La band nasce nel 1995 e vanta di quindici anni di attività live. Dopo aver collezionato un buon numero di esibizioni in tutta Italia ed il primo demo autoprodotto “Buster”, ecco che gli Esperia sfornano il primo album “L’odore dia vita”.L’album è costituito da 11 tracce, tutte rigorosamente in italiano. Gli Esperia propongono un genere caro dagli amanti del Rock Italiano sebbene sia richiesto un ascolto approfondito per poter cogliere appieno e apprezzare la bellezza dell’intero album. E’ difficile associare al sound degli Esperia un gruppo italiano già affermato (come Afterhours o Negramaro, per citarne qualcuno), un dettaglio importante ed indice del fatto che la band riesce a creare un sound che la identifichi. L’intenzione degli Esperia è quella di raccontare a suon di note la loro esperienza, le loro sensazioni, il loro viaggio, le loro giornate.. L’album si apre con “Incontro il destino di nuovo”. Il brano si fa apprezzare già dalle prime note grazie alla melodiosa chitarra che prendendo iniziativa si aggiudica il ruolo di iniziatore. Non emerge monotonia né banalità, ciò è sempre un bene per la band che evita di cadere nello scontato restando però sempre con i piedi per terra senza strafare, un importante dettaglio che rende “L’odore della vita” un album semplice e piacevole. Gli assoli predominano in ogni brano contribuendo al tentativo di discostarsi dalla monotonia e proponendo dinamismo e varietà. Non è mai lo stesso suono e a turno ogni strumento prevale, come la chitarra, importantissima in “I miei passi” o il basso in “Old dirty boot”, o ancora “Guardami” dove è la batteria a condurre il gioco con accuratezza dando un certo colore alle strofe. Come già detto, la band vuole raccontare le proprie esperienze e lo fa in lingua italiana, sicuramente più accessibile. Ritengo che la spontaneità dei testi potrebbe essere un loro punto di forza. “Aggressivo e retrattile” chiude l’album, un pezzo forte e pieno di grinta, una bella conclusione. Complessivamente l’album è il risultato di una buona musicalità, di pezzi orecchiabili e di bei testi.. In generale gli Esperia hanno raggiunto un buon livello, non resta che lavorare ancora sul sound ed affinarlo per farlo sempre più personale ed autentico. In bocca a lupo da Rock Revolution! I Componenti: Andrea Rossi: voce Andrea Marchetti: chitarre Francesco Ripanti: basso Mirko Lucarelli: batteria MySpace: http://www.myspace.com/esperiaonline Sito Web: http://www.esperiaonline.it/ Gastone Capelloni - Poeta contemporaneo, classe’57, nasce a Sant’Angelo in Vado (Pesaro\Urbino). Penna fertile e dinamica, ha pubblicato tutt’oggi ben 20 sillogi: “Tu, Ottava nota” presentata al Salone del Libro di Torino e di Madrid 2016 con le edizioni EEE, 2015. Con “Un seme oltre oceano” David And Matthaus edizioni, 2014) anche in lingua spagnola, lo ha portato all’estero, sia Argentina, che in Spagna, riscontrando notevole successo tra il pubblico e critica letteraria. Le sue poesie, sono presenti su circa 80 Antologie letterarie, portali e riviste cartacee. Ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali tra cui il Premio “Meet the Artist” Ostia Antica – Accademia Internazionale la Sponda 2014 e classificandosi sul podio e arrivando finalista o meritevole. Ospite in radio nazionali/estere e in TV a Mar del Plata in Argentina nel 2014 nel programma “Giovani Marplatensi!” e “Domenica Italiana” per la promozione della cultura e la diffusione della poesia. Gastone Cappelloni dice che il suo rapporto con la poesia è nato “nel diario della mente” che poi ha ricomposto “il puzzle dei ricordi nei fogli bianchi della quotidianità (…) Poesia è libertà, null’altro ci potrebbe essere, se crediamo nell’istinto di breve vita!”. Portavoce e guerriero che con la forza delle parole va contro l’indifferenza, abbattendo il muro della diversità, che è uno purtroppo dei mali odierni. Gastone ne parla e attraverso la cultura diventa strumento proteso alla conoscenza del disagio per divenire mezzo d’amore e di umanità, oltre che di comunicazione. Attraverso la sua poesia, sostiene attivamente la campagna dell’Associazione Omphalos Autismo & Famiglie per la ricerca sull’autismo. Chiara dimostrazione che la poesia non è morta, anzi più viva che mai. Autore coraggioso e di animo nobile, poiché con amore, fatti e versi veri, umilmente si fa apprezzare Sito internet: www.gastonecappelloni.com 18/01/2015 Contestaccio – Via di Montetestaccio, 65 - Rome “PROG ZONE – Il prog in Concerto”, una rassegna live di musica progressive/alternative rock nata da un’idea di Daniele Giovannoni, batterista dei Karmamoi (www.karmamoi.it), band progressive rock italo-inglese con all’attivo due album (“Karmamoi” del 2011 e “Odd Trip” del 2013) e un terzo” Solitary Binary System” in uscita a Giugno 2015, anticipato dal singolo “Sirio”. I Karmamoi, già protagonisti dell’Eurosonic Showcase Festival di Groningen (Olanda, 2011) e di numerosi live, tra i quali l’opening act al Borderline di Londra per gli storici Curved Air, condivideranno il palco con due band della scena prog emergente: Jade Vine e Old Rock City Orchestra. I greco-londinesi Jade Vine (www.jadevineuk.com), attualmente impegnati nelle registrazioni del loro secondo album, hanno intrapreso nel 2013 un tour in Inghilterra e in Grecia come opening act degli Anathema, nota prog band di fama internazionale. Nello stesso anno Daniel Cavanagh, chitarrista degli Anathema, ha co-prodotto il loro primo lavoro dal titolo “Nothing Can Hide From Light”. Gli Old Rock City Orchestra (www.oldrockcityorchestra.com), anch’essi impegnati nell’uscita del loro secondo album, sono stati protagonisti nel 2013 di un tour europeo che ha toccato Inghilterra, Francia, Belgio, Olanda e Bulgaria. Il disco d’esordio “Once Upon A Time” è uscito nel 2012 per l’etichetta indipendente M.P. & Records, già in collaborazione con artisti nazionali e internazionali come Rick Wakeman (YES), Sonja Kristina (Curved Air) e, tra gli altri, Bernardo Lanzetti (PFM), voce storica del progressive rock italiano, con il quale la band umbra ha condiviso il palco lo scorso luglio 2014. PROG ZONE gode del supporto mediatico di distribuzioni, radio, webradio e