Una naturalezza disarmante, il pubblico intona con cori gli stessi assoli ....
una ritmica martellante per tutte le quasi tre ore di concerto...
a cura di Roberto Bruno
Sono rare le occasioni in cui band metal considerate tra i top, scelgono la città di Firenze per un loro live, ma stasera arrivano i maestri del prog/metal i numeri 1 assoluti. Arrivano i Dream Theater e l'Obihall è gremito.
Sono dieci anni che non passavano di qua, e c'è tanta voglia della loro musica, la band lo percepisce subito e quello che regalano è uno show perfetto.
Ci sono tante novità, innanzitutto un album fresco nuovo, quell'omonimo Dream Theater che già entusiasma su disco, ma stasera attendiamo l'esecuzione live.
A volte ci penso... ascolto e poi mi dico tra me e me: E' impossibile che questi 5 personaggi, possano fare da soli questo magnifico delirio, poi inizia il concerto ed i dubbi svaniscono dopo pochi istanti.
Altra importante novità è vedere dietro le pelli (e non solo), Mike Mangini, più un insegnante di batteria, che un vero e proprio batterista, è stato per poco componente degli Annihilator, degli Extreme ed un po' più a lungo drummer della band di Steve Vai.
Lo show è lungo ed infatti, capita di rado che la band headliner della serata, suoni dalle 20 e 30, qualcuno tra il pubblico, arriverà abbondantemente in ritardo, anche se sul biglietto c'era scritto...
Lo show, si apre con la intro "False Awakening Suite" ed alle prime note si capisce subito che non sarà una serata normale, ormai i nostri Dream, hanno smesso di suonare i pezzi più, diciamo "vecchi", molti si aspettano "Pull me under" o "Another day", ma i ragazzi hanno intrapreso una strada molto più prog, rispetto al passato e l'album più vecchio, saccheggiato sarà Awake.
Una tempesta di prog metal si abbatte inesorabilmente su Firenze: "The enemy inside", "The shattered fortress" e la meravigliosa " On the back of angels", fanno salire l'adrenalina alle stelle di un pubblico formato da fans di vecchia data coi propri figli e da giovani che preferiscono la vera musica a tipi da reality.
Si prosegue con "The looking glass" e soprattutto "Enigma machine" e qua si capisce quanTo Dream Theater, il loro nuovo album dal vivo spacchi di brutto "l'elogio di una follia musicale" e direi che in questo caso calza a pennello, un vero e proprio delirio progressivo, culminato col drum solo di Mangini.
Su Mangini, credo a mio avviso abbia sostituito degnamente l'ex Mike Portnoy, andato via sbattendo la porta e come a suo tempo i fans piansero, per l'addio di Kevin Moore alle tastiere ed adesso godono della spettacolarità musicale di quel mostro di bravura che risponde al nome di Jordan Rudess adesso i fans, godono nel sentire ciò che il professor Mangini, dona con la sua mega batteria a noi comuni mortali, che ci avviciniamo ad un concerto live dei Dream Theater.
La prima parte si chiude con "Along for the ride" e "Breaking all illusions" .
Nell'intervallo, vari cortometraggi ironici ed immagini di fans che suonano la musica dei D.T.
La ripresa è clamorosa, viene saccheggiato Awake album del 1994: "The mirror, Lie, Lifting shadows of a dream, Scarred" e da brividi " Space d'ye west".
I fans sono ormai in estasi, nel frattempo, John Petrucci ha sciorinato momenti di guitar inarrivabili da molti, con una naturalezza disarmante, il pubblico intona con cori gli stessi assoli di Petrucci e John suona ed ascolta estasiato, il bassista storico John Myung, suona una ritmica martellante per tutte le quasi tre ore di concerto e James La Brie spesso criticato da alcuni che dicono sembra con la sua ugola arrivi fino ad un certo punto, beh stasera quel punto lo ha di certo superato. La chiusura della seconda parte è da pelle d'oca, ascoltare live ciò che troviamo sull'ultimo disco la suite" Illumination theory" pura colonna sonora di un film da oscar, sognante e splendidamente contorta allo stesso modo. Il tempo vola il pubblico è caldo la band torna sul palco per i cosiddetti bis, anche se stasera mi pare tutto un bis. Si ricomincia con il saccheggio di Metropolis Part 2: " Overture 1928, Strange deja vu, The dance of eternity, Finally free" . Il concerto finisce qua, il pubblico fiorentino è entusiasta, ha troppa sete di concerti di questo livello e stasera i Dream Theater hanno musicalmente dato da bere agli assetati.
Roberto Bruno