![]() Quando dovevamo effettuare l'intervista a Red Ronnie, la direttrice Dulcinea, ha deciso gentilmente di lasciarmi onere ed onore di firmare questa chiacchierata. Red Ronnie, con le sue trasmissioni molto all'avanguardia, mi ha accompagnato nei migliori anni della mia "maturità". Programmi imperdibili come Be bop a lula e Roxy Bar, mi hanno cresciuto musicalmente e se mi capitava di uscire, quel magico videoregistratore, mi aiutava a non perdermi niente. Mi ricordo tanti momenti televisivi belli ed inconsapevolmente storici. Adesso siamo qua, e già ai saluti, la voce di Red Ronnie è quella solita, dell'uomo che sa che con le sue idee, la sua umiltà, è stato, è, e sarà, avanti sempre alla televisione di oggi e continua imperterrito ed alla faccia di ogni avversità, ad andare ancora avanti. Ecco che le strade di Red ad un certo punto, si incrociano con quelle di Deliri Progressivi e da quest'incontro, nasce una chiacchierata interessante D) Roxy Bar: Un grande e gradito ritorno ma solo sul web, come mai questa scelta? Intanto è una scelta obbligata, anche perché fortunatamente le televisioni non erano interessate a ciò che proponevo. La tv è cambiata notevolmente, già nel 1992 io sono emigrato su Videomusic, in quanto sono scappato da questa televisione. Oggi non esiste più neanche una rete che assomigli a Videomusic, quindi sono stato costretto a cercare nuove vie e questo è stato per me un enorme fortuna, perché mi ha permesso di iniziare questo nuovo esperimento. Tutto nasce da un incontro provocato dal mio amico Gianmarco Tognazzi con Gianni Armetta. Sinceramente considero Armetta un genio, è quello che ha inventato Streamit, una piattaforma con oltre trecento canali, che ti permette di trasmettere ed arrivare in tutto il mondo in Full Hd. Abbiamo anche creato una App gratuita "Roxy bar tv" ,che ti semplifica il tutto e ti permette di vedere la trasmissione, anche attraverso smartphone e tablet. Abbiamo anche creato il sito www.roxybar.tv e qui, ho realizzato un altro sogno, quello di condividere con tutti il mio immenso archivio. Per adesso ci sono "solo" mille programmi, ma in realtà arriveremo a qualche migliaio. La parola crisi vuol dire cambiamento e se sai sfruttare questo cambiamento, allora crei un'opportunità. Questa nuova opportunità per me è rappresentata da Roxy Bar Tv . Questo è un mio rinascere, inutile stare a criticare ciò che non va, preferisco dedicarmi a creare un'alternativa. Credo più nei fatti che nelle parole, oggi invece ci rimettiamo sempre alle parole, a compiangerci a ribellarci ... ma non è così che funziona. D) Ci spieghi cosa succede nell'edizione 2014 di Roxy Bar? Diciamo che c'è stata una sorta di continuità, però è accaduto anche qualcosa di strano, nel senso che nel periodo che va dal 1990 al 2001, la trasmissione Roxy Bar, era decisamente un qualcosa di rivoluzionario, adesso lo è diventato ancora di più. C'è molta più consapevolezza, serenità, libertà. In tv Roxy Bar era limitato, conducevo su una tv che copriva solo il 50% del territorio nazionale, adesso mi ritrovo ad avere 24 ore su 24 tutto il mondo. La trasmissione inizia alle 20 e 30 ed arriviamo a chiudere dopo le 1 e nonostante tutto, dobbiamo sintetizzare. E' uno spettacolo vivo dove ci sono anche jam session tra i musicisti ospiti. In Roxy Bar, si trova questa consapevolezza di libertà, in un mondo ingabbiato, vecchio, pieno di paura, che a descriverlo, sembra di essere in uno scenario apocalittico. Questa crisi creata ad arte, sta togliendo serenità alle persone, ai giovani, sta togliendo loro anche la creatività e la possibilità