Daniele Ronda propone un folk di ottimo stampo in alcuni frangenti si avvicina ai recenti Nomadi, questo solo per far capire ai lettori che non hanno un'idea del folk italiano... (che purtroppo sono ancora molti).
Andare a ricercare le sonorità italiane fa onore ai musicisti folk, Daniele è sicuramente fra questi.
Testi belli e mai banali, suono caldo, fanno di "La rivoluzione" un disco godibilissimo.
Recensione a cura di Roberto Bruno

Secondo voi deliri Progressivi poteva rimanere al palo? Certamente no ed infatti Daniele è stato di recente intervistato dal nostro direttore, la poetessa Dulcinea, mentre stasera tocca a me recensire questo suo disco chiamato "La Rivoluzione".
Un disco che non ho dubbi a definire veramente molto bello. Daniele Ronda propone un folk di ottimo stampo in alcuni frangenti si avvicina ai recenti Nomadi, questo solo per far capire ai lettori che non hanno un'idea del folk italiano... (che purtroppo sono ancora molti). Andare a ricercare le sonorità italiane fa onore ai musicisti folk, Daniele è sicuramente fra questi.
Testi belli e mai banali, suono caldo, fanno di "La rivoluzione" un disco godibilissimo.
Undici canzoni e si inizia subito con la title track.
La rivoluzione: musicale e pacifica allo stesso travolgente un'onda anomala che dal vivo rende come poche ( provare per credere cercando l'esibizione di Daniele al concertone del 1 maggio in piazza San Giovanni a Roma).
Un attimo: Parla delle storie di ogni giorno, di quegli attimi fuggenti che cambiano il corso di una vita. Brano molto bello ed intenso.
Ognuno di noi: Forse il brano meno folk dell'album ma sicuramente molto incisivo, molto radiofonico e molto nomade.
Sembra che pianga: Una folk ballad degna di nota, con un testo che è poesia.
La monetina: Folk rock convinto con un testo molto positivo che incita a riprendere il gioco senza arrendersi e senza mai sentirsi sconfitti. Ottimo brano. Tra i più rock del disco.
Gli occhi di mia nonna: Pezzo nel genere folk come tutto il contesto dell'album. Daniele ha un bel modo di scrivere storie.
La Regina: Molto bello questo pezzo, una dichiarazione d'amore ... alla fisarmonica, d'altronde strumento che troviamo molto spesso in questo bel disco folkeggiando in ogni canzone.
Il dottore: Sono canzoni come queste che mi fanno capire che Daniele sta per svoltare, sta per prendere il volo verso più ampi spazi live. Trovo maturo questo salto.
Del nostro amore: Canzone molto intima dove Daniele Ronda tira fuori una dose massiccia di sentimento che ha insito in se. Molto bella ....
Il fuoco ed il tempo: La cucina emiliana , le nostre tradizioni il nostro modo di essere italiani. il fuoco ed il tempo fan sempre il loro dovere, lo fa anche Daniele, confezionando un'altra bella canzone.
Le donne italiane: Incredibile canzone, potrebbe essere un tormentone estivo. Il folk emiliano incontra quello salentino dando vita ad una pizzica che in compagnia di Alessia Tondo può diventare un tassello della musica folk italiana.
Credo che musicalmente Daniele Ronda abbia trovato la sua dimensione quella del folk italiano, dove veramente può diventare un'icona della musica italiana. E non voglio esagerare.
Roberto Bruno