magazine del settore e sarà replicato nel corso del 2015 anche in Gran Bretagna. "PROG ZONE – Prog in Concert", a festival of live progressive/alternative rock music the brainchild of Daniele Giovannoni, drummer of the band Karmamoi ( www.karmamoi.it ) an Italian-English progressive rock band with assets of two albums ("Karmamoi" of 2011 and "Odd Trip" in 2013) and a third "Solitary Binary System" due out in June 2015, preceded by the single "Sirio". Karmamoi, already protagonists dell'Eurosonic Showcase Festival in Groningen (Netherlands, 2011) and numerous live shows, including the opening act at the Borderline in London for the historical band Curved Air will share the stage with two bands of the prog scene emerging: Jade Vine and Old Rock City Orchestra. The Greek-Londoners Jade Vine (www.jadevineuk.com), currently involved in the recording of their second album, embarked on a tour of England in 2013 and in Greece as opening act of Anathema, internationally renowned and multi award winning prog band. In the same year Daniel Cavanagh, Anathema guitarist, co-produced their first work entitled "Nothing Can Hide From Light". The Old Rock City Orchestra (www.oldrockcityorchestra.com) also releasing of their second album, were protagonists in 2013 of a European tour that touched England, France, Belgium, the Netherlands and Bulgaria. The debut album "Once Upon A Time" was released in 2012 for the independent label MP & Records, already in collaboration with national and international artists such as Rick Wakeman (YES), Sonja Kristina (Curved Air) and, among others, Bernardo Lanzetti (PFM), historical voice of the Italian progressive rock, with whom the band shared the stage last July 2014. PROG ZONE has the support of media distribution, radio, web radio and magazine industry and will be repeated in the course of 2015 in Great Britain. INFO: [email protected] SHOWCASE La musica dal vivo al Rock'n'Roll Club Milano La musica dal vivo su ROCKNROLLRADIO.IT PRESENTA NERACRUZ http://neracruz.com/ Live @ showcase ROCK’N’ROLL CLUB GIOVEDI' 20 NOVEMBRE ORE 22,00 INGRESSO LIBERO E GRATUITO Via Bruschetti, 11 Angolo Zuretti MILANO Il concetto di Neracruz inizia a Londra nel 1995 da Raphael e Steve. Nel 1998 Raphael torna in Italia con l’inglese co-fondatore Steve. Una volta inseriti nella scena rock milanese, Raf incontra il batterista Stefano Lucchese, il tastierista Marco Mazzesi e il chitarrista londinese Kevin. Iniziano a suonare in vari club della scena live milanese come: Rolling Stone, Binario Zero, Factory, Zoe, Milano Suona Festival, ecc.. talvolta affiancati da artisti come i Bluvertigo e gli Afterhours. Nel frattempo hanno registrato svariati demo con il produttore delle Vibrazioni, Marco Trentacoste. Nel 2007 la Line-Up della Band cambia con Andrea, il nuovo batterista. Ora la Band continua la sua espansione musicale componendo nuovi brani e cercando un rapporto diretto con il pubblico attraverso il web e i concerti Live. Il 29 Settembre vede la luce il loro nuovo omonimo album “NERACRUZ” è pubblicato da Valery Records ed è distribuito da Audioglobe La registrazione andrà in onda su Rocknrollradio.it Giovedì 27 Novembre ore 15,00 Lo streaming sarà disponibile da Venerdì 28 Novembre A SEGUIRE : The Vamp::: Sexy Girls, Bikers and Rock'n'Roll!! la nuova serata Rock del giovedì sera milanese. La sala concerti del Rock'n'Roll Milano sarà teatro di questa nuova serata, capitanata da Nasty Dj (Rock Circus, Rock'n'Roll Radio) + guest alla consolle e da splendide Vamp Girls che infiammeranno il pubblico. Dalle 22 alle 3 del mattino la selezione musicale sarà solo esclusivamente di PURO ROCK!!! Dal Classic al Metal, dall' Hard al Glam, dal Crossover al Southern Direi a questo punto basta coi luoghi comuni! Quali? Quelli che ormai senza neanche pensarci su, dicono che un cantante uscito da un talent, non potrà mai essere un vero cantante. Non la penso così, anche se devo fare "mea culpa" ed ammettere che prima di incontrare Giacomo Voli lo avevo pensato anche io. E' la seconda volta in pochi mesi che vedo suonare live Giacomo e devo dire che ogni volta mi sembra sempre migliore, diciamo che mi ha "folgorato sulla via di Damasco", facendomi cambiare idea. Naturalmente non su di lui, perché il mio pensiero era sempre stato positivo, ma proprio sul luogo comune di cui sopra. Nel video in fondo all'articolo, trovate ciò che potrete vedere in suo show, un mix tra: Deep Purple-Goblin-Skunk Anansie, che credetemi visto ed ascoltato live incanta. Giacomo e la sua voce, un'infernale strumento da guerra musicale, da non dimenticare l'apporto della sua band e soprattutto di uno straordinario guitar hero come Riccardo Bacchi che attualmente si trova in work in progress con il suo progetto solista di cui presto ce ne occuperemo. Cosa accade in uno show di Giacomo Voli? La regola numero uno è il rock'n'roll E' un concerto di cover di alta classe, ma diciamo riviste in modo personale, a volte anche sposate con altre canzoni che sulla carta sembra non abbiano modo di coesistere, ma sul palco Giacomo e la sua band, sono artefici di un connubio musicale emozionante. Penso a "Vivere il mio tempo" dei Litfiba fusa con "Another brick in the wall" dei Pink Floyd, ma anche alla stessa triade del video che come potrete osservare ed ascoltare, trova l'unione tra: i Deep Purple con "Child in Time", i Goblin con "Profondo rosso" e gli Skunk anansie con "Charlie big potato". Tanta emozione nel riascoltare grandi classici del rock senza tempo, immortali, che risuonati e cantati nella stessa sera, permettono di sognare. Chiudendo gli occhi, ti ritrovi con AC/DC, Led Zeppelin, Deep Purple, Whitesnake, e puoi commuoverti con una meravigliosa "Too much love will kill you" dei Queen. Tanta energia su un piccolo palco fiorentino, dove su quelle assi in circa due ore, cinque giovani musicisti pieni di talento, hanno divertito il pubblico presente. Naturalmente presentati anche gli inediti "Rimedio", scritta appositamente per Giacomo da Piero Pelù, e "Wasting memories", primo anticipo del progetto Raven black Project del fido amico e chitarrista Riccardo Bacchi http://www.ravenblackproject.com/the-project/ che fra tanti