Siamo reduci dalla prima data del tour solista di Gianni Maroccolo. Ieri sera (teatro esaurito) ho provato emozione... tanta emozione, perchè quando sul palco trovi cotanta bella gente, l'emozione non può certo essere un dettaglio poco importante. Ognuno sul palco ha dato il massimo e l'arte della musica, ha vinto in ogni senso. Gianni ha finalmente capito, che ciò che ha creato in questi anni da solo o assieme a tutti gli altri amici del palco della sua vita è qualcosa di importante. Personalmente abbiamo assistito al trionfo della bellezza; quella di rivivere le canzoni dei Litfiba, sotto una forma più teatrale, quella di vedere Gianni messo in prima persona sul palco, dove ci ha raccontato la sua vita, le sue emozioni e dove ha martoriato benevolmente il suo strumento, con dolcezza in certi casi, oppure con selvaggeria durante "La battaglia sacra" con ospite Ghigo Renzulli. Ospiti sul palco, anche se la parola corretta sarebbe amici: Francesco Magnelli (sublime), Ginevra Di Marco (meravigliosa come sempre), Ghigo Renzulli (devastante nel senso più bello dell'aggettivo). Tutto veramente bello, Antonio Aiazzi alle tastiere e tutto il resto, che è sempre bello veder suonare, Alessandra Celletti al piano, eterea quanto splendida, Simone Filippi alla batteria che stimo molto ed ho imparato a conoscere coi C.S.I, Beppe Brotto, superbo, con quei magici sitar che non ho resistito dal non vedere da vicino. Andrea Chimenti, che secondo me non è apprezzato a dovere per ciò che ha fatto, ma soprattutto per ciò che sta portando avanti oggi, magica voce, classe ed eleganza sul palco. Ah ... già c'era anche il musicista Gianni Maroccolo, cosa aggiungere di questo signore: che si tratta di una persona molto umile nella vita, lo vedi suonare sul palco e le emozioni arrivavano fino in platea. Un vero professionista, dal volto umano. Il concerto durato ben due ore, ha concentrato la storia del rock italiano, rivestendolo del più bel doppio petto artistico che si possa indossare. Personalmente siamo rimasti molto colpiti da questo esempio di arte che è il tour solista di Gianni, mi rendo conto a distanza di 24, ore che in molti momenti ero proprio assorto all'ascolto. La strada è giusta il viaggio è iniziato ... Buon viaggio e sono sicuro che "nulla andrà perso!" Roberto Bruno Gianni Maroccolo, una sera durante una presentazione mi disse di sentirsi troppo ex. In effetti tutti i torti non ce li aveva, anche se va detto che è stato ex di band che hanno fatto la storia del rock. Stasera nello storico Teatro Studio di Scandicci, Gianni inizierà un nuovo bellissimo viaggio. Assieme ad un gruppo di "amici" che hanno fatto anche loro, parte della storia del nostro rock, salirà sul palco del teatro per dare il via al suo primo tour solista. Gianni in questi anni ha contribuito a creare emozioni con il suo basso, fido scudiero. Vogliamo parlare di Litfiba, Cccp, C.S.I.? Parliamone pure, perchè rappresentano la storia della musica contemporanea. Parliamo anche di collaborazioni musicali, produzioni e soprattutto di due dischi speciali. Iil primo firmato esclusivamente a suo nome dal titolo: A.C.A.U., dove ha partecipato, la crema della musica italiana, parlo di: Jovanotti, Carmen Consoli, Francesco Renga, Piero Pelù e tanti altri. C'è stato un incontro nella vita di Marok che credo lo abbia pienamente rafforzato nel suo io, quello con il mai tanto ricordato Claudio Rocchi. La bellezza di "Vdb23 nulla è andato perso" ha aumentato in lui la voglia di suonare dal vivo i brani di questo disco pazzesco. Ben venga quindi questo tour solista. Sul palco con lui Antonio Aiazzi, Andrea Chimenti, Beppe Brotto, Simone Filippi Allestimento e Regia di Giancarlo Cauteruccio Roberto Bruno Provo tanta stima verso quei musicisti che ogni volta si inventano con anime nuove e Massimo Zamboni è sicuramente uno di questi.
Siamo al Festival Orientoccidente curato e organizzato da Materiali Sonori, che ieri sera ha aperto le danze a Castelnuovo dei Sabbioni (Ar), in una atmosfera che magica è veramente dire poco. Luogo del reading musicale il MINE - Museo delle miniere. Massimo Zamboni fa parte della storia del rock italiano, avendo fondato assieme ad altri suoi illustrissimi colleghi, band importantissime per il nostro rock come: CCCP Fedeli alla linea e i C.S.I. Dopo la sua presenza al festival dello scorso anno proprio con i Post C.S.I., stavolta è qui per un appuntamento magico, la presentazione tramite un reading fatto di letture e musiche, del suo ultimo libro,"L'eco di uno sparo", pubblicato da Einaudi, che tante critiche positive sta richiamando, (tra l'altro a breve leggerete sulle pagine di Deliri Progressivi la nostra recensione). Massimo raccoglie a se una storia vera, quella del nonno Ulisse. Nonno che non ha mai conosciuto, ma di cui indossa il suo secondo nome. Un libro bellissimo da leggere con concentrazione ed emozione, ambientato in un'Emilia del primo 900, che parla e vive di fascisti e comunisti, di amici fino a ieri e nemici il giorno dopo. Le letture di Massimo sono emozionanti, il silenzioso ascolto del pubblico è bellissimo e i suoni sul palco curati dallo stesso Zamboni e da: Emanuele Reverberi (Giardini di Mirò, Bandadiquartiere, al violino e tastiere) e Cristiano Roversi (Moongarden ed etichetta Aratro al basso e allo Stick), sono un contorno musicale che creano una disarmante poesia. Se questo è l'inizio di Orientoccidente 2015 , penso proprio che ne vedremo anche quest'anno delle belle. Roberto Bruno GRANDE SUCCESSO PER LA VENTESIMA EDIZIONE DEL MEI!
