Si chiamano Camera d'ascolto e ci propongono il loro disco: "Figli della crisi ... di nervi".
Mi colpisce subito la cover del disco, direi che non è proprio una delle migliori copertine della storia del rock, ma a noi ciò che interessa è decisamente la musica della band.
I Camera d'ascolto sono:
STESO: Voce, Chitarra elettrica, Chitarra acustica, Basso, Pianoforte Digitale
LA MARY: Basso elettrico, Chitarra elettrica
GIO: Batteria, Percussioni
VALE: Violino, cori
Onestamente il sound della band milanese mi ha colpito, influenze indie di vario genere, con ogni tanto, qualche spruzzatina leggera de Il Teatro degli Orrori.
Dieci canzoni per questo disco, che si apre con "Placebo", un bel pezzo rock, deciso, bella la presenza dei violini.
Con "P.S.C". arriva l'effetto Teatro degli Orrori di cui prima vi dicevo e mi è piaciuto molto questa fusione tra rock è pseudo teatralità rock. "Matto dell'imbecille", è un bel brano, rock, ritmato, ma purtroppo avrebbe, (secondo il mio modesto parere), bisogno di una voce più grintosa. "Dieci minuti-sotto la pioggia" bella energica e decisamente una delle mie preferite di questo disco. Con "Sofia scarlatta" è giunta l'ora della ballad acustica ma devo dire che ci sta anche bene. "Charlie Brown (Operalnero)" è decisamente una bella canzone, un mix di sonorità che devo dire colpisce proprio per questa fusione di suoni. "Epitaffio" è una bella canzone, quando i Camera d'Ascolto in questo disco hanno dato gas non hanno mai sbagliato, il testo della canzone rispetta il titolo. "Orfeo nell'Ade" è un altro brano dove la miscela di suoni dei componenti della band, dà vita ad una bella canzone. Il rock dei Camera d'Ascolto non è mai banale! "Laguna" non me l'aspettavo, ci sono ballad e ballad ma in questo disco questa è una piacevolissima sorpresa, così fuori schema. Arriviamo alla fine di Questo "Figli della crisi ... di nervi", il disco chiude con "Canzone notturna", probabilmente quella che mi ha colpito meno.
Il mio pensiero su questa band milanese è decisamente positivo, c'è sicuramente da migliorare in alcune cose, ma le idee e soprattutto il sound è molto buono.
Ah dimenticavo ... la copertina del disco ... bisogna porle un rimedio.
Roberto Bruno