A Firenze nacque e partì proprio da Via dei Bardi 32, la storia della new wave del nostro paese, molto merito in questo, lo ebbe proprio Gianni Maroccolo, che col suo basso oscuro, pennellò di note le notti italiane.
Poi la separazione e l'avvicinamento agli ultimi Cccp, quelli che poi ben presto si trasformarono nel progetto C.S.I., band che fu considerata da molti, il gruppo rock più intellettuale di quegli anni.
Una fusione tra ex Litfiba ed ex Cccp, che portò al pubblico italiano, un suono innovativo ed anche stavolta Marok, diede un'impronta molto importante al suono del gruppo. Poi è il momento dei P.G.R..
Da qui altri cambiamenti che lo porteranno ad incidere col proprio nome, un album meraviglioso come:
"A.C.A.U. La nostra meraviglia", un disco dove la musica italiana migliore, rinnova la stima a Gianni, ospiti nel disco gente come: Renga, Jovanotti, Carmen Consoli, Pelù e molti altri.
Nel frattempo Gianni è anche un produttore che scopre talenti, ad esempio produce i primi Timoria e lancia i Marlene Kuntz.
L'importanza di Gianni Maroccolo nell'odierna musica italiana è di alto spessore, nel frattempo un un nuovo progetto, col mai tanto compianto Claudio Rocchi, lo vede di nuovo in pista, nasce: "Vdb 23, nulla è andato perso". Disco che possiamo ascoltare milione di volte, ed ogni volta si scoprono delle nuove sonorità nascoste.
Nel frattempo dopo un paio d'anni passati tra reunion e post, finalmente decide che è venuto il momento di scendere in pista da solista. Il materiale per un live non gli manca di certo ed è soprattutto di alta qualità.
Circondato da musicisti amici come: Antonio Aiazzi, Andrea Chimenti, Simone Filippi e Beppe Brotto, intraprenderà un bellissimo viaggio chiamato: "Nulla è andato perso, da Vdb 32 a Vdb 23".
Se queste sono le notizie che cominciano a far parlare del nuovo anno, non possiamo che sperare che il 2016, arrivi al più presto.
Roberto Bruno