Io penso di avere molti padri e molte madri.
Il mio lavoro da un po’ e strozzarli froidianamente per trovare il mio modo.
Ma questo è il lavoro di una vita da artista.
Intervista a Folco Orselli a cura di Roberto Bruno
Certo, mi fa piacere, d’altronde è quello che faccio, cerco di raccontare quello che vedo filtrato dal mio occhio e dalle esperienze che mi sono rimaste addosso. “Storia” è una parola nobilissima, sono affascinato dai miliardi di storie che non conosceremo mai, le storie tra persone di un altro continente, la moltitudine di situazioni che scorrono proprio adesso e di cui non sapremo mai nulla, a volte mi trovo a scrivere storie che non ho vissuto e che non ha ascoltato da nessuno proprio in nome di tutte le “storie” impossibili da conoscere.
Ascoltando il tuo nuovo album "Outside is my side" l'ho trovato splendidamente vario, ma qual'è la strada musicale preferita da Folco Orselli?
Mah, a me piace la musica bella di qualunque genere essa sia. Il mio punto di riferimento è il blues, inteso come attitudine da applicare al genere che decido di volta in volta di affrontare. Questa volta io e Enzo Messina, il co-produttore artistico insieme a me del disco, ci siamo lasciati ancora più liberi di spaziare.Poi dipende dal testo, ogni storia ha la sua colonna sonora, dipende da quello che racconta. Ci sono delle storie che non puoi proprio raccontare senza un atmosfera soft, una ballade, e alcune altre non possono essere raccontate senza un distorsore!
Gino e Michele hanno co-prodotto assieme a te questo disco, come nasce l'idea di questa collaborazione?
Ci conosciamo da anni in nome di una antica “frequentazione” a Milano tra la satira e la musica d’autore. Michele mi ha chiesto di fare le musiche per lo spettacolo che stiamo portando in giro di questi tempi “Passati col rosso”, un compendio dei loro quarant’anni da autori comico/satirici e in corso d’opera ho chiesto loro l’aiuto per completare il disco. Gli ho fatto sentire i provini e gli son piaciuti. Meno male..
"Outside is my side" è un titolo che nasconde mille significati, qual'è quello scelto da te?
Significa: se essere insider vuol dire assistere alla pochezza artistica che gli ex produttori di dischi (ex perché non lo fanno più, si affidano ai talent show per promuovere ante gente che fino a poco prima faceva altro, senza esperienza e senza idee visto che il 99% non scrive) ci stanno proponendo, meglio stare fuori e proporre un’alternativa a questo scempio culturale. Outside appunto.
Il 19 dicembre ti sei esibito a Milano al Serraglio hai già in previsione altre date live?
Si, da outsider mi affiderò alla rete social per le date. Se qualcuno ha un locale e vuole farmi suonare sul suo palco, oppure c’è qualcuno che conosce un club dove mi ci vedrebbe bene, magari conoscendo il gestore, mi scrive in privato e ci mettiamo d’accordo. Le agenzie di booking (immagino non tutte ma io ho solo conosciuto gente che ragiona così) non hanno più voglia di sbattersi, si litigano i medio/grandi nomi per guadagnare il più possibile e non si occupano del circuito medio/ piccolo. Della musica, anche a loro, importa poco.
Tu sei un cantautore un po' atipico, ho sentito un po di Jannacci ma anche molte altre varie influenze, quali sono le tue fonti di ispirazione
Sono un ascoltatore molto disordinato, ascolto tutto e quello che mi colpisce immagino si ritagli uno spazio dentro me che io non conosco. Quando serve richiamare qualcosa, le influenze emergono e si tramutano in ispirazione…forse. Non so è molto complicato sapere di chi si è figli artisticamente. Io penso di avere molti padri e molte madri. Il mio lavoro da un po’ e strozzarli froidianamente per trovare il mio modo. Ma questo è il lavoro di una vita da artista.
Più che lo ascolto e più che sento della velata malinconia nascosta dietro dell'ironia, volevi questo per il tuo disco oppure strada facendo ha acquisito questo “carattere”
E’ un disco molto svelato, molto sincero. Si vede che convivono dentro me queste facce e io non ho ostacolato il loro mostrarsi.
Vuoi mandare un saluto ai lettori di Deliri Progressivi?
Ciao a tutti e progredite progressivamente mi raccomando che tutto di un colpo è pericoloso!
Roberto Bruno