"Seriamente Ironico"
è il mio tentativo di dare vita a pensieri ed emozioni che non riuscirei ad esprimere in un contesto quotidiano.
Ha avuto una gestazione di tre anni ed ogni canzone è nata aspettando che l'ispirazione suonasse al citofono.
Ho usato l'essenzialità del suono acustico, perché credo valorizzi la sincerità autobiografica dei testi.
Intervista a Gianluca Chiaradia a cura di Roberto Bruno
Innanzitutto ti ringrazio.
Questa canzone è un poco figlia di varie menti comiche che mi piacciono molto.
Ho assorbito emozioni da Woody Allen o Carlo Verdone.
Loro sono veri e grandi comici, mentre io sarei un cantautore.
Le due cose non hanno niente in comune, anche se poi penso a Elio e le storie tese, che riescono a fare le due cose in contemporanea. Musicalmente non sono vicino al genere di Elio, diciamo che nelle tematiche di questo disco tendo più all'ironia. "Tutto al caso" parla di una donna che tende a schematizzare il corso degli eventi e di un uomo che cerca di rientrare negli schemi di questa compagna, con mille difficoltà anche se alla fine vince l'amore.
2) Leggendo i titoli delle canzoni del tuo album ci sono tanti nomi di donna ("Monique", "A casa di Mary" )...
Sicuramente la presenza femminile è importante nei testi è sicuramente costruttiva ma a volte anche deleteria.
Per amore possiamo ridere o anche piangere. Certamente noi uomini piangiamo un po' meno, comunque non tutte le donne sono reali, ad esempio Mary è frutto di un personaggio inventato.
E' più un luogo dove far riposare lo spirito che una vera e propria donna.
Diciamo che è un mio piccolo tributo ad una canzone degli anni ottanta di Van Morrison che si intitola "In the garden". Non che la canzone sia una cover di quella, ma il testo è ispirato da quel concetto.
3) "Seriamente ironico", è la canzone che dà il titolo al tuo album.
Il titolo è una contrapposizione netta fra la due parole che lo compongono, come mai questa scelta?
L'ironia per me, mantiene sempre un forte spirito serioso, credo infatti che per saperla fare bisogna avere per forza una buona dose di serietà. Se prendo come esempio i grandi comici questi pur facendone molta, poi nella vita sono spesso il contrario di come sono sul palco, a volte persino tormentati proprio da se stessi, cito ad esempio ancora Woody Allen. Per me è stato come fare un tributo a tutto questo mondo che mi affascina.
4) Tu personalmente come ti senti più serio o più ironico?
Diciamo che sono abbastanza serio, a volte perfino esagero... anche se lo dico ironicamente.
5) Tu sei un bravissimo chitarrista, ma studiando il tuo album vedo che non ti limiti a questo e suoni altre cose, raccontaci tutto.
Nel disco suono l'armonica, e l'armonica a bocca. diciamo che la strimpello un po' alla Bob Dylan, "soffio nell'armonica con la tonalità giusta e speri che vada bene".
6) Al primo posto resta sempre la chitarra...
Sicuramente e in particolare quella acustica.
7) L'amore per la chitarra è nato così in modo spontaneo?
Ho iniziato verso i dodici anni e da lì ho attraversato le varie fasi: dal grunge alla Nirvana, fino al folk di Bob Dylan o al blues di Robert Johnson, fasi di passaggio che tuttora sto attraversando.
Comunque nella mia mente l'acustica regna sovrana. Mi ci sono avvicinato grazie a Beppe Gambetta che è un musicista genovese trapiantato in America, un grande della chitarra acustica, purtroppo però in Italia è poco conosciuto. E' uno che ha suonato con Tommy Emmanuel e coi più grandi chitarristi acustici e nel mio percorso musicale risulta fondamentale.
8) Prossimi progetti live?
Stiamo definendo alcuni concerti che sicuramente saranno per il periodo autunnale, sul sito e i vari social pubblicheremo le date.
9) C'è una tua canzone : "Il patto" che è quella che chiude il tuo disco. Vorrei tu me ne parlassi....
"Il Patto" è una canzone molto particolare ed atipica, anche a livello armonico. Ha una sequenza di accordi un po' strana e devo dire che non è neanche molto orecchiabile. Mi fa piacere che tu mi abbia chiesto perché ci tengo in modo particolare. E' una canzone che sembra molto triste, ma ti dico che è anche una canzone piena di speranza. Parla di ciò che ci dovrebbe essere dopo la vita terrena, dopo il cosiddetto "trapasso".
E' una canzone impegnativa da cantare ma anche da ascoltare.
Roberto Bruno