![]() 1) Innanzitutto volevo congratularmi con voi perché il vostro disco è una bellissima sorpresa. comincio subito chiedendovi da dove avete preso l'ispirazione del vostro particolare nome e come vi siete incontrati? Grazie mille! La band si è formata tra il 2011 e il 2012 quando al nucleo originario (io ed il bassista Massimiliano Masciari) si è aggiunto prima il tastierista/seconda voce Marco Antonio Cerioli poi il batterista Francesco Meles. Ci conoscevamo già tutti per collaborazioni in altri progetti musicali. Il nome è venuto fuori in maniera abbastanza casuale, molti anni fa, con un'altra formazione, prima di iscriversi ad un concorso musicale. Penso l'abbia ispirato un articolo di un giornale che parlava di arte e follia. Ci è subito piaciuto. Sui significati poi ognuno si può sbizzarrire. La follia, comunque, fa sicuramente parte del nostro bagaglio... 2) Il vostro omonimo album d'esordio è un percorso molto vario tra tanti generi, mai banale e soprattutto molto raffinato nell'esecuzione. vi ha impegnato a fondo la registrazione? L'idea alla base del disco è stata quella di lavorare sul materiale che avevamo scritto negli anni, registrarlo tutto e sceglierne il meglio per farne un disco d'esordio che rappresentasse la sintesi dei nostri percorsi, provare a creare un nostro linguaggio, contemporaneo ma molto contaminato. Tra la fase di pre-produzione e la produzione vera e propria ci abbiamo messo circa due anni! Ci è servito molto tempo per rendere uniforme il sound, fondere le varie influenze e scremare i brani più adatti a creare un lavoro coerente. Inoltre diciamo che siamo una band iper-democratica, quasi anarchica...insomma...si discute sempre tanto, troppo su tutto! 3) Ascoltandolo, vengono in mente artisti di vario genere, ma devo dire che dopo vari ascolti ho sentito forti influenze di PFM o dei giovanissimi Pooh. Ma per voi quali sono gli artisti che più vi hanno ispirato in questo disco? Tutti e 4 abbiamo ascolti molto vari e molto diversi fra loro. Forse in questo disco però emergono di più le mie influenze, essendone l'autore ed il produttore: Jeff Buckley, Ben Harper, Dave Matthews, Pink Floyd, Led Zeppelin, Genesis, Yes, Porcupine Tree, PFM, Lucio Battisti, Muse... Elencare gli ascolti di tutti credo sia impossibile...dal jazz al death metal, passando dai Red Hot, dal grunge e dal prog... (i Pooh credo li ascolti solo il tastierista...) 4) Fare prog oggi in Italia è molto difficile, spesso gli artisti si devono rivolgere ad un mercato straniero che riceve meglio queste sonorità, voi avete avuto questa sensazione oppure il vostro progetto è stato subito accolto positivamente? Partiamo dicendo che noi non siamo prettamente un gruppo prog, forse siamo meno di nicchia di quello che crediamo. Forse il “prog” nella nostra musica sta più nell'approccio, nella sperimentazione, nel cercare di fondere gli stili e crearsi un proprio linguaggio, nel lavoro di arrangiamento curato maniacalmente. Ma il prog “vero” è lontano da quello che facciamo; prog-pop rende bene l'idea... un pop sperimentale, progressivo ma pur sempre “pop” che cerca la melodia e l'immediatezza (poi, alla fine, le etichette di genere lasciano un po' il tempo che trovano...). “Prog” a parte, il momento storico per la musica inedita (per la musica e la cultura in generale) in Italia non è sicuramente dei migliori, per usare un eufemismo. In giro nei pochi locali dove si fa ancora live (karaoke e djs la fanno da padroni) ormai dominano tributi e cover-band e il pubblico sembra impigrito e con sempre meno voglia di scoprire musica nuova e sconosciuta, forse anche un po' “lobotomizzato” dal mainstream. Sicuramente il grosso del lavoro è da fare sulla cultura musicale degli italiani e sarà un percorso lungo e tortuoso. Insegnando musica, tra l'altro, lo viviamo in prima persona ogni giorno. È però vero anche il contrario...Per fortuna esiste ancora una piccola nicchia di pubblico curioso che va a cercarsi gruppi nuovi, va a vedersi i live di inediti e anche locali che danno ancora spazio ai brani originali (sempre meno purtroppo). È su di loro che vogliamo puntare. Sicuramente “Non è facile” ma ci proviamo... La speranza è quella di ritagliarsi nel tempo una nicchia di pubblico che ami davvero ciò che facciamo e come lo facciamo. Con questo primo disco stiamo solo iniziando il cammino, cercando di fare la sintesi dei nostri 4 percorsi artistici al meglio possibile. Comunque finora stiamo ricevendo ottimi feedback da pubblico e critica e ciò ci fa ben sperare anche se siamo consapevoli che ci vorrà del tempo, tanta pazienza e costanza per vedere dei risultati concreti qui in Italia. Intanto ci proviamo parallelamente anche all'estero promuovendo i 3 singoli in inglese “It's not easy”, “Shot in the dark” e “A better day tomorrow” (le ultime 3 tracce del disco). 5) I testi sono legati tra loro come un concept, oppure ogni canzone vive di luce propria? In realtà ogni canzone vive di luce propria e non hanno un concept comune. L'essere “concept” di questo disco sta più nella sua stesura: ogni canzone porta morbidamente a quella successiva, spesso senza interruzioni, accompagnando l'ascoltatore in un viaggio sonoro attraverso tutte le sfumature di genere della band. È uno di quei dischi che è meglio ascoltare dall'inizio alla fine, come quelli di una volta, senza interruzioni e senza skippare le tracce “riempitive”. 6) Avete in programma un tour per il 2015? Le date sono in via di definizione e speriamo di toccare tutta l'Italia piano piano. Per ora abbiamo fatto la data zero domenica 1 febbraio al Blues House di Milano ed è stato un vero successo! Per restare aggiornati seguiteci sempre su www.lefolliarie.com e su tutti i nostri social. 7) Lorenzo Cazzaniga è decisamente un produttore di grido in Italia, come siete arrivati a lui e che consigli vi ha dato? Sono davvero contento di aver lavorato con lui. È stato un piacere e un onore immenso. L'ho conosciuto tramite il mio caro amico e collega chitarrista Gianluca Del Fiol. Si è subito rivelata una grandissima persona! Super-professionale (ha un curriculum davvero impressionante) e molto disponibile dal punto di vista umano. Si vede subito che ama da matti il suo mestiere e che mette la stessa passione e lo stesso impegno sia nel lavoro con la band emergente che con la superstar. I mix sono durati il tempo che serviva (parecchio) e non ha mai lesinato su nulla per ottenere il miglior risultato artistico possibile. Quando mixa tiene sempre d'occhio la canzone e l'equilibrio emozionale del brano come non ho mai visto fare a nessun altro in precedenza. Mixa in maniera molto artistica diciamo; insomma si vede che ha lavorato con tutti i più grandi artisti e ne ha fatto tesoro. Lavorare con lui per me è stato davvero illuminante dal punto di vista della produzione artistica (amo anche produrre altri artisti e band) oltre che dal lato tecnico. Inoltre mi ha permesso di capire meglio i nostri punti di forza e di debolezza come band su cui poter lavorare in futuro. Spero che per i prossimi lavori collaboreremo ancora perché i risultati raggiunti in questo disco sono davvero notevoli come impasto sonoro. 