di creare. Un ragazzo deve essere interprete delle emozioni del passato, andare ai talent e cantare le canzoni degli altri, del passato, io a questo dico no, dico che tu giovane devi poterti esprimere ed essere interprete di te stesso, delle emozioni che scrivi tu. Questo è il concetto di Roxy Bar ed oggi per questo è molto più rivoluzionario degli ani '90. D) Seguendoti in tv, vedendo le tue trasmissioni, ti ho sempre considerato un conduttore sempre avanti, come quei capitani di vascello che non si arrendono mai di fronte alle avversità... Ma perchè sono libero, senza freni e quindi vivo la sensazione del momento, senza avere paura di quello che faccio. D) Tu da sempre hai un rapporto fantastico con i giovani artisti. In tempi duri come questi, che consigli ti senti di dare a chi mette su una band oggi? SUONARE!!!! Sembra un consiglio banale, ma non lo è affatto. I ragazzi in questo momento sono sbandati, costretti a suonare cover nei locali, l'unico modo di farsi notare è suonare. Cercando di fare qualche cover come richiedono i locali, ma cercando soprattutto di imporre i pezzi propri. Oggi purtroppo sembra facile, pubblicizzi un brano su internet ed avrai successo... ma non è così, prima devi fare un brano bello e poi pubblicizzarlo. Si perde troppo tempo su internet e si passa meno tempo a suonare in sala prove o nei locali purtroppo. D) Ci esprimi un tuo giudizio sulla nuova strada intrapresa ormai dalla tv tra reaiity e talent? La mia critica è creare un'alternativa, ovvero i giovani vengono al Roxy Bar, per suonare i pezzi propri. Il problema dei Talent è che farebbero cambiar mestiere ai Paoli, De Andrè, Vasco Rossi del futuro, perchè se fossero andati ai Talent ,sarebbero stati sicuramente scartati. Privilegiano dei prodotti, che hanno la scadenza di un anno in attesa di sostituirli con i nuovo dell'edizione dopo. firmano contratti con le case discografiche, vendono sull'onda dell'emozione del momento. E' lo specchio del mondo di oggi, dove i manager non lavorano pensando al futuro ma pensando ai prossimi 10 minuti. D) Se ti invitassero a fare il giudice in un Talent televisivo accetteresti? Mi hanno chiamato, ma ho detto no. Potrei andare solo se si potessero cambiare le regole. Ad esempio Enrico Ruggeri ed io avremmo pensato di creare un talent, dove gli artisti si esibiscono cantando i pezzi propri. Purtroppo i talent hanno delle regole ferree, legate a dei format e i ragazzi non possono esibirsi cantando pezzi propri. D) Fra le tante interviste che hai fatto nella tua carriera, qual'è quella che ti ha dato più emozione? Non è quella che ti aspetti. E' un intervista fatta al pittore William Condom. Era un pittore che è morto la settimana dopo, quindi ho incontrato uno spirito. D) In un sogno chi vorresti ospite al Roxy bar? Jimi Hendrix D) Tra le voci che si sentono in giro, ce n'è una che dice che tu abbia acquistato il famoso Roxy Bar di Bologna, ma è vera questa cosa? E' una grossa fandonia. Il locale Roxy Bar, specula sul fatto che nel 1983 portai per la prima volta Vasco Rossi, che neanche sapeva della sua esistenza. Da allora loro, sostengono che Vasco Rossi passi spesso di li. Ma Vasco non c'è mai più andato, quindi si divertono a prendere in giro i ragazzi. Questo è Red Ronnie una rockstar tra i conduttori televisivi sempre con una marcia in più, schietto diretto e sincero. Roberto Bruno
