
Questo disco è una bella sorpresa, suonato benissimo e molto solare.
La band, nata nel 2009, giunge all'esordio con un disco che deve molto ai Manonegra, i re del genere, ma non si limitano assolutamente a prenderne spunti, bensì trasmettono all'attento ascoltatore, anche altre effervescenze musicali ben gasate.
Come mio solito, non mi limito a due tre ascolti per fare la recensione, ma cerco l'ascolto del disco in questione, in ogni angolo o scorcio della mia vita quotidiana e quando arriva il momento di scrivere, vuol dire che il dado è tratto e che ogni decisione è ormai presa.
Uno dei principali slogan da parte della band è che: Questo album scuote i lunedì, ma secondo me questo è un disco che scuote tutta la settimana.
Sono dieci canzoni in totale tra queste una cover di Bertold Brecht.
Deliri farà l'esame del DNA per voi, con la speranza che vi venga voglia di ascoltarlo, così com'è venuta al sottoscritto.
DANS LA RUE: la canzone che dà il titolo all'album e quella che apre il disco, ha il preciso scopo di far capire di cosa si tratti, cinque secondi e sono già sulla sedia a ballare.
ORIENT EXPRESS: Ritmo non forsennato come la title track, ma molto vario ed io continuo a saltare sulla sedia.
IL VINO: Lo style si porta verso quello dei Modena City Ramblers, ma si tratta solo di un'annusata, perchè questi Portugnola si discostano andando per i cavoli suoi. Gran pezzo.
MADNESS: Tanto per non essere come avevo già annunciato un disco monotono dedicato alla patchanka qui si trova un reggae alla Africa Unite e poi giustamente il tributo vola alla band che dà il titolo alla canzone. La sedia su cui sto saltando emette strani scricchiolii... e non siamo neppure a metà disco.
MACKIE MESSER: La cover è servita! Fantastica! Provate a dire che non vi piace e perderete un amico.
CHANGO: Sud America vestimi di te. La canzone è veramente sound caldo e afoso con sole caldo da modalità sombrero.
LA LUNA E IL VENTO: Atmosfere dub, ma colte al volo anche qui infatti cambi di tempo, che bello non conoscere la monotonia.
KONFUCIO ROADS: La canzone che non ti aspetti un testo che gioca sulla storia della cicala e della formica, ma la frase: SALTO SOPRA IL LETTO IN MUTANDE IMITANDO I RAMONES è da 10.
PENDER MESTIZO: Questo pezzo è veramente bello. Le chitarre patchankose sono uno spettacolo, ed il finale della canzone è un valore aggiunto.
IL DISLIVELLO: Finale revolucionario che fa tanta voglia di vederli dal vivo.
Ah ... a proposito devo scrivere alla band per il rimborso della sedia ...
Guest:
Massimo Marini (Testo e Voce traccia 8, Cori tracce 4 e 10),
Domenico Mamone (Sax baritono tracce 2, 4 e 5)
Bio
La band nasce nel 2009 dall'unione di Riccardo Bergottini, Christian Carobene, Claudio d’Emilio, Luca Telò e Alberto Pispero. I cinque musicisti, seppur provenienti da background musicali diversi, scoprono ben presto una grande affinità artistica che li porta nel 2011 a registrare il loro primo EP, Patchanka inna Portugnol Connection styla. Due dei cinque brani contenuti in questo primo lavoro verranno poi inclusi nell’album “Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty” insieme ad artisti del calibro di Fiorella Mannoia, Frankie Hi-Hrg, Nicolò Fabi…
I Portugnol Connection hanno partecipato a numerosi festival musicali nel sud Italia, in particolare in Calabria e nel Salento.
I PORTUGNOL CONNECTION SONO: Riccardo Bergottini“Il Presidente” (chitarra ritmica e voce), Christian Carobene “Il Turco” (batteria, percussioni e voce), Claudio d’Emilio “Il Ministro” (basso e cori), Luca Telo “Euskal” (tastiere e cori), Alberto Pispero “Bebeto” (tromba e flicorno), Marco Torresan “Sensei” (chitarra solista),Federica Carobene (voce e cori).
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Roberto Bruno