Si può avere il coraggio di osare?
Direi di si e Michele "Mitcha" Vitulli per nostra fortuna, ha avuto entrambe le dosi di coraggio ed ha osato.
Non ha si è fermato al suonare il basso in modo divino, ma è voluto andare oltre scoprendo la CHAPMAN STICK, strumento che molti di voi (come il sottoscritto fino a qualche mese fa), non conosceranno.
Questa "strana" chitarra è qualcosa di incredibile, ben 10 corde suddivise in due parti, cinque da chitarra e cinque da basso. Le mani suonano indipendentemente l'una dall'altra seguendo una tecnica denominata Tapping.
Il suono è di una maestosità incredibile.
Miche Vitulli che in questi anni è stato il bassista di artisti del calibro di Articolo 31, Shel Shapiro ed Irene Grandi, ha deciso di fare un bel focus sulla sua anima di musicista, andando a riscoprire sette classici del mondo della musica.
Il risultato è un lavoro di classe. Anche le voci che cantano ed in particolare quella calda di Serena Nacci, non sono da meno . Michele ci regala una perla con questo disco, ci trasporta ascoltandolo, al buio in un fumoso locale della Londra by night, dove lui e la sua Chapman, sono quei musicisti che accompagnano la serata del pubblico, che in teoria dovrebbe essere nel locale per bere o parlare, ma che poi viene attratto dal suono dello strumento.
Classici come: "Killing me softly", "One", "Across the universe", oppure "Fragile", "Hallelujah" vengono rivisitati con la leggerezza e la bravura che solo un bravo musicista potrebbe fare.
Da menzionare sicuramente "Estate" unica canzone italiana presente nel disco, che si copre di una nuova veste musicale a cura di Michele e ben cantata da Marilena Catapano.
Decisamente favorevole alla versione seminale di "Is there anybody out there" che chiude il disco.
Michele Vitulli grazie al suo disco, ci permette di scoprire nuovi orizzonti musicali, e noi per questo ringraziamo.
Roberto Bruno