Angelo rivoluziona il moderno, percorrendo un passo indietro, per farne due avanti; mischiando la quotidianità con i sermoni. Abilmente riesce a portare sul palco, una rinascita della musica arcaica, che essendo basata sugli intervalli, può suonare inquietante. (Un grande coraggio, se si pensa che nel concilio di Trento, lo stesso uso del tritono: il “diabulus in musica”, era punito con il rogo).
Un riappropriarsi di conoscenze di mille anni fa, riportati in chiave “modale”, da rendere folle, sia chi suona e sia chi canta. L’avanguardia di Branduardi sta proprio in questo: nell’andare avanti, ma nell’essere saldo ad una base passata, che profuma di storia prendendo forma e spazio. L’esperimento di Angelo diventa così il successo di tante cose da lui scritte e che sicuramente, sono ancora da scrivere.
Facile è restare incantati di fronte a cotanta maestria di chitarra e violino e nella formazione che affianca Branduardi, ritroviamo nomi noti della musica italiana come il chitarrista Michele Ascolese, Leonardo Pieri alle tastiere, Stefano Olivato al contrabbasso e Davide Ragazzoni alla batteria.
Una raccolta di melodie che narrano storie descritte tra nota e nota. "Camminando camminando", il Tour è dato dai successi che fanno oggi cantare almeno 3 generazioni. Una scaletta densa di emozioni e da una carovanata “popolare” di perle di saggezza, di favole, di fiere dell’Est, di cantici, di umane vanità, e di paure non solo medioevali per il ballo con la Signora Morte.
Cantando con Branduardi, quello che “si può fare” è: "crescere, cambiare, lasciare o scegliere di continuare a navigare”, oltre tutto quello che già è stato fatto o detto.
Dulcinea Annamaria Pecoraro