Loredana non risparmia nessuno, canta e coinvolge, facendo alzare la platea in piedi applaudendo a tempo e cantando pezzi che hanno fatto la storia; la sua storia! Luci accese e una Bertè in forma strepitosa. Mimì è sempre presente nelle performance della sorella, che propone una versione di “Donna” fenomenale.
“Il mare d’inverno”, porta sempre un messaggio, e quello che stasera canta con grinta Loredana è che nonostante tutto lei è in piedi. “ Io resto senza vento”, anche in “una sera che piove”. Non si scompiglia, nonostante tutto e tutti, e “traslocando” più volte, ha dovuto superare ostacoli per ripartire.
“Madre metropoli”, “Jazz”, “Dedicato”. Con il suo appariscente abbigliamento dichiara la libertà d’essere e non d’apparire: “non sono una signora, ma una per cui la guerra non è mai finita”. E lei, icona d’eccellenza delle diversità, diventa il collante di chi è contro i conformismi e le etichette.
Due ore abbondanti di musica, di potenza vocale, tra gli occhi ammirati e entusiasti, a chi si guarda in lei e si riflette, ancora sveglia e fiera in ciò che crede, ecco un “Comandante Che”, cui ha ceduto tutti i diritti per una scuola a Cuba.
Un teatro gratificato da cotanta capacità artistica e da una Loredana che ha stupito positivamente, come non lo faceva da molto tempo. Una premessa per una positiva nuova Bertè!
Dulcinea Annamaria Pecoraro