8) Volete mandare un saluto ai lettori di Deliri Progressivi? Certo che sì! Un abbraccio a tutti i lettori di Deliri Progressivi! Continuate ad essere curiosi e cercarvi nuova musica e nuove band; supportatele, seguitele live e comprate i loro dischi. Senza di voi la musica indipendente italiana ha poche chance di sopravvivere! Se siete interessati al nostro progetto seguiteci su www.lefolliarie.com e sui nostri social (fb, twitter e youtube). Alla prossima! ;) Roberto Bruno ![]() ROCK TARGATO ITALIA XXVII ed. area LOMBARDIA 3, 10 e 16 marzo dalle ore 21.15 LegendClub Milano (Viale Enrico Fermi 98 - angolo via Sbarbaro. Milano) Da martedì 3 marzo ritornano al LegendClub di Milano le serate di Rock Targato Italia, la manifestazione di scouting musicale giunta alla XXVII edizione, Nei giorni 3, 10 e 16 marzo, 20 artisti si alterneranno sul palco LegendClub di Milano, una giuria qualificata selezionerà gli artisti per le fasi successive. Un viaggio verso la finalissima Nazionale che si svolgerà a Milano ad inizio settembre. Tantissime band hanno partecipato proprio a questa rassegna che ha caratterizzato, in gran parte, la scena rock nazionale con artisti importanti e straordinari. Timoria (Omar Pedrini e Francesco Renga), Estra (Giulio Casale), Ligabue, Litfiba, Subsonica, Zibba, Francesco Sarcina (Vibrazioni), e tanti altri (rocktargatoitalia.it). “Per strada c’è sempre qualcuno che, curioso sensibile, fa domande, i simili si attraggono, i suoni si diffondono con forza nello spazio”. Questo è lo “slogan” che ha accompagnato l’uscita della “Compilation 22 Libera Musica in mondo Libero” della passata edizione di Rock Targato Italia e vuole essere, in questa fase iniziale, un augurio molto forte per tutti quegli artisti che si mettono in gioco, che osano con la loro musica, le loro canzoni. Artisti in grado di proporre musica propria originale troveranno sicuramente persone disponibili ad ascoltarli. Programma: 3 Marzo Vincenzo Mei (MI), Gipsy Bride (BG), The Borders (BG), Sten (MI), Destino (LC), Med.Use (MI), The Black Roosters (VA) 10 Marzo Rock On (BG), Matteo e l'Allegra Banda Bignotti (BS), Degian (BS), Phantorama (MI), RE-VE (MI), Darsena (MI) Ospite: Roberto Bonfanti, scrittore autore del libro “ALICE”. nelle librerie dall’11 marzo 2015, Edizioni del Faro 16 marzo Roberto Bruno (MI), Velvet Romance (SO), Tagua (BG), Desma (BS), Medì (MB), Euf (MI), The Overness (MB) Inizio spettacoli dalle ore 21.15 - Fine concerti 24,10 . Nato da un’idea di Francesco Caprini e Franco Sainini, Rock Targato Italia è considerato tra i più importanti appuntamenti per artisti emergenti. Rock Targato Italia è promossa dall’Associazione Culturale Generazione Europea in collaborazione con la società Divinazione Milano. web: rocktargatoitalia.it facebook: facebook.com/pages/Rock-Targato-Italia Ufficio Stampa DIVI IN AZIONE Via Andrea Palladio 16 – 20135 Milano Tel. 02 58310655 – 3925970778 Francesco Caprini – Franco Saininl [email protected] www.divinazionemilano.it "Sono una persona che, per motivi di trascorso di vita, ha sempre vissuto (scusa il gioco di parole) molto intensamente e profondamente tutte le esperienze, sia positive che negative. Da queste esperienze ho sempre cercato di trarne un “insegnamento” che mi aiutasse, in qualche modo, a superarle ed interiorizzarle .." D - OX, un nome piuttosto esotico e, direi, dal fascino misterioso ed evocativo. Due vocali soltanto e... Perché questo nome? Ha qualche significato particolare per te?
R- Ox è una combinazione di tante avventure, personalità e personaggi che convogliano tutti in una figura con una vita travagliata, passata a girare posti e a raccogliere esperienze. Il nome è la semplice contrazione del mio nome Osmel e per renderla più altisonante è bastato sostituire una "s" con una "x". Inoltre in inglese Ox è il bue, il toro, ed io sono così. Quando mi metto in testa un obiettivo vado dritto a testa bassa fino ad ottenere i miei risultati. D - Canto e parole nell'era dei sentimenti estinti... nasce per tentare di salvaguardare la musica, la poesia, il canto in un'era (quella nella quale viviamo)dove i sentimenti più profondi, più intensi e fondamentali per il cuore e l'anima dell'uomo sembrano davvero estinti... allora anche il blues, che io ho sempre amato tanto, nascente dalle profondità dell'anima e dalle radici più autentiche del cuore, è forse estinto? R- Assolutamente no! Il blues è l'anima del rock d'autore, del cantautore. Il "blues" come sentimento, resta e resterà la sorgente dei testi e delle musiche di chi, come me, attinge ai propri stati d'animo, ai sentimenti, appunto, più profondi e intensi, per scrivere le proprie canzoni. Spesso il blues viene separato dalla sua essenza. Si pensa che sia un genere, uno stile, ma si dimentica che il blues è un modo di essere. Senza entrare nello specifico dei grandi autori strettamente blues, se prendi autori come Zucchero, Eric Clapton, Steve Ray Voughan, questi non sono solo interpreti del blues ma anche persone che hanno fatto del loro "being blue" (essere blues) la loro fonte di ispirazione. Nel mio lavoro musicale, sebbene io non suoni il genere, non posso fare a meno di ispirarmi per esprimere le mie sensazioni. D - Mi sembra di capire, da un primo ascolto, che la tua musica si è come "dissetata" alla fonte di vari generi musicali. È davvero così? R - Lo è per certo. Sono un onnivoro musicale, ma ho dei punti saldi che hanno formato la mia cultura musicale. I DIRE STRAITS in primis, i QUEEN, il rock americano, i Bon Jovi, ma poi, nel corso della mia vita, ho inserito di tutto. Dal metal, al progressive, al blues, al jazz. E tutto quello che ho ascoltato, l'ho sempre fatto mio in maniera "critica", non limitandomi all'ascolto ma osservando sia l'esecuzione che l'evoluzione dei pezzi, le trovate, le idee. E così, quando ho composto e arrangiato le canzoni del mio primo album "When Things Come Easy" ho cercato di metterci dentro un po' di tutto questo. Al punto che mi piace ascoltare la mia musica! Certo la strada è lunga, ma in continua evoluzione. D - Come ti definisci, musicalmente parlando, un estroverso sul palco? Un frontman con doti di grande comunicabilità e forte impatto sul pubblico? Oppure un introverso, magari un artista che lascia parlare solo la sua musica e i suoi testi in modo distaccato e rigoroso? R- Adoro il pubblico e più il palco è grande e più sono gasato. Più pubblico ho davanti a me più sicuro divento! I dieci anni di esperienza con la mia band precedente, I MAGHI DI OX, mi hanno insegnato a rispettare ed amare il palco. Il palco è il mio credo. Quando sono lì spariscono tutte le incertezze e mi trasformo. L'interazione col pubblico, la comunicazione verbale e visiva sono per me regole fondamentali da rispettare. Non sopporto chi, anche solo per scelta, decide di non relazionarsi con la propria audience. In fin dei conti, è grazie al pubblico che ti trovi su un palco, altrimenti te ne stavi a casa a cantare davanti allo specchio. Sul palco curo tutto: abbigliamento, movimenti, approccio, ordine, regia. Fin che posso, cerco di fare in modo che tutto sia perfetto, e finchè lo è, anche "perfettibile". D - Il tuo prossimo album NAKED (Nudo). Parlane un pò. R- "Naked" diciamo che è l'evoluzione di "When Things Come Easy". In Naked c'è solo la mia musica, senza la ricerca di contaminazioni (che restano cmq implicite). Ma se in "When Things Come Easy" mi sono "preoccupato" degli standard, in Naked non ci sarà questo tipo di approcio. Per questo si chiamerà così. Naked vuol dire Nudo. Per me è una rinascita, un nuovo inizio, e puoi ricominciare un percorso solo spogliandoti di quello che avevi prima ed esprimendo té stesso al 100%. Il disco sarà anticipatò da un EP, dal titolo "The Journey" ("Il viaggio"), proprio ad indicare il percorso interiore ed esteriore che ho fatto e sto facendo, alla scoperta della mia musica. Il nuovo EP dovrebbe essere pronto verso metà febbraio. In questo momento stiamo ancora in fase di missaggio e definizione delle ultime parti. Per realizzarequesto EP mi sono avvalso della collaborazione di diversi artisti. Da Roberto Cola, che si è occupato della coproduzione e registrazione, a Emiliano Mosé, Luca Tiraterra, Franco Basile, Andrea Bonifaci, Roberto L. Tutti amici musicisti che si sono prestati a rendere più interessante il progetto. D - Il percorso creativo in musica, in poesia,in pittura, nell'Arte in genere penso sia sempre molto travagliato in tutti i sensi(lo dico per esperienza personale). A volte penso che senza dolore, sofferenze varie, privazioni e lotte è difficile produrre qualcosa di buono. Altre volte (nei momenti di sconforto, di disperazione piuttosto gravi)penso che la fatica dell'artista è eccessiva, quasi un incubo, se paragonata ad un'esistenza normale senza troppe preoccupazioni e problemi. È così anche per te? R- Sono una persona che per motivi di trascorso di vita ha sempre vissuto (scusa il gioco di parole) molto intensamente e profondamente tutte le esperienze, sia positive che negative. Da queste esperienze ho sempre cercato di trarne un "insegnamento" che mi aiutasse in qualche modo a superarle ed interiorizzarle. Credo che ognuno abbia un proprio "livello emozionale", e senza togliere nulla a nessuno, credo che l'unica vera differenza sia nel modo di traghettare queste emozioni dal fuori al dentro e viceversa. Diciamo che per un artista, di qualunque arti si occupi, il modo è più pratico, e forse anche