L’edizione di maggior successo degli ultimi quattro anni Si è conclusa ieri, domenica 28 settembre, a Faenza (Ravenna) con grande successo di pubblico e critica la ventesima edizione del MEI, il Meeting delle Etichette Indipendenti, la più grande manifestazione musicale della scena indipendente italiana, quest’anno dedicata a Roberto Freak Antoni. Questa è stata l'edizione di maggior successo degli ultimi quattro anni, da quando la manifestazione si tiene nel centro storico della cittadina romagnola, con oltre 30.000 presenze. Questo grazie ad un’attiva partecipazione di tutti gli addetti ai lavori del settore e ad una serie di ospiti d’eccezione che hanno animato la due giorni come Mannarino, Eugenio Finardi, Tre Allegri Ragazzi Morti, Manuel Agnelli, Zibba, GianCarlo Onorato e Cristiano Godano, Gang, Ex-Cccp, Rezophonic, Pierpaolo Capovilla, Mario Venuti, Skiantos, Daniele Ronda, Cesare Malfatti, Andy e i Fluon, Sud Sound System e moltissimi altri. Uno straordinario mix tra il miglior rock indipendente degli ultimi trent’anni e le migliori giovani leve della musica emergente, da sempre la formula del MEI, che ha portato in 20 anni oltre 500 mila presenze a Faenza. Dopo l'annuncio che questa sarebbe stata l'ultima edizione del MEI, il settore indie ed emergente, insieme a molte associazioni ed istituzioni, ha chiesto a gran voce che una manifestazione di questo calibro possa continuare anche nei prossimi anni. È innegabile infatti che il MEI rappresenti l'unico festival in Italia aperto a tutti i generi della musica indipendente, che nel corso degli anni ha sdoganato la cultura musicale indie ed emergente e ha contributo a lanciare artisti oggi affermati nel panorama musicale nazionale. «Per fare in modo che il MEI diventi una vera e propria vetrina per la scena indipendente ed emergente italiana e possa fare quel salto di qualità che merita– afferma Giordano Sangiorgi, patron della manifestazione – serve una risposta a livello nazionale e non solo da parte del Comune e della Regione, che pure devono rafforzare urgentemente il loro sostegno unendo gli sforzi con altri Comuni e sensibilizzando fondazioni, banche e tutto il mondo economico locale che dal MEI trae i maggiori vantaggi . Il loro sostegno è essenziale per poter così realizzare un progetto anche europeo. A livello nazionale, ci fa ben sperare l’appello per un Fondo Straordinario per la Nuova Musica Emergente da noi lanciato e raccolto da parte dell’Intergruppo Parlamentare per la Musica, che si è riunito al MEI nella giornata di sabato 27 settembre. Il gruppo, guidato dai Senatori Elena Ferrara e Stefano Collina e formato da oltre 50 parlamentari, ha deciso di portare quest’appello all’attenzione del Ministro Franceschini insieme alla richiesta di un incontro urgente a sostegno del MEI, vetrina imprescindibile della nuova musica italiana indipendente, e della sua rete di indie, festival e artisti emergenti. Si tratta di provvedimenti da adottare immediatamente a favore di un settore come quella della musica che ha grande bisogno di essere tutelato e rivalutato». Da segnalare infine l’esito positivo del collegamento telefonico del MEI con il gruppo di lavoro sulla musica, in diretta da Firenze con il Sindaco Dario Nardella, per riattivare tutti insieme il percorso di un decreto attuativo che sostenga le opere prime e faciliti la semplificazione della burocrazia per l’organizzazione di eventi musicali dal vivo con meno di 200 persone. Il MEI dei 20 anni si è svolto grazie a: Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Faenza, Camera di Commercio di Ravenna, Ra 2019, Siae, Nuovo Imaie e Conad. Il MEI è supportato da AudioCoop e Rete dei Festival. Partner: Radio Rai, Eataly, Amici della Musica, Arci, AIA, Suono Italia, Disma Musica, Ponti di Memoria, daSud, Deezer, Nda. Media partner: QN – Il Resto del Carlino, Corriere Romagna, Radio Popolare, Radio Bruno, Left, La Suburbana Web Tv, Alias, Radio Tweet Italia Web Radio, ExitWell, Affaritaliani.it, Di-Tv/Tele1. www.meiweb.it Ufficio stampa: Parole & Dintorni – Valentina Corna ([email protected] ) Promo radio: L’AltopArlAnte – [email protected] Social: ImSocial – [email protected] MEI: [email protected] DA OGGI A DOMENICA A FAENZA (Ravenna) TRE GIORNI DEDICATI ALLA MUSICA INDIPENDENTE ITALIANA
con Manuel Agnelli, Pierpaolo Capovilla, Eugenio Finardi, Ex CCCP, Mannarino, Morgan, GianCarlo Onorato e Cristiano Godano, Sud Sound System, Mario Venuti e tanti altri Da venerdì 26 settembre, a domenica 28 settembre Faenza (Ravenna) diventerà il centro nevralgico della scena musicale indipendente ed emergente italiana ospitando la ventesima edizione del MEI, il Meeting delle Etichette Indipendenti, la più importante kermesse della scena indie, quest’anno dedicata a Roberto Freak Antoni. Per tre giorni, la cittadina romagnola si trasformerà in una vera e propria città della musica con live, workshop didattici, convegni e premiazioni delle migliori realtà indie italiane, tutto ad ingresso gratuito, richiamando più di 30mila visitatori, 400 artisti e 200 espositori. I temi centrali di quest’anno sono la musica live, l’innovazione e le startup legate all’ambito musicale. Venerdì 26 settembre ci sarà un'anteprima del MEI con l'evento indie dedicato ai 60 anni di Romagna Mia e il MEI Superstage, palco dedicato a diverse band emergenti provenienti da tutta Italia. Ospite della serata sarà Claudio Benassi, ultimo membro originario della gloriosa band de I Corvi. Un'anteprima della manifestazione si svolgerà nella stessa giornata anche a Milano, all'Auditorium di Radio Popolare, che ospiterà in concerto i Vallanzaska e i Vintage Violence per celebrare la label indie Maninalto!. Nel corso di questi 20 anni, il MEI ha sempre combattuto