1) David tu sei giovanissimo ma ascoltando il tuo disco si sentono già molte idee su cui poter sviluppare una carriera musicale. Come nasce la tua passione per la musica?
Il mio percorso musicale inizia all’età di 11 anni, con l’ingresso alle scuole medie: il professore di musica ha visto in me una forte propensione musicale, avviandomi così verso questa passione per mezzo del pianoforte e del canto.
All’età di 13 anni, ho cominciato a suonare la chitarra da autodidatta, per poi frequentare un corso di chitarra blues per circa 3 anni.
Nel frattempo, sono entrato in un gruppo rock locale, con cui ho realizzato diversi concerti nella zona e ho appreso le basi del basso e della batteria.
A causa di alcune divergenze con i membri della band e della mancanza di obiettivi concreti (come la registrazione di un proprio album), dopo 2 anni ho lasciato il gruppo e ho continuato la mia carriera da solista, esibendomi con chitarra e tastiera.
2) Come mai la scelta di cantare in inglese?
L’inglese possiede una grande musicalità ed elasticità, che consente una più semplice composizione (premesso che si conosca la lingua, ovviamente) e permette di effettuare allungamenti e adattamenti vari ai termini utilizzati.
Oltre a questa motivazione tecnica, vi è una decisione relativa alla tematica affrontata, ovvero la società e i suoi difetti: le mie canzoni trattano di ingiustizia, inquinamento, povertà, mancanza di rispetto, egoismo e superficialità, che sono aspetti negativi che non interessano esclusivamente l’Italia. Proprio per questo motivo, l’inglese è maggiormente adatto per estendere tali problematiche anche ai Paesi esteri.
3) Sei un polistrumentista... Run Away è completamente suonato da te o hai collaborato con qualcuno?
L’intero album è stato composto e registrato in solitario e ne vado fiero: ho imparato a suonare diversi strumenti nel corso delle mie esperienze passate e ho deciso di applicare le mie conoscenze e le mie abilità nella creazione di un “mio” album musicale.
Ho già avuto modo di suonare, alcuni anni fa, all’interno di un gruppo musicale e di comporre insieme alcuni brani: per quanto possa sembrare democratico, in realtà vi è sempre un leader che tenta di trascurare alcune idee per portare avanti le proprie.
Quindi, l’album “Run Away” rappresenta pienamente la mia concezione di musica, senza alcuna influenza da parte di altre persone.
4) La passione per il cinema ho letto ha influenzato sulla stesura dei brani. In che modo?
Il cinema e (più in generale) la televisione mi hanno dato qualche imput sia per la stesura del testo, sia per la composizione strumentale dei brani. Per quanto riguarda la parte testuale, spesso è la stessa trama dei film che riesce ad accendere la lampadina che ho nella testa e a darmi l’ispirazione per scrivere una nuova canzone, riprendendo ed ampliando i temi affrontati dalla pellicola.
Per quanto concerne la parte strumentale dei brani, è più volte capitato che la colonna sonora di un film o di una serie tv mi abbia particolarmente colpito, spingendomi a una rielaborazione piuttosto ricercata della musica ascoltata.
5) In questo anno ci saranno dei live per portare in giro Run Away?
Attualmente, non ho alcuna esibizione in programma.
Infatti, al momento sono abbastanza pressato dagli esami universitari, che mi costringono a concentrarmi esclusivamente sullo studio, ponendo la musica in secondo piano.
Nonostante ciò, dato che finora ho praticamente lavorato in solitario, sto effettuando un’approfondita ricerca per scovare validi musicisti con talento e tanta voglia di fare, al fine di formare un gruppo musicale e diffondere la musica del mio album.
6) Alla tua età sei ancora giovanissimo e già hai inciso un album.
Come speri di vedere David Coppola tra 10 anni?
È vero che sono giovane e che ho ancora molto da imparare: questo primo album rappresenta solo il primo passo, con cui ho gettato le basi di una carriera musicale che spero possa darmi grandi soddisfazioni.
Fra 10 anni? È un po’ difficile fare una previsione nel lungo termine, dato che sono ancora numerosi gli ostacoli e le difficoltà che dovrò affrontare nel corso della mia carriera.
Spero di riuscire ad affermarmi come un grande artista, di consolidare la mia posizione quando avrò raggiunto livelli abbastanza elevati, di poter vivere grazie a ciò che amo di più: la musica.
Roberto Bruno