Una calda serata in quel di Sesto Fiorentino, dove ho avuto l'occasione di incontrare e scambiare qualche parola con Giacomo.
La prima cosa che ho notato, che è di un'umiltà incredibile.
Ho pensato dentro me: "Cavolo sei un rocker, hai una voce incredibile e tiratela un po!!!!'"
Macché, niente da fare, parli con lui come se parlassi di musica con l'amico fraterno e vi dico che con Giacomo Voli di musica, si parla bene, specie quando affrontiamo il momento di farsi dire quali sono i tre vocalist che influenzano la sua carriera musicale. Naturalmente tre mostri sacri del rock, completamente diversi l'uno dall'altro ovvero:
Steven Tyler degli Aerosmith, Steve Lee dei Gotthard e sua maestà Freddie Mercury.
Le cose di cui parliamo sono molte, anche se non usciamo mai dal seminato della musica, questo perché sono consapevole di avere davanti il futuro del rock italiano e non sto esagerando.
Una piccola e educata polemica verso il risultato finale del The voice ma sempre garbatamente.
La voce di Giacomo Voli è sicuramente la miglior voce che l'anno 2014 ha consegnato al rock.
Merito va sicuramente anche a Piero Pelù, che al momento dell'inizio di Rock'n'roll dei Led zeppelin, durante le Blind Auditions, non ha esitato un attimo a portarlo nella sua squadra.
Durante The Voice le canzoni cantate da Giacomo sono stati veri e propri tributi fatti col cuore, e con "Rimedio" il suo primo singolo scritto proprio dal coach Pelù lo abbiamo accarezzato in un inedito originale.
Dal vivo il concerto è andato molto bene, naturalmente senza trucchi e senza inganni Giacomo Voli ha conquistato la piazza gremita, a capo di una band coi contro fiocchi.
In una sera in cui i mostri sacri del rock, facevano capolino con le note dei Deep Purple, dei Led Zeppelin, una versione da brividi di "Too much love will kill you" dei Queen, e soprattutto una versione di "Knockin' on heaven's door" molto lontana sia da quella di Dylan che da quella dei Guns'n'Roses, avvicinandosi invece decisamente ad una versione alla Foreigner, infilando dentro un pizzico di Stairway to heaven di quei magici Led Zeppelin.
Ma ascoltare Vivere il mio tempo dei Litfiba con nascosto dentro l'assolo di Another brick in the wall dei Pink Floyd suonato da quel mostro di bravura di Riccardo Bacchi, che tra l'altro ha regalato una perla inedita di quello che sarà il suo progetto solista e di cui appunto Giacomo Voli sarà ospite cantando Wasting memories,canzone dall'atmosfera magica alla Whitesnake, dove Voli non ha niente da invidiare a David Coverdale.
Il finale dello show, dedicato ad Impressioni di settembre, della nostra P.F.M. mette in pace l'anima del pubblico, che divertito applaude di gusto Giacomo Voli e la splendida band che lo ha accompagnato, prima di lasciare soddisfatto la piazza.
Roberto Bruno