in prima linea per i diritti e per l’innovazione legislativa a favore del panorama musicale indipendente e, proprio per questo, la kermesse sarà inaugurata sabato 27 settembre dalla senatrice Elena Ferrara e dal senatore Stefano Collina, insieme ai rappresentanti dell’Intergruppo Parlamentare sulla Musica, che discuteranno di diverse tematiche legate all’industria musicale. Saranno inoltre presenti il Sottosegretario di Stato del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Francesca Barracciu, insieme al Sindaco di Pavia Massimo Depaoli e ai Sindaci di San Giovanni in Persiceto e Faenza. La manifestazione entrerà nel vivo sabato e domenica con l’apertura degli stand espositivi, che saranno oltre 200 tra artisti indie, festival, editoria e web, e l’avvio dei workshop dedicati ai giovani artisti emergenti.Tra gli ospiti chiamati a celebrare i 20 anni del MEI, nella giornata di sabato 27 settembre, figurano, tra gli altri, Eugenio Finardi, Mannarino (Artista Indipendente dell’Anno, vincitore del Premio speciale PIMI), Tre Allegri Ragazzi Morti, che celebrano i 20 anni di carriera con l’Abbey Town Jazz Orchestra in un evento esclusivo, Zibba e Francesco Baccini. Inoltre, saranno presenti anche Rezophonic (vincitori del Premio MEI speciale solidarietà), Mario Venuti, che riceverà un premio per i suoi 20 anni di carriera solista, Sud Sound System (vincitori del Premio speciale PIVI per il Miglior Clip Indie), Pierpaolo Capovilla (vincitore del Premio come operatore culturale dell’anno), Skiantos, Ylenia Lucisano, che presenterà alcuni brani del suo disco d’esordio “Piccolo Universo”, Riky Anelli (vincitore del Premio Anacapri Bruno Lauzi), Valentina Parisse, che presenterà anche il nuovo singolo “Sarà bellissimo”, Arturo Stalteri, che presenta il suo nuovo album,Nathalie, Daniele Falasca, PASE, Little Creatures, Capibara (vincitore del Premio speciale PIMI sezione Giovani), Gazebo Penguins (vincitori del Premio speciale PIVI sezione Giovani), Andy con i Fluon, Santa Margaret, Luka Zotti con il disco "Forgotten Dreams" e tanti altri. Domenica 28 settembre saranno invece in scena, tra gli altri, i pianisti Giulia Mazzoni (che presenterà brani tratti dal disco d’esordio “Giocando con i bottoni”) e Alberto Pizzo (che presenterà brani dell’ultimo disco “On the way”), Morgan (vincitore del Premio per il miglior videoclip indie dei 20 anni), Manuel Agnelli degliAfterhours (vincitore del premio per il miglior album indie dei 20 anni), GianCarlo Onorato e Cristiano Godano, i Gang, che festeggiano i 50 mila euro di raccolta nel crowdfunding per il nuovo disco, Daniele Ronda, che presenterà brani tratti dai suoi dischi “Daparte in folk”, “La sirena del Po” e “La Rivoluzione”, gliEx CCCP, che celebrano i 30 anni dalla nascita, Piotta, i Vallanzaska e molti altri. Oltre agli artisti, il MEI premierà anche diverse realtà live, come il Blue Note di Milano, Le Scimmie di Milano e il The Cage di Livorno, diversi festival, come l’Atina Jazz Festival, Barezzi Festival e il Meeting del Mare, diverse realtà web, come il sito Distorsioni e il blog L’Ultima Thule, e programmi web/radio/tv come WebNotte, Roxy Bar, Casa Bertallot, Ghiaccio Bollente e Gulp Music per aver favorito la circolazione della musica indipendente. Saranno presenti per presentare le loro attività anche piattaforme di crowdfunding come Musicraiser e Becrowdy. Oltre alla musica sarà dato spazio anche all’arte, con la mostra “Vinyl Art”, il meglio delle copertine indie italiane, una mostra sulle origini de I Corvi e la mostra organizzata grazie alle opere caricate sulla piattaforma online Piazza delle Arti, e al food and beverage, con un mercato di prodotti a kilometri zero con birre e vini prodotti artigianalmente. Il MEI dei 20 anni si svolge grazie a: Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Faenza, Camera di Commercio di Ravenna, Ra 2019, Siae, Nuovo Imaie e agli sponsor BCC e Conad. Il MEI è supportato da AudioCoop e Rete dei Festival. Partner: Radio Rai, Eataly, Amici della Musica, Arci, AIA, Suono Italia, Ponti di Memoria, daSud, RA2019, Deezer. Media partner: QN – Il Resto del Carlino, Corriere Romagna, Radio Popolare, Radio Bruno, La Suburbana Web Tv, Radio Tweet Italia Web Radio, ExitWell, Affaritaliani.it. www.meiweb.it Ufficio stampa: Parole & Dintorni – Valentina Corna ([email protected] ) Promo radio: L’AltopArlAnte – [email protected] Social: ImSocial – [email protected] MEI: [email protected] 26, 27 E 28 SETTEMBRE A FAENZA (Ravenna)
Tre giorni dedicati alla musica indipendente italiana Si arricchisce il programma del MEI, il Meeting delle Etichette Indipendenti, che si svolgerà quest’anno nella sua ventesima edizione il 26, 27 e 28 settembre a Faenza (Ravenna). Tra i nuovi artisti confermati, spicca il nome diManuel Agnelli, che sarà presente alla manifestazione il 28 settembre in un incontro con Federico Guglielmisull’album “Hai paura del buio?”, considerato il miglior disco italiano indie degli ultimi 20 anni. E’ stato inoltre annunciato il premio che il MEI assegnerà a Eataly e Slow Food. Le due realtà saranno premiate per il progettoSlow Food for Africa, un’iniziativa nata da Eataly Milano Smeraldo insieme a Slow Food per incentivare la realizzazione di nuovi orti in Africa. Per ogni settimana di esibizioni musicali sul Palco Smeraldo, infatti, Eataly promuoverà la creazione di un nuovo orto, dimostrando nei fatti che la buona musica fa nascere buone cose! Il riconoscimento sarà consegnato domenica 28 settembre durante il MEI in occasione dell’evento di chiusura della Notte Bianca, che si terrà alle ore 11.00 al Museo Internazionale delle Ceramiche