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![]() Gennaro Cannavacciuolo al Teatro delle Arti con un affresco ironico e sentimentale di quello che era lo “show a luci rosse” fra il 1880 e il 1940 Venerdì 31 gennaio 2014 – ore 21 – biglietti 15/13/10 euro Teatro delle Arti - via G. Matteotti 5/8 - Lastra a Signa (Firenze) Elsinor/L’eart presentano IL PECCATO EROTICO nella canzone napoletana regia Gennaro Cannavacciuolo con Gennaro Cannavacciuolo e Trio Bugatti Nascosto ed esibito, intriso di pudori, eppure chiacchieratissimo, sua maestà l’Amor Carnale è in realtà il più fertile terreno per il teatro di ogni epoca. Con “Il peccato erotico nella canzone napoletana”, Gennaro Cannavacciuolo torna venerdì 31 gennaio al Teatro delle Arti di Lastra a Signa. Per tratteggiare uno splendido affresco, distensivo ma colto, comico ma anche sentimentale, del periodo compreso tra gli anni 1880 e 1950, proponendo le canzoni tipiche del teatro popolare, allora per soli adulti, basate sul doppio senso, l’allusione licenziosa, l’ironia. Recuperando con spirito arguto il repertorio della ribalta minore, dell’avan-spettacolo, del caffè-concerto, della rivista, Gennaro Cannavacciuolo – allievo ed erede del grande Eduardo De Filippo - si immerge in una lunga promenade a ritroso negli anni, attraverso i tempi e i modi espressivi di uno show a “luci rosse”, sottile monito a non scandalizzarsi più di tanto, che trascina i grandi come i più giovani. I testi rivisitati sono di autori come i celeberrimi Pisano-Cioffi, Gill, Ripp e di altri popolari che fecero la fortuna della canzonetta sceneggiata. Un recital arguto ed erotico che ancora oggi è in grado di divertire un pubblico che avrà l’occasione di riscoprire gli ingenui meccanismi del ridere. Uno spettacolo applaudito dalla critica, gioioso, interattivo con un repertorio ricco di chicche musicali, da “Fatte da ‘a foto” ad “In riva al Po”, da “Casta Susanna” a “Ciucculatina mia”. Le canzoni sono tutte eseguite dal vivo, insieme al Trio Bugatti. Come di consueto, per chi lo desidera, dalle ore 20, Cenainteatro a cura di Marilena Fanfani: buffet e drink a 6 euro (si prega di prenotare a [email protected], 331 9002510) mentre nel foyer del Teatro delle Arti continua la mostra fotografica di Alessandro Botticelli dedicata allo spettacolo “Santa Giovanna dei Macelli” del Teatro Popolare d’Arte. www.tparte.it Biglietti Posto unico intero € 15 euro - ridotto € 13 (ridotto under 21 € 10) Riduzioni: under 21, over 65, soci Coop, soci BCC, soci Biblioteca Comunale e Amici del Museo Caruso, abbonati stagione teatrale 2012/13 Info Teatro delle Arti viale Matteotti 5/8, Lastra a Signa (FI) tel. 055 8720058 - 331 9002510 Ilaria Baldo/Federica Spazzoni [email protected] [email protected] www.tparte.it Prevendite Ufficio turistico, via Cadorna 1 - Lastra a Signa - tel. 055 725770 - 335 1871615 Punti vendita circuito Boxoffice (compreso Ipercoop Lastra a Signa) ON LINE: www.boxol.it Ufficio stampa Marco Mannucci ![]() venerdì 31 gennaio ore 21,15 Teatro Excelsior Reggello FARRUSCAD E CHERESTANÌ da "La donna serpente" di Carlo Gozzi adattamento e regia Marco Di Costanzo con Daniele Caini, Erik Haglund, Tatiana Muntoni suono Andrea Pistolesi arrangiamenti vocali Lucia Sargenti produzione Teatro dell'Elce in collaborazione con Teatro della Pergola, Teatro Solare, Teatro Excelsior Reggello con il sostegno di Regione Toscana Farruscad e Cherestanì, tratto dalla fiaba teatrale “La donna serpente” di Carlo Gozzi, intreccia la trama favolosa e orientaleggiante dell'autore settecentesco con la vicenda di una misconosciuta compagnia teatrale nata tra gli operai delle cave, gli scalpellini, nella piccola frazione di Maiano (Fiesole) negli anni Trenta. Il testo di Gozzi narra l'avventurosa storia d'amore tra il principe Farruscad e