L'Eneide, da sempre l'abbiamo studiata a scuola come un'epica barbosa, paragonabile forse soltanto alla prosa su
"I promessi sposi".
L'Eneide vista ieri sera al Teatro Giotto di Borgo San Lorenzo non ha invece niente a che vedere con l'epica scolastica. Da spettatore qual'ero ho provato emozione, ho accolto l'invito dell'opera e sono entrato nel suo respiro, nelle sue luci, nell'affannosa battaglia di Enea. Sul palco quattro grandi artisti coinvolgevano con la loro performance il pubblico che era confuso per capire se poter batter le mani oppure no, durante la recita. Alla fine ha vinto lo stare fermi scatenando al termine un vero e proprio plebiscito. Il maestro Giancarlo Cauteruccio ha calcato il palcoscenco recitando in modo subliminale il racconto di Enea. Gli effetti luci magnifici e da brividi ti fanno veramente oltrepassare il limite tra il sogno e la realtà e voglio essere sincero su quella specie di pulpiti in puro stile ultimi Kraftwerk:
Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli e Antonio Aiazzi hanno dominato la scena col sound dell'opera primaria che trent'anni fa dalla costola Beau Geste diede il via a quel movimento denominato new wave che conquistò prima Firenze e poi l'Italia intera. La voce fuori campo di Ginevra di Marco è un'aggiunta di ulteriore bellezza.
È' uno spettacolo difficile da descrivere perché va visto per poter capire, e per poter provare quelle emozioni che ti fanno entrare dentro la storia, un giusto mix tra il passato ed il presente che ha fatto commuovere il sottoscritto ed emozionarmi come da molto tempo il teatro non mi faceva fare.
Vi dò un bel consiglio: lunedì 13 aprile l'Eneide di Krypton, sarà di scena all'Opera di Firenze e sarà questo un evento da non perdere assolutamente.
Roberto Bruno