
Volete sapere cos’è per me “Queen at the opera”?
Un sogno, una favola, uno spettacolo emozionante ed allo stesso tempo: un bellissimo evento rock.
Forse i Queen erano e sono la band, che più si adatta al musical. "Queen at the opera" ne è certamente la prova concreta.
Il teatro era pieno. L’orchestra sinfonica accompagna i quattro cantanti dalla matrice decisamente rock.
Una perfetta fusione, che lascia sbalordito il pubblico fiorentino presente, che si diverte e canta con i “quattro moschettieri” armati di microfono e soprattutto: armati di quattro voci fantastiche. Credetemi se vi dico che non sto esagerando, ma "Queen at the opera", è uno spettacolo da non perdere. Un collage musicale che inizia con
"One vision" e non finisce più. Lo show termina, ma il pubblico è estasiato e resta al proprio posto, incitando il ritorno sul palco. Ciò viene esaudito ed è emozionante. Non vi nascondo che mi sono commosso durante l’esibizione di "Barcellona”. Ascoltare Roberta Orrù che raggiunge livelli vocali incredibili, mi ha sbalordito.
Lo show è un vero e proprio percorso di storia musicale da vere “Regine”:
"One vision", "Another one bites the dust", "Radio Ga Ga", "Breakthru", "I want to break free", "We will rock you", "We are the champions", "Somebody to love", "Barcellona", "Innuendo" e molte altre.
Durante il concerto, Roberta Orrù, Federica Buda, Jordan Trey e Luca Marconi si cambiano di abito ed entusiasmano con le loro performance. Sono ugole vere, vive, potenti e hanno dentro l’anima la voglia di arrivare, lottare e far vedere a tutti ciò di cui sono capaci. Special guest Capitan Fede Poggipollini, che anche ieri sera mi ha dato la consapevolezza di essere un bravissimo guitar hero, e con Ligabue sia secondo me troppo limitato. Ancora complimenti a tutta la produzione per il coraggio che ha messo in campo.
… The show must go on!!!
Roberto Bruno