la bellissima fata Cherestanì, regina del favoloso regno di Eldorado: un terribile incantesimo non permette a Cherestanì di diventare mortale come il suo amato se egli non supererà alcune tremende prove. Lo smarrimento del principe Farruscad, in balia di una realtà in continua metamorfosi, si manifesta in un gioco di specchi tra realtà e illusione, commedia e dramma, teatro e vita. Il contrasto tra la fiaba di Gozzi e la vicenda dei tre attori squattrinati, ultimi superstiti della compagnia degli scalpellini, è il vero nucleo tematico del lavoro che, in ultima analisi, indaga le dinamiche della vita in stato di crisi. Lo spettacolo si avvale di registri diversi, dal grottesco al melodramma, passando per il canto, e si nutre dell'energia dei tre giovani interpreti che danno vita a tutti i personaggi in uno spazio scenico costituito da due bauli e un tappeto. L'allestimento, nella sua impostazione giocosa, è un omaggio alla poetica di E. Vachtangov e al suo celebre “Principessa Turandot”. «Il lavoro dell'Elce, “Farruscad e Cherestanì”, […] ha in sé del giocoso, del parodistico, del goliardico, del teatro nel teatro, e della metafora. Naif i tre interpreti che giocano sull'ingenuità sulla scena per costruire un varietà colorato con musichette e filastrocche, banjo e armonica, che li avvicina all'Orchestra del Titanic che continuava a suonare nonostante il transatlantico colasse a picco. Qui è la crisi, economica ma anche del teatro ma anche della società e dei valori, che se da una parte mette ansia dall'altra è fonte di gioia sperticata, alla maniera di Petrolini, amaro e geniale. Dai bauli escono mondi di tele e lenzuoli e abiti, i cambi costumi sono a vista, gli attori sono anche musicisti, campana tibetana, o rumoristi. Esponenti di una commedia dell'arte con guizzi curiosi l'Elce ha saputo, sperimentando anche nel linguaggio o nelle pose da cinema muto, rendere allegro ma non frivolo un lavoro che già funziona». Tommaso Chimenti, Corriere Nazionale (in occasione del primo studio presentato al Teatro della Pergola, maggio 2013) «“Farruscad e Cherestanì”, regia di Marco Di Costanzo, indica con forza gentile che la magia è negli occhi di chi ascolta. Il resto è fiato sospeso. [...] In scena Daniele Caini, Erik Haglund e Tatiana Muntoni, tre giovani attori all’esordio sulle scene da professionisti, hanno dato voce, corpo e anima a una fantasmagoria teatrale che strabilia per dinamicità e inventiva. [...] Cantano, ballano e recitano tenendo lo sguardo alto sull’orizzonte della fantasia». Matteo Brighenti, recensito.net (19 novembre 2013) -- Teatro dell'Elce via della Pergola, 25 50121 - Firenze tel. +39 333 175 93 90 [email protected] www.teatrodellelce.it ![]() Bologna, Kinodromo @ Europa Cinema via Pietralata 55, Bologna lunedì 27 gennaio 2014 ore 19.30 Nell’ambito della serata dedicata alla scrittrice Goliarda Sapienza Live Set Reading ed estratti video dello spettacolo “GOLIARDA” a cura di Cristiana Raggi e Liviana Davì + in anteprima a Bologna il documentario "I FANTASMI DI SAN BERILLO" di Edoardo Morabito vincitore del Torino Film Festival 2013 Sarà dedicata alla grande scrittrice catanese Goliarda Sapienza la serata di lunedì 27 gennaio al Kinodromo di Bologna. Alle ore 19.30 PopCorn_Hour con ‘Goliarda’ Live Set Reading in cui Cristiana Raggi e Piergiuseppe Francione interpretano alcuni passi tratti dai romanzi di Goliarda Sapienza “L’arte della gioia” e “Il filo di mezzogiorno”, accompagnati dalle atmosfere sonore di Giovanni Frezza in un suggestivo live set reading. A completare la performance sarà la proiezione di un