
Esce oggi, 21 marzo, il nuovo progetto di Andrea Viti (Afterhours, Karma, Juan Mordecai e Dorian Gray) e Silvia Alfei, con etichetta Prismopaco Records
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"Have you ever had a dream to believe in?
Have you ever walked on dangerous streets?
Have you ever tried to change your ways?”
Avete mai avuto un sogno in cui credere?
Avete mai camminato su sentieri impervi?
Avete mai provato a cambiare strada? (Castle Burned, Yellow Moor)
Esce oggi, 21 marzo, con etichetta Prismopaco Records l'omonimo debut album dei YELLOW MOOR, il nuovo progetto di Andrea Viti ( Karma, Afterhours, Juan Mordecai, Dorian Gray e numerose collaborazioni internazionali tra cui Mark Lanegan, Hugo Race, Nick Cave) e Silvia Alfei (artista visiva, song-writer, danzatrice e performer professionista dal 2001).
Tutto è nato da una domanda di Silvia ad Andrea, in moto, a maggio, mentre costeggiavano una landa di fiori gialli (Yellow Moor, appunto): “Perché non facciamo un disco? Non credi sia arrivato il momento?”.
Di lì a poco, quel campo di fiori gialli avrebbe fatto da culla a un progetto, che non è solo musicale.
Yellow Moor è un'esperienza, una testimonianza vera e tangibile di voler fare qualcosa per cambiare la propria vita.
Andrea e Silvia sentivano l'urgenza di un cambiamento che consentisse libertà di lavoro e di espressione che Milano non contempla, con i suoi ritmi e il suo essere claustrofobico. Trovano un vecchio casale, poco fuori il capoluogo, in mezzo ai boschi, vicino al fiume. Proprio davanti, una landa di fiori gialli, ancora una volta.
“Una scelta estrema, per rimetterlo in sesto e per renderlo vivibile ci sono voluti mesi di lavoro, braccia ed energia per trasformarlo in un luogo abitabile, ma era l'unica soluzione per poter creare e pensare di realizzare un disco”, affermano Silvia e Andrea.
Alimentati da fatica e sacrificio, ma anche da speranze e sogni, nascono le composizioni delle dieci tracce, come “Across this night”, dove la notte è testimone di pensieri, dubbi, tristezza, dove nasce il bisogno di trovare un'anima affine con cui poter condividere la parte più oscura del cuore (“Across this night, suspicion knocking at my door, I try to realize, we're still fragile. Tears in this dark cage of mine 'cause I want to see us shine again”), o “Seven Lizards”, che apre lo sguardo ai campi sterminati, a una visione positiva del vivere solitari e lontani da ciò che viene considerato mondo dove, seppur in lotta con i propri demoni, si trova la fonte per visioni extra-ordinarie che regalano sorrisi (“In the middle of a season where the wind never dies down, the forest born again to be cut down, as I stand here watching seven lizards in the sun to give me another smile...”).
Altri brani raccontano momenti di smarrimento e di confusione, di esperienze difficili legate al passato, come “They have come” (“Pull the trigger let's be done, hit the city it's so hard in a hopeless situation, am I the only one who's wrong?”) e “Out of the city” (“Getting out of town and the way out is here, against the wall of a broken dream. I won't surrender no more to the false gods they gave me before 'cause I'm dreaming, dreaming, dreaming...”).
La voglia di gridare al mondo che qualcosa bisogna fare e che questo dannato velo di vacuità che ricopre le cose va necessariamente dissacrato si innesta in “Covering things” (“I saw something beautiful one day a few years ago and it seemed so beautiful it will be shown to the world, blow away the blankness covering things”).
Poi si ride, pensando alla trappola del successo, inteso come apparenza, sprechi, falso potere e ostentazione, prende forma quindi “Supastar”, brano ironico e ambiguo (“And it's evident, I bleed! Come in and roll me over, it's the only thing I need, when my head is gone all is convenience for me and let's work it to the bone, Oh people, it's so hard to be a supastar to kill”).
Un disco, insomma, che è una raccolta di appunti di vita quotidiana raccontati con passione dall'intenso e suggestivo intreccio di voci di Andrea e Silvia che, con estrema sensibilità, ti portano in viaggio con loro attraverso quella colorata landa di fiori gialli.
CREDITS
Tutte le dieci tracce sono state scritte, composte, arrangiate e prodotte da Andrea Viti e Silvia Alfei, eccetto la traccia
n. 6.
Preproduzione di Andrea Viti e Silvia Alfei presso Yellow Moor Recording Studio a Morimondo (MI), mentre l'intera band presso Verona Academy Guitar , San Massimo (VR).