liberatorio, perché scarichi sulla tua arte tutto il tuo blues o la tua gioia D - La Poesia (la scrivo sempre con la P maiuscola perché per me rappresenta la forma d'arte più elevata) è importante oggi? Il mondo la rigetta? L'ha dimenticata? È indifferente ad essa? Scrivere poesie o leggere poesie ha ancora un senso in una società dove i soldi sono tutto, a tal punto che la vita umana si misura soltanto dalla quantità di denaro che si ha? R- No, penso che il mondo abbia ancora bisogno di questo. Canzoni, poesie, immagini sono tutte foglie dello stesso albero, quello dei sentimenti e dell'espressione dell'animo. L'uomo, soldi o no, ha bisogno di questo. Le cose che ci restano di più sono poi quelle che arrivano direttamente al cuore....quelle dove il denaro non è l'elemento decisivo. Grazie mille, OX. Un augurio particolare per la tua musica, che merita davvero tanto e sempre di più. Francesca Rita Rombolà ![]() Intervista alla 25enne pianista toscana Giulia Mazzoni, Giocando con i bottoni, estratto dall'omonimo disco d'esordio. Il videoclip, girato in animazione e diretto da Hermes Mangialardo, è una vera e propria parabola sulla fantasia ed il coraggio di usarla che ricrea il mondo fantastico di Giulia, popolato da strani personaggi. Questo video racchiude perfettamente quello che volevo esprimere con questa composizione racconta Giulia Mazzoni. I sogni e i desideri di una bambina, che vorrebbe vivere una serie di avventure fantastiche come quelle che mi vedono protagonista nel video. Rivedere me stessa sotto forma di cartone animato è stato davvero sorprendente, un'emozione unica!. L'album Giocando con i bottoni (Bollettino / Artist First), disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme streaming, comprende brani originali interamente composti ed eseguiti da Giulia Mazzoni, che fotografano sensazioni, immagini e ricordi della sua infanzia e del suo presente. Muovendosi tra modernità (con influenze pop, rock e della musica leggera) e tradizione(con influenze romantiche, impressioniste ma anche minimaliste), il disco fa della semplicità il suo elemento cardine. Questa la tracklist dell'album: Apri gli occhi, Giocando con i bottoni, Piccola luce, Il labirinto, Frammenti di vetro, Omino rosso, L'ultimo caffè, Where and when, l'albero di Mondrian, Elefantino di pezza, La fabbrica delle illusioni, Nella rete della luna, Lia, La cavalcata delle nuvole. www.giuliamazzoni.com - www.facebook.com/GiuliaMazzoniOfficial www.twitter.com/GiuliaMazzoni - www.youtube.com/user/giuliamazzoni "Suonare nel cuore della mia città è stata un'emozione unica...Il Davide Tosello nasce ad Aosta il 24 luglio 1982. Fin da bambino nutre interesse per l'arte e la musica in generale e dopo diverse esperienze come cantante, inizia a scrivere e a comporre canzoni in chiave Brit pop e Rock. Completamente autodidatta, la sua musica è sinonimo di semplicità, immediatezza ed evocazione. Le atmosfere delle sue canzoni passano da momenti intimisti mantenendo le caratteristiche immutabili del "bel canto" della musica cantautorale italiana ma, con un occhio bene aperto verso l’innovazione e la ricerca di nuove sonorità Nel novembre 2013 esce il primo EP da solista “Silenziosamente”, anticipato dal singolo “Dublino”. Disco registrato e mixato presso Meatbeat studio di registrazione e label di Raffaele "Nedagroove" D'Anello.
I testi e le musiche sono state scritte interamente da Davide Tosello mentre gli arrangiamenti sono stati curati con il gruppo Kedivè, band che accompagna Davide Tosello nei concerti elettrici. LINE UP Davide Tosello: voce e chitarra acustica Simone Pellicanò: batteria Luca Consonni: chitarra elettrica Enrico Laganà: basso. Influenze: Jeff Buckley, Patty Smith, Starsailor, R.E.M, Radiohead, U2, Cristina Donà, D.Bowie, Smiths, Diaframma, Queen, Eugenio Finardi, Ivan Graziani. CONTATTI E LINK You Tube Link video “Dublino” Link soundcloud "Musica contro le mafie" presenta l'Edizione 2014 del Premio Nazionale "Musica contro le mafie"8/29/2014 L'Associazione "Musica contro le mafie" presenta l'Edizione 2014 del Premio Nazionale
"Musica contro le mafie" "La Musica è Armonia, e armonia significa accordo. Armonia è quando da una relazione di parti scaturisce qualcosa di di diverso e di comune, qualcosa in cui ogni parte si possa riconoscere senza perdere per questo la sua identità..questo è il senso profondo di "Musica contro le mafie" (Luigi Ciotti) Riparte, completamente rinnovato, il "Premio Musica contro le mafie" 2014. Da oggi, venerdì 29 agosto 2014, è disponibile il nuovo bando su musicacontrolemafie.it/premio2014. "Musica contro le mafie" è un importante premio musicale che coniuga la musica all'impegno sociale. Il progetto è stato ideato, organizzato e sviluppato da MkRecords sotto l'egida di Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie), con la partnership di Radio Kiss Kiss, Club Tenco, Banca Etica, Medimex (Puglia Sounds), Smart-it, Muzi Kult e con il sostengo della campagna "Riparte il Futuro". L'associazione, negli ultimi due anni, ha realizzato un libro/cd (Mkrecords/Rubbettino) ed un Documentario dal titolo "L'Alternativa" che contengono le testimonianze di artisti, scrittori, operatori, giornalisti e testimoni di giustizia. Tra i tanti artisti che hanno deciso spontaneamente di mettere la propria voce amplificando il messaggio antimafioso, ci sono: Fiorella Mannoia, Simone Cristicchi, Paolo Rossi, Samuel dei Subsonica, Roy Paci, Mario Venuti, Marlene Kuntz, Sergio Cammariere, Modena City Ramblers, Bandabardò, Teresa De Sio, Raiz, Piotta, Apres La Classe, Sud Sound System, Frankie Hi Nrg, Paolo Belli, Nuju, Kiave, Eugenio Finardi e molti altri. Da oggi, venerdì 29 agosto 2014, accedendo al portale musicacontrolemafie.it/premio2014, musicisti di ogni genere ed età potranno iscriversi e partecipare al concorso che premia composizioni originali create a sostegno della cultura della legalità, dell'impegno e della responsabilità. La musica può essere un’arma non violenta ed efficace per la sensibilizzazione e diffusione di messaggi profondi, per cantare e suonare desideri di giustizia, per scuotere dall'indifferenza, dall'apatia e dalla rassegnazione. L' Obiettivo del "Premio Musica contro le mafie" è quello di premiare artisti che diffondano messaggi positivi, brani che abbiano contenuti a favore della Memoria, Denuncia, Giustizia Sociale, Resistenza e Libertà. Artisti che con la forza della loro musica preservino e tramandino la memoria, diventando testimoni di un messaggio di impegno e consapevolezza, di riflessione e invito alla "cittadinanza attiva". Dopo una prima fase, tre giurie (Facebookiana, Responsabile e Studentesca) decreteranno i dieci finalisti che si esibiranno nelle due finali : Finale Centro-Sud al Teatro Unical di Rende (CS) e Finale Centro-Nord al Vibra Club di Modena. Successivamente saranno decretati i due vincitori del Premio Musica contro le mafie 2014 che saranno premiati e si esibiranno alla XX Giornata della Memoria di Libera a Bologna il 21 Marzo 2015 Oltre ai due vincitori, verranno assegnate due menzioni speciali su segnalazione del Club Tenco e verranno consegnati alcuni premi speciali dai partner Radio Kiss Kiss, Mk Records, Riparte il Futuro, On Mag Promotion. Vuoi essere uno dei nuovi artisti Testimonial del progetto "Musica contro le mafie"? Vuoi che la tua musica diventi la nuova"Musica contro le mafie"? Con 3 soli Click potrai essere il nuovo vincitore del "Premio Musica contro le mafie" Per informazioni e iscrizioni: musicacontrolemafie.it/premio2014. Ufficio Stampa MA9 Promotion Via San Marco, 34 20121 Milano Tel. 02.29010172 www.ma9promotion.com [email protected] Maryon Pessina [email protected] Andrea Vittori [email protected] I Park Avenue, band novarese che vanta numerose collaborazioni con grandi artisti quali: Ligabue, Biagio Antonacci, Skunk Anansie, Baustelle etc.. "Una vera e propria esperienza. Sono quegli esami che ti fanno capire se veramente sei capace di fare questo mestiere, di vivere certe determinate situazioni...." (Federico) Voce: Fede Guitars: Cello Bass: Spillo Drums: Vins Intervista a cura di Dulcinea Annamaria Pecoraro 1) Dopo il vostro primo album "Time to" completamente in inglese, avete deciso con "Alibi" di fare un disco invece prevalentemente in italiano. Come mai questa scelta?
