nome da uno dei brani del disco, un duetto con il Maestro Luciano Pavarotti. Le parole della versione inglese dell’album sono adattate da Bono degli U2. Nei provini del disco la parte del tenore è affidata ad Andrea Bocelli che viene scoperto e lanciato nel mercato discografico da Zucchero. Sempre nel 1992 Zucchero e Luciano Pavarotti condividono l’ideazione del galà di beneficenza Pavarotti & Friends. La prima edizione, trasmessa in diretta mondiale, dà il via ad una serie di concerti di beneficenza annuali che sono continuati fino al 2003. Il 25 gennaio 1993 Miserere è certificato multi-platino e, ai World Music Awards, Zucchero riceve il premio come Artista italiano di maggior successo. Dopo quattro concerti sold-out (25 e 26 gennaio Milano, 28 e 29 gennaio Roma) parte L’Urlo Tour che toccherà le maggiori città europee ed italiane. Nel 1994 Zucchero pubblica, solamente per il Sud America, l’album Diamante, una raccolta di successi con le traduzioni di Fito Páez. Durante l’estate è l’unico artista europeo ad apparire al secondo festival di Woodstock e a partecipare al film dell’evento My Generation. Il disco Spirito DiVino viene pubblicato in tutto il mondo il 27 maggio 1995 e vende oltre 2.500.000 copie in Italia. Questo concept album nasce dal desiderio di Zucchero di immergere se stesso nella scena musicale di New Orleans, dove l’album viene registrato, per catturare i suoni e le atmosfere del Delta del Mississippi. Dopo alcune date nei più importanti festival estivi europei come il Rockpalast (8 luglio) e il Nice Jazz Festival (15 luglio) e dopo aver partecipato al Pavarotti & Friends (12 settembre), parte da Brescia lo Spirito DiVino Tour (18 settembre 1995) di cui Brian May sarà ospite a Bologna (22 settembre), Paul Young a Verona (28 settembre) e Francesco De Gregori a Roma (2 ottobre). La prima parte del tour si conclude con tre sold out al Forum di Assago (9, 10 e 11 ottobre) e il tour successivamente tocca le principali città europee e si conclude a Parma (20 dicembre). A metà del suo tour europeo nel 1996, fa tappa a Monte Carlo per ritirare ai World Music Awards il premio come Artista italiano che ha venduto di più nel mondo nell’anno 1995. Nel luglio dello stesso anno, a Spirito DiVino viene assegnato il premio IFPI’s Million Seller award e Zucchero partecipa al Montreux Jazz Festival, dove si esibisce con Little Richard. Sempre nel 1996 si esibisce con Buddy Guy allo Stadio San Siro di Milano per il concerto di beneficenza per la Liberia. Spirito DiVino Tour sbarca negli Stati Uniti per quello che è il primo tour americano di Zucchero e ad annunciare il tour è Dan Aykroyd durante un’intervista al David Letterman Show. Il tour in America si conclude con un concerto al Beacon Theatre di New York (22 aprile) per poi proseguire in Europa e concludersi, dopo un anno dall’inizio, con un tour negli stadi italiani. The Best Of Zucchero Sugar Fornaciari’s Greatest Hits viene pubblicato in tutto il mondo nel novembre 1996 e balza subito al primo posto della classifica europea, vendendo quasi 3 milioni di copie, grazie a successi come “Il Volo / My Love”, “Menta e Rosmarino / Non sarò sola Tonight” e a vecchi classici come “Diamante”, “Senza una donna” e “Diavolo in me”. La raccolta ottiene 11 dischi di platino e 2 dischi di diamante solo in Italia. Nel febbraio 1999 inizia dall’Italia il Bluesugar World Tour e nel corso dello stesso anno Zucchero appare al Gala di beneficenza di Pavarotti a Modena dove si esibisce con B.B. King, all’ IMST Festival in Austria dove è ospite d’onore dei Rolling Stones e suona davanti a 200.000 persone e al concerto di beneficenza della Croce Rossa a Monaco di Baviera dove appare al fianco di Michael Jackson. Inoltre viene invitato da Bono degli U2 a suonare al Gala di beneficenza Net Aid a New York trasmesso in tutto il mondo. Nello stesso anno a novembre esce l’album Reload dove Zucchero duetta con Tom Jones sulle note “She Drives Me Crazy”. Nello stesso anno, Zucchero pubblica per il mercato americano il disco Overdose D’Amore The Ballads. Nel novembre 2003 viene invitato