“Yellow Moor” è stato registrato in parte nel settembre 2011 da Luca Tacconi con l'assistenza di Moreno Benassuti presso Sotto il mare Recording Studio, Povegliano (VR) e in parte nel 2012 da Andrea Viti e Silvia Alfei presso Yellow Moor Recording Studio.
La masterizzazione, invece, è stata affidata a Carl Saff, Chicago (USA).
Produzione esecutiva di Andrea Viti e Silvia Alfei con il prezioso aiuto di Luca Tacconi, Francesco Cappiotti,Simone Marchioretti, Philip Romano e Guglielmo Cappiotti.
La grafica è stata ideata e realizzata dall'illustratore Alberto Corradi.
TRACKLIST
1) Castle burned – 2) They have come – 3) Covering things - 4) Inside a kiss - 5) Across this night – 6) Seven Lizards – 7) Ghost – 8) Supastar - 9) Out of the city – 10) Yellow flowers
BIO
Yellow Moor è un progetto di Andrea Viti e Silvia Alfei.
ANDREA VITI
Nel 1994 fondatore e bassista dei Karma. Dal 1997 al 2005 bassista per il gruppo Afterhours.
Nel 2007 fondatore, produttore e bassista del progetto Juan Mordecai insieme al musicista David Moretti.
Nel 2009 fonda il progetto Dual Lyd e la band Yellow Moor insieme a Silvia Alfei.
Collaborazioni: Hugo Race (Nick Cave), Mark Lanegan (Screaming Trees, Queens of the Stone Age), Greg Dulli (Afghan Whigs, Twilight Singers), Carla Bozulich, Simone Massaron, Aco Bocina, Franco Battiato, Alice, Mino Di Martino, Guido Harari, Guido Chiesa, David Muldoon, Raiz, Cristina Donà, Giovanni Ferrario, Volwo, Tiromancino, Dorian Gray, Vittorio Tolomeo, Carlo Cappiotti, Luca Gemma, Patrizia Laquidara, Ray Tarantino, Paolo Pischedda, Alessio Russo, Fabio Mercuri, Benedetta Laurà, Gianpietro Marazza, Giancarlo Onorato, Guglielmo Cappiotti, Fausto Rossi, Xabier Iriondo, Enrico Gabrielli, Opera Nomadi, Cristina Viti, Stephen Watts, Roberto Santoro, Alessandro Esposito, Don Daniele Torza, Enrico Tinelli, Rumori dal Fondo, La Blanche Alchimie, Gianluca Mancini, Denis Stern, Nick Taccori, Zeno de Rossi, Sebastiano De Gennaro, Roberto Romano, Vintage Violence, Marco Guarnerio, Osvaldo di Dio, Pier Luigi Ferrari, Silvia Alfei, Teatro Pane e Mate, Compagnia Senza Confini Di Pelle, Annalì Rainoldi, Francesca Sproccati e Ulisse Romanò.
Website: www.andreaviti.weebly.com
SILVIA ALFEI
Artista visiva, song-writer, danzatrice e performer professionista dal 2001.
Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e la formazione in danza Contemporanea e Teatro di ricerca con coreografi e registi Italiani e Internazionali intraprende una ricerca personale nell’arte performativa partecipando a festival e rassegne. Ha collaborato come performer e danzatrice con: Matthew Stone, Robert Clark, Franca Ferrari, Barbara Toma, Compagnia Senza Confini Di Pelle, Compagnia Moto Perpetuo, Roberto Castello, Perypezye Urbane Media Collective, Alessandro Girami, Massimo De Vita, Roberto Recchia, Lucia Mazzi, Francesca Sproccati, Ilaria Diluca, Rossana Nicora, Teatro di figura Pane e Mate, Roberto Santoro, Don Daniele Torza, Domenico Cicchetti, Giovanni Franzoi, Giovanni Pitscheider, Sabina Grasso, Elia Secci, Sara Scalas, Carlo Dulla, Mell Morcone, Sursumcorda. Da sempre interessata alla musica e alla scrittura poetica, ha collaborato con: Andrea Viti, Sebastiano De Gennaro, Mell Morcone, Fabio Federico Gallarati. Nel 2009 fonda il progetto Dual Lyd con Andrea Viti insieme al quale produce e realizza colonne sonore per spettacoli, video e progetti performativi sia personali che per altri autori: Annalisa Rainoldi, Francesca Sproccati e Ulisse Romanò.
Nello stesso anno, con Andrea Viti, fonda la band Yellow Moor.
Website: www.silviaalfei.weebly.com / www.duallyd.com
MUSICISTI:
Francesco Cappiotti, Philip Romano, Simone Marchioretti, Guglielmo Cappiotti.
LINK:
Facebook: www.facebook.com/YellowMoorOfficial
Twitter: @Yellow_Moor
email: yellowmoorofficial@gmail.com
Manager and consultant: Simone Clerici
Ufficio Stampa: AstarteAgency (Camilla)