con i pianisti Giulia Mazzoni,che presenterà brani tratti dal disco d’esordio “Giocando con i bottoni”, e Alberto Pizzo, che presenterà brani dell’ultimo disco “On the way”. Il MEI è la più importante manifestazione rivolta alla scena musicale indipendente italiana, dedicata quest’anno nel suo ventennale a Roberto Freak Antoni. Come ogni anno, Faenza si trasformerà per tre giorni in una vera e propria città della musica con live, workshop didattici, convegni e premiazione delle migliori realtà indie italiane,richiamando più di 30mila visitatori, 400 artisti e 200 espositori. L’edizione dei 20 anni si preannuncia come un’edizione molto positiva, che richiamerà ancora più pubblico: le strutture ricettive della cittadina sono infatti già al completo, risultato che negli scorsi anni si registrava non prima di una settimana dall’inizio della kermesse. I temi centrali di quest’anno saranno la musica live e l’innovazione e le startup legate all’ambito musicale. Sabato 27 settembre si riunirà a Faenza l’intergruppo parlamentare sulla musica e si svolgerà la Notte Bianca,dove oltre 30 spazi della città saranno inondati dalla musica, con artisti come Eugenio Finardi, Alessandro Mannarino (vincitore del Premio speciale PIMI), Mario Venuti, che riceverà un premio per i suoi 20 anni di carriera solista, Sud Sound System (vincitori del Premio speciale PIVI), Tre Allegri Ragazzi Morti, Zibba, Rezophonic, che presenteranno anche l'ultimo brano "Dalla a me", Francesco Baccini, Capibara (vincitore del Premio speciale PIMI sezione Giovani), Gazebo Penguins (vincitori del Premio speciale PIVI sezione Giovani), Skiantos, Ylenia Lucisano, che presenterà alcuni brani del suo disco d’esordio “Piccolo Universo”, Riky Anelli (vincitore del Premio Anacapri Bruno Lauzi), Valentina Parisse, che presenterà anche il nuovo singolo “Sarà bellissimo” e molti altri. Nella stessa giornata saranno inoltre premiate diverse realtà live, come il Blue Note di Milano, Le Scimmie di Milano e il The Cage di Livorno, e diversi festival, come l’Atina Jazz Festival, Barezzi Festival e il Meeting del Mare. Domenica 28 settembre sarà dato spazio a dibattiti e convegni sul mondo dell’innovazione e le startup legate alla musica, con ospiti come Enrico Silvestrin, e alla premiazione di coloro che si sono distinti per il loro impegno contro le mafie, come Luca Macciacchini, Alfonso Depietro ed altri, con Cultura contro le Mafie, con ospiti Cristiano Godano e GianCarlo Onorato e la band Gang. La kermesse si chiuderà con la festa dei 10 anni di Maninalto! e Radio Popolare, dando spazio ad artisti della scena ska, hip hop e folk, come il cantautore piacentino Daniele Ronda, che presenterà brani tratti dai suoi dischi “Daparte in folk”, “La sirena del Po” e “La Rivoluzione”, gli Ex CCCP, Piotta e iVallanzaska. Venerdì 26 settembre ci sarà invece un'anteprima del MEI con l'evento dedicato ai 60 anni di Romagna Mia e il MEI Superstage, palco dedicato a diverse band emergenti provenienti da tutta Italia. Ospite della serata sarà Claudio Benassi, ultimo membro originario della band de I Corvi. Oltre alla musica sarà dato spazio anche all’arte, con la mostra “Vinyl Art” (il meglio delle copertine indie italiane) e la mostra organizzata grazie alle opere caricate sulla piattaforma online Piazza delle Arti, e al food and beverage, con un mercato di prodotti a kilometri zero con birre e vini prodotti artigianalmente. Il MEI dei 20 anni si svolge grazie a: Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Faenza, Camera di Commercio di Ravenna, Ra 2019, Siae, Nuovo Imaie e agli sponsor BCC e Conad. Il MEI è supportato da AudioCoop e Rete dei Festival. Partner: Radio Rai, Eataly, Amici della Musica, Arci, AIA, Suono Italia, Ponti di Memoria, daSud, RA2019, Deezer. Media partner: QN – Il Resto del Carlino, Corriere Romagna, Radio Popolare, Radio Bruno, La Suburbana Web Tv, Radio Tweet Italia Web Radio, ExitWell, Affaritaliani.it. www.meiweb.it Ufficio stampa: Parole & Dintorni – Valentina Corna ([email protected] ) Promo radio: L’AltopArlAnte – [email protected] Social: ImSocial – [email protected] MEI: [email protected] Spesso ci chiediamo cosa potrebbe accadere se due geni, due grandi menti si incontrassero per realizzare un progetto a quattro mani. Un progetto senza una strada tracciata; se non quella della musica, dove due stelle si incontrano e si assorbono a vicenda, donando all'altro qualcosa di artistico, e insieme diventano creazione di purezza e di libertà. Quando Gianni Maroccolo (ex Litfiba, Cccp, C.S.I. e P.G.R., produttore di molti gruppi rock italiani, tra i più particolari della scena indie rock italiana) incontra un altro genio della musica italiana, quel Claudio Rocchi che un decennio prima aveva imperversato psichedelicamente tra le note della musica italiana, accade qualcosa di incredibile. Nell'aria c'è quell'odore di purezza. Le parole di Claudio si miscelano alla perfezione con le note di Gianni. Da questo connubio musicale, nasce un progetto: "Vdb23 nulla è andato perso". Tanti ospiti di caratura altissima, amici dei due artisti. Amici come Battiato, Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Piero & Ghigo dei Litfiba, Miro Sassolini la storica prima voce dei Diaframma, Cristina Donà, Ivana Gatti, Monica Matticoli, Massimo Zamboni, Emidio Clementi, hanno partecipato amichevolmente a questo progetto. Cos'è Vdb23? E' un percorso musicale all'interno di due anime rock della musica italiana, completamente diverse l'una dall'altra ma che alla fine si sono trovate. La numerologia, scienza della quale Claudio Rocchi ne era amante, ha fatto si che il Vdb32 (Via dei