da Brian May e Dave Stewart a partecipare al concerto 46664 give 1 minute of your life to AIDS, un evento organizzato da Dave Stewart e dai Queen per sostenere la campagna di Nelson Mandela. In quell’occasione, Zucchero canta “Everybody’s got to learn sometime”, accompagnato da Brian May, Roger Taylor e Sharon Corr, e un meraviglioso medley dei Queen di “I want it all” e “We are the Champions” con Anastacia. Alla fine si unisce a tutti gli altri artisti per il gran finale a cantare “46664 (long walk of freedom)”. È l’anno in cui visita per la prima volta Cuba e incontra Chucho Valdes, oltre a partecipare alla decima edizione del Pavarotti & Friends. Zucchero è stato anche l’unico Ambasciatore di 46664 a comparire durante l’evento Festival 46664 Comunidad de Madrid, che ha avuto luogo nella capitale spagnola. Si è esibito, inoltre, al concerto 46664 Arctic che ha avuto luogo a Tromsø, in Norvegia nel giugno 2004. È del 2004 il concerto speciale alla Royal Albert Hall di Londra (6 maggio) che verrà pubblicato in versione dvd con il titolo “Live At The Royal Albert Hall”. L’album internazionale di successo Zu & Co del 2004 è caratterizzato da duetti con molti grandi della musica, tra cui Miles Davis, Paul Young, Ronan Keating, Sheryl Crow, Dolores O’Riordan dei Cranberries, B.B. King, John Lee Hooker, Maná, Brian May e Solomon Burke. Il lancio internazionale del disco si tiene alla Royal Albert Hall di Londra con un concerto speciale con Brian May, Mousse T., Jenny Bae, Tina Arena, Fher de Mana, Paul Young, Dolores O’Riordan, Solomon Burke, Cheb Mami, Ronan Keating, Luciano Pavarotti, Eric Clapton e Irene Fornaciari. L’album vende milioni di copie in tutta Europa e nel resto del mondo ed entra nella classifica di Billboard dopo la sua uscita negli Stati Uniti nell’estate del 2005. L’album successivo, pubblicato nel settembre 2006 s’intitola Fly. Prodotto da Don Was, il disco include i singoli “Bacco Perbacco“, “Cuba Libre“ e “Occhi“ e vanta collaborazioni con artisti come Ivano Fossati e Jovanotti. Il brano “L’amore è nell’aria“ (“Love Is In The Air”), prende in prestito la base strumentale dalla b-side di “Broken” della rock band inglese Feeder, ma si tratta di una rivisitazione del brano basata sull’originale, piuttosto che un campione vero e proprio prelevato direttamente dalla registrazione. L’album entra immediatamente in tutte le classifiche europee debuttando al numero 1 in molti paesi. L’album di Sam Moore Overnight Sensational include un duetto di “You Are So Beautiful” di Zucchero e del leggendario soulman, accompagnati da Billy Preston (organo Hammond), Eric Clapton (chitarra) e Robert Randolph (chitarra pedal steel). Questa versione di “You Are So Beautiful”, tratta dall’album di Sam Moore, viene nominata al 49° Grammy Awards nella categoria Traditional R&B Vocal. L’inizio del 2007 vede Zucchero impegnato nella promozione di Fly in tutta Europa con partecipazioni alle principali trasmissioni televisive e radiofoniche, a cui segue un tour mondiale che parte da Parigi e che continua per tutto l’anno con più di 150 concerti (quasi tutti sold out) tra Europa, Canada, Stati Uniti e America Latina. Il tour è un enorme successo sia in termini di risposta del pubblico che di critica e Zucchero suona in luoghi leggendari come l’Opera di Parigi, la Valle dei Templi in Sicilia, la Carnegie Hall di New York, la House of Blues di Los Angeles, e molti altri. Il Fly Tour include anche un grande evento all’Arena di Verona (21, 22 e 23 settembre) che registra tre serate consecutive sold out, è il primo artista sia italiano che internazionale che per tre sere di seguito fa il tutto esaurito all’Arena. Un terribile disastro alla stazione ferroviaria di Viareggio, in Toscana (30 Giugno 2009) porta Zucchero e il promoter Mimmo D’Alessandro ad organizzare un Concerto per Viareggio – Lest We Forget. Accompagnato da una band del luogo formata da Massimo Marcolini (direttore musicale e guitarist), Andrea Cozzani (basso), Guido Carli (batteria), Giuseppe Zito (tastiere), Eros Cristiani (tastiere), Joe Damiani (percussioni), Sara