Prevalentemente si in quanto in "Ossigeno" ci sono tre canzoni in inglese. Come prima stesura noi scriviamo le nostre canzoni sempre in inglese, e questo cambiamento lo abbiamo deciso negli ultimi anni dopo l'uscita del disco precedente, in quanto ci siamo resi conto che qua in Italia piace anche sentire canzoni cantate in italiano. Abbiamo sempre scritto canzoni anche in italiano, ma decisamente il numero di queste era sempre inferiore alle canzoni scritte in inglese. Ci siamo presi il tempo necessario per adattarci a questo cambiamento, ma in concerto rimaniamo sempre gli stessi cantando in entrambi le lingue. 2) Siete pronti a venire incontro sia alle esigenze del pubblico che del mercato quindi? Certo anche se è proprio una scelta nostra dettata da ciò che ci sentiamo di fare. Ci sentiamo di farlo bene in entrambi i casi senza schierarsi da nessuna parte. 3) Il nome della band PARK AVENUE da cosa prende ispirazione? All'inizio il nome era più lungo, ci chiamavamo Grochildren's Park Avenue e devo dire che ci piaceva, purtroppo dopo l'ennesima storpiatura da parte di molti, (giornali, amici, organizzatori) abbiamo deciso per un taglio nel nome. 4) Tu Federico sei il cantante ed il chitarrista della band vuoi presentarci gli altri componenti dei Park Avenue? Certo, oltre a me ci sono Vinicio alla batteria, Marcello alla chitarra, e Alberto al basso. siamo una classica formazione rock. Ogni tanto suoniamo anche il pianoforte ma diciamo solo in qualche canzone per il resto formazione classica voce, chitarra, basso e batteria. 5) Chi scrive i testi delle vostre canzoni? I testi li scrivo io (Federico: cantante), invece le canzoni le scriviamo tutti assieme. Nascono da un'idea poi in sala prove le sviluppiamo, cercando la giusta melodia ed in fondo aggiungiamo il testo. 6) Avete avuto una bella ascesa. Dopo aver inciso il vostro album avete aperto i concerti di Ligabue di Antonacci e anche di altri. Come avete vissuto questo bel momento che vi ha visto collaborare con artisti di fama internazionale? Una vera e propria esperienza. Sono quegli esami che ti fanno capire se veramente sei capace di fare questo mestiere, di vivere certe determinate situazioni. Per noi qualcosa di bellissimo in quanto inizi cercando i locali dove poter suonare e spesso locali molto piccoli, e poi ci siamo ritrovati con questi artisti. E' stata benzina per il nostro motore, quell'energia giusta che ci ha spinto ad andare sempre avanti. Praticamente un'esperienza fondamentale. 7) Qual'è stato il momento in cui vi siete divertiti di più? Ci siamo divertiti un po' ovunque, ma all'estero forse è stata un'esperienza più spontanea. Invece in Italia aprire per Ligabue, suonando negli stati pieni di persone è stata una bella botta di adrenalina e soprattutto visiva.Per noi era la prima volta e ci è piaciuta tantissimo. 8) Avete vinto il concorso Emergenza Rock. In Italia il rock non è amato ed apprezzato quanto all'estero. Cosa credi che manchi in Italia rispetto alle altre nazioni? Condivido ciò che dici, in Italia c'è tanta cultura e tanto classico e spesso capita che più c'è cultura e più è difficile modernizzare. Nei paesi europei ad esempio trovi più libertà per sperimentare, spazi per poterlo fare e stanno creando così una loro cultura. In italia ad esempio nel rock c'è meno solidarietà tra i gruppi, cosa che invece non avviene nel rap o nell'hip hop genere che attualmente sta andando per la maggiore. Ad esempio nel rap nascono gruppi dove ognuno aiuta l'altro ad emergere, nel rock è più una cosa solistica dove ognuno preferisce farsi i fatti propri, anche spesso con un certo agonismo. Ci vorrebbero più locali, più manifestazioni o altro dedicate al rock, invece ancora oggi i giovani sono più orientati verso le discoteche, i Dj set , bisognerebbe dare più spazio al genere. 9) Il vostro album Alibi è denso di sfaccettature di diverso stile che rappresentano forse degli stati d'animo del momento. C'è una canzone a cui siete più legati? Certo, sicuramente la canzone è proprio "Alibi" quella cioè che dà il titolo al nostro album. Ben rappresenta il punto di vista che abbiamo scelto per guardarci intorno, proprio nel periodo in cui registravamo il disco, ovvero cercare di modificare quest'analisi superficiale del giorno d'oggi cercando sempre scuse, dando la colpa alla crisi, o altri di ciò che ci succede. Partendo proprio da noi stessi bisognerebbe cominciare ad essere un po' più consapevoli ed avere il coraggio di prendere la propria vita in mano e farla diventare ciò che si vuole veramente. 10) I Park Avenue stanno vivendo un bellissimo momento, ma in questo momento voi cosa vi aspettate ancora e soprattutto avete dei sogni? A me personalmente piace suonare, lo faccio principalmente per passione e spero di poterlo fare sempre di più. In questo momento parlo personalmente per me, ma credo che gli altri tre componenti della band siano d'accordo con me. Riuscire a farci ascoltare da più persone possibile sarebbe già un bel risultato, attualmente suoniamo e ci divertiamo come i primi giorni anche se ci accorgiamo che le cose sono un po' cambiate. Quello che ci sta accadendo ci rende orgogliosi, quindi più potremo farla, più ci rende felici. 11) C'è qualche artista con cui sperate /sognate di collaborare? Sinceramente sarebbero tantissimi, ma siamo anche convinti che in questo momento dovremo andare avanti con le nostre gambe senza sfruttare il nome di altri. comunque ad esempio in Italia a me piacerebbe molto collaborare con Elisa, o Cesare Cremonini, invece spostandomi più sul rock mi piacciono i Verdena, i Negrita, tutti artisti che se un giorno dovessero chiamarci non potremo mai dire di no. Comunque mi rendo conto che chi nel campo musicale ha veramente sfondato è perchè si è impegnata a fondo per arrivare. 12) Quali sono i gruppi che hanno influenzato il vostro modo di fare musica? Rispondo per me e ti dico che da piccolo i miei genitori mi facevano ascoltare i Beatles e i Rolling Stones ma anche Mina e Battisti, ho sempre ascoltato musica melodica, facendo molta attenzione alle melodie della voce, in particolare a quelle molto curate ma anche molto efficaci. Il rock credo invece abbia influenzato tutta la band ad esempio i Led Zeppelin. Oppure Gilmour dei Pink Floyd è uno che se lo ascolti ti fa venir voglia di imparare a suonare la chitarra. Dulcinea Annamaria Pecoraro ![]() In autunno torna Anonimo Italiano (al secolo Roberto Scozzi) con un nuovo lavoro discografico, dal titolo "Diario di un amore", prodotto da Maurizio Verbeni (gia' produttore, e collaboratore sui vinili di artisti di fama mondiale, negli Usa e nel mondo come Peter Gabriel, Thelma Houston e gli “Imagination, solo per citarne alcuni) con la sua etichetta “Prima Musica Italiana”. Il singolo che fara' da traino all'album, appunto "Diario di un amore" é stato scritto dallo stesso Anonimo Italiano insieme a un giovane, ma gia' affermato autore per la“Warner Chappel,” Andrea Amati, che ha scritto molti successi per big del calibro di; Marco Masini, Nek, Francesco Renga, Emma Marrone ed altri. Produzione artistica, ed arrangiamenti a cura di “Biko” Fabio Vaccaro (Nek, Sal Da Vinci e Linda d, tra i suoi lavori.). Altri autori illustri, come Federico Cavalli e Pietro Cremonesi (Laura Pausini) hanno collaborato alla stesura del “Diario” con un altro bellissimo inedito. Le registrazioni delle voci,e di alcune parti strumentali saranno effettuate presso i prestigiosi "Lofish Recording & Studios Production" di New York (NCY), i missaggi,l’editing e il mastering digitale presso gli altrettanto noti "Blackdiamond studios" di Genova. "Diario di un Amore" uscirà in autunno,la data precisa sarà presto comunicata, sia in cd fisico che in digitale,nei migliori negozi di musica, e su tutti i digital stores. Info artista: www.anonimoitaliano.net PRIMA MUSICA ITALIANA www.primamusicaitaliana.it Ufficio stampa ELFA Promotions www.elfapromotions.com. ![]() IL MUNICIPIO III DI ROMA CAPITALE PRESENTA MUSICA DA GRADINO NELL’AMBITO DELLA FESTA EUROPEA DELLA MUSICA ROMA 21 GIUGNO – CITTÀ GIARDINO – MONTE SACRO Scalette di Via Col della Porretta e di via Tofana Con MARCHETTI-ALESSANDRINI DUO / BOTTEGA GLITZER ESTESTEST! / FIRE DIXIE JAZZ BAND Il 21 giugno quattro concerti da 45 minuti ciascuno si alterneranno alle “pendici” di alcune delle tipiche scalette di Città Giardino, cuore pulsante di Monte Sacro. Per l’occasione i gradini di via Tofana e via Col della Porretta si trasformeranno in naturali platee a cielo aperto capaci di accogliere -gratuitamente- il pubblico della “Festa della Musica Europea”. 