ospiti importanti vedrà alla voce anche Giacomo Voli. Il rock non è morto, a volte succede che se ne vada in letargo, ma a volte si risveglia e lascia dentro emozioni che solo lui può regalare. LONG LIVE TO ROCK'N'ROLL! Roberto Bruno "Suonare nel cuore della mia città è stata un'emozione unica...Il Davide Tosello nasce ad Aosta il 24 luglio 1982. Fin da bambino nutre interesse per l'arte e la musica in generale e dopo diverse esperienze come cantante, inizia a scrivere e a comporre canzoni in chiave Brit pop e Rock. Completamente autodidatta, la sua musica è sinonimo di semplicità, immediatezza ed evocazione. Le atmosfere delle sue canzoni passano da momenti intimisti mantenendo le caratteristiche immutabili del "bel canto" della musica cantautorale italiana ma, con un occhio bene aperto verso l’innovazione e la ricerca di nuove sonorità Nel novembre 2013 esce il primo EP da solista “Silenziosamente”, anticipato dal singolo “Dublino”. Disco registrato e mixato presso Meatbeat studio di registrazione e label di Raffaele "Nedagroove" D'Anello.
I testi e le musiche sono state scritte interamente da Davide Tosello mentre gli arrangiamenti sono stati curati con il gruppo Kedivè, band che accompagna Davide Tosello nei concerti elettrici. LINE UP Davide Tosello: voce e chitarra acustica Simone Pellicanò: batteria Luca Consonni: chitarra elettrica Enrico Laganà: basso. Influenze: Jeff Buckley, Patty Smith, Starsailor, R.E.M, Radiohead, U2, Cristina Donà, D.Bowie, Smiths, Diaframma, Queen, Eugenio Finardi, Ivan Graziani. CONTATTI E LINK You Tube Link video “Dublino” Link soundcloud I Park Avenue, band novarese che vanta numerose collaborazioni con grandi artisti quali: Ligabue, Biagio Antonacci, Skunk Anansie, Baustelle etc.. "Una vera e propria esperienza. Sono quegli esami che ti fanno capire se veramente sei capace di fare questo mestiere, di vivere certe determinate situazioni...." (Federico) Voce: Fede Guitars: Cello Bass: Spillo Drums: Vins Intervista a cura di Dulcinea Annamaria Pecoraro 1) Dopo il vostro primo album "Time to" completamente in inglese, avete deciso con "Alibi" di fare un disco invece prevalentemente in italiano. Come mai questa scelta?
Prevalentemente si in quanto in "Ossigeno" ci sono tre canzoni in inglese. Come prima stesura noi scriviamo le nostre canzoni sempre in inglese, e questo cambiamento lo abbiamo deciso negli ultimi anni dopo l'uscita del disco precedente, in quanto ci siamo resi conto che qua in Italia piace anche sentire canzoni cantate in italiano. Abbiamo sempre scritto canzoni anche in italiano, ma decisamente il numero di queste era sempre inferiore alle canzoni scritte in inglese. Ci siamo presi il tempo necessario per adattarci a questo cambiamento, ma in concerto rimaniamo sempre gli stessi cantando in entrambi le lingue. 2) Siete pronti a venire incontro sia alle esigenze del pubblico che del mercato quindi? Certo anche se è proprio una scelta nostra dettata da ciò che ci sentiamo di fare. Ci sentiamo di farlo bene in entrambi i casi senza schierarsi da nessuna parte. 3) Il nome della band PARK AVENUE da cosa prende ispirazione? All'inizio il nome era più lungo, ci chiamavamo Grochildren's Park Avenue e devo dire che ci piaceva, purtroppo dopo l'ennesima storpiatura da parte di molti, (giornali, amici, organizzatori) abbiamo deciso per un taglio nel nome. 4) Tu Federico sei il cantante ed il chitarrista della band vuoi presentarci gli altri componenti dei Park Avenue? Certo, oltre a me ci sono Vinicio alla batteria, Marcello alla chitarra, e Alberto al basso. siamo una classica formazione rock. Ogni tanto suoniamo anche il pianoforte ma diciamo solo in qualche canzone per il resto formazione classica voce, chitarra, basso e batteria. 5) Chi scrive i testi delle vostre canzoni? I testi li scrivo io (Federico: cantante), invece le canzoni le scriviamo tutti assieme. Nascono da un'idea poi in sala prove le sviluppiamo, cercando la giusta melodia ed in fondo aggiungiamo il testo. 6) Avete avuto una bella ascesa. Dopo aver inciso il vostro album avete aperto i concerti di Ligabue di Antonacci e anche di altri. Come avete vissuto questo bel momento che vi ha visto collaborare con artisti di fama internazionale? Una vera e propria esperienza. Sono quegli esami che ti fanno capire se veramente sei capace di fare questo mestiere, di vivere certe determinate situazioni. Per noi qualcosa di bellissimo in quanto inizi cercando i locali dove poter suonare e spesso locali molto piccoli, e poi ci siamo ritrovati con questi artisti. E' stata benzina per il nostro motore, quell'energia giusta che ci ha spinto ad andare sempre avanti. Praticamente un'esperienza fondamentale. 7) Qual'è stato il momento in cui vi siete divertiti di più? Ci siamo divertiti un po' ovunque, ma all'estero forse è stata un'esperienza più spontanea. Invece in Italia aprire per Ligabue, suonando negli stati pieni di persone è stata una bella botta di adrenalina e soprattutto visiva.Per noi era la prima volta e ci è piaciuta tantissimo. 8) Avete vinto il concorso Emergenza Rock. In Italia il rock non è amato ed apprezzato quanto all'estero. Cosa credi che manchi in Italia rispetto alle altre nazioni? Condivido ciò che dici, in Italia c'è tanta cultura e tanto classico e spesso capita che più c'è cultura e più è difficile modernizzare. Nei paesi europei ad esempio trovi più libertà per sperimentare, spazi per poterlo fare e stanno creando così una loro cultura. In italia ad esempio nel rock c'è meno solidarietà tra i gruppi, cosa che invece non avviene nel rap o nell'hip hop genere che attualmente sta andando per la maggiore. Ad esempio nel rap nascono gruppi dove ognuno aiuta l'altro ad emergere, nel rock è più una cosa solistica dove ognuno preferisce farsi i fatti propri, anche spesso con un certo agonismo. Ci vorrebbero più locali, più manifestazioni o altro dedicate al rock, invece ancora oggi i giovani sono più orientati verso le discoteche, i Dj set , bisognerebbe dare più spazio al genere. 