Bardi 32, l'indirizzo della storica cantina fiorentina dove ebbe inizio la storia dei Litfiba), diventasse 23 ovvero il numero del cambiamento. Il disco inizia con l'omonima Vdb23, 11 minuti che ti fanno capire molto di questa opera. Il basso di Gianni ,avvolge le note nell'oscurità più profonda, ma allo stesso tempo riporta alla luce un suono incredibilmente avvolgente e caldo, devo dire che personalmente volevo e speravo di sentire questo suono e questo ho trovato. L'inizio è folgorante e l'invito di Claudio Rocchi a vedersi in via dei Bardi è decisamente convincente. Torna con me, dal testo molto elaborato e significativo, una vera e propria poesia moderna. Nulla è andato perso è maledettamente nervosa, un pezzo di caos calmo che accarezza e fa vibrare con la sua elettronica e le sue parole. Rinascere hugs suite ... che dire della suite dell'abbraccio? Niente perchè parla da sola. Una suite vera e propria, che dura venti minuti e aperta da Miro Sassolini con la sua voce a tratti vampiresca, la musica prende corpo e la suite in questione, diventa una vera e propria opera. Ospiti eccellenti, fanno sì che questa suite dell'abbraccio si trasformi in capolavoro, decisamente sugli scudi per tutta la sua lunghezza e soprattutto bellezza, oltre a Sassolini le interpretazioni di Godano, Donà, Pelù e Zamboni sono un valore aggiunto. Da brividi ... La melodie de terrance è l'unico strumentale del cd ma credetemi il brano è di una raffinatezza imparagonabil. L'assolo di Ghigo Renzulli è tra le cose più belle del disco. Tutti gli uomini, tutte le donne: un altro bel martello dal sapore acido psichedelico. LD7M ( Les dernieres sept minutes de mon pere): Il sitar suonato da Beppe Brotto in evidenza accompagna parole e musiche da brividi. Devo dire che mai ero rimasto così attratto dal connubio poetico/musicale, offerto da un disco come Vdb23. Questo brano dettaglia particolarmente, gli ultimi istanti della vita di un uomo ma in modo solare, uno psichedelico inno alla vita. Una corsa: Una colonna sonora che accompagna un'altra poesia moderna, scritta da quel grande poeta di nome Claudio Rocchi. Finale da soundtrack, col piano di Alessandra Celletti. Rigel & Vdb23: Con la voce narrante di Fabio Peri, per una storia di due stelle magnifiche. Giunti al termine dell'ascolto di questo disco, mi viene da pensare a quanto esso sia puro, un'anima musicale in fiore. Penso al fatto che un disco così, non abbia mercato, in quanto o è stato acquistato a suo tempo o non lo si trovi in vendita da nessuna parte. Ma soprattutto mi rammarica la perdita di un artista come Claudio Rocchi, che forse neppure lui immagina quanto abbia dato al mondo musicale italiano. Gianni Maroccolo e Claudio Rocchi, Marok & Clarock due supernova, che trovandosi hanno permesso a noi ascoltatori di musica di usufruire della loro luce. Roberto Bruno Senza peli sulla lingua, la nascita del giovane bassista Maroccolo a tutti è nota. All’interno di un’umida cantina in via dei Bardi 32 a Firenze, 5 ragazzi, messi insieme e accordati dalla sintonia di volere andare contro corrente e di provare a dire e fare quello che altri manco immaginavano. Un incontro per gli amanti della musica, del rock, della sua storia in tutte le sue forme, aneddoti, punti di vista. Pomeriggio ricco di contenuti quella che ha visto protagonista Gianni Maroccolo, venerdì scorso alle Murate di Firenze per presentare il volume autobiografico “vdb/23 Storie di un suonatore indipendente”. Al suo fianco gli amici di una vita: Francesco Magnelli e Bruno Casini. Personaggi che si emozionano, sfogliando le pagine di un libro che profuma di vita. Un catalogo che ripercorre attraverso le fotografie e le parole di amici e artisti, quello che è stato un trentennio di fermento.
Senza peli sulla lingua, la nascita del giovane bassista Maroccolo a tutti è nota. All’interno di un’umida cantina in via dei Bardi 32 a Firenze, 5 ragazzi, messi insieme e accordati dalla sintonia di volere andare contro corrente e di provare a dire e fare quello che altri manco immaginavano. Provare di notte, nuovi riff che hanno poi segnato canzoni di successo come: “Guerra, Luna, Onda araba, momenti in musica che fanno della “trilogia del potere” la conquista della scena del gruppo Litfiba. Il volere andare oltre e spesso il non essere capiti. Fino a giungere alla soglia degli anni 90 e a vedere un Marok che lascia all’apice del successo un gruppo, dopo una grande litigata con Pirelli. La ricerca di un nuovo arrangiatore, che cambiasse la ricetta del gruppo, è stata la scintilla che fece infuriare Marok, e l’ingresso di un ventiduenne (giovane ma molto preparato) Francesco Magnelli. “Se Magnelli entra ad arrangiare … io me ne vado”, questo fu l’exploit di Gianni, tanto da registrare il suono del suo mitico basso Attilio, sulla batteria già incisa senza lavorare col resto della band. I numeri tornano a essere simbolicamente importanti nella vita di Marok. Dopo 3 album in studio lascia i Litfiba, entra come produttore nei CCCP dove chiude l’epoca che porta al cambio di nome in C.S.I., dopo 3 album e varie mutazioni ciò che resta dei C.S.I. si trasforma in P.G.R. che si sciolgono dopo 3 dischi. Ancora una volta il numero 3 è una presenza costante nella vita musicale di Gianni. Un “3”, che sembra essere il numero protagonista che vede nascere e rinascere il musicista, fino ad arrivare, ai giorni nostri. Tempi di una maturata riconciliazione con sé stesso e all’incontro fortuito (o destinato), in un workshop in Puglia con l’amico-fratello Claudio Rocchi. Claudio si presenta in stampelle, Gianni dopo un infarto. In una notte, tra due “malandati”, nasce