4 formazioni acustiche dal carattere swing, balkan e jazz si alterneranno tra le due location creando un micro itinerario territoriale dettato dalla programmazione dei quattro concerti. H 20,30 – 22:00 Via Col della Porretta Ad aprire la manifestazione dalle ore 20,30 alle pendici delle scalette di Via Col della Porretta il duo Marchetti-Alessandrini proporrà Un insolito dialogo tra il sassofono di Simone Alessandrini e la fisarmonica di Natalino Marchetti, una conversazione estemporanea dagli esiti del tutto originali. Attraverso un repertorio di ampio respiro, il duo intraprende un viaggio tra generi apparentemente distanti e inconciliabili, dal jazz e dal latin alle sonorità mediterranee. A seguire si esibiranno alle pendici delle medesime scalette i Bottega Glitzer, formazione nata nel 2010 attorno alla figura della cantautrice italo-svizzera Nadja Maurizi, “reduci” della pubblicazione del loro primo album“ding” (Leave Music/Universal). Un intreccio di folk, pop, swing, e cantautorato (in inglese, francese, tedesco ed italiano) che coinvolge ed appassiona, e che rimane impresso nella mente dal primissimo ascolto. H 22,30 – 24:00 Via Tofana Nella seconda delle due location si esibiranno in apertura gli EstEstEst! formazione romana d che propone un repertorio di musica etnica vasto ed eterogeneo, con particolare attenzione alla cultura musicale balcanica ed alla tradizione yiddish. Alle vivaci danze dell’est vengono alternate melodie lente e suggestive. A chiudere la prima edizione di “Musica da Gradino” sarà una vera e propria banda da strada da ascoltare per la strada. Attiva dal 2006 la Fire Dixie Jazz Band riporta in strada Il jazz delle origini. Attraverso gli strumenti principali di una banda viene ricreata l’atmosfera delle parate di New Orleans attraverso un vero e proprio salto nel tempo. INFO: WWW.FACEBOOK.COM/MUSICADAGRADINO Un’idea di David Aprea - Direzione artistica di Simone Alessandrini -- Giulia Di Giovanni mob: +393341949036 mail: [email protected] skype: giuliadigiovanniwb ![]() Ospiti internazionali e tanta musica di qualità per la 16° edizione di 12 APRILE ANTEPRIMA con STEFANO BOLLANI 9-10 MAGGIO in concerto i TRAIN TO ROOTS e THE BLUEBEATERS 13 MAGGIO in concerto CAETANO VELOSO Il 12 aprile prende il via la 16ma edizione di ABBABULA, l’unico Festival della Sardegna dedicato alla musica e alle parole d’autore, organizzato dalla cooperativa Le Ragazze Terribili. Protagonista dell’anteprima del Festival Abbabula sarà Stefano Bollani che porterà sul palco del Nuovo Teatro Comunale il suo spettacolo “Piano Solo”. Sarà quindi la volta di due grandi eventi gratuiti che vedranno come ospiti i Train To Roots (9 maggio), tra i protagonisti indiscussi della scena reggae italiana e la storica band dei The Bluebeaters (10 maggio). Il festival chiuderà in bellezza, il 13 maggio, con il grande Caetano Veloso, vero ambasciatore della musica brasiliana nel mondo, che dopo tanto tempo tornerà in Sardegna, in data unica regionale, nell’ambito del tour mondiale “ABRAÇAÇO Tour 2014”. Durante il Festival, le piazze della città e i siti storici del centro ospiteranno eventi dedicati alla musica e alle parole d’autore, con un ricco programma che inizierà già dal pomeriggio e si concluderà in tarda notte. Abbabula, da sempre caratterizzato per l’attenzione che dedica alla qualità delle sue proposte, opera anche un lavoro di ricerca che non si limita ai grandi nomi della scena musicale italiana, ma che si dedica ai nuovi talenti emergenti. Spazio quindi alle giovani promesse della musica italiana come Tommaso Di Giulio (9 maggio) e Ilaria Porceddu (10 maggio) e a quelle regionali come i cagliaritani Takoma (9 maggio) e ChiaraeFFe (10 maggio), ma anche a cantautori d’esperienza come Peppe Voltarelli (9 maggio) e all’originale performance del DJset “Balcan Grill” con Dj Pravda e Chef Berna. Ad aprire la sessione di maggio del Festival sarà la produzione “Un artista oggi: deve morire”, pensata e prodotta appositamente per Abbabula dalla scrittore Giuseppe Rizzo e dal cantautore Lorenzo Urciullo in arte Colapesce (8 maggio). Per i nottambuli del Festival, questa edizione, in collaborazione con l’Associzione The Hor, propone “Abbabula nuovi suoni”, una sezione dedicata alla nuova scena alternativa con i concerti delle band Did e Foxhound. Tante le iniziative collaterali in programma, dalle lezioni di cucina per preparare merende naturali alla mostra mercato di prodotti a km zero organizzata in collaborazione con Campagna Amica, Coldiretti e le Proloco della Provincia di Sassari, fino alla produzione di eventi in sinergia con l’Associazione Florovivaisti di Confcommercio Nord Sardegna e la società AIR (Ambiente in rete) che negli stessi giorni organizzano in città una grande manifestazione dedicata ai fiori e alle piante e la mostra didattica “Sostenibil.mente”. Non mancherà l’Abbabulababy, spazio che da sempre il festival dedica ai bambini e che quest’anno verrà curato in collaborazione con due scuole primarie della città, il “I Circolo Didattico San Donato” e il “V Circolo Didattico di Via Gorizia”. Per i piccoli spettatori è stato ideato un cartellone ricco di eventi, con gli spettacoli Filastrocche’n’roll e Biancaneve e un bé di nani, le merende con prodotti biologici e le attività ludiche di sensibilizzazione sui diritti dei più piccoli e gli spazi urbani a loro dedicati in collaborazione con Tamalacà, spin off della Facoltà di Architettura di Alghero. Anche quest’anno, in collaborazione con il partner Autolinee Mereu, è stato istituito, per i concerti di Stefano Bollani e Caetano Veloso, l’Abbabus, bus navetta da Cagliari e Oristano / Santa Giusta per raggiungere comodamente Sassari, con un biglietto a prezzo concordato, senza avere l’onere di guidare la notte e potendosi permettere una birra post-concerto. Il Festival Abbabula continua anche quest’anno il lavoro di concertazione con i tanti soggetti che operano nell’isola, istituzionali e privati, con l’obiettivo di supportare fattivamente un progetto più ampio di sviluppo territoriale efficace e condiviso. La 16° edizione del Festival Abbabula è realizzata grazie al contributo degli Assessorati Regionali dello Spettacolo e del Turismo, dell’Assessorato alle Culture del Comune di Sassari, della Banca di Sassari e della Fondazione Banco di Sardegna. Anche per questo Abbabula rinnova la collaborazione con il Premio Tenco, che riconosce al Festival il proprio patrocinio già dal 2007. I biglietti dei concerti al Nuovo Teatro Comunale sono acquistabili presso la cooperativa Le ragazze terribili (via Tempio 65, Sassari) e presso i punti prevendite affiliati al circuito Box Office. Infoline 079 2822015. Il Festival di musica e di parole d'autore Abbabula, contrazione della frase sarda "acqua alla gola", è la creatura più conosciuta della cooperativa "Le ragazze terribili", che opera dal 1988 nel settore della produzione e promozione di eventi culturali. In quindici edizioni il Festival Abbabula ha ospitato il meglio della scena musicale italiana con artisti del calibro di Fiorella Mannoia, Max Gazzè, Niccolò Fabi, Vinicio Capossela, Ivano Fossati, Carmen Consoli, gli Avion Travel, Caparezza, i Marta sui Tubi oltre a tanti altri artisti di grande prestigio. Inoltre, a rappresentare l’universo letterario, sono saliti sul palco artisti come Arnoldo Foà, Stefano Benni, Massimo Carlotto e Flavio Soriga. www.leragazzeterribili.com - twitter.com/LeTerribili www.facebook.com/#!