Ecco, in una veloce carrellata, le principali.
La Stax Records è nata nel 1957 e deve il suo nome ai due fondatori Stewart e Axton. La fortuna di questa etichetta fu quando si trasferì da Brumsvick a Memphis, città simbolo per il fertile humus artistico che la rendeva così unica e speciale. Nelle sue file hanno militato nomi illustri quali Sam & Dave, Otis Redding e Eddie Floyd che con la sua celebre “Knock on wood” si piazzò al primo posto della classifica R&B.
Dopo un periodo di grande successo, il tracollo.
Travolta dai debiti, nel 1975 la Stax Records dichiarò bancarotta e fallì.
La Chess Records è stata una casa discografica fondata dai fratelli Chess a Chicago nel 1947. Le incisioni riguardavano blues, rock and roll e R&B. Tra gli artisti che occorre menzionare ci sono autentici mostri sacri come Howlin’ Wolf, Etta James, Bo Diddley, Muddy Waters (cui gli Stones devono il nome stesso della band) e Chuck Berry.
Come non ricordare, di quest’ultimo, autentici capolavori del rock and roll quali Rock around the clock, Maybellene e Johnny B. Goode che hanno caratterizzato un’epoca, quella a cavallo tra gli anni 50 e 60, di grandi cambiamenti sociali e di costume.
La Motown di Detroit deve il suo nome alla contrazione di “motor town”, come era chiamata questa città, indiscussa capitale dell’industria automobilistica americana. Fondata nel 1959 da Berry Gordy si occupò di sviluppare la black music, rendendola musica di massa e facendola apprezzare anche agli ascoltatori bianchi.
A lui il merito di avere lanciato artisti del calibro di Diana Ross, Supremes, Smokey Robinson, Marvin Gaye, Temptation, Stevie Wonder, i fratelli Jackson, Edwin Starr, solo per citarne alcuni. Il marchio di fabbrica era costituito da orecchiabili pezzi soul e R&B contraddistinti da potenti giri di basso e percussioni.
Nel giro di dieci anni, sino al 1972, la Motown ebbe più di 100 singoli nelle top ten, sino a quando la crisi la costrinse ad essere rilevata dalla Universal.
La Sun Records è nata a Memphis nel Tennessee. Al suo fondatore, Sam Phillips, si deve la scoperta di stelle di prima grandezza grazie ad un fiuto davvero speciale quando si trattava di valutare gli artisti che bussavano alla porta degli studi situati in Union Avenue. Per il suo grande contributo allo sviluppo del rock and roll è entrato a far parte nel 1986 della Rock and roll Hall of Fame.
“Se trovassi un bianco che canta con l’anima di un nero, diventerei milionario” disse un giorno.
Ebbene, qualche tempo dopo arrivò un ragazzotto di belle speranze: il suo nome era Elvis Presley che incise con la Sun il suo primo singolo “That’s all right Mama”.
Da quel momento un poi, con l’avvento di Elvis nel panorama musicale e culturale internazionale, nulla sarà più come prima.
Sam Phillips morì a Memphis nel 2003 e come ulteriore riconoscimento i Sun Studio vennero inseriti nella National Historic Landmarks, prestigioso elenco di luoghi tutelati per il loro grande valore storico e culturale.
Eugenio Nascimbeni