Grimaldi (voce), Stefania Orrico (voce), Mario Schilirò (chitarra), Derek Wilson (batteria), James Thompson (sax) e Massimo Greco (tromba). Zucchero canta “Diavolo in me” con Solomon Burke, “Baila (Sexy Thing)“, “Dio è Morto“ con Bebbe Carletti dei Nomadi, “Dune Mosse“ con Jeff Beck alla chitarra, “Every Breath You Take” con Sting, “Fragile” con Sting e Jeff Beck, “Così Celeste“ con il Coro del Festival Puccini e “Miserere“, eseguita in duetto virtuale con Luciano Pavarotti su dei mega schermi. Nel novembre 2010 esce Chocabeck, acclamato come uno dei migliori, se non il miglior album mai scritto da Zucchero. Registrato in tutto il mondo tra Los Angeles, Bolgheri e Londra, l’album vanta la produzione di alcuni dei più noti ex-alunni della musica, tra cui Don Was (Rolling Stones, Bob Dylan e Roy Orbison) e Brendan O’Brien (AC/DC, Bruce Springsteen, Pearl Jam). Una produzione supplementare deriva anche dalla collaborazione con Jon Hopkins e Davide Rossi che hanno prodotto gli album dei Coldplay Viva La Vida e Death And All His Friends. Grande contributo per i testi viene dato da Bono (con il testo del brano “Someone Else’s Tears” (Il Suono Della Domenica) e Brian Wilson (che registra i cori per la title-track). Con questo nuovo album si apre un nuovo capitolo nella carriera illustre di Zucchero. Nel 2013, Zucchero viene invitato a prendere parte al Los Angeles, Italia – Film, Fashion & Art Fest, la notte prima dell’annuale serata degli Academy Awards. Al Museo dei Grammy, durante l’evento A night at the Grammy Museum riceve il premio L.A. Italia Excellence Award 2013. La sera dopo, al Chinese Theatre si tiene la premiere della registrazione del concerto avvenuto in dicembre a l’Avana. Dopo 3 date sold out all’Arena di Verona, la Sesión Cubana World Tour arriva in Europa con oltre 60 date. È anche la prima volta che Zucchero vola in tour in Oceania con 2 concerti a Tahiti (5 aprile) e in Nuova Caledonia (9 aprile). Zucchero prende parte al flash mob voluto e organizzato da Bono a Londra, chiamato Agit8, dove canta “Love is all around” modificando la canzone solo per quell’occasione in “Love is still around” e successivamente, a grande richiesta, canta “Everybody’s got to learn something”. La versione italiana e internazionale del cd+dvd live Una Rosa Blanca che contiene la registrazione del leggendario concerto a Cuba viene pubblicata nel dicembre del 2013. L’anno seguente parte l’Americana Tour 2014, che dura circa 2 mesi e registra più di 40 date tra America e Canada. La band include Polo Jones (basso), Kat Dyson (chitarra), Adriano Molinari (percussioni), Nicola Peruch (testiere). Durante i concerti di Toronto, Los Angeles e New York la band accoglie anche Horacio “El Negro” Hernandez (percussioni), Joaquin Nunez Hidalgo (percussioni) e Elmer Ferrer (chitarra). Nell’ambito proprio dell’Americana Tour, il 23 Aprile 2014, si svolge il leggendario concerto di Zucchero al Madison Square Garden di New York, un live unico, seguito da 5000 spettatori, con ospiti speciali come Sting, Elisa, Fiorella Mannoia, Fher dei Manà, Lorenzo Jovanotti Cherubini, Chris Botti, Sam Moore, Andrea Griminelli, Irene Fornaciari e un coro gospel. Sempre nel 2014 Zucchero viene scelto come headliner delle date tedesche di Night of the Proms: 18 date sold out che hanno luogo nei più prestigiosi stadi della Germania. Un cofanetto contenente ZU & Company e All the best (versione internazionale) viene distribuito in Germania nello stesso anno. Nel 2015, invitato da Bono al concerto degli U2 al Pala Alpitour di Torino, Zucchero canta “I Still Haven’t Found What I’m Looking For” con gli U2 e, successivamente, partecipa come ospite al concerto di Alejandro Sanz al Barclaycard Center di Madrid dove canta con Sanz “Un Zombie A La Intemperie” e “Baila Morena” prima di partire per gli Stati Uniti per registrare il nuovo disco. Il 29 aprile 2016 esce Black Cat nuovo album di inediti di Zucchero (Universal Music) che verrà presentato live in anteprima mondiale con le 10 date all’Arena di Verona (16, 17, 18, 20, 21, 23, 24, 25, 27 e 28 settembre).