/pages/Le-Ragazze-Terribili-SocCoop/74945027737 Ufficio Stampa: Parole & Dintorni Valentina Marturano [email protected] – cell. 335 6776547 Organizzazione: Le Ragazze Terribili soc. coop. – Sassari 079/2822015 - [email protected] "Io faccio musica così da sempre, se nel mondo ci sono cose orribili, non vuol dire che non vi sia una soluzione. Basta guardarsi dentro e capire che si può fare qualcosa di meglio." ![]() 1. Sergio Vallarino, alias Zibba da dove o come nasce questo nickname? Questa è la domanda che non vorrei mai sentirmi fare, in realtà chiamo così per caso, nomigliolo datomi a scuola che mi porto dietro e che mi è rimasto incollato. 2. “Senza di te” brano Vincitore del PREMIO DELLA CRITICA “Mia Martini”e del PREMIO DELLA SALA STAMPA RADIO-TV-WEB “Lucio Dalla” nella SEZIONE NUOVE PROPOSTE del 64° FESTIVAL DI SANREMO. Quanto l’esperienza di San Remo, può arricchire aprendo finestre o porte nel campo musicale? A te cosa ti ha lasciato? Sicuramente quando ci siamo presentati al Festival, ci sarebbe piaciuto tornare a casa con un premio-critica e eravamo convinti che questa canzone fosse ideale, per vincere un premio del genere, però io credo sempre che quando si dà un premio a un artista, lo si da per un percorso. Quindi voglio pensare che questo premio ricevuto, non solo per la canzone ma per come abbiamo condotto la nostra carriera finora. In maniera molto semplice e serena, senza stare a pensare cosa potrà cambiare le nostre giornate. E’ stata un’emozione unica per noi che abbiamo fatto della musica la nostra vita. Un riconoscimento conferma che abbiamo fatto un buon lavoro, dove si porta rispetto alla musica indipendente. Ciò che viene fatto nel “sottobosco”, durante l’anno/gli anni è molto importante. Arrivare al Festival è frutto di un cammino, è una grande visibilità, è un’occasione che ci è stata data, che ci è servita. L’atmosfera dietro le quinte era molto rilassata, professionisti che hanno lavorato nel modo giusto, molta coesione tra gli artisti, molto stancante (per il sonno), ma siamo grati di questa possibilità. Nonostante sia molto criticato il Festival è qualcosa di unico sullo scenario musicale. A noi è servito e sta servendo molto, pur continuando a fare quello che abbiamo sempre fatto. 3. Sei un cantautore, produttore e hai diverse collaborazioni (Ferro, C. De Andrè, Roy Paci, Niccolò Fabi, Federico Zampaglione, Marrone, Almalibre, Eugenio Finardi, Funelli,De Scalzi, Margiotta…). Ti piace più scrivere o cantare? E con chi vorresti lavorare? Mi piace tutto. Sono sfere diverse, ma sono tutte cose che arrivano dalla stessa fonte. Nascono tutte dallo stimolo dalla voglia di esprimere qualcosa, un messaggio più o meno forte. Non definirmi “cantante”, “cantautore”, “scrittore”, “attore” e così non sentirmi solo una cosa e basta, mia aiuta a fare tutto. Io mi sento una persona appassionata che ha la fortuna di vivere dei propri sogni. Io devo alzarmi la mattina e sorridere. In questi anni la band è cambiata tante volte Tante persone non erano pronte a fare questo tipo di scelta di vita fatto di tante rinunce. Il mondo della musica ti insegna che il denaro non vale nulla ma buttarlo via è un peccato, poichè siamo abituati a guadagnarci tutto. 4. A chi ti ispiri per scrivere? A tutto quello che mi capita nella vita, che vedo, leggo e ascolto. Da una scena di un film, da una frase, da un vissuto quotidiano, da una chiacchiera con un amico al bar. Scrivere per me è buttare fuori quello che ho immagazzinato. Fotografo quello che ho fatto scrivendo. 5. Hai lavorato in teatro con “Comedian blues” con i Turbolenti e al cinema come Attore, “In ombra dell’ultimo sole” ispirato a Fabrizio de Andrè. Raccontaci Fabrizio mi piace come artista, con la sua arte di trasformare le cose, di tirare fuori da poco una genialata, è riduttivo chiamarlo cantautore. E’ stato bello recitare, ma ho capito che non è il mio mondo. Ho deciso di non continuare con e di lasciare il mio ruolo. Io sono salito sul palco senza nessuna scuola di teatro, e perché il personaggio mi assomigliava un po’ di carattere. Ho avuto la fortuna di incontrare Alberto Manfretti (attore napoletano)che mi ha dato le dritte giuste per essere credibile sul palco. La fortuna è sempre avere dei grandi maestri affianco che possono darti dei consigli giusti. 6. Sei stato il primo a attingere alle immagini dell’archivio dell’istituto Luce, realizzando un clip con Totò, Sordi, Magnani, Pasolini ecc e presentato ai nastri d’argento a Roma a maggio 2013 il video SEI METRI SOTTO LA CITTA’ estratto dal Pluripremiato COME IL SUONO DEI PASSI SULLA NEVE. Pensi che la musica possa cambiare la visione di questo caotico mondo attingendo dai valori del passato? Sono stato fortunato perché l’Istituto Luce mi ha dato accesso agli archivi, regalandomi quelle immagini. L’immagine stessa di Totò, uscito dalle urne non è mai uscita era un’inedito. Il video l’ho montato da solo, con la mia sensibilità (anche erronea), quelle immagini mi hanno salvato, poiché hanno dato la giusta cornice al video. Ho ripescato anche un’immagine di Miss Italia del mio paese, in quel bar che 40 anni dopo, fu di mio padre. Immagini da repertorio. Io personalmente non devo tornare ai valori, io ce li ho. Chi non ce li ha, io non li considero. Nelle mie canzoni non parlo di politica perché è un gioco a cui io non sto giocando. I valori sono sulle dita della mano e il rispetto e alla base. La musica ha la funzione di lasciare qualcosa alle persone. Io faccio musica così da sempre, se nel mondo ci sono cose orribili, non vuol dire che non vi sia una soluzione. Basta guardarsi dentro e capire che si può fare qualcosa di meglio. I grandi sogni della vita io li ho realizzati, ho avuto una famiglia, un bambino da poco. Io ho fatto un percorso e resto fedele alla sincerità, libertà e felicità di come sono. C’è un modo solo di vivere, e c’è una sola ragione: stare bene! Chi vuole stare male vada su binari diversi e ci salutiamo dal finestrino. Roberto Bruno & Dulcinea Annamaria Pecoraro ![]() ALCATRAZ Spettacoli - Eventi - Discoteca - Concerti – Arte – Moda - Teatro VENERDÌ 7 FEBBRAIO – serata Notorious In concerto i TIME OUT A seguire DJ SET SABATO 8 FEBBARIO – serata Welcome to the Jungle BOB MARLEY TRIBUTE A seguire DJ SET Venerdì, 7 febbraio, l’Alcatraz di Milano ospiterà i TIME OUT, la tribute band ufficiale di Max Pezzali e degli 883(www.maxpezzaliofficialtribute.it) che ne riproporrà i più grandi successi, dagli esordi con Mauro Repetto fino ad arrivare alle ultime hit del Max Pezzali solista di oggi. La serata Notorious continua dalle ore 24.30 fino a chiusura con Dj set in tre diverse sale. In console, nella sala 1, Danilo Rossini e Diggei Angelo con pop house e happy music; nella sala 2 Theonoise con la musica dance anni ‘90 e 2000; nella sala 3 Dj Ricky Espino scalderà la pista a ritmo di latino, reggaeton, dembow e latin urban. Apertura porte ore 23.00 - prezzi: riduzione entro le ore 24.00 stampando il coupon dal sito www.alcatrazmilano.it