Così anche il Mugello, campagna fiorentina, ha il suo cantastorie, stavolta il livello del disco rispetto al precedente si è decisamente innalzato. Il sound ormai, svolta verso sonorità decisamente folk, grazie anche alla produzione ben effettuata da parte di Pio Stefanini.
Storie quotidiane di vita vissuta "Aspettando Proserpina" inizia così.
Il fornaio. Una intro soft con la tromba di Paolo Bini apre un universo folk scatenato dove la storia del fornaio mugellano non ti fa star fermo sulla sedia.
Bel paese: è la mia preferita, bello il testo ed una musica prettamente italiana fa da cornice a questo quadro di romanticità folkloristica italiana. Accanto a Fuligni il fido Giacomo Tagliaferri alla sua chitarra.
Social network: altra bella canzone che dal titolo si capisce già di cosa parla, ironia e sarcasmo sul nuovo modo di conoscersi oggi attraverso i social forum. Molto simpatico anche il video.
Sporca osteria: riporta Fuligni nel suo modo folk tosco/mugellano, un vero cantastorie che ti fa sognare e commuovere allo stesso tempo.
Firenze e l'amore: testo molto poetico e musicalmente molto soft.
Vai con chi ti pare: mi consegna di nuovo la certezza, che la veste folk di Francesco Fuligni si è fatta di alto spessore. Musicalmente la canzone migliore, dove i musicisti che accompagnano e la voce di Francesco confezionano una vera perla.
Ultimo canto di caccia: chiude questo disco di Francesco Fuligni. La voce narrante dell'autore è teatrale e carpisce il sentimento, il testo è poesia in musica. Tanto semplice quanto emozionale.
Inaspettato così definirei "Aspettando Proserpina" il secondo album di Francesco Fuligni che con una bella produzione e l'accompagnamento di ottimi musicisti ha decisamente composto un bel disco.
Roberto Bruno