Silvia Calzolari La nuova versione, più energica e rock, di “Pensiero” (successo del 1971), riarrangiata e interpretata per la prima volta a 5 voci da Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian, Stefano D’Orazio e Riccardo Fogli (video del brano diretto da Gaetano Morbioli), è il “faro di partenza” dei festeggiamenti 2016 per i 50 anni dalla fondazione della band più longeva d’Italia: i POOH. Un sogno di reunion che si realizza in un progetto iniziato ad ottobre 2013. Il 28 gennaio 2016 verrà pubblicato un esclusivo doppio picture disc autografato, a tiratura limitata e prenotabile on-line sul sito Pooh.it, con 20 brani proposti dal vasto e fedele pubblico della band. “REUNION - L’ULTIMA NOTTE INSIEME” si concretizzerà in due imperdibili concerti live (organizzati da Ferdinando Salzano, amministratore delegato F&P Group) di 3 ore con brani riadattati per 5 voci: il 10 giugno 2016 - Stadio San Siro Milano e 15 giugno 2016 - Stadio Olimpico Roma. Un anno intero di sorprese ed eventi che chiuderà per sempre la storia della band all’apice del successo. Il 31 dicembre 2016 i i Pooh scenderanno definitivamente dal palco. Tra le tante sorprese importanti anche una “SERATA POOH in primavera su RAIUNO”. Palpabile l’emozione nella gremita sala della conferenza stampa, a Milano il 28 ottobre allo splendido Hotel Boscolo (aprono la presentazione Riccardo Vitanza di Parole e Dintorni e Ferdinando Salzano). ROBY FACCHINETTI - Ci siamo promessi di arrivare a questo traguardo da tanto tempo. Incredibile, impensabile e miracoloso. Più ci si avvicinava a questo traguardo, più ci credevamo davvero. Abbiamo promesso a noi stessi che meritava la nostra storia sia musicale che umana. La fotografia sempre immaginata! Manca un grande assente il fondatore-poeta dei Pooh, Valerio Negrini (scomparso il 3 gennaio 2013), senza di lui non saremmo qui. La moglie Paola è presente in prima fila.”. Una reunion “spontanea” ci fu già per omaggiare Valerio Negrini al Teatro Donizetti di Bergamo il 3 gennaio 2013. - DODI BATTAGLIA - Per un grande appuntamento siamo molto contenti di aver pensato a questa reunion e di aver coinvolto due persone che hanno vissuto con noi gran parte di quelli che sono stati questi 50 anni. Stefano D’Orazio e Riccardo Fogli hanno accettato con grande entusiasmo. Sono due amici con i quali non abbiamo mai tagliato il cordone ombelicale. Con Stefano abbiamo continuato a collaborare anche quando ha iniziato a realizzare musical. C’è una grande amicizia, stima e rispetto profondo. Così anche con Riccardo, io e lui in particolare ci vediamo spesso e partecipiamo a qualche serata insieme per beneficenza. E’ quindi una grande occasione d’emozione e spero che arrivi a tutto il pubblico nel corso dei festeggiamenti 2016 - RED CANZIAN - Non avrei mai pensato di trovarmi con il bassista che mi aveva preceduto (Riccardo Fogli). Questa è la formazione che avrebbe dovuto essere sempre. L’anima dei Pooh! Riccardo ha fatto solo i primi 7 anni con i Pooh, ma con delicatezza, determinazione e gusto ha accettato di partecipare al progetto. Lo conosco meno degli altri, ma sta nascendo una bellissima amicizia. Per il cinquantennale tireremo i fili più belli della nostra storia bit, poi pop, poi rock progressive e così via. Dall’amore al sociale e molto altro, cercheremo di dare la fotografia musicale che ci ha rappresentato. - Red Canzian è completamente ristabilito dopo l’operazione subita per aneurisma. RICCARDO FOGLI - Ho una cosa dentro che mi fa stare male, la chiusura della carriera dei POOH …non è così vero?