Il percussionista Ciccio Merolla e al sassofonista Riccardo Veno, che per la prima volta insieme hanno pubblicato un nuovo progetto discografico “Instant Dialogues” in uscito il 17 giugno.
Deliri Progressivi ha intervistato direttamente uno dei protagonisti: Ciccio Merolla
"La musica esprime esattamente come io mi sento. I suoni li avverto nell’aria. Divento come un autista che trasporta verso una città incantata."
Intervista a Ciccio Merolla a cura di Annamaria Pecoraro
1) Un lavoro di suoni, emozioni e d’ascolto. Una riscoperta musicale. Come nascono queste musiche e la collaborazione con Riccardo Veno.
Io e Riccardo ci conosciamo da anni, e insieme alla timbrica e alla combinazione di flauti e percussioni, suonare diventa un viaggio magico. Questo "connubio" ci ha portato in giro per il mondo e ad essere apprezzati tanto che il pubblico ha preteso un disco. Così abbiamo vinto la nostra pigrizia e siamo andati in studio. qui, tutto è nato spontaneamente. Abbiamo come dialogato con gli strumenti in un’altra dimensione. È così nascono “Istant Dialogues”. Questo senso "trascendentale" è stato percepito anche dall’ascoltatore e la musica ha contribuito e apportato "benessere all'anima". Credo che la nostra funzione di artisti sia importante sia spiritualmente e che a livello sociale. Un disco come questo non lo escludo anche in futuro.
2) Hai parlato della religione; quanto conta per te unirla con la musica e quanto la musica può essere terapeutica.
Il musicista esegue la musica a seconda del suo stato animo . Questo è vitale. A me interessa mandare messaggi positivi e per questo la mia spiritualità è importante. La musica esprime esattamente come io mi sento. I suoni li avverto nell’aria. Divento come un autista che trasporta verso una città incantata.
3) Avete mai pensato di dare le parole alle vostre musiche?
Mettere delle parole, sembra limitare. Zappa (grande chitarrista) diceva “definire significa limitare”. I suoni hanno un linguaggio e così le parole. Non abbiamo sentito l’esigenza di mettere un testo. Non escludiamo in un futuro di “contaminare” e sperimentare, andando oltre i nostri limiti.
4) Quale esperienza ti ha arricchito e formato?
Io vivo tutte le cose con gioia. Tutte le esperienze e collaborazioni sono state come delle storie d’amore. Non ho una preferenza e ancora oggi, c’è un’attiva collaborazione. Con Enzo Gragnaniello ad esempio c’è un progetto, iniziato già l'anno scorso ma che sarà attivo questa estate: “Elements” . Questo comprende anche la partecipazione di Rino Zurzolo, Elisabetta Serio,Riccardo Veno e Valentina Grimaldi. Queste collaborazioni, quando nascono, continuano nel tempo e in modo diverso. Le cose si creano insieme.
5) Hai un sogno da portare nella musica?
Continuare a suonare e portare la cultura mediterranea nel mondo. Noi abbiamo una cultura strumentale potente. Io sono felice di essere napoletano e di essere felice di camminare per le strade di Napoli. È magica; è come una bellissima donna e spesso è attaccabile. Io viaggiando, traggo espressione artistica da qualsiasi posto in cui vado, mi “innamoro” sempre, pur restando legato alla terra in cui sono cresciuto e vivo.
6) Progetti futuri?
Portare in giro “Istant Dialogues”, poi cercherò in futuro un nuovo lavoro dove cercherò di contaminare la mia parte rap con il linguaggio etnico. Non abbiamo niente da invidiare agli americani. Basta sforzarsi un po'.
Ci aspetta un’estate ricca di concerti.
Che l’emozioni della musica possano far volare in alto l’anima e il cuore.
Dulcinea Annamaria Pecoraro