Alle 22:30 circa, sale sul palco Peter Hook accompagnato dai suoi The Light. Peter a vedersi è un uomo semplice
e durante il concerto, ce ne dà spesso prova, solo che vorrei semplicemente urlargli, che lui fa parte della storia, perchè è anche grazie a lui, che nei mitici anni ottanta un movimento cosiddetto dark, prese corpo.
La serata di stasera è divisa in due step: il primo dedicato alle canzoni dei New Order, che dei Joy Division furono il proseguimento musicale naturale.
Nel breve set che apre lo show, sono sette le canzoni dei New Order: "In a lonely place"; "Dreams never end"; "Cries and whispers"; "Age of consent"; "Ceremony"; "True faith" e per finire "Temptation".
Il pubblico ormai è caldo ed ansioso, l'attesa per il secondo set del concerto: quello dedicato alle canzoni dei
Joy Division è alta. Si comincia dopo una piccola pausa ed è subito leggenda: "No love lost"; "Atrocity exhibition"; "Isolation"; "Passover"; "Colony".
Dopo un inizio così, sfido chiunque tra i presenti, a trovarne uno insoddisfatto. Il pubblico racchiude in se tre generazioni, ex ragazzi, uomini e donne di oggi coi propri figli, o nostagici di quel decennio. Tuttavia Peter Hook rende bene l'idea di quale sarà il leit motiv della serata.
Intanto lo show procede: "A means to an end"; Heart & soul", "Twenty four hours"; "The eternal"; "Decades".
Alla transenna, ci sono fans di ogni età; si va dalla coppia cinquantenne ai giovani fidanzati, fin ad arrivare a lei: Sofia 15 anni, che conosce ogni canzone a memoria e si emoziona spesso. Quando l'avvicino incuriosito per chiederle l'ètà, il padre con gran sorriso mi dice che fortunatamente è tutta colpa sua.
Lo spettacolo prende la forma sperata da tutto il pubblico presente e i classici non mancano: "Disorder"; "Day of the lords"; "Candidate"; "Insight"; "New dawn fades"; ma soprattutto "She's lost control".
Momenti storici di una generazione, di un movimento oscuro, che ha segnato il tempo.
Ascoltando le canzoni dei Joy Division, vengono subito in mente i tanti gruppi che decisamente sono stati ispirati
da questo bellissimo sound. Arriviamo al gran finale: "Shadowplay"; "Wilderness";"Interzone";
"I remember nothing"; "Digital"; "Transmission"; e la meravigliosa "Love will tear us apart", cantata e accompagnata a gran voce da tutto il pubblico presente.
Il concerto è andato ed il pubblico lascia il locale, consapevoli di aver assistito ad un pezzo di storia della musica moderna.
Foto by Bernardo Lapini per Deliri Progressivi.
Roberto Bruno