… - afferma incredulo. - Quando me ne andai dal gruppo, non ci siamo parlati per un po’. Dopo qualche mese ci incontrammo per vedere il film Yuppi Du insieme. Ci siamo guardati e abbracciati. Io piango spesso. Durante i miei concerti (più agresti) le persone mi hanno sempre chiesto se ci sarebbe mai stata la possibilità che un giorno ci saremmo potuti riunire. Sino a che mi sono arrivate le telefonate dei miei fratelli. Ci siamo visti, abbiamo fatto il video. Giunto il mio momento ho cantato, superata l’emozione iniziale quando abbiamo fuso le voci…è stato fortissimo. Per me la reunion ha effetto da ora. Potevo anche dire non ci sto e invece ci sto. - Roby Facchinetti ricorda a Riccardo Fogli una famosa notte trascorsa insieme in cui Riccardo confessò (dopo 4 mesi che era uscito dai Pooh): “stavo con Nicoletta (riferimento a Patty Pravo) mi sono svegliato alla mattina e ho detto dove sono i miei Pooh e dov’è mia moglie, come mi fossi svegliato da un incubo. - STEFANO D’ORAZIO - Da quando sono uscito dalla band (6 anni fa) pensare di risalire su quel palco mi poneva una scelta non facile. Invece l’affetto e la determinazione, in particolare di Roby, mi hanno fatto venire i sensi di colpa. Mi ha tormentato dicendo “come farai a spiegare a tutti che non ci sarai nella reunion?” Aveva ragione, come avrei fatto a giustificare il fatto di non esserci, soprattutto a me stesso, dopo che si è passata tutta una vita insieme, e al pubblico che ci ha accompagnati sognando insieme a noi. - - Tornare insieme sul palco è una buona scelta. La nostalgia è una buona cosa. Un traguardo straordinario che pochi hanno raggiunto, ma è arrivato il tempo di scendere dal palco definitivamente. - …rimorsi…rimpianti… DODI BATTAGLIA - Abbiamo fatto una scelta ben precisa di non dedicarci all’estero. C’è stato un momento in cui qualcuno ci ha fatto la proposta, ma era il momento di grandi concerti, eravamo molto costosi e abbiamo preferito coltivare il “praticello di casa”, la popolarità italiana. Ci sono stati gruppi all’estero che con le nostre canzoni hanno fatto successo e potevamo guadagnarcelo noi, ma abbiamo avuto tanta soddisfazione in Italia e noi non la volevamo tradire. Forse questa è l’unica cosa che ci manca, un tour all’estero. Siamo comunque conosciuti in tutto il mondo Australia, Canada, paesi dell’est ,Cina, Giappone ecc. - Nell’intesa perfetta e in emozione condivisa ed espressa da tutti i 5 componenti, tra ricordi ed aneddoti prosegue ROBY FACCHINETTI - Non posso che riflettere su questo ultimo atto e tirare le somme, avendo un grandissimo senso di gratitudine per tutte le persone che hanno fatto parte di questa storia, magari anche solo per un giorno. Valerio Negrini, il vero protagonista della nascita dei Pooh. Stefano, Dodi, Red, Riccardo, Mauro Bertoli della primissima formazione, Mario Goretti, Gilberto Faggioli e Bob Gilliot. Il pubblico che non ci ha mai abbandonati, quello storico che ci segue in ogni nostra tournée (400-500 concerti) è il vero patrimonio. Grazie! Grazie ai giornalisti e anche ai detrattori che ci hanno sempre accompagnati nel bene e nel male. - Un video augurale con i pensieri di 50 amici musicisti e del mondo dello spettacolo, è stato donato ai Pooh: Pausini (il padre Fabrizio, bassista fece un provino per i Pooh), Elisa, Carlo Conti, Panariello, Modà, Eros Ramazotti, Fiorello, Mannoia, Fabio Volo, Neri Marcorè