un feeling che percorre gli ultimi tre anni intensi di Claudio ad affiancare instancabilmente quelli di Gianni e a dare vita al crowfounding con VDB23. Una presa di coscienza che ribalta numeri e simbologie e porta inevitabilmente indietro, per ripercorrere tratti e vuoti, per colmarli. Ecco così, una nuova scintilla quel 1 giugno 2012 a Firenze; dove vede riuniti i componenti storici dei Litfiba e si riaccende così la voglia di risuonare insieme. Consapevoli delle esperienze singole, professionali e mentali che ognuno portava con sé. La sfida all’Alcatraz con le prime due date, poi trasformate in 5. “Vedevo le perplessità di Ghigo e Piero. Tornare a risuonare in piccoli spazi, consapevoli che avremo potuto riempire stadi. In cuore mio io ci speravo, ci ho sempre creduto.” Il vedere “Oltre” è sempre stata la forza che ha reso grande questo uomo “orso”. “Il vedere che da solo, non riuscivo a essere quello che posso fare in un gruppo, il volere ricercare la solitudine, ma al contempo di essere il tramite che ha unito gruppi” dice Gianni. “L’effetto ”guizzo”, incipit di accordi che hanno dato vita a nuove creazioni , in questo Gianni era avanti e nonostante io avessi studiato, non capivo quello che mesi dopo, riascoltando, era l’essere avanti di Gianni, lui era ed è un vero talento”. Queste le parole dell’amico Magnelli, che con Gianni ne ha viste delle belle. Un Marok che dopo l’incazzatura con Pirelli, è il primo che chiama Francesco, per condividere una nuova avventura e iniziare poi a collaborare insieme con i CSI. Un Marok che in “segreto”, nel pulmino delle trasferte coi Litfiba, ascoltava i CCCP in cuffia. In questa bella chiacchierata spuntano aneddoti, litigate incredibili, ad esempio con Annarella la cosiddetta Artista del popolo dei CCCP. Una presenza scenica sul palco più che una cantante aggiunta nel gruppo. Gianni racconta di come dopo 16 ore di auto arrivino disfatti al concerto di Melpignano quando si accorgono che sul palco il camerino di Annarella ed il “laboratorio di Danilo Fatur” occupavano una buona parte delle assi del palco, questo scatenò una furibonda discussione col sindaco del paese tanto da dire agli organizzatori che se non sloggiavano quegli armamenti non avrebbero avuto lo spazio necessario per suonare e sarebbero quindi ripartiti verso casa. Lo stesso sindaco con cui fecero poi il tour in Russia, dove si ritrovarono a contrattazioni per via degli strumenti con la malavita di Leningrado. Sempre con Annarella, approvazioni e disapprovazioni, nel senso che l’arrivo di Gianni nei CCCP fu visto da qualcuno, come colui che venendo via dai Litfiba avrebbe portato i CCCP al successo, ma la professionalità espressa nel suo lavoro portò ad un allontanamento proprio di Annarella, che invece pretendeva sempre più spazio vocale. Se poi pensiamo che da questo cambio in punta di piedi è entrata a far parte dei C.S.I. Givevra di Marco, beh allora dobbiamo ringraziare una volta di più le scelte coraggiose e decise di Maroccolo. Una cavalcata tra i ricordi ci porta al concerto a Monza, l’ultimo dei Litfiba dopo la storica separazione, dove praticamente si ritrovarono sullo stesso palco anche se in momenti diversi o a quel viaggio in Bretagna dove coi C.S.I. nacque il loro primo disco “Ko De Mondo”. Gianni racconta di un Ferretti che rivolto verso il muro dava agli altri le spalle perché si vergognava e cantava le idee che aveva avuto per la canzone “Del Mondo”. Adesso eccoci a i 30 anni dell’Eneide di Kripton. Di nuovo come quella volta con Giancarlo Cauteruccio, Antonio Aiazzi ed ancora Francesco Magnelli, un ciclo che si era aperto e che si chiude. A maggio le “nuove” date, nate da una incontro a novembre per festeggiare l’amicizia. Ancora la creazione di un gruppo di artisti vince su tutto, emozionandosi.. Nuove inizi e fini che non hanno mai la fine, ma un continuo che corre su un filo di seta, nel bene e nel male… ma per sempre “MAROK”. “Vdb/23 Storie di un suonatore indipendente” esce per Arcana – Collana Musica (pp. 288 – 44,00 euro – fotografico a colori). Annamaria Pecoraro (articolo pubblicato su Toscana Musiche: http://www.toscanamusiche.it/quando-mandai-a-quel-paese-il-produttore-dei-litfiba/) E' appena terminato il tour estivo dei Litfiba, quello che ha visto la storica reunion della formazione ufficiale, dove a Piero Pelù e a Ghigo Renzulli, si sono uniti per la gioia di molti, Antonio Aiazzi, Gianni Maroccolo, oltre al nuovo batterista Luca Martelli. Questa intervista e stata effettuata a Lucca, poco prima dell'inizio delle prove pomeridiane e visti gli impegni, dobbiamo ancora una volta ringraziare Gianni, per la sua piena e signorile disponibilità e Valentina Parigi, per avere fatto in modo, che tutto andasse alla perfezione. E' un'intervista al musicista, Gianni Maroccolo, quindi non specificatamente sul mondo Litfiba, bensì, su tutti i progetti di un artista che professionalmente reputo uno dei migliori in Italia. Da fan, penso ogni giorno di più, che il suono del suo basso abbia tracciato delle linee importanti, per quella che è tutt'ora una buona parte del rock italiano. DP) PROGETTO VDB23 CON CLAUDIO ROCCHI: Iniziamo quest'intervista, parlando di "VDB23 nulla è andato perso". Avete passato mesi al lavoro su questo progetto, adesso dovrebbe volgere al termine, nel frattempo a causa di una grave malattia, Claudio Rocchi ha lasciato questa vita terrena, ma il progetto prosegue e va avanti, vuoi parlarcene? GM) Ti confermo che il progetto è in chiusura, i contributi artistici e creativi di Claudio erano già stati registrati, anche se purtroppo, con l'addio di Claudio, la cosa va un po' al rilento, in