9) Il vostro album Alibi è denso di sfaccettature di diverso stile che rappresentano forse degli stati d'animo del momento. C'è una canzone a cui siete più legati? Certo, sicuramente la canzone è proprio "Alibi" quella cioè che dà il titolo al nostro album. Ben rappresenta il punto di vista che abbiamo scelto per guardarci intorno, proprio nel periodo in cui registravamo il disco, ovvero cercare di modificare quest'analisi superficiale del giorno d'oggi cercando sempre scuse, dando la colpa alla crisi, o altri di ciò che ci succede. Partendo proprio da noi stessi bisognerebbe cominciare ad essere un po' più consapevoli ed avere il coraggio di prendere la propria vita in mano e farla diventare ciò che si vuole veramente. 10) I Park Avenue stanno vivendo un bellissimo momento, ma in questo momento voi cosa vi aspettate ancora e soprattutto avete dei sogni? A me personalmente piace suonare, lo faccio principalmente per passione e spero di poterlo fare sempre di più. In questo momento parlo personalmente per me, ma credo che gli altri tre componenti della band siano d'accordo con me. Riuscire a farci ascoltare da più persone possibile sarebbe già un bel risultato, attualmente suoniamo e ci divertiamo come i primi giorni anche se ci accorgiamo che le cose sono un po' cambiate. Quello che ci sta accadendo ci rende orgogliosi, quindi più potremo farla, più ci rende felici. 11) C'è qualche artista con cui sperate /sognate di collaborare? Sinceramente sarebbero tantissimi, ma siamo anche convinti che in questo momento dovremo andare avanti con le nostre gambe senza sfruttare il nome di altri. comunque ad esempio in Italia a me piacerebbe molto collaborare con Elisa, o Cesare Cremonini, invece spostandomi più sul rock mi piacciono i Verdena, i Negrita, tutti artisti che se un giorno dovessero chiamarci non potremo mai dire di no. Comunque mi rendo conto che chi nel campo musicale ha veramente sfondato è perchè si è impegnata a fondo per arrivare. 12) Quali sono i gruppi che hanno influenzato il vostro modo di fare musica? Rispondo per me e ti dico che da piccolo i miei genitori mi facevano ascoltare i Beatles e i Rolling Stones ma anche Mina e Battisti, ho sempre ascoltato musica melodica, facendo molta attenzione alle melodie della voce, in particolare a quelle molto curate ma anche molto efficaci. Il rock credo invece abbia influenzato tutta la band ad esempio i Led Zeppelin. Oppure Gilmour dei Pink Floyd è uno che se lo ascolti ti fa venir voglia di imparare a suonare la chitarra. Dulcinea Annamaria Pecoraro Mercoledì 28 maggio all'Antoniano di Bologna l'originale festival autogestito: gli alfieri new prog Silver Key, la magica chitarra folk-blues di Marcello Capra, il jazz-rock teatrale degli Altare Thotemico, l'ethno-rock del Notturno Concertante. Prosegue il crowdfunding su MusicRaiser ST’ART: tutta un’altra musica! ST'ARTLO STATO DELL'ARTE ...tutta un'altra musica... Mercoledì 28 maggio 2014 h. 20.00 Cinema Teatro Antoniano via G. Guinizelli 3 Bologna ingresso 7 euro "Negli ultimi anni per le band alternative è diventato sempre più difficile, se non impossibile, presentare idee nuove e originali. Molti locali storici della musica live italiana hanno chiuso i battenti e quelli che sono rimasti faticano a sopravvivere, spesso costretti a programmare cover e tributi per avere un maggiore afflusso di pubblico. Così molti musicisti sono costretti a lasciare nel cassetto opere valide e innovative. Abbiamo quindi formato un’associazione autofinanziata di musicisti e artisti, provenienti da tutta Italia, per dar vita a un festival e tanto altro". Esordisce così il manifesto di St'Art - Lo Stato dell'Arte, un progetto che coalizzamusicisti di diversa provenienza, genere ed estrazione: i promotori hanno deciso diautogestire la realizzazione di un festival chiedendo il supporto del pubblico attraverso una campagna di fundraising con MusicRaiser. Il festival si svolgerà alCinema Teatro Antoniano di Bologna mercoledì 28 maggio, con le esibizioni dei quattro promotori del progetto: Silver Key, Marcello Capra, Altare Thotemico, Notturno Concertante, realtà molto diverse tra di loro, unite dalla voglia di dare risalto alla musica di qualità. Nati nel 1992 e riformatisi nel 2006 come tribute band dei Marillion, i milanesi Silver Key sono una delle più interessanti realtà europee del new progressive, come testimonia il loro ultimo disco In the Land of Dreams, composto totalmente da materiale originale. Viene dal prog anche Marcello Capra: torinese, fondatore dei leggendari Procession nel 1971, dal 1978 inaugura una fortunata carriera solista che prosegue ancora oggi all'insegna di un folk blues acustico, di cui è uno dei più apprezzati rappresentanti europei con il suo inconfondibile flatpicking. Radicale cambio di atmosfere con gli Altare Thotemico: l'ensemble bolognese guidato dal performer vocale Gianni Venturi propone un jazz-rock psichedelico e visionario, che ha trovato lusinghieri apprezzamenti con il nuovo album Sogno Errando. La longeva band avellinese Notturno Concertante punta invece a una fusione di linguaggi: rock, folk, pop, acustico e jazz in una miscela elegante e raffinata, tra canzoni e strumentali. Fino al 28 maggio prosegue la campagna di crowdfunding su MusicRaiser a sostegno del progetto, appuntamento a Bologna con 'tutta un'altra musica'! Mediapartners: Hamelin Prog: www.hamelinprog.com Almax Magazine: www.progettoalmax.it Deliri Progressivi: www.deliriprogressivi.com Info: St'Art: www.gruppostart.it Musicraiser:www.musicraiser.com/it/projects/2248 Synpress44 Ufficio Stampa: www.synpress44.com E-mail: [email protected] Tel. 349/4352719 – 328/8665671 MASSIMO PRIVIERO IN NOME DEL ROCK D’AUTORE LUNEDÌ 27 GENNAIO ospite del progetto “MILANO E LA MEMORIA” presso La Feltrinelli della Stazione Centrale di MILANO Lunedì 27 gennaio, MASSIMO PRIVIERO sarà ospite del progetto “Milano e la Memoria” presso La Feltrinelli della Stazione Centrale di Milano (Binario 21 – ore 18.00). In occasione della Giornata della Memoria, il rocker presenterà in un set acustico alcuni brani del suo ultimo album “Ali di libertà”. In occasione dei 25 anni di carriera artistica dell’artista, è possibile acquistare la limited edition in vinile di “Ali di libertà” (distribuzione Self). Il packaging contiene anche il cd, già in distribuzione nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme streaming. Nel vinile è inclusa la bonus track "Bacio d' addio" in versione elettrica e inedita. Disponibile in omaggio su www.priviero.com l'e-book “Massimo Priviero racconta Ali di Libertà”, un nuovo progetto che include il blocco di prima stesura dei testi, foto inedite, contenuti multimediali e il concerto di apertura del tour al Blue Note di Milano. Priviero è attualmente impegnato in un tour che lo porterà prossimamente il 31 gennaio a Settimo Milanese (Mi) e l’1 febbraio a Chiari (BS). Per queste e le altre date in programmazione info nel sito ufficiale dell’artista. L'amore per il rock d’autore, il folk, il blues, unito a quello per la letteratura e la storia, hanno accompagnato Priviero fin dalle sue prime canzoni in cerca di quella fusione tra rock d’autore e poesia che trova piena conferma anche in questa sua ultima produzione, in felice equilibrio tra forza esistenziale, scrittura e grande emotività vocale. Nato all’inizio degli anni ‘60 sul litorale veneziano, Massimo Priviero vive e cresce a Jesolo. La prima parte della sua vita si divide tra vagabondaggi europei da menestrello di strada, studi universitari e musicali (è per esempio laureato in Filosofia Politica) e lavori di varia natura. Trasferitosi a Milano dopo aver firmato per Warner Music, alla fine del 1988 pubblica con successo “San Valentino”. Nel 1990 esce “Nessuna resa mai”, un album magico la cui titletrack diventa una sorta di manifesto esistenziale. Pubblicato con successo anche in numerosi paesi europei, si avvale della prestigiosa produzione di “Little” Steven Van Zandt, leggendario chitarrista e coproduttore dei grandi album di Springsteen. Priviero, impegnato in questi anni anche sul fronte "sociale", è per esempio l’artista italiano testimonial di “Sos Racisme”. Nel 1992 pubblica “Rock in Italia”, a cui fanno seguito nel ’94 e nel ’98 rispettivamente “Non mollare” e “Priviero”. Il viaggio prosegue in grande equilibrio tra le due anime dell’artista, quella più “rock d'autore” e quella più da “storyteller”. Nel 2000 esce “Poetika”, nel 2003 “Testimone” e nel 2006 “Dolce Resistenza”, album di grandi riscontri e di elevata forza artistica, poetica e vocale che si traduce in tour e concerti di grande impatto emozionale e che in qualche modo fa da spartiacque alla sua carriera. Un lavoro particolare sarà poi “Rock and Poems”, 2007, dove l’artista ribalta a suo modo grandi classici dei ’60 -’70: da Dylan a Waits, a Fogerty e tanti altri. Nel 2009 esce l’antologia reincisa “Sulla strada”, pubblicata anche in Germania e in Austria. Nella primavera del 2010, esce il tanto atteso primo live ufficiale con DVD allegato intitolato “Rolling live”. L’album, oltre ad entrare nelle top delle classifiche ufficiali di vendita, è contemporaneo all’uscita di un libro/biografia scritto dal giornalista Matteo Strukul, che avrà successive ristampe. Il titolo, neanche a dirlo, “Nessuna Resa Mai. La strada, il rock e la poesia di Massimo Priviero”. In seguito, Massimo ha messo in scena e portato in tour gli spettacoli teatrali di musica e teatro civile “Dall’Adige al Don. Viaggio nella memoria”, insieme allo scrittore Roberto Curatolo e, successivamente, insieme al giornalista-scrittore Daniele Biacchessi e ai Gang, le "Storie dell'Altra Italia". I riconoscimenti di critica e di pubblico gli hanno fatto conseguire in carriera svariati premi (come il "Lunezia" e l'"Enriquez"), nonostante l'artista si sia sempre tenuto lontano dall'inseguirli. Nel 2012 esce “Folkrock”, realizzato insieme al violinista Michele Gazich, un viaggio acustico che rilegge, rivisita e reinventa canzoni immortali del secondo novecento. www.priviero.com Ufficio stampa Massimo Priviero: Parole & Dintorni (Valentina Marturano ) Promozione Radio: L’Altoparlante (Fabio Gallo) LA (RICCA) SETTIMANA DEL TENDER Mercoledì 4 dicembre 2013 – apertura ore 21,30 – concerto ore 23 - Tender Club via Alamanni, 4 – Firenze – ingresso concerto 10 euro – a seguire ingresso libero Dagli Usa la storica band di Tim Rutili. Prima data italiana CALIFONE in concerto + aftershow dj-set Negli ultimi anni si sono visti poco da queste parti. E ci mancavano molto... I Califone di Tim Rutili, i nostri avant/post/folk/indie/rockers preferiti, rimediano adesso con un tour italiano che parte mercoledì 4 dicembre dal Tender di Firenze. L’occasione è data da "Stitches", nuovo capitolo di una discografia in perfetto equilibrio tra recupero della tradizione e spinte sperimentali. "Un altro memorabile capitolo nella storia della folksong americana" come ha scritto Bussolino su Rockerilla. Timbri spesso intimi - drum machine comprate ad una svendita locale, corde di chitarra consumate, voci fumose – sostengono l’inclinazione cinematografica del lavoro. L’ascoltatore si trova per incanto in scenari da Vecchio Testamento. Polvere ed ombre che danzano in prospettiva di un tramonto. Come se Ennio Morricone incontrasse lo Jodorowsky di ‘El Topo’. 11 album all’attivo, base a Chicago, i Califone sono tra i pionieri di quell’alt-folk a stelle e strisce che vanta oggi infiniti proseliti. Atmosfere acustiche, scenari desertici, schegge di blues e pedal steel. Dal post-rock ai giorni nostri, la loro musica è una combinazione del rock-blues dei Red Red Meat con ispirazioni prese da folk, pop americano, così come da band elettroniche come Psychic TV e Captain Beefheart. Il nome lo hanno preso in prestito da una nota azienda di attrezzature audio. I Califone sono nati dalle ceneri dei Red Red Meat, band in cui militava il cantante Tim Rutili, e in breve tempo si sono imposti tra le realtà più in originali della sempre florida scena di Chicago. La band è composta da Tim Rutili voce, chitarra, tastiere; Will Hendricks (Lofty Pillars) basso; Joe Westerlund (Megafaun) batteria. Ascolta l’album Stitches http://www.nytimes.com/interactive/arts/music/pressplay.html?artist=Califone&album=Stitches Califone web www.califonemusic.com https://www.facebook.com/califone Giovedì 5 dicembre 2013 – apertura ore 21,30 – concerto ore 23 - Tender Club via Alamanni, 4 – Firenze – ingresso concerto 10 euro – a seguire ingresso libero CRISTIANO GODANO & GIANCARLO ONORATO “EX” + aftershow