Questa è una domanda molto complessa. Per quanto riguarda il Sud non ho mai trovato nessuna difficoltà a esprimermi. E’ un terreno fertile alla creatività, all’originalità e alla personalità. L’unica difficoltà che forse ho trovato è legata alla “distanze”. L’Italia è stretta e lunga, e per raggiungere altre destinazioni o l’Europa è dura. E’ come se fosse un “microcosmo” apparte; molto effervescente e ricco di creatività.
Per quanto riguarda l’Italia, siamo in estrema crisi culturale, dove è difficile esprimersi, e molto rimane di “nicchia” o coniato e plasmato dal potere della televisione che abbassa il livello.
2. Guardi anche oltre. Che opportunità offre il “mondo fuori dall’Italia”?
Il pubblico è molto ricettivo e caloroso all’estero, in particolar modo in Francia e negli Stati Uniti. Molto attento alle novità. Pur non capendo la lingua, c’è molta curiosità e trasporto. Io canto nella mia lingua e questo mi entusiasma.
Anche dal punto vista economico, il trattamento è migliore all’estero (aihmè).
3. Possiamo dire che questo album è internazionale. L'album vede la partecipazione della band rockabilly Rock'n'Roll Kamikazes (gruppo capitanato dell'ex frontman degli Hormonauts Andy Macfarlane) e della band brasiliana Selton. Quanto conta la “contaminazione musicale”? Più ritmi, più tradizioni possono svegliare e dare una maggiore creatività a quello che si può dire e fare?
Io credo nell’incontro con più “teste musicali” diverse dalla mia. La collaborazione con i Rock’ n’ Roll Kamikazes nasce per la voglia di sperimentare la scrittura di una mia canzone italiana; a volte pop e con radici folk e farla poi suonare a un gruppo con altri generi. Ne viene fuori così, un’album come questo: con atmosfere “desert”, swing e un po’ italiane. Il mio è stato un esperimento.
La connessione culturale tra popoli e lingue per me è importante. Sono curiosa di ciò che non è mio e di farlo mio.
4. Hai mai pensato di cantare solo in inglese?
No, perché non è la mia lingua originaria. Non ho ancora la padronanza linguistica. Mi sento rappresentata più dalla lingua italiana. Però canto anche in inglese e questo non esclude che in futuro possa anche scrivere.
Io mi diverto all’estero a far cantare in coro il dialetto barese con la canzone “Bari”. Soprattutto in Scozia e in Irlanda, quando loro mi chiedono il “bis” spiego che di dice "angour".
5. Relazioni complicate: nell’album affronti le “dipendenze affettive”, vedi “Ragazze stupide”, che è una sorta di provocazione. In cosa secondo te sbagliano? Cosa è per te una relazione complicata?
Questo disco viene dalla lettura di un saggio “Donne che amano troppo” della psicoterapeuta americana Robin Norwood. Mi sono molto divertita e ho deciso di fare un “concept”, scrivendo 12 canzoni sulle “dipendenze affettive” dove ognuna affronta un amore-odio, che non necessariamente è da identificare tra uomo-donna. Ad esempio in “Bari Vecchia” è legato al rapporto con la propria città. La tendenza delle persone di ficcarsi nei pasticci sentimentali, c’è sempre stata e ha dato ampi sfoghi in letteratura.
In realtà l’amore non dovrebbe essere sofferenza, ma semplicemente Amore.
Ho preso spunto per l’album sia da storie autobiografiche che da ciò che ho raccolto in giro.
La canzone “Ragazze Stupide” è una mia reinterpretazione di un pezzo ”Stupid Girls” di una cantautrice svedese. Io ho cambiato il testo e riadattata la struttura. Le “ragazze stupide” sono quelle che ridono così forte, da fare fondamentalmente paura agli uomini. Tra poco uscirà anche il video.
6. I video li fai tu?
In questo video (“ragazze stupide”) il regista è Nicola Maciullo (di Martina Franca) e vi sono due danzatrici: Letizia Fata e Teresa Tota. L'idea l'ho voluta sviluppare qua nel mio territorio (Bari).
7. Vanti numerose collaborazioni tra artisti tra cui Davide Van de Sfroos ( dal 2010 con Yanez”, “Dove non basta il mare” )che ha scritto il brano Pietro. Cosa ti ha dato a livello artistico?
L’incontro è stato per caso, grazie a Peppe Voltarelli, per via di una “chitarra” mancante. Mi ha chiamata (ero a Milano) per chiedermi di prestargli la mia, poiché la sua l’aveva lasciata in Calabria e doveva esibirsi con Davide Van de Sfroos. Arrivata, Davide mi ha domandato se suonavo e così ho cantato alla "cieca" sul palco con lui (solo dopo poche prove nel soundcheck). Da lì, è nata la nostra collaborazione. Sono stata in vari festival, ho cantato in “Dove non basta il mare” (presente nell’album Yanez), la parte che ho scritto in greco moderno, (lingua cultura che adoro). L’ho seguito in vari tour (estivi e teatrali) per quasi due anni. Per me Davide Van de Sfroos è un maestro di scrittura e carisma.
8. Hai un bagaglio formativo non indifferente: hai fatto parte di varie compagnie teatrali Teatro Kismet OperA e Quarta Parete (gruppo teatrale), a voce dei Fiamma Fumana (riconosciuto gruppo di world music attivo soprattutto negli Stati Uniti e in Canada), alla partecipazione al film documentario "Di Madre in Figlia" prodotto da Davide Ferrario, (presentato in anteprima al Toronto Film Festival nel 2008 e poi al Torino Film Festival), e collaboratrice nella performance di interazione fra disegno e musica dal titolo "Tres!" con Davide Toffolo (Tre Allegri Ragazzi Morti). Quale di queste esperienze ti ha formata di più?
L’esperienza teatrale è quella che mi è servita di più ad essere ciò che sono adesso. Mi ha dato gli strumenti sia nella scrittura sia l’attitudine in scena. L’interazione con il pubblico è fondamentale.
A parte il teatro, l’esperienza più intensa, è stata con il coro delle Mondine di Novi (AL), con le quali abbiamo fatto dei tour anche in America con i Fiamma Fumana e il film documentario “Di Madre in Figlia”, perché sono un emblema d’icona della femminilità.
Altre esperienze emotivamente forti, sono stati i laboratori teatrali nelle carceri: quello femminile di Trani, quello minorile di Bari e ultimamente anche a San Vittore (MI). Una crescita umana non indifferente.
9. Hai dato molta importanza alle donne!
Beh si … sono una donna.
10. Progetti per il futuro?
Fare tanti altri concerti.
Sto scrivendo anche altre nuove canzoni, (anche se è presto, però mi piace).
Andrò a febbraio 2014 a suonare in Francia e terrò anche dei workshop insegnando canzoni tradizionali del Sud Italia. Sarò poi in Toscana, in Emilia Romagna, ma le date saranno poi visibili sul mio sito.
Dulcinea Annamaria Pecoraro
DELIRI PROGRESSIVI
..Musica Oltre le Parole...
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