e molti altri. Cosa possa succedere tra giugno e dicembre, dopo i due importanti concerti in programma, è tutto in divenire. Sicuramente ci saranno registrazioni live e molto altro materiale, ma per ora è prematuro parlarne. Di certo il progetto così importante richiede una colonna sonora ancora da stabilire. Probabile quindi un inedito ancora da creare. Dopo un anno di festeggiamenti, la carriera dei Pooh terminerà il 31 dicembre 2016 sia per quanto riguarda concerti dal vivo che come produzione discografica, pur rimanendo “amici per sempre”, è certo che singolarmente non abbandoneranno il mondo della musica, sperimentando nuovi progetti individuali (produzione di dischi e libri personali sono già storia), come tengono a sottolineare. Molto motivati e pieni di invidiabile energia i Pooh sono immediatamente alle prove per realizzare i due concerti “con una scaletta straordinaria e profondamente pensata per ogni individualità”. Nati da un’idea di Valerio Negrini, la band dei Pooh ha superato i 100 milioni di dischi venduti, ed ha ottenuto una miriade di premi e riconoscimenti in Italia e in tutto il mondo. I POOH possono essere amati o non amati, ma è innegabile che il loro sia un cammino artistico cinquantennale che ha coinvolto tre generazioni. Pionieri sotto vari punti di vista, il loro percorso è fatto di innovazioni che per primi hanno introdotto in Italia (laser e tecnologia), di fatiche, di successi, di censura (Brennero 66 fu il primo brano di un gruppo beat-pop censurato in Italia) e di impegno sociale. Calandosi con umiltà, apertura ed in ascolto fra la gente hanno saputo far vibrare le corde di ogni sensibilità umana in musica-poesia. Un ampio impegno sociale e di denuncia il loro, la cui profondità non sempre è stata adeguatamente evidenziata. I loro brani hanno toccato temi che vanno dalla condizione carceraria all’ingiustizia (Pensiero - 1971) all’adulterio (Io e te per altri giorni - 1973) e alla prostituzione (Tra la stazione e le stelle - 1976), dall’abuso sessuale (Il silenzio della colomba - 1996) alll’omosessualità (Pierre), al razzismo (Gitano - 1976), da situazioni di emarginazione (La città degli altri - 1978) e di solitudine (Uomini soli - 1990), al disastro nucleare (Il giorno prima - 1984), alla caduta del muro di Berlino e il disagio giovanile (Lettera da Berlino Est - 1983). Dal massacro degli indiani d’America (L’ultima notte di caccia - 1979) al genocidio del popolo Inca (Inca - 1980) e dalla situazione degli aborigeni australiani (La leggenda di Mautoa). all’omaggio ad Ilaria Alpi e a tutti i cronisti che rischiano la vita (Reporter - 2010) e molto molto altro ancora come l’Inno alla pace in “Parsifal”. Tematiche più che mai attuali ed universali che arrivano immediatamente all’anima della gente in uno stimolo d’apertura e di attenzione verso l’altro e verso il mondo. Successo straordinario quello dei Pooh in una produzione costante che va dal 1966 con “Vieni fuori”, “L’uomo di ieri”, “Per quelli come noi” e l’album d’esordio nel 1971 “Opera Prima” sino ai giorni nostri con “Dove comincia il sole” e “Opera Seconda”….allo stupefacente traguardo della Reunion nei 50 anni di carriera…tutto da vivere nel 2016…nel sapore buono della nostalgia che apre sincero all’imprevedibile futuro per strade diverse. Boomerang di emozioni…in attesa dei grandi ULTIMI CONCERTI! http://www.pooh.it SILVIA CALZOLARI |
Deliri Progressivi
.... Musica oltre le parole... Articoli
Tutti
Archives
Marzo 2020
|