Quei Guns'n'roses, che hanno dato una svolta all'hard rock, e che faide interne tra i due acerrimi rivali Axl Rose (cantante) e Slash (chitarrista solista), hanno portato allo scioglimento di cotanta band.
La lotta fra i due è impari visti i negativi risultati di "Chinese democracy" l'album firmato Guns ma che vede la sola presenza del cantante) e l'attività solista di Soul Hudson meglio noto come Slash.
Va detto anche che da quando il chitarrista ha conosciuto e collabora con Myles Kennedy, frontman degli Alter Bridge, le cose stanno andando alla grande, tanto che in un intervista lo stesso Slash ha ammesso che era dai tempi dei Guns che non si sentiva così bene a far parte di una band.
La serata è aperta dai Monster Truck, band canadese, dedita ad uno stoner/grunge che devo dire mi ha lasciato una buona impressione ed anche il pubblico ha risposto bene.
Sale Slash sul palco, sale Myles Kennedy e salgono i Conspirators, il Mandela Forum come d'incanto si è completamente riempito e la band americana inizia il suo show.
Si comincia con "You are a lie" ma arriva subito l'epoca Guns con una fortissima "Nightrain", se volevano conquistare Firenze l'opera era già compiuta alla seconda canzone. Si va avanti senza tante chiacchiere ma con tanto Rock'n'rol,l d'altronde il pubblico e lì per ascoltare canzoni, una volta tanto che decide di staccare da una realtà attualmente negative un bel concerto rock è il vero toccasana e allora arrivano: la potente "Avalon", "Automatic overdrive", (sicuramente una delle più belle dal nuovo album di Slash ed anche dal vivo una bella bomba) e di nuovo Guns time con "Mr Brownstone". La band che accompagna Slash è accattivante. Myles Kennedy è sicuramente una gran voce, un ottimo performer e sul palco domina. Todd Kerns non è da meno col suo sguardo accattivante ed il suo basso.
Lo show intanto prosegue in un palazzetto ormai bollente: "Ghost, Doctor Alibi" e di nuovo Guns time stavolta con:
"Out ta get me", da segnalare che in queste due canzoni alla voce troviamo Tom Kerns.
Slash nel frattempo regala riff, e assoli a gogo per la gioia di un pubblico estasiato e con i cellulari sempre accesi a riprendere momenti e fotografare. Nel frattempo arrivano "Wicked stone, Benath the savage sun" ed una dolcissima "Fall to pieces" del periodo Velvet revolver. E' il momento di un classico dei Guns: " Rocket queen" dove qui succede che Slash cucina una mezz'oretta d'assolo... forse un po' troppo esagerato direi, se al suo posto avessero fatto un altro paio di canzoni eravamo in molti più contenti.
Si riparte con "Bent to fly" dall'ultimo album (meravigliosa), "World on fire" tosta e granitica, "Anastasia" epica e finalmente anche per il sottoscritto, un desiderio personale esaudito: "Sweet child of mine" un classico dei classici Guns time. Il palasport ora si che è bollente e diventa una vera bolgia rockeggiante. Tre generazioni in platea sono lì per decretare a Slash il meritato appoggio insindacabile. Si chiude prima del bis finale con "Slither" del periodo Velvet Revolver, ma è con l'ultimo brano che concerto finisce, dando la massima soddisfazione al suo pubblico, ecco che arriva "Paradisce city" e come recitava un cartello di una fan che Kennedy si è fatto dare per mostrarlo al pubblico presente: TONIGHT FLORENCE IS THE PARADISE CITY
Roberto Bruno