
Sono letteralmente innamorato dei Malamadre e penso che meriterebbero un grande successo!
Ecco l'ho detto e mi sono liberato di un peso colossale che avevo sullo stomaco.
Dopo la recensione positiva che avevo scritto per il loro precedente disco: l'omonimo "Malamadre", questi ragazzi tornano con un altro album sinceramente incredibile dal titolo "Noce".
Mi piace il loro sound, grezzo, marcio, mi piace la loro voce, insomma dai provo amore.
È come se i Ritmo Tribale avessero venduto l'anima ai Malamadre 20 anni dopo.
È come se un giorno improvvisamente sparisse tutto ciò che è musicalmente lineare, perfettamente mieloso, per scaturire un album così maledettamente, marcio e fuori binario.
L'album apre con "Spam" ed ho già voglia di fare bordello, di pogare, di prendere un cazzotto nello stomaco volontariamente, tanto so che non sentirò alcun dolore perchè sono immerso nel sound alcolico dei Malamadre.
"Strega" mi porta alla memoria una band pazzesca dell'underground bolognese, quei Radio City dove suonava la chitarra un giovanissimo Capitan Fede Poggipollini. Maledico le playlist delle radio senza anima e spero che un giorno qualcuno abbia il coraggio di far sentire in radio, musica come questa.
"Artax" commuove, anche se il testo inizia dicendo "Lì c'è scritto di non piangere", ma quest'aria è maledettamente malinconica, al limite del disperato. La storia di un personaggio di un film fantastico, della bastardaggine di una tv privata e la rabbia di un sentimento di ragazzo è tutta concentrata qui.
"Rettile" è un altro gran pezzo. Dove si rasenta il rock americano che in questo caso, mangia tutto il resto, con perfetti cambi di tempo e groove pazzesco!
"Cani" è un racconto oscuro, una perfetta metafora della vita con personaggi gli animali. Ma la musica anche stavolta vince sopra ogni cosa.
"Massa" è l'unico brano in inglese, dove improvvisamente Nicholas Di Valerio sfoggia un timbro vocale alla
Axl Rose.... signori e signore il rock'n'roll abita di casa in questo disco.
"Supernova": Tocca ad una semiballad chiudere questo album dei Malamadre. Bellissima con un testo al limite della poesia metropolitana.
Sono molto contento di poter recensire questo album, perchè questi sono quei dischi che è un piacere ascoltare e lavorarci sopra per poterne poi scrivere. Carissimi Malamadre attenzione potrei diventare un vostro stalker!
I Malamadre sono:
Nicholas Di Valerio (voce, chitarre, piano, synth, orchestrazione)
Mariano Pavone (basso)
Luca "Bonzo" Belisario (batteria)
Lorenzo Della Valle (chitarra elettrica)
mix&mastering by Francesco "Jazza" Caldaronello
Roberto Roby Bruno