quanto dobbiamo adesso tornare al lavoro su alcune cose, come i video, l'impostazione del libretto, la carta nepalese che Claudio aveva ordinato, il lavoro per le copertine, ma questi sono ormai dettagli che porteranno al compimento del progetto. DP) Ho sentito un paio di pezzi di VDB23 ed ho notato un certo suono psichedelico, molto bello direi, un suono che ci riporta indietro nel tempo, ma con una freschezza attuale .... GM) E' possibile.... nelle mie intenzioni c'è sempre stato un amore verso la psichedelia, poi naturalmente, l'unione professionale con Claudio, che è sempre stato considerato il re della psichedelia italiana, ha portato ancor di più verso queste sonorità, nonostante Claudio, conoscesse poco dei miei percorsi musicali negli anni '80 ,ed io conoscessi la sua parte psichedelica, ma non amassi molto quella progressive , ci siamo soprattutto trovati come persone. Il giusto feeling, la giusta complicità. Siamo stati ognuno per l'altro l'amico del cuore che non avevamo mai avuto. DP) VDB 23 vuol dire Via De' Bardi 23... come mai 23 al posto del 32? (ndr Via De' Bardi 32 è l'indirizzo della cantina dove i Litfiba sono nati) e come mai questo progetto, nasce con Claudio Rocchi e non con i Litfiba? GM) Il progetto nasce Vdb32 e comprendeva il libro, il cd, il vinile. Il "32 " era il mio inizio musicale, poi Claudio, appassionato di esoterismo e studioso di numerologia, ha rovesciato i numeri, in quanto il "23" rappresenta il numero del cambiamento ed il nostro incontro è avvenuto in un momento di cambiamenti. Il progetto nasce con Claudio, ma è stato condiviso con molti altri amici e tra questi ci sono anche i Litfiba. DP) PROGETTO REUNION LITFIBA E LA TRILOGIA DEL POTERE: Al momento in cui ci fu la reunion di Piero e Ghigo, leggendoti tra le righe su Facebook, mi era parso che tu facessi sentire un certo malcontento per questo nuovo progetto a due, Litfiba, invece poi ... piano piano ... eccovi qua. GM) Non ero infastidito sul nuovo loro progetto, lo ero perché tutti chiedevano a me come mai non avessero fatto una reunion dei Litfiba storici. Anzi, ero molto felice per la loro riappacificazione e perché tornava a viaggiare il nome Litfiba. In particolar modo con Piero, in tutti questi anni, non ci siamo persi di vista. Mi infastidiva, il fatto che i fan, potessero pensare che Antonio ed io, non non avessimo voluto partecipare. In realtà, già tempo prima, avevo proposto di ritrovarsi per suonare (magari una volta) tutto "17 Re" a Firenze, così, per accontentare tutti coloro che ci chiedevano un evento del genere. Ma allora la cosa era ancora prematura. DP) Voglio dare una chiave di lettura diversa a ciò che dici. La formazione dei primi tre album dei Litfiba, aveva un suono molto diverso da quello che si è sviluppato da "El Diablo" in poi. La tua assenza creativa ed il suono del tuo basso avevano tolto secondo me al gruppo quel suono cupo, dark, che identificava i Litfiba della trilogia. La gente quando ha sentito parlare di reunion dei Litfiba, ha sperato in massa che ci fossi anche tu e magari interpellava te per avere novità in merito ... mettiamola così? GM) Per fortuna molta gente, mi testimonia ogni giorno affetto e stima, sul mio modo di suonare. Fondamentalmente mi ritengo un musicista e penso che più che il mio modo di suonare il basso, la differenza sia nelle canzoni scritte e composte in quattro e scritte e composte in due. Quattro anime, producono un certo tipo di cose, automaticamente due ne producono altre ancora. Non c'è qualcosa di più o meno bello è oggettivamente diverso. Sono i musicisti che creano un certo tipo di canzoni e magari la coesione di quattro anime crea un suono diverso da quello di due. Poi, anche gli stessi anni'80, avevano sicuramente influito ad ottenere un certo suono, dopo negli anni '90. Il mondo è cambiato e può essere cambiato anche il modo di comporre. Comunque una cosa è sicura, nascono varie correnti di pensiero sulle sonorità del gruppo, ma la cosa importante è che sia che si parla dei primi Litfiba o di quelli di Piero & Ghigo. Dopo trent'anni siamo ancora qui a parlarne. Forse allora qualcosa di buono è stato fatto! DP) In questo tour ci sono canzoni che preferisci risuonare più di altre? GM) Suono tutto molto volentieri, ma ho un affetto particolare, per quella canzoni che vengono considerate out-takes di 17 Re, come ad esempio "Versante Est". DP) Ma la canzone "17 Re" che aveva il testo riportato all'interno del vinile non esiste? GM) Certo che esiste, ce ne sono ben tre versioni, ma una volta non piaceva a uno di noi, una volta non piaceva a un altro, diciamo che quella canzone non trovò mai un accordo collettivo, ed alla lunga ci diamo ragione, nel senso che, non ha mai trovato posto in nessun disco. Devo dire, che il testo era molto bello ma come musica non avevamo fatto niente di significante. DP) Tra le date del tour manca Firenze, e come mai state suonando in posti tipo, club, piazze, rispetto magari ai palasport? GM) Questa è la dimensione che aveva più senso per suonare le canzoni di quegli anni. Sotto certi aspetti erano concerti quasi sacrali, che richiedevano un contatto più ravvicinato anche col pubblico ed anche stavolta, anche se in posti diversi, abbiamo cercato di ricreare l' intimità di quegli anni, con scenografie semplici in posti piccoli; dove arrivi, attacchi e suoni. Riguardo a Firenze, non so risponderti, perché diciamo che i Litfiba sono tutt'ora Piero & Ghigo. Antonio ed io siamo felicemente di passaggio. DP) La scintilla del 1 giugno 2012, quando vi siete praticamente di nuovo riuniti sul palco per la prima volta... da quella sera è ripartito