perchè mentalmente è sempre stata abituata a pensare in un certo modo.
È triste ammetterlo, ma tutta quella gente è stata privata della bellezza della vita.
Privata della bellezza della fatica.
A quella gente è stato insegnato di cercare sempre la scorciatoia, la via più facile.
Intervista a Michele Maraglino a cura di Roberto Bruno
"Canzoni contro la comodità" è un titolo molto diretto; a chi è rivolto?
E' rivolto a tutti quelli che non conoscono la bellezza della fatica.
2) "I miei coetanei" è il primo singolo estratto dall'album, come mai la scelta è caduta su questa canzone?
E' stata la prima canzone che abbiamo registrato dell'album. L'idea è partita da questo mio desiderio di fare una canzone insieme ai The Rust And The Fury. A dire il vero quando l'abbiamo registrata ancora non avevo molto materiale per il disco. Il singolo quindi è uscito più come una collaborazione fra due artisti che come singolo vero e proprio. Poi ovvio è finito anche nel disco perchè è un pezzo collegato alle sue tematiche.
3) "La vernice" è invece una canzone che mi ha molto colpito sin dal primo ascolto, sia come testo che come sound. Mi piacerebbe che tu spiegassi il significato del testo ai nostri lettori...
La vernice è un pezzo che parla della sostanza. Sostanza che molto spesso è nascosta. Nascosta molto bene. Nascosta così bene che tutto quello che si vede in superficie è esattamente l'opposto della realtà. Mi piaceva l'idea di poter esprimere questo concetto in una canzone. L'idea di poter smascherare gli esseri umani e tutte le balle che si raccontano. Abbiamo tutti una fottuta paura della verità.
4) Ti sei avvalso della collaborazione di Daniele Rotella dei The Rust And The Fury . com'è stato collaborare con lui e soprattutto ha cambiato qualcosa del tuo stile rispetto al tuo album precedente?
Daniele Rotella ha stravolto tutto. E non lo dico in senso negativo. Aveva collaborato anche nel mio disco d'esordio
I MEDIOCRI (La Fame Dischi 2012), ma lì non era scattata la scintilla che in questo secondo album è scattata.
Sarà stato perchè il mio modo di scrivere canzoni è un po' cambiato negli ultimi anni e evidentemente si è più avvicinato alle sue corde. Adesso abbiamo l'ambizioso progetto di rivoluzionare il cantautorato in Italia.
Almeno quella parte di cantautori che non dicono niente. Che scrivono canzoni solo per il proprio ego. Le canzoni per noi sono maledettamente serie. E noi non ci divertiamo. Siamo stati condannati alla musica.
Noi siamo quello che scriviamo. Questa corrispondenza ultimamente non è più così scontata.
5) Mi incuriosisce chiederti di "Se non saremo forti abbastanza" ... è un qualcosa di diverso all'interno dell'album, come nasce?
Nasce da una semplice osservazione: per essere felici, felici veramente, occorre essere forti. Le persone spesso la sanno anche riconosce la loro via per la felicità, ma poi non hanno la forza, il carattere e il coraggio per inseguirla. Secondo me tutte queste cose (il coraggio, il carattere e la forza) si formano da ragazzi. Un ruolo importante lo giocano i genitori, ma guardandomi intorno spesso vedo gente che neanche ci prova a inseguire quello che gli piace perchè mentalmente è sempre stata abituata a pensare in un certo modo. È triste ammetterlo, ma tutta quella gente è stata privata della bellezza della vita. Privata della bellezza della fatica. A quella gente è stato insegnato di cercare sempre la scorciatoia, la via più facile. Quella gente adesso è completamente devastata e neanche se ne rende conto. Ha perso il contatto con la realtà, con la sostanza.
6) Prossime date del Tour estivo?
Guarda si è appena conclusa la prima parte del tour. Siamo molto contenti e pare che le cose stiano andando bene perchè da metà luglio ripartiremo a suonare per tutta l'estate. Ancora non posso svelare niente ma invito tutti a seguirci sulla mia pagina facebook che aggiorno sempre (www.facebook.com/michelemaraglino).
7) Vuoi mandare un saluto ai lettori di Deliri Progressivi?
Ma certamente: buon Delirio a tutti!
Roberto Bruno