Stavolta si tratta di un bel disco dal titolo "Seasons", genere elettropop con tante belle sfumature dell'attuale british pop. La band è vercellese e ci ha spedito questo loro album uscito un anno fa autoprodotto.
Cosa possiamo trovare in "Seasons" ? Sicuramente un bel cocktail elettronico dove i synth sono un valore aggiunto ed il marchio di fabbrica, di un suono che ha decisamente il suo dna negli ani ottanta, ma senza esagerare.
Come se il sound di quel decennio, avesse virato felicemente verso il futuro.
L'album apre con "The second winter of the year" è già una bell'immersione nel mondo musicale degli Evacalls "Give me a reson" (di cui potete vedere il video alla fine della recensione) ha un tono decisamente british.
"No words/No silences", ci portano inizialmente a un genere piuttosto darkeggiante, che poi si apre fino ad un ricordo degli O.M.D. o simili. "Two lines" apre con una bella chitarra pop in primo piano, anche questa canzone avvolge l'ascolto, coi suoi cambi di tempo, sempre prevalentemente in chiave brit elettro pop.
"Away from Her(e)" è sicuramente la mia preferita, il giusto connubio del loro sound, che dà la vera matrice di quello che sono gli Evacalls. "Monday" è una bella canzone, ma mi combatte internamente pensanre che il suono sia molto buono, ma la voce secondo me purtroppo non desta emozione. "The man who lives on the moon", chiude questo bel Seasons, dei piemontesi Evacalls. Ecco qui che il sound oscuro di questa canzone porta a picchi più alti l'intero album.
Apprezzo molto il lavoro fatto dagli Evacalls, ma come si dice le speranze si possono posare anche sul fatto che si può anche migliorare, le basi sono very good, ci vuole più emozione nel cantato.
Una bella voce molto adatta per questo genere, ma ci sono canzoni in cui si perde all'interno della musica.
BIO
Gli Evacalls nascono nel gennaio 2011 quando Giuseppe Guidotti (tastiere) inizia la ricerca di musicisti per suonare dal vivo i brani di un suo vecchio progetto. Si aggiunge subito Alessandro Ghiotto (chitarra) e poi a seguire Vincenzo Augello (voce) che porta con sé Alessandro Martinetti (batteria) e Matteo Borla (basso).
Il gruppo risulta da subito molto affiatato e incomincia una intensa attività di scrittura e live.
Da sottolineare le partecipazioni allo Xanax Off Festival di Torino, alla notte bianca di Vercelli (con oltre 2000 spettatori) e all’International Pop Overthrow di Liverpool. Hanno anche avuto modo di aprire tra gli altri Abiku, Piotta, Il Triangolo e Selton.
Nei mesi di luglio e agosto 2013 registrano il loro primo album presso il Noise Factory di Milano con la produzione artistica di Federico Calvara e la supervisione di Alessio Camagni (Ministri, Iori’s Eyes).
Roberto Bruno