
Ragazzi umili, molto alla mano che ci raccontarono la loro gavetta e i loro sogni musicali.
Sogni che sono poi divenuti realtà, realizzati prendendo la forma nel loro album d'esordio
"Paradiso Verticale".
Dopo averlo ascoltato bene, mi rendo conto che all'interno del vasto panorama musicale italiano (spesso purtroppo costruito a modino solo per il vile denaro), può esserci lo spazio per una band e per un disco pieno di bella musica, con bei testi e sani principi, che a volte possono andare anche controcorrente.
L'inizio è decisamente atipico si parte con una cover, "Rain" dei grandi The Cult. Un bell'antipasto di ciò sanno fare e di ciò che svelerà l'ascolto dell'intero disco. La band inglese non viene assolutamente scimmiottata o semplicemente copiata, anzi direi che senza togliere l'originalità di base della canzone, i cinque rocker fioretnini la fanno propria sconvolgendola personalmente quanto basta.
"Tu sei me" apre la parte inedita e dà subito il senso del sound dei Marcomale. Qui nasce spontaneo un pensiero positivo che coinvolgerà il resto del disco: ottima voce, ottimi musicisti ma soprattutto ottime canzoni.
"Libero" è secondo molti, il punto di forza. L'impatto musicale è notevole e il pezzo lancia un importante e sociale messaggio ed è radiofonico. Inoltre consiglio vivamente di guardate il video (ai piedi della recensione) e capirete molte cose di questi ragazzi e sono certo che li apprezzerete ancor di più.
"A metà" è una canzone dal testo molto intimista, ma il rock che sviscera colpisce decisamente. Caratterizzante il feauturing del rapper pratese Blebla (alias Marco Lena) che arricchisce ancor di più questo Paradiso Verticale.
"Farenait" gioca col titolo, e ascoltandola si rivela un pezzo forte dell'album. Il sound Marcomale colpisce decisamente.
"Fuori non c'è": questa secondo il mio modesto parere è la bomba del disco, ancor più di "Libero".
Provate a spararla a palla nello stereo e quello che "fuori non c'è, riuscirete veramente a trovarlo dentro di voi".
"Paradiso verticale" canzone che dà il titolo all'album, anche questo brano ha un suo mondo da vivere, più soft rispetto al resto del disco. Qui la band riesce in modo deciso, a mettere in risalto ogni elemento Marcomale.
"Hai mai visto", trasuda e trasmette emozione. Il sound si avvicina un poco ai Negrita, questo non guasta e regala all'ascoltatore una chiusura più soft a questo bel disco.
Molti ospiti sono presenti in questo disco: da Antonio Aiazzi, (storico tastierista dei Litfiba) a Luca Martelli (bravissimo batterista de Gli Atroci e da alcuni anni in tour con i Litfiba), fino ad arrivare a Federico "Sago" Sagona, Cosimo Zannelli, Saverio Lanza e Fabrizio Morganti.
Paradiso Verticale è un gran bel disco ed i Marcomale non sono un semplice prodotto di mercato, la loro esperienza alle spalle è lì e si sente anche nelle note di questo album. Calibrati e padroni del suono, ricordate, che quando ascolterete il disco o li vedrete live sui palchi, state ascoltando o vedendo un gruppo di musicisti veri.
I Marcomale sono:
Ivan Casale: voce
Lorenzo Pierini: chitarra
Claudio Romagnoli: chitarra e tastiere
Alberto Donatini: basso
Marco Confetti: batteria
Produzione esecutiva: Valentina Parigi
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Roberto Bruno