"I bambini dovrebbero sentirselo sempre dire che comunque vadano le cose,
di essere sempre loro stessi e tutto andrà bene."
I Cirque des Rêves, gruppo nato nel 2013, sono composti da Lisa Starnini (voce), Giovanni Ilardo (chitarre),
Giovanni Bruno (pianoforte), Corrado Calignano (basso), Alfredo “edo” Notarloberti (violino) e
Alessio Sica (batteria, percussioni e glockenspiel).
Lisa Starnini intervistata da Dulcinea Annamaria Pecoraro
Cantiamo in tre lingue: francese, inglese e italiano. La nostra lingua madre, essendo poi tutti i testi tradotti, è in minoranza (vi è solo un testo in italiano), ma l’album verrà poi fatto tutto in italiano. Scrivere i testi in italiano è molto difficile, scriverli in inglese è molto più semplice, sia a livello di musicalità che di abitudine. La lingua straniera permette di dire qualcosa, lasciando un alone di sicurezza (si possono dire cose senza che gli altri capiscano per forza). In italiano, invece, si è “nudi”. Poi però sul palco in Italia, la comprensione del testo, dà una risposta diversa da parte del pubblico.
2. Quale messaggio volete dare con le vostre canzoni? E a cosa vi ispirate?
Le nostre canzoni, nascono da esperienze quotidiane che vengono viste in chiave di “favola”, in un linguaggio però ironico, più leggero, pur sempre con una morale. Oggi c’è bisogno di colori, di sogni. Il momento non è semplice e molta gente ha mollato, c’è molta rassegnazione. Il nostro messaggio è quello di continuare a lottare, in qualunque posto e età. Realizzare i sogni è possibile, poiché siamo solo noi che mettiamo limiti. I sogni sono una ricchezza, e i grandi sono un esempio per i piccoli.
3. E’ un progetto molto importante quello che vi potete. Sognare, in un mondo molto materialistico, diventa utopistico.
E’ considerato utopistico e noi stessi, forse, siamo considerati come persone che non hanno i piedi per terra. Arrivati a una certa età, c’è chi dice che si dovrebbe solo smettere di sognare, pensare alle proprie responsabilità. Noi crediamo che sognare prescinde dall’essere concreti. E’ un arricchimento personale, che porta a dare agli altri e non impedisce di portare avanti la vita concreta e reale. Il nostro gruppo è composto da sei membri, e siamo padri e madri, e quando suoniamo, abbiamo la famiglia con noi.
4. La musica può essere il mezzo per unire e realizzare?
La musica è uno dei mezzi più forti in assoluto, per trasmettere i messaggi e far unire sotto lo stesso tetto. Così è da sempre stato.
5. Domanda personale: Musica e Amore; tu Lisa, sei anche sposata con Gianni (il chitarrista), il rapporto professionale e personale, aiuta o nuoce all’interno della band?
E’ semplicemente una cosa che condividiamo in più. Ci siamo conosciuti a Rimini per la musica, in una serata di strumenti musicale. Il nostro tastierista è il nostro testimone di nozze. (Infatti nasciamo come trio).
Il legame è imprescindibile. E’ una cosa fattibilissima : nella fase compositiva siamo due musicisti, ma siamo poi coppia nella vita privata. Scindiamo e prescindiamo.
6. Il vostro suono si rifà a una certa tradizione celtica e vicina ai primi “Blackmore’s night”. Raccontaci.
In realtà, non c’è stata una scelta. Avevo (Lisa) delle linee melodiche, e nello studio dove suonavamo,(eravamo più gruppi) e una sera , abbiamo deciso di metterci tutti in una stessa formazione, pur venendo da generi diversi. Noi non ci siamo dati limiti, la musica per noi è unica. Se nasce un pezzo rock, folk, indie,celtico è indifferente. Il pezzo nasce e va dove vuole, vivendo di vita propria.
Il folk è accompagnato dal violino, che si presenta come strumento centrale, e questo ha portato a credere che il gruppo sia basato su questo genere, ma se si scompongono i vari strumenti e componenti, si può notare che il chitarrista suona hip-pop, batterista indie, il bassista estremamente pop.
7. Il video clip del singolo “Cahier des Revês” diretto e montato da Sara Tirelli (direttore della fotografia Simone Mogliè) e ambientato al Theatre de Poche di Napoli e racconta il brano attraverso il Teatro delle Ombre. E’ molto particolare, come nasce l’idea e avete intenzione di realizzarne altri?
Quel video lo amiamo. La regista Sara Tirelli è veneziana, e il Teatro delle Ombre è particolare, una forma d’arte quasi dimenticata e ha portato indietro nel tempo. E’ riuscita a interpretare una storia che calza bene con il testo e la musica. I colori son bellissimi e sanno di “cannella e marzapane”. Speriamo di poterne realizzare altri, i video devono raccontare una storia. Non sono semplici da portare in fondo, poiché i costi sono molto alti.
