I Peregrines sono una band formata da cinque elementi:
Sean (voce e chitarra ritmica)
Daniele Elia (chitarra e tastiera)
Gabriele Rezzonico (basso e contrabbasso)
Federico Casarin (violino)
Alessio Turconi (percussioni e batteria)
Questo album è molto fuori dagli schemi di una banale commercialità almeno in Italia.
Va apprezzato il fatto che la loro passione per il genere, li abbia portati ad osare con un disco d'atmosfera, dove la voce sognante di Sean, ci canta queste 9 storie firmate Peregrines.
Proximi Luces si apre son uno strumentale dal titolo "Waterspring", un brano strumentale denso di arpeggio chitarristico, che fa già calare la giusta atmosfera per addentrarci nel mondo Peregrines.
"Sun will rise" la voce di Sean ed un inizio alla Simon & Garfunkel liberano una canzone molto bella.
"The boats and the waves" dall'andatura malinconica e sognante, non sarà un concept ma almeno a livello musicale questo disco potrebbe rappresentarlo bello il finale. "Mary Celeste" è una canzone dai due volti, un inizio soft che passa da un estremo all'altro senza perdere la bellezza del folk. Una disperata invocazione ben suonata dalla band.
"Little dancer" ci trasporta in un mondo country rock, con idee dylaniane. "Owls and spirits" vive invece di luce propria, splendidamente spirituale, con la voce di Sean che più che lo ascoltò e più che sento vicino ad un Lenny Kravitz in un momento di malinconia. Forse questa la canzone più ricca di atmosfera del disco e di gran lunga per il mio parere la più bella. Finale da brividi da ascoltare ad occhi chiusi "The Wood/Superstition" è una lunga suite di dieci minuti dove anche qui c'è uno sconvolgimento del sound. Dopo un inizio soft si accelera, con la mente si viaggia per qualche angolo di Scozia in cerca di libertà. "Proximi Luces" che dà il titolo all'album è una canzone che continua nel viaggio all'interno dell'anima dei Peregrines. "Moonphase", struggente, disperata, malinconica, ma allo stesso tempo dall'anima rock. Il disco dei Peregrines ha calato il jolly alla fine, tenendo nascosto un diamante in musica.
Recensire un disco folk, non è mai facile. A volte si rischia di essere ripetitivi, proprio perché è lo stesso folk ad esserlo. I Peregrines colpiscono perché mettono anche molto di suo.
Roberto Bruno