donna 8 €/uomo 12 € con una consumazione compresa; senza la riduzione e dopo le ore 24.00 donna 12 €/uomo 18 € con una consumazione. Sabato, 8 febbraio, in occasione del 69° anniversario della nascita di Bob Marley, la discoteca Alcatraz di Milano presenta “BOB MARLEY TRIBUTE”, una serata memorial per ricordare insieme l’unico ed indiscusso protagonista della reggae music e rivivere le canzoni che hanno fatto la storia di questo genere. Sul palco si esibiranno i maggiori esponenti della scena reggae italiana, in una serata indimenticabile, all’insegna del divertimento e della buona musica. Alle 22.00 ci sarà il DJ set di LAMPADREAD, e a seguire la band BESKA ROOTS FOUNDATION, MIKE DE ANGELO & CARAX, PIERO DREAD,JUNIOR SPREA, TEO, NAIMA, GAMBA THE LENK (www.facebook.com/events/346650625476375/?fref=ts). Il consueto DJ set porterà avanti la serata Welcome to the jungle fino a notte fonda. La sala 1 verrà invasa da tutti i suoni della giungla Alcatraz: funk, punk, swing, ska, soul pop e rock anni ’70 ’80 ’90 che rivivranno grazie a Dj Stab e a Roberto delle Donne Dj Falco Nero. Nella sala 2 sarà protagonista la musica commerciale e l’happy music con Doctor M, mentre nella sala 3 si ballerà a ritmo di R'n'R con il Cathouse Rock'n'Roll Party. Apertura porte ore 22.00 - prezzi: riduzione entro le ore 24.00 stampando il coupon dal sito www.alcatrazmilano.it; senza la riduzione e dopo le ore 24.00 uomo e donna 5 € senza consumazione. L’Alcatraz da sempre si distingue per la sua versatilità: oltre ad essere una delle più importanti discoteche milanesi, è anche un centro polifunzionale che ospita i più grandi eventi del territorio. Grazie alla sua superficie, alla funzionalità e alla versatilità degli spazi, la discoteca Alcatraz è diventata il punto di riferimento di un elevato numero di aziende alla ricerca di una location per convention, feste private, attività e manifestazioni pubblicitarie, artistiche, culturali, discoteca, produzioni televisive, eventi sociali, commerciali, e qualsiasi altra iniziativa legata al mondo dello spettacolo, della moda e dello sport. Alcatraz Milano Via Valtellina, 25, Telefono: 02 69016352 - www.alcatrazmilano.it https://www.facebook.com/AlcatrazMilanoOfficial - https://twitter.com/AlcatrazMilano - Ufficio Stampa Milano: Parole & Dintorni: Alessandra Bos Claudia Casciaro, giovane talento della musica di Marittima (Lecce), nota al pubblico per la sua partecipazione all' undicesima edizione del talent show "Amici di Maria De Filippi". E' la ragazza voce del gruppo Shock’n'roll, band nata nel maggio del 2009 con l’ idea di riproporre un repertorio che va dal blues degli anni ‘70 e ‘80 al rock dei giorni nostri. Ha al suo attivo diverse esibizioni dal vivo nei locali salentini effettuate prima di Amici e diverse esibizioni in varie città Italiane effettuate nel post-Amici. Nel 2013 ha pubblicato il singolo "Canta!" scaricabile da Itunes e da tutti i Digital Stores. ![]() D- Sei nota per la tua partecipazione all' undicesima edizione del talent show "Amici di Maria De Filippi, quando è iniziato il tuo percorso artistico? Quali studi hai fatto e chi è stato di supporto per la tua formazione? Si, grazie ad Amici ho avuto la possibilità di farmi conoscere al grande pubblico come cantante e come potenziale e futura artista. Sono cresciuta con la musica, ho iniziato a cantare all’età di tre/quattro anni, non ricordo con esattezza, ma ho vivido il momento in cui per la prima volta ricevetti un premio a soli sei anni con la canzone che mi ha accompagnato e che mi accompagnerà per molto altro tempo "La bambola" di Patty Pravo. Diciamo che è una dote ereditata da mio padre, anche lui amante della buona musica e un ottimo cantante. Questo ha fatto sì che io non incontrassi difficoltà nel volere intraprendere questa carriera perché comunque alle spalle avevo e ho due genitori che accondiscendono ad ogni mia scelta, soprattutto in campo artistico. Ritornando al discorso età, io canto da sempre, ma ho iniziato molto presto, all’età di 13 anni, a far parte di band e di gruppi che giravano per piazze e pub! La solita gavetta che ogni musicista o cantante che sia dovrebbe sempre fare prima di voler aspirare ad altro! Ho imparato da me, ho imparato per strada tutto ciò che sono adesso. D-Come hai affrontato l'esperienza di un talent show e quali vantaggi, se ci sono stati, ti ha portato questa realtà televisiva? Come ho detto prima, "Amici" è stato un bel trampolino di lancio, ciò che servirebbe a chiunque avesse intenzione di intraprendere questa carriera.Oggi come oggi partire da zero non è possibile...le case discografiche se non sei comunque conosciuto o quantomeno hai la possbilità economica di investire su di te non ci mettono mano, quindi l’unica alternativa sono i talent, ovviamente con i pro e i contro del caso. Io sono stata comunque fortunata e non, in quanto sono comunque rimasta nel ricordo della gente per la mia personalità artistica (che ritengo basilare) e poi perché comunque tutt’ora sebbene non supportata da major importanti, continuo la mia carriera tentando poco alla volta di farmi sempre sentire. D-Che cosa rappresenta la musica nella tua quotidianità? Quali sono gli artisti che consideri validi punti di riferimento? La musica è la mia quotidianità. Non è retorica, ma è un bisogno costante che uno ha per poter sopravvivere. Io ho fame di musica e voglio che sia il mio nutrimento a vita. Io nasco dal blues, i miei punti di riferimento sono rimasti agli anni 60, dove la vera musica si è fermata e ci ha lasciato in eredità vecchi miti come Janis Joplin ed Etta James, a cui oggi io guardo con nostaglia e malinconia. D-Emotivamente parlando cosa si prova ad esibirsi dal vivo? C'è un episodio particolare di qualche live che ci vuoi raccontare? Credo che non ci siano parole per esprimere ciò che si sente su di un palco.Forse l’unica sensazione a paragone potrebbe essere il sentirsi libera come quando si vola. Episodi particolari non ne ho da raccontare, posso dirti solo che ogni volta che salgo su di un palco, sia esso grande, sia esso piccolo è come la mia prima volta. Non mi ci abituerò mai, ma è quella l’emozione giusta che serve e che si deve avere. D-Il Salento, la tua terra, quali opportunità offre ad un giovane artista? Il mio Salento è ricco d’arte, il Salento è Arte.Tanti artisti affermati provengono da lì e tanti altri combattono ogni giorno per ritagliarsi un piccolo spazio nella scena musicale. Le opportunità ci sarebbero se venisse messo alla luce ogni tanto anche come territorio culturale legato alla musica e non solo ai paesaggi o al cibo e al mare. Il Salento è anche altro. D-Come nasce il singolo "Canta!" e che messaggio è racchiuso nel testo? Il singolo Canta! nasce dalla collaborazione con una cantautrice salentina che ha racchiuso in 3 minuti crica di testo tutto ciò che un cantante dovrebbe sempre dire e fare: cioè cantare e andare sempre avanti a prescindere dagli ostacoli che la vita può metterti davanti e che possono insorgere! Quello che importa è prendere consapevolezza dei propri obiettivi e perseguirli ad ogni costo. D-I tuoi prossimi impegni? I miei prossimi impegni??Giusto due tre cosucce...una Laurea imminente dopo tanto lavoro e poi il mio prossimo singolo che uscirà tra un paio di settimane, quindi state con me che ne vedrete e sentirete delle belle! MICHELA ZANARELLA "La musica è la colonna sonora della nostra vita. Le mie composizioni sono un fluire di un mio bagaglio culturale." - intervista a cura di Annamaria Pecoraro 1. FRAME è un termine dalle molteplici sfumature: cornice, struttura, fotogramma. A quale di questi può identificare questo suo nuovo album cui ha dato titolo?