8. C’è una canzone a cui siete particolarmente legati?
Sicuramente essendo diversi, ognuno di noi direbbe una canzone diversa. Io (Lisa), personalmente direi che sono molto legata a “Lully”, la ninna nanna scritta, in attesa della mia seconda figlia. Il testo può sembrare semplice, ma si deve essere semplici per arrivare. Il testo mi fa commuovere ogni volta che lo traduco. Ma i bambini dovrebbero sentirselo sempre dire che comunque vadano le cose, di essere sempre loro stessi e tutto andrà bene.
Eccola tradotta per Voi di Deliri Progressivi:
“Non riesco a dormire ma posso sognarti
per tutta la durata della mia vita saremo un unico significato
Posso respirarti e tu puoi sentirmi siamo una cosa sola cuore a cuore.
Sentimi... sentimi per tutto il tempo
che questa vita ci concederà non piangere...
dopo ogni notte spunta un raggio di sole guardami...
guardami quando sarai spaventato prendi la mia mano
fai un respiro profondo sorridi e sii ogni giorno così splendente
splendente come un raggio di sole
come la luna nella notte non prendertela
qualunque cosa succederà perché io sarò lì
perché tu sei tutto quello che ho quando non resta niente
Per tutta la durata della mia vita saremo un unico significato
Posso sognare e tu puoi sentirlo siamo una cosa sola cuore a cuore.
Sentimi... sentimi per tutto il tempo
che questa vita ci concederà non piangere...
dopo ogni notte spunta un raggio di sole guardami...
guardami quando sarai spaventato prendi la mia mano
fai un respiro profondo sorridi e sii ogni giorno così splendente
Sentimi... sentimi per tutto il tempo
che questa vita ci concederà non piangere...
dopo ogni notte spunta un raggio di sole guardami...
guardami quando sarai spaventato prendi la mia mano
fai un respiro profondo sorridi
e sii ogni giorno semplicemente te stesso..”
9. Progetti?
Tanti, troppi. Quest’anno registriamo l’album. A maggio ci chiudiamo in studio e nell’autunno del 2014, uscirà. Abbiamo un progetto di beneficienza con il l’ospedale Meyer di Firenze a giugno, i cui proventi andranno a quei bambini che dovranno affrontare un trapianto di cuore.
Poi, il tour, e le prossime date sono a Caserta, il 21 marzo, 11 aprile Roma e stiamo pianificando con Milano e anche fuori dall’Italia, avendo avuto buoni riscontri in Francia, Turchia, Messico e Grecia.
10. Ai nuovi giovani che vogliono affiancarsi alla musica come professione, o a chi vuole credere nei sogni, c’è un messaggio che volete lanciare?
Tutto è possibile, ma servono tanta tenacia, scorza dura, unghie, sudore e sangue. Lavorare a testa bassa. Crederci sempre e comunque ma lavorare sodo.
11. Un’ultima domanda. Il titolo del vostro gruppo come ha origine?
Il tendone è il luogo dove i sogni possono volare, il circo rappresenta questo richiamo. L’uso del francese è legato al nonno di origini belghe di Lisa (portafortuna di famiglia), che per primo ha insegnato a credere nei sogni. Tutto è ben descritto nella canzone “Magie”.
Per voi ecco la traduzione del testo:
“Il circo della follia arriva in silenzio
La notte le sue candele sono luci nel cielo
Dolcetti di nuvole
Giardini fatti di gelato
Trapezi di cannella
Nelle strade di Saint Michel.
È la magia che danza con la fortuna
Cambierà le vostre vite in tutte le loro sfumature
Il tendone che si innalza nella sera
annuncia che i sogni sono usciti dai cassetti
Con le sue strisce di biscotto e liquirizia
mescola la ragione con l'immaginazione
Follia... magia... Follia...magia...
Io sono la strega
Sono il mistero
Il giorno fatto di stelle
e la vita che si dibatte
Signore e Signori
Benvenuti nei vostri sogni
Per di qua...
Prendete posto...
Presto però che la notte si avvicina
È la magia che danza con la fortuna
Cambierà le vostre vite in tutte le loro sfumature
Il tendone che si innalza nella sera annuncia
che i sogni sono usciti dai cassetti
Con le sue strisce di biscotto
e liquirizia mescola la ragione con l'immaginazione
Follia... magia... Follia...magia...
È la vita che passa e se ne va...
Niente vi lascerà
È la Fortuna che danza insieme alla Scelta...
Follia che vi cambierà.
Il tendone che si innalza nella sera annuncia c
he i sogni sono usciti dai cassetti...”
E allora…. che dire… Bon Chance!
Dulcinea Annamaria Pecoraro
Link: www.cirquedesreves.it - https://www.facebook.com/cirquedesreves
https://twitter.com/CirquedReves - http://www.youtube.com/cirquedesrevestube