dj-set Suonare e scrivere. Due passioni ampiamente condivise da Cristiano Godano (Marlene Kuntz) e gianCarlo Onorato (Underground Life e molto altro). “Ex – semi di musica vivifica” è il progetto a quattro mani fatto di letture e canzoni che plana sul palco del Tender Club, giovedì 5 dicembre, a Firenze. Idee, climi, sentimenti e musica di due esponenti di quello scenario culturale italiano di estrazione rock. Differenti punti di vista che convergono sulla necessità di restituire all’arte della canzone la stessa dignità di altre forme di espressione. EX - semi di musica vivifica" (gen. 2013, Ed. VoloLibero) di gianCarlo Onorato, è la base di partenza per un viaggio che attraversa la spina dorsale della musica più emozionale e viscerale di sempre. Il libro muove dal punk fino alle ultime avanguardie, con taglio lirico e allo stesso tempo spietato e disincantato, per una sorta di bilancio interiore che riguarda tutti coloro che negli ultimi anni hanno cercato di imprimere alla realtà di questo Paese una direzione sensibile. Letture intense e canzoni immortali: lo spettacolo, impreziosito dalla presenza di compagni eccellenti - Guido Maria Grillo, voce/chitarre/percussioni; Meg Russo, pianoforte/organo - gioca sull'alternanza dei brani del repertorio di Onorato e di Godano, e sull'interpretazione di alcune di quelle tracce-culto, dai Velvet Underground ai Radiohead, da Jeff Buckley a Lou Reed, Cash e Beck. gianCarlo Onorato è musicista, scrittore, pittore, autore. Con gli Underground Life, la formazione di art rock ideata e guidata dal 1977 al 1992, ha realizzato diversi dischi, opere video e numerosi spettacoli intermediali. Con i fratelli Sandro ed Enzo Onorato l’etichetta discografica Lilium Produzioni e La Mantide Edizioni Musicali, ha dato il via alle attività di musicista solista e di romanziere, che lo hanno portato a pubblicare i dischi “Il velluto Interiore” (1996, Lilium/Bmg Ricordi), “Io sono l’angelo” (1998, Lilium/Sony), “Falene” (2004, Lilium/Venus), “Sangue Bianco” (2010, Lilium/Venus); il racconto “L’officina dei Gemiti” (1993, Millelire/Stampa Alternativa), la raccolta di racconti “L’ubbidiente giovinezza” (1999/Il Sestante) e il romanzo “Il più dolce delitto” (2007, Sironi Editore). Con “Sangue bianco” ha ricevuto il Premio alla Carriera PIMI 2010, due inviti come Ospite al Premio Tenco, e il Premio Giacosa 2012 per la qualità dei testi. Co-produttore artistico del fortunato disco-Tributo “sulle labbra di un altro” (Lilium/Club Tenco) dedicato a Luigi Tenco. Il 23 gennaio 2013 è uscito il saggio sui generis: “Ex - semi di musica vivifica” (Ed.VoloLIbero). Cristiano Godano è il leader cantante dei Marlene Kuntz, gruppo cardine del panorama alternative e rock italiano. 8 album in studio, alcuni dei quali considerati dei veri e propri capolavori del rock italiano, e lunghissimi e apprezzati tour in tutta Italia hanno consacrato i Marlene Kuntz a livello di critica e di pubblico come una delle realtà musicali italiane più importanti, fino a portarli a partecipare all'edizione 2012 del festival di Sanremo con il brano "Canzone per un figlio". Nel 2009 debutta come attore nel film di Davide Ferrario "Tutta colpa di Giuda", di cui è anche autore, con i Marlene Kuntz, della colonna sonora, candidata al David di Donatello 2010. Nel 2010 riceve la Targa Graffio - Musica da Bere. Onorato & Godano - The ship song http://www.youtube.com/watch?v=1bx67ry4Alg Venerdì 6 dicembre 2013 – ore 22 – Tender Club via Alamanni, 4 – Firenze – ingresso gratuito ALTRO in concerto + aftershow dj-set Quattro Ep dedicati alle stagioni, usciti nell’arco di quattro anni e adesso racchiusi nel nuovo album “Sparso” degli Altro, la punk hardcore band pesarese capitanata dal cantante e fumettista Alessandro Baronciani. La presentazione ufficiale è in programma alla festa dell'etichetta La Tempesta, ma al Tender di Firenze è concessa un’imperdibile anteprima, venerdì 6 dicembre. 18 brani ripuliti, rimasterizzati e remissati, più due inediti. Come i sette pollici, "Sparso" uscirà con una confezione cartotecnica in tiratura limitata. La copertina come sempre è firmata Alessandro Baronciani. Le loro canzoni le sanno a memoria solo in mille per motivi puramente contingenti, volgari. Ma hanno potenza sufficiente per moltitudini. La loro intensità e la loro sincerità totale luccicano oggi ancor più che dentro la sala prove del parroco – primi anni ’90. Quando il solo concetto di aristocrazia indie-rock italiana era un incubo nemmeno lontanamente prefigurabile. I brani degli Altro sono all'apparenza difficili, aspri, estranei ai canoni generalmente accettati anche per i generi più estremi. Ma sono anche facili, nel senso più puro del termine. Dove le metti stanno. Vanno sempre bene. Danno una mano in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà. Spiegano, illuminano. A volte potrebbero sembrare fatte di poche parole scelte a caso, e invece mettono piccole didascalie molto economiche sotto ogni nostro momento, dritto o storto. Soprattutto storto, di solito. E in ognuna di esse c'è sempre anche solo un frammento che sa di epifania. Fate la prova. Altro – Sparso http://www.youtube.com/watch?v=xBmsiyIE5bE Sabato 7 dicembre 2013 – apertura ore 21,30 – concerto ore 23 - Tender Club via Alamanni, 4 – Firenze – ingresso libero Hang-On Night RINOMATA DROGHERIA STOPARDI Aftershow: Fulci_Marietto_Henry Cos’è la Hang On Night? Ma cielo, è la serata northern soul del Tender che imperversa ormai da un anno. Musica, look e atmosfere dichiaratamente ‘60/70, nel segno di quel soul bianco che, sulla scia del movimento mod, infiammò il Regno Unito. Quindi? Quindi northern soul, ma anche modern soul, ’r&b, boogaloo ed altri bei suoni vintage, capelli a caschetto, lupetti attillatissimi, toppe ovunque.. Sabato 7 dicembre si replica, con ospite la Rinomata Drogheria Stopardi. E’ un nome-de-plume, chiaro. Dietro cui operano adepti della setta garage funk (quella strumentale, ad esser precisi). Gente svezzata con Meters e Booker T, cresciuta con il raw funk di Lefties Soul Connection e The Mighty Imperials... E adesso pronti ad avventurarsi nei territori del funk più crudo: organi hammond, moog e chitarre