estratto video a cura di Liviana Davì dello spettacolo cineteatrale GOLIARDA (di e con Cristiana Raggi) basato sulla vita e le opere della scrittrice catanese, che sarà prossimamente in scena al Teatro Verdi di Milano, dal 6 al 16 febbraio. Lo spettacolo muove proprio dai due testi della scrittrice: L’Arte della Gioia, suo capolavoro e importante testimonianza della cultura italiana del secolo appena trascorso, per la pubblicazione del quale si è ridotta in povertà, e Il Filo di Mezzogiorno, che narra invece degli anni vissuti in terapia dopo l’elettroshock. Il filo narrativo si basa sull’alternanza della loro trasposizione teatrale: senza la terapia e il processo di ricostruzione del “sè” e della memoria come meta fondante dell’individuo raccontati nell’uno, non avrebbero preso vita i personaggi dell’altro. La convinzione che trasmettere la memoria sia fondamentale per il presente e il futuro, hanno portato Cristiana Raggi a incontrare e approfondire l’opera di Goliarda Sapienza, attraverso una ricerca durata due anni e che oggi restituisce al pubblico con lo spettacolo. La serata al Kinodromo prosegue alle ore 21 con la presentazione, in anteprima, del documentario ‘I Fantasmi di San Berillo’ di Edoardo Morabito (74′, ITA, 2013). Il documentario scava tra le vite, presenti e passate, che popolano San Berillo, antico e martoriato quartiere al centro di Catania. Edoardo Morabito, nel suo esordio alla regia, mescola linguaggi diversi, facendo ricorso a letteratura, fotografie d’epoca, immagini d’archivio e immagini di oggi, per scavare nella frattura storica avvenuta in questo angolo di città e incontrarne i fantasmi che lo popolano, e l’hanno sempre popolato, sopravvivendo all’aggressiva azione uniformatrice della politica. Ad accompagnare nel film i testi di Goliarda Sapienza, la voce narrante di un’altra catanese: l’attrice Donatella Finocchiaro. A presentare il documentario sarà il regista, Edoardo Morabito. Info [email protected] - www.kinodromo.org www.cristianaraggi.com ufficio stampa progetto Goliarda leStaffette Martedì 28 esce il disco della colonna sonora di BRACCIALETTI ROSSI La serie tv in 6 episodi in prima serata su Rai1 da domenica 26 gennaio 9 INEDITI a firma di NICCOLÒ AGLIARDI interpretati da Francesco Facchinetti, Ermal Meta, Il Cile, Simone Patrizi, Edwyn Roberts, Greta e 5 GRANDI SUCCESSI di Vasco Rossi, Laura Pausini, Tiziano Ferro, Emis Killa e Emma Marrone Martedì 28 gennaio esce, su etichetta Carosello, il disco della colonna sonora di BRACCIALETTI ROSSI, la serie tv in 6 episodi (prodotta da RaiFiction e Palomar, in collaborazione con Big Bang Media SL) in onda da domenica 26 gennaio in prima serata su Rai1. Il disco di Braccialetti Rossi, anticipato in radio dall’omonimo singolo, il cui video è disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme streaming. NICCOLÒ AGLIARDI, una delle firme più prestigiose tra gli autori italiani, è il direttore musicale e il compositore, con la sua band The Hills, delle 9 canzoni inedite (Edizioni Curci) contenute nel disco Braccialetti Rossi, interpretate da Francesco Facchinetti, Ermal Meta, Il Cile, Simone Patrizi, Edwyn Roberts, Greta e dallo stesso Agliardi. I brani inediti si alternano a 5 grandi successi di Vasco Rossi, Laura Pausini, Tiziano Ferro, Emis Killa e Emma Marrone, che hanno aderito al progetto “affidando” a Braccialetti Rossi alcune delle loro più significative canzoni e a un brano di Marco Velluti, il tutto intervallato dalle musiche originali di commento di Stefano Lentini. «Scrivere e cantare per “Braccialetti Rossi” è stata una delle esperienze