
Giunto alla soglia dei trent'anni di carriera , Carboni ripercorre i suoi momenti fermandoli in un disco, da non considerare un classico "best of ", ma una rielaborazione dei suoi vecchi successi, in una veste completamente diversa e soprattutto, accompagnato dai suoi amici, in duetti che assieme alla canzone: "C'è sempre una canzone" (dove per la prima volta Carboni si trova nella condizione di interprete anzichè di cantautore, in quanto il pezzo è un regalo di Ligabue).
Carboni ha molta voglia di spiegare ciò che sarà questo tour, per lui molto importante e ricco di sorprese per il pubblico.
1. Luca, partiamo subito dalla genesi di questo tuo disco "Fisico&Politico" ....
Avevo già pronto una base, che era appunto Fisico&Politico da realizzare con Fabri Fibra e l'idea iniziale, era quella di registrare un album di inediti.
Quando ad un certo punto, ci siamo resi conto che erano passati trent'anni, dall'inizio della mia carriera di cantante.
Da lì è nata quest'idea, di fare un viaggio all'interno di questi 30 anni di musica, andando a pescare delle canzoni del mio passato, aprendo la porta ad altri ospiti, invitando amici a rileggere con la loro voce, le mie canzoni.
Ho iniziato a contattarne qualcuno, i primi sono stati Tiziano Ferro, Jovanotti, Biagio Antonacci, insomma quelli con cui sono più in contatto.
Da parte loro, c'è stata molta disponibilità da subito, tanto che hanno cominciato loro stessi a scegliersi le canzoni.
E' nato così questo album, dove non abbiamo rispettato un viaggio cronologico, ma piuttosto un viaggio sentimentale, all'interno del mio mondo musicale.
A questo punto abbiamo deciso di terminare questo disco e posticipare l'uscita di un album di inediti. Abbiamo fatto una grande festa a Bologna, per festeggiare i miei trent'anni di carriera, dove sul palco con me, c'erano quasi tutti gli artisti che hanno partecipato a questo disco e ci siamo divertiti così tanto, che abbiamo deciso di continuare.
I concerti della prima parte del tour, sono stati molto belli e soprattutto, ci siamo divertiti tutti quanti ed abbiamo dato vita a questa seconda parte di tour, che prenderà il via il 6 maggio proprio da Firenze.
Essendo la data fiorentina una ripartenza proprio come quella bolognese, abbiamo deciso di invitare tanti amici sul palco proprio qui a Firenze. Tranne Lorenzo (Jovanotti), che vive a New York ed Elisa, che non voglio disturbare perchè ha i bimbi piccoli, tutti gli altri sono stati invitati.
Questo disco mi ha permesso di incontrare e confrontarmi, con le nuove generazioni dei cantanti di oggi e mi ha dato una nuova energia, che spero di riuscire a trasmettere sul disco, che andrò poi a fare.
2. Vuoi svelarci qualcosa a proposito di quella che sarà la scaletta del concerto?
Come sempre inizierò con LA MIA CITTA' ,canzone che ha sempre aperto i miei spettacoli e che mi permette di identificarmi con le città dove suoniamo, poi lo show prenderà il via, attraverso un racconto cronologico, dei miei trent'anni di carriera musicale.
3. Potresti darci qualche anticipazione sul nuovo album?
Finito questo tour, mi metterò al lavoro su un nuovo album di inediti.
Ti dico già, che sicuramente avrà la stessa produzione di questo album, quindi sarà prodotto da Michele Canova.
Non posso dirti più di tanto, perchè ho pronte alcune musiche ma che ancora non hanno i testi, quindi, non posso anticiparti niente, proprio perchè sotto questo aspetto, i pezzi non sono ancora pronti.
4. Ripartire da un duetto con Fabri Fibra, un rapper affermato, di quelli che avrebbero voluto distruggere le generazioni di cantautori rock , ti fa fermare ad analizzare il momento della musica italiana di oggi?
Questo discorso è molto simile al parlare del periodo del punk del 1977.
Il punk arrivò e l'idea principale, era distruggere quei cantanti che negli anni precedenti si erano arricchiti con la musica.
Personalmente non mi sento distrutto dal rap, e nè tanto meno da Fabri Fibra.
A me il rap piace e l'esempio più lampante è stato nel '92, quando andai a cercare Lorenzo Jovanotti per collaborare insieme.
5. La formula che hai scelto per questo disco, quella del duetto, sta diventando una moda anche in Italia, dopo che lo era già da diverso tempo in America ed in Inghilterra.
Cosa ne pensi di questa formula e qual'è stato l'artista col quale hai avuto più feeling durante le registrazioni?
Fino a poco tempo fa in Italia, fare duetti del genere era molto difficoltoso, in quanto bisognava coinvolgere le case discografiche, chiedere permessi ecc ecc, adesso la cosa è molto più semplice. Diciamo che nel passato i media e la critica, hanno apprezzato molto quei rari duetti che sono accaduti; penso al tour: Dalla De Gregori, o anche Pfm e De Andrè o lo stesso mio tour con Jovanotti . Adesso è molto più semplice c'è molta meno burocrazia.
6. C'è stata una canzone che ha fatto da spartiacque alla tua carriera?
Sicuramente sono molto attaccato alla prima canzone: CI STIAMO SBAGLIANDO.
Non avevo assolutamente intenzione di fare il cantante ed invece, il successo del mio primo album, mi ha cambiato la storia, poi il tour con Lorenzo e le canzoni di quell'anno il 92, sono state un'altra svolta.
7. In trent'anni di carriera sei arrivato a due nuove sfide: Ovvero la canzone che ti ha scritto Ligabue, dove tu fai solo l'interprete e i duetti del disco con le donne...
E' stata una bella esperienza cantare con Elisa e con Alice.
La differenza di duettare con un uomo o con una donna è notevole.
L'uomo è il tuo alter ego, mentre ad esempio, cantare una canzone d'amore duettando con una donna, dà vita un'altra sensibilità e la canzone diventa quasi un dialogo.
Cantare una canzone di un altro cantautore non mi era mai capitato.
Cover si, ma un inedito mai.
Ringrazio Ligabue che mi ha donato questa canzone, ma sarà una cosa che non ripeterò spesso.
8. L'esperienza radiofonica?
Sto conducendo su Radio 2 un programma di mezzora, HIT PARADE che è un refresh di quella trasmissione che conduceva a suo tempo Lelio Luttazzi.
La Rai ha deciso di fare questo programma, dove saranno invitati tanti artisti italiani.
In questa trasmissione, mi diverto a raccontare fatti ed aneddoti del periodo fine anni '70 inizio '80.
9. Tornando al disco, hai detto che le canzoni se le sono scelte per conto proprio.
C'è qualcuno che in queste scelte ha proposto una canzone che non ti saresti aspettato.
Sicuramente Samuele Bersani, che chiude l'album con GLI AUTOBUS DI NOTTE, una canzone tra le meno famose.
Tutti hanno scelto dei singoli , lui invece questo brano molto intimo e mi ha detto che avrebbe fatto assolutamente questa e niente altro. Potevo dirgli no?
Quindi restiamo in attesa di questi nuovi concerti di Luca Carboni, un cantautore affermato, mai fuori dalle righe, che sta attraversando il terzo decennio della nostra storia musicale italiana, regalandoci sempre canzoni mai banali.
Roberto Bruno