crunch, gli spigoli del jazz e le simmetrie delle “rare libraries” funk anni 70. In scaletta classici vecchi e nuovi, uguali all’originale e rimaneggiati, contornati da fenomenali pezzi originali. Assolutamente da non sottovalutare il dopo live, insieme a tre dj-profeti del genere: da Milano Henry, da Grosseto Marietto e dalle giovanili del Tender la rivelazione Marietto. Pensate, è tutto gratis! www.tenderclub.it Prossimamente al Tender Via Alamanni, 4 – Firenze – gio/ven/sab dalle ore 21,30 – inizio concerti ore 22,30 – afterhsow ore 24 Giovedì 12 dicembre JOY CUT (ITA) Ingresso al concerto 5 euro Venerdì 13 dicembre ALIEN TRANSISTOR TOUR (Rayon, Saroos, Joasinho) Ingresso al concerto 10 euro Sabato 14 dicembre 2013 THE SHADOW OF REFLECTON Ingresso gratuito Giovedì 19 dicembre 2013 LEVANTE Ingresso al concerto 10 euro Venerdì 20 dicembre 2013 THE LOUD Ingresso gratuito Sabato 21 dicembre 2013 APPINO (ITA) Ingresso al concerto 10 euro Tender Club via Alamanni, 4 – Firenze www.tenderclub.it e Fb Anno 2013, il ritorno, con un album di inediti per Massimo Priviero, un cantautore dall'anima puramente rock, che in un periodo della sua carriera è stato soprannominato la risposta italiana a Bruce Springsteen. Paragone forse un po' pesante, ma questo artista, classe ed anima rock, ne ha da vendere e sicuramente, non ha niente da invidiare a nessuno. Nasce sul litorale veneto, a Jesolo nei primi anni '60, lavora, studia, ma soprattutto, suona in giro per l'Europa con chitarra ed armonica. Nel 1988 esce il suo primo album SAN VALENTINO e la canzone che dà il titolo al disco è sicuramente uno dei pezzi più passati dalle radio del momento. Nel '90 esce NESSUNA RESA MAI il suo secondo Lp prodotto da Little Steven. Tanti complimenti per Massimo e molti arrivano da oltre frontiera. In questi anni non si è mai fermato, producendo altri dischi e collaborando con altri artisti, ma adesso è finalmente arrivato il momento di ALI DI LIBERTA'. Deliri Progressivi lo ascolterà per voi: ALI DI LIBERTA': La voce di Massimo è molto calda, una preghiera accompagnata dalla chitarra, è l'inizio di un bellissimo sound. L'ingresso del resto del gruppo, fanno di questa canzone un gran pezzo, l'armonica è quell'aggiunta, che il rock di oggi ha dimenticato. Grande canzone. IL MARE: Bellissima canzone, un amore che nasce e finisce, promesse mancate, a causa dei problemi di oggi... "Chiudete gli occhi" se potete ed ascoltatela tutta, vi emozionerà. APRI LE BRACCIA: E' una ballad rock, dove l'uomo dedica la canzone al proprio amore, anche qui un testo molto attuale, musicalmente ben suonato. "Una notte di luna .. di quelle che ti rovesciano il cuore" e ti trasmettono brividi immensi, la voce di Priviero fa tutto il resto. IN VERITA': Questa canzone dal vivo, ha sicuramente un impatto molto potente, col pubblico che sicuramente apprezzerà, su disco è il primo pezzo bello tosto, blueseggiante quanto basta rockeggiante quanto serve. Energico. MADRE PROTEGGI: Un senso mistico invade le parole di questa canzone. Tante Madri. che proteggono. molte tipologie di persone. ma sempre i migliori, ovvero coloro che si dissociano dal marcio che c'è in giro, oppure di quelli che sono positivi, anche se molti vengono scambiati per il contrario. Una richiesta di aiuto alla madre di tutti noi. Musicalmente emozionante. OCCHI DI BAMBINO: Un magico folk rock, si abbatte su questo disco. Leggo dalle note, che è una canzone scritta di getto, dopo aver rivisto quel bellissimo film che è "Into The wild" . Ancora una volta, un brano bello ed impreziosito dal bellissimo violino di Michele Gazich e dalla chitarra di Alex Cambise. ALZATI: La voglio vedere suonata live!!!!!! Questa canzone ha una carica pazzesca! Ciò che dicevo nell'articolo precedente, ovvero che Massimo Priviero, artisticamente non ha niente da invidiare a nessuno, ha solo bisogno che le radio nazionali, si mettano a passare buona musica sul serio. LA CASA DI MIO PADRE: Una commovente storia di una famiglia italiana, (autobiografica?) costretta a lasciare il paese, a causa di "una crisi dell'economia" attualissima come non mai. L'amore di Priviero, verso chi lo ha messo al mondo con amore e sacrifici. In questa canzone, Massimo ringrazia in musica coloro dai quali ha ricevuto tutto. IO SONO LA': Mssimo Priviero dopo sette anni torna con questo disco di inediti. Un uomo, un artista ... che non ha voluto vendere l'anima al successo facile e commerciale. Anche stavolta, mette la sua anima in faccia a tutti, orgoglioso di ciò che è ed è stato. Da brividi. LIBERA TERRA: (La forza/Il sogno) Arriva l'anima del boss e "La forza", si trasforma in un sound americano, la "Darlington County" del bel paese. "Il sogno" ... anche questa, impatto live da brividi, con tanto di cornamusa suonata da Keith Eisdale. BACIO D'ADDIO: E' la bonus track di questo disco, significante chiusura di questo viaggio rock chiamato "Ali di Liberta'", acusticamente perfetta, armonicamente da brividi. Questo è Ali di Liberta. Nel finale dell'intervista di Deliri Progressivi che abbiamo pubblicato qualche giorno fa, Massimo ci dice: "Se pensate che essere liberi e veri sia una cosa importante nella vostra vita e nel vostro desiderio di musica, in ALI troverete quel pane da mangiare e quel vino da bere". Se questo dopo sette anni è il ritorno di Massimo Priviero con un disco di inediti, spero che non ci faccia aspettare così tanto la prossima volta... ci perdiamo solo noi. Roberto Bruno Il ritorno del cantautore britannico, stavolta in versione indoor. D.P.: "Before the storm", sembra un salto attraverso i sentimenti e valori. Una riscoperta pura della libertà. E' un preludio a qualcosa di passato o di futuro?