La parola racchiude in se tutti questi significati e sono rivelati dalle composizione. Ogni composizione è un “Frame”, un racconto specifico, unico, raccolti in un’unica cornice. Questa è la chiave di lettura del titolo. 2. Si sente il connubio di più generi: dal classico al jazz. Questo sperimentare l’ha sicuramente arricchita. Cosa ha preso come esempio “classico” e cosa come esempio “jazz”. Dal classico ho preso tutta la tradizione, essendo pianista non posso esimermi dalla storia. Tutti i più famosi brani erano concepiti attraverso il pianoforte. L’esplosione avviene con il “romanticismo” dei grandi compositori come Shopin, Liszt, e successivamente anche i grandi autori russi, Rachmaninov, Scriabin, Prokoviev ed i francesi, Ravel in primis e gli spagnoli che spesso sono sottovalutati. 3. E di italiani? Purtroppo all’epoca dell’”esplosione del pianoforte” abbiamo avuto poco in Italia. Troviamo i più compositori per tastiera e abbiamo grandi operisti come Verdi, Ascani, Vellini per arrivare a Puccini. Da noi esplode più tardi, con la scuola napoletana fine '800 con Martucci. Le mie composizioni, non possono recidere da tutti questi idiomi, da peculiarità tecniche di riferimento dello strumento,e essendo un pianista del 2013, non posso esimermi. Porto avanti una tradizione, e ho voluto approfondire tutta la musica. Anche con il jazz, pur avendo avuto una storia breve (nato inizi del ‘900), nelle mie composizioni cerco di farlo vivere. Io non sono un jazzista ma nelle mie composizione, convoglio l’approfondimento di queste due tradizioni perché mi appartengono. E’ un’evoluzione e attraversamento di musica. La musica è la colonna sonora della nostra vita. Le mie composizioni sono un fluire di un mio bagaglio culturale. Il jazz è particolare, lo sento dentro. Il solo fatto di potersi trovare con persone che non conosci, con lingue diverse, e senza avere mai provato insieme, davanti uno spartito, si suona. Questa è magia ... un linguaggio universale. 4. Ogni composizione è una poesia di note. Ha mai pensato di dare anche parole alle sue composizioni? Io ho scritto canzoni e non escludo di poterne scrivere altre. La musica non ha preclusioni. In questo caso sono composizioni al pianoforte. Credo che se una cosa nasce in certo modo, va rispettata, poiché ha il suo senso, sennò sarebbe stata una canzone. 5. «Questo disco rispecchia profondamente il mio stile personale – Le composizioni sono fresche, dirette e suonate con il cuore, attraverso stati d'animo sempre diversi: dall'agitato al riflessivo, dall'intimo al grandioso, con varie forme e strutture». Da cosa trae maggiormente ispirazione? Io avevo intenzione di fare un disco solo piano che desse continuità al primo disco è “HighBall”(composto da brani recenti e da un percorso fatto di altre faccettature passate). In “FRAME” però sono composizioni tutte di questo anno. Ma non è stato un disco pensato. Non è come una ricetta di cucina, ma è nato da ispirazione e da un'idea che ho poi sviluppata. Ogni brano ha una sua carta di identità. Parte da un momento intimo. E' come una piccola fiammella; c’è il lavoro di struttura, sviluppo e forma. Ogni brano è così diverso dall’altro. 6. I titoli delle sue composizioni, sono preludi a viaggi emozionali. Vi è tra questi brani uno che sente particolarmente suo? Il fatto di poter trasportare, la musica è un’arte trascendente e non immanente. La bellezza della musica è di cogliere punti reconditi, insondabili in altro modo. Non ci sono “figli e figliastre”. Ci possono esser composizioni leggere, ma la leggerezza non è indìce di superficialità ma è virtù. Chi sa essere leggero, sa esser anche profondo. Se parlo di un valzer di Shopin, è chiaro che non ha una profondità pianistica o di una sonata, o di una ballata, ma non vuol dire che è minore. Anche due note sono “cifra” dell’artista, visibili anche in cose più piccole. 7. Allora possiamo dire quale sia nata prima o quale ultima? Questa è una bella domanda. L’ultime sono state “Nettuno” (a cui sono molto legato), “Regard Infiniti” e “Piano Americano”. 8. Sono in ordine cronologico? E la scaletta è voluta in modo preciso? Sono in ordine sparso. Anche se i brani vivono di vita propria, per creare questa “cornice” la struttura è importante. I brani sono messi in successione come le perline di una collana da dare così il senso insieme. 9. Un’ultima domanda, legata al presente-futuro: ha duettato con grandi pianisti e in molti paesi del mondo. C’è un sogno che vorrebbe realizzare? Un luogo in cui vorrebbe suonare o una persona con cui vorrebbe duettare? Un preciso luogo non c’è, ogni luogo è artisticamente opportuno. Come collaborazioni vorrei Egberto Gismondi (pianista e chitarrista brasiliano), che sento vicino alle “mie corde” come musica, e Sol Gabetta, (violoncellista argentina), che apprezzo sia come suono, espressione e presenza scenica. Il prossimo lavoro non so cosa sarà, ma credo non sarà solo pianoforte, … quindi… Attendiamo… perché è musica per le orecchie!! Dulcinea Annamaria Pecoraro Staff di DELIRI PROGRESSIVI. .Musica Oltre le Parole... www.deliriprogressivi.com www.facebook.com/DeliriProgressivi Il ritorno del cantautore britannico, stavolta in versione indoor. D.P.: "Before the storm", sembra un salto attraverso i sentimenti e valori. Una riscoperta pura della libertà. E' un preludio a qualcosa di passato o di futuro?
J.S.: In realtà rappresenta entrambe le cose. In fondo se ci si pensa il nostro futuro è fortemente legato alle esperienze che abbiamo vissuto nel passato. D.P.: Ogni brano è una composizione unica ed esemplare. A quale di questi sei maggiormente legato e perché? J.S.: È impossibile rispondere a questa domanda. Ogni canzone che ho scritto è strettamente legata ad un momento preciso della mia vita. Non potrei mai scegliere. D.P.: Ti ritroviamo dopo poco tempo in Italia. Una promessa mantenuta, e un “amore”, che porta nel DNA. Hai intenzione di cantare anche in italiano? J.S.: Mi piacerebbe molto ma non ho ancora la padronanza necessaria della lingua per poter scrivere in italiano. D.P.: Le sue canzoni sono molto curate musicalmente che nei testi, volevo sapere come nascono i testi delle tue canzoni? J.S.: I miei testi nascono dalle esperienze che vivo ogni giorno. Sono i sentimenti della vita quotidiana ad ispirarmi. D.P.: Quali sono le tue influenza musicali? C'è qualcuno che ti ispira in modo particolare? J.S.: Sono cresciuto sia con la musica cantautorale anglosassone (Bob Dylan, Simon and Garfunkle) sia con quella italiana (Battisti, Dalla, De Gregori, Guccini). D.P.: "Before the storm" risale ormai il 2012, stai preparando qualcosa di nuovo? J.S.: Sto sempre preparando qualcosa di nuovo. A febbraio uscirà un EP dal titolo Sweethurt già preordinabile su ITunes. Mi piacerebbe molto riuscire a pubblicare un album all'anno. D.P.: Molte tue canzoni finiscono all'interno di serie televisivi, è una cosa voluta da te o sono i produttori che amano scovare nei tuoi dischi? J.S.: Sono i produttori che hanno il potere di fare queste operazioni ma gliene sono molto grato perché danno la possibilità ai cantautori di raggiungere il grande pubblico Un grande grazie a Jack Savoretti per la sua disponibilità e per aver concesso questa esclusiva intervista ... farà sicuramente parlare di se! In bocca al lupo e a presto!!! Annamaria Pecoraro DELIRI PROGRESSIVI ..Musica Oltre le Parole... www.deliriprogressivi.com www.facebook.com/DeliriProgressivi |
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