tutto? GM) A piccoli passi, ma è ripartito tutto da lì. Il momento più delicato furono le prove, fu molto emozionante ritrovarsi di nuovo sul palco a suonare. Con Piero ci frequentavamo, ma ritrovarsi tutti e quattro assieme dopo ventidue anni a suonare fu emozionante, poi dopo i primi minuti ci siamo sciolti ed è stato divertentissimo. Chi più chi meno a fine serata, si era reso conto che qualcosa di importante era successo e sempre a piccoli passi. Ci siamo detti di fare qualche concerto e vedere come sarebbe andata. Una cosa è sicura, nel frattempo essendo persone ormai mature, viviamo alla giornata, senza mettere il carro davanti ai buoi. DP) PROGETTO C.S.I.: Si vocifera di una reunion dei C.S.I.... che mi dici? GM) Il discorso della vita .... mi riallaccio a "VDB23 "un progetto nato da un incontro con Claudio Rocchi in un periodo di cambiamenti, quello doveva essere il mio disco d'addio visto che avevo deciso di smettere di suonare. Un po' di tempo fa, ho avuto un infarto e da lì mi sono rovesciato ed ho messo in discussione una serie di cose. Mi stressava avere un'etichetta indipendente, mi stressava fare il manager. Fare il produttore mi può piacere ma se lo alterno a fare il musicista. Cosa mi piace e cosa so fare? SUONARE. Quindi ho detto basta ed ho deciso di fare il contrario di ciò che avevo pensato ed ho ricominciato a suonare. Nella mia testa c'era solo l'idea di trasformare VDB23 da disco di addio a disco di rinascita. Nel momento in cui dentro di me ho deciso questa cosa, ci siamo ritrovati coi Litfiba, e la stessa cosa è successa con Giorgio Canali, Massimo Zamboni e Francesco Magnelli (C.S.I.) casualmente ci siamo ritrovati ed abbiamo ritrovato il gusto di suonare di nuovo insieme, poi ci sono questi cantanti che collaborano ad esempio Angela Baraldi e ospiti come Nada ed Enriquez della Bandabardò. DP) Attilio suona ancora con te? (ndr Attilio era il nome che nei dischi dei C.S.I. venne dato al fedele basso di Gianni). GM) Adesso c'è il fratello che suona uguale, cambia solo il colore. Negli anni '80 ho trovato quel suono, una miscela giusta tra vita, plettri, ricordi e basso, ed uso sempre quello. Questo è Gianni Maroccolo, manager, produttore, bassista di Litfiba, CCCP, C.S.I. , un Amico, un "fratello d'Anima" e un fantastico musicista. Roberto Bruno & Annamaria Dulcinea Pecoraro Staff di DELIRI PROGRESSIVI ...Musica Oltre le Parole... www.deliriprogressivi.com www.facebook.com/DeliriProgressivi (*) img presa dalla rete Parte stasera da Rivoli ,il tour "30 ANNI DI ORTODOSSIA". Negli anni '80, stavano sconvolgendo il pubblico musicale italiano ben pensante ed un po' bigotto. Con le loro litanie, hanno attraversato l'Italia, coi loro pezzi punk di estrema sinistra politica, rigorosamente cantati in italiano. Quello che a suo tempo era considerato il leader, in quanto anche anche voce dei CCCP, Giovanni Lindo Ferretti, adesso è lontano anni luce, da quel credo politico e soprattutto dal resto della band e quasi rinnega quegli anni di lotte, centri sociali e comunismo. Ma in quel gruppo, c'era un altro leader, più silenzioso e forse ancor più intellettuale del Lindo, costui, era Massimo Zamboni ,che con Giovanni una sera in Berlino, decisero di tornare in Italia e formare la storica punk band emiliana "CCCP FEDELI ALLA LINEA". Adesso è tempo di ricordi e per l'occasione, oltre a Massimo Zamboni chitarrista, si sono ricongiunti a lui: Giorgio Canali chitarrista dei C.S.I., (gruppo in cui ha militato dopo il chitarrista), Angela Baraldi, con la quale in questi anni, ha attraversato in lungo e largo l'Italia, riportando in vita le mitiche canzoni dei CCCP, Fatur, a suo tempo chiamato, l'artista del popolo, che si esibiva sul palco nei modi più assurdi e completamente invasato dal ritmo e dal pubblico. Hanno fatto la storia del rock italiano di quel decennio, partendo da una piccola casa discografica indipendente, la Punk Attack Records, fino ad approdare ad un contratto con la Virgin, una major che di seguito, pubblicherà i dischi dei C.S.I. Sul palco con loro, ci saranno anche i musicisti: Erik Montanari alla chitarra, Simone Filippi alla batteria e Cristiano Roversi al basso-stick e tastiere . Tutti i concerti, saranno aperti dai Rossopiceno, folk rock band marchigiana, che negli ultimi anni ha varcato i confini della provincia ed ha fatto molto parlare di sé, grazie alle importanti collaborazioni con i Modena City Ramblers, Marino Severini dei Gang, Bandabardò e Ascanio Celestini. Nel tour, presenteranno il loro ultimo album “Come cambia il vento”, prodotto da Francesco Moneti dei MCR. “Voglia di guardarsi dietro le spalle, giunti a questo traguardo anagrafico, giusto per una sera, e ripartire in avanti. In ottima compagnia in una serata assieme a compagni di strada intercettati, per caso o per voglia, per affinità, lungo questi ultimi anni: Angela Baraldi, Fatur, Giorgio Canali. “Trenta anni di Ortodossia” non significa irrigidimento, severità. " Solo un tributo giusto a un sentire che era già tutto nei solchi del I° lontanissimo 45 giri, Ortodossia, appunto. Citando CCCP : “Questa non è una replica, facile e leggera, non è una mossa tattica” - è solo vita, pensarsi in musica, punk d'autore. Sarà bello ritrovarsi” . Di seguito le date del tour: 24 novembre: Maison Musique – Rivoli (TO) 30 novembre: Bloom Mezzago (MI) 1 dicembre: Fuori orario - Taneto (RE) 8 dicembre: Viper Theatre - Firenze 14 dicembre: Barcode by Havana Club – Pozzuoli -Na 15 dicembre: Orion Live Club - Ciampino - Roma 22 dicembre: Oasi San Martino Acquaviva delle fonti - Bari Roberto Bruno |
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