J.S.: In realtà rappresenta entrambe le cose. In fondo se ci si pensa il nostro futuro è fortemente legato alle esperienze che abbiamo vissuto nel passato. D.P.: Ogni brano è una composizione unica ed esemplare. A quale di questi sei maggiormente legato e perché? J.S.: È impossibile rispondere a questa domanda. Ogni canzone che ho scritto è strettamente legata ad un momento preciso della mia vita. Non potrei mai scegliere. D.P.: Ti ritroviamo dopo poco tempo in Italia. Una promessa mantenuta, e un “amore”, che porta nel DNA. Hai intenzione di cantare anche in italiano? J.S.: Mi piacerebbe molto ma non ho ancora la padronanza necessaria della lingua per poter scrivere in italiano. D.P.: Le sue canzoni sono molto curate musicalmente che nei testi, volevo sapere come nascono i testi delle tue canzoni? J.S.: I miei testi nascono dalle esperienze che vivo ogni giorno. Sono i sentimenti della vita quotidiana ad ispirarmi. D.P.: Quali sono le tue influenza musicali? C'è qualcuno che ti ispira in modo particolare? J.S.: Sono cresciuto sia con la musica cantautorale anglosassone (Bob Dylan, Simon and Garfunkle) sia con quella italiana (Battisti, Dalla, De Gregori, Guccini). D.P.: "Before the storm" risale ormai il 2012, stai preparando qualcosa di nuovo? J.S.: Sto sempre preparando qualcosa di nuovo. A febbraio uscirà un EP dal titolo Sweethurt già preordinabile su ITunes. Mi piacerebbe molto riuscire a pubblicare un album all'anno. D.P.: Molte tue canzoni finiscono all'interno di serie televisivi, è una cosa voluta da te o sono i produttori che amano scovare nei tuoi dischi? J.S.: Sono i produttori che hanno il potere di fare queste operazioni ma gliene sono molto grato perché danno la possibilità ai cantautori di raggiungere il grande pubblico Un grande grazie a Jack Savoretti per la sua disponibilità e per aver concesso questa esclusiva intervista ... farà sicuramente parlare di se! In bocca al lupo e a presto!!! Annamaria Pecoraro DELIRI PROGRESSIVI ..Musica Oltre le Parole... www.deliriprogressivi.com www.facebook.com/DeliriProgressivi Recensione, fotografie e video a cura Violetta Serreli - E20WEBTV KIARA LAETITIA LIVE @ROCK 'N' ROLL, LUNEDI' 18 NOVEMBRE, MILANO Grinta e dolcezza caratterizzano la performance di Kiara Laetitia, a Milano per presentare - in un live acustico - alcuni brani tratti dal suo EP "Fight Now", debutto da solista dopo l'importante esperienza con gli Skylark. Emozionata e visibilmente entusiasta del suo lavoro, Kiara Laetitia apre il live con Victory is mine, cover dei Virgin Steel, come a voler sottolineare l'importanza del passo appena compiuto. La breve ma intensa esibizione è caratterizzata da interventi in cui la cantante racconta le sue esperienze, i suoi sacrifici, la determinazione e l'ispirazione di alcuni suoi brani. Un'atmosfera che ricorda quelle di un récital rende ancora più particolare questa fredda serata milanese, svelando la profondità di testi che forse meriterebbero di essere ascoltati anche in italiano. A parte qualche nota biografica, Kiara esprime il suo pensiero anche sull'indifferenza e il cinismo che sembrano regolare una società senza scrupoli né valori. E sulla scia di queste riflessioni ascoltiamo piacevolmente anche la sua "I'm not God". Un'esibizione curata e di buon auspicio per il futuro di Kiara Laetitia, purtroppo penalizzata da un'acustica non eccellente e da un pubblico di pochi ("ma buoni") intimi, elementi che hanno probabilmente determinato la chiusura anticipata. Un'anima rock, forse... Ma si ha quasi l'impressione che la sua reale indole - appassionata e melodica - si nasconda dietro requisiti di immagine che soddisfino il facile etichettamento dei generi e dei personaggi. Più a suo agio nella sobrietà dei suoi testi che nel rock di cover strasentite (come Highway to Hell degli AC/DC), merita sicuramente di essere approfondita. Violetta Serreli Prato 26/07/2013 - “People have the power”, e lei Patty Smith, è il chiaro esempio e paladina. L’inzio è un preludio a camminare al suo fianco nonostante sia quasi agosto, “April fool” è il giocoso scherzo metafora con il tempo “pazzo”, che percorre il nostro Bel Paese. Era il 1979, quando la Poetessa Rock Patricia Smith, fece il suo ingresso in Toscana; allo stadio Franchi di Firenze, generando fermento e seminando la sua arte. A distanza di 40anni, la sua voce d’angelo (un po’ meno la sua vita), canta con la stessa grinta di allora, incitando i suoi fan alla Pace e ricordando “YOU’RE FREE” con “Privilege”, nel cuore di Prato. Percorrendo “Redondo Beach” o immergendosi nella celebrazione di cover di Eddi Cohran “ Summertime Blues” o “Gloria” o in “My Generation” degli Who, è facile lasciarsi andare al ritmo. Oltre le “Distant fingers” dello spazio, quello che fa parte del Dna di esperienza e del talento, Patty lo mostra con la sua armonia di tessitrice di sogni!. Un’icona della musica, che sfoggia la sua umiltà, tra luci psichedeliche e disegnati vortici di emozioni sul palco. “Becouse the night”, quando tutto ci può sembrare nero, ci sono sempre milioni di stelle che stanno percorrendo il nostro stesso cammino. Incroci che si incontrano, appassionati dal suono, dalla passione, dalla forza, in una piazza come quella pratese, gremita e assorta. Attenti protagonisti che ondeggiano o applaudono le mani e con una Patti Smith, nonostante l’età, (classe 1946), porta sul palco la sua voglia di credere e lottare. Canta il suo grande amore “Frederick”, cui dedica la canzone, con le sue lunghe trecce sciolte, accende il filo che lega poesia con la musica. E’ donna, amica, complice, modello di libertà, poeta, in una “dead city” o “Dancing barefoot”,ovunque lei sia, magicamente lascia la sua memorabile traccia nel “Dream of Life”. Affiancata dalla sua band: Lenny Kaye (chitarra e voce); da sempre al suo fianco sin dalle prime performance nei locali off di una New York anni ’70 , Lenny Kaye alla chitarra e voce, Jay Dee Daugherty (batteria), Jack Petruzzelli (chitarra) e Tony Shanahan (basso). Un cerchio che scorre come “Pissing in a river”. Siamo pioggia dorata che scorre lenta o veloce sul filo misterioso della vita. Spesso ci strapazziamo per cercare di afferrare qualcosa di irraggiungibile, senza renderci conto, che quello di cui abbiamo più bisogno, è spesso a portata di mano. Una Patty da gustare e raccogliere, lasciandola poi cadere dentro come poesia: “Sono stata in posti peggiori, sono stata in posti migliori sono stata in giro …. E tutto quello che vuoi è una mano soccorrevole. Per essere sollevata dalla melma, dalla bellezza. Per essere sollevata”. (“i tessitori dei sogni” - Patty Smith) Annamaria Pecoraro |
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