più formidabili e meravigliose che mi siano mai state concesse di vivere. Sia in ambito professionale che in quello umano – racconta Niccolò Agliardi – Ho composto le canzoni insieme alla mia band “The Hills” ispirandomi alla sceneggiatura di Petraglia e Campiotti e cercando di osservare il più possibile ciò che accadeva sul set per riportarlo in musica. È stato piuttosto naturale, a quel punto, pensare a quali voci “amiche” avrebbero potuto interpretare le diverse storie». Questa la tracklist del disco della colonna sonora di Braccialetti Rossi: “Braccialetti Rossi” (Niccolò Agliardi), “Tifo per te” (Niccolò Agliardi), “Mi tengo” (Laura Pausini), “Tutto si muove” (Ermal Meta), “Acqua e Ghiaccio” (Emma Marrone), “Non me lo so spiegare” (Tiziano Ferro), “Conta” (Francesco Facchinetti), “Lettera dall’inferno” (Emis Killa), “Una storia lontana” (Greta), “Sogni col motore” (Edwyn Roberts), “La porta” (Niccolò Agliardi), “Non mi dimentico” (Il Cile), “A parole mie” (Simone Patrizi), “Ogni volta” (Vasco Rossi), “Il mare dentro di te” (Marco Velluti), Main theme (musica di Stefano Lentini). La serie tv Braccialetti Rossi, diretta da Giacomo Campiotti, unisce il grande romanzo di formazione, la commedia agrodolce del quotidiano e le fresche venature del “teen drama”. È una storia di amicizia, valori e vita, piena di coraggio e voglia di sopravvivere che ritrae con umorismo e tenerezza la vita di sei ragazzini dagli 11 ai 17 anni, che in ospedale formano un gruppo diventando inseparabili. Autore e cantautore, Niccolò Agliardi ha pubblicato tre dischi di inediti (“1009 giorni”, “Da Casa A Casa” e “Non Vale Tutto”) e scrive e collabora con grandi artisti italiani e internazionali (Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Zucchero, Elisa, Emma Marrone, Patty Pravo, Damien Rice, Bryan Adams e molti altri). Ha vinto due volte il Premio Lunezia (per “Da Casa A Casa” e “Non Vale Tutto”), ha vinto un Ascap Award ed è stato nominato ai Latin Grammy Awards per il brano “Invece No” di Laura Pausini. Ha pubblicato con Alessandro Cattelan il romanzo divenuto “best seller-Oscar Mondadori” “Ma la vita è un’altra cosa” ed ha partecipato come giudice a Spit, programma cult di Mtv. A gennaio 2013 ha duettato con il rapper Emis Killa su “Soltanto il vero”. www.niccoloagliardi.it - www.facebook.com/agliardi - www.twitter.com/NiccoloAgliardi - www.facebook.com/braccialettirossi?fref=ts Ufficio stampa NICCOLÒ AGLIARDI: Parole & Dintorni (Valentina Marturano) Promozione Radio/TV: Carosello Records (Federica Moretti) ![]() Nel 2014 prosegue IN DIRETTA AL CINEMA l’emozione della Royal Opera House LUNEDÌ 27 GENNAIO "GISELLE" protagonista la ballerina russa NATALIA OSIPOVA IL 12 FEBBRAIO "DON GIOVANNI" l’opera di Wolfgang Amadeus Mozart diretta da NICOLA LUISOTTI Tutto il programma su www.rohalcinema.it Anche nel 2014 la Royal Opera House di Londra dà appuntamento sul grande schermo a tutti i curiosi e gli appassionati, con un ricco calendario di opere e balletti in diretta dal celebre teatro inglese. Lunedì 27 gennaio QMI porterà nei cinema di tutta Italia “Giselle”, uno dei più amati balletti romantici di tutti i tempi che vede protagonista la ballerina russa Natalia Osipova, e il 12 febbraio “Don Giovanni”, l’opera più celebre di Wolfgang Amadeus Mozart, diretta dal maestro Nicola Luisotti, già direttore musicale del Teatro di San Carlo di Napoli. “Giselle” include una combinazione travolgente di passioni umane, forze sovrannaturali e il potere trascendente dell'amore. Questa è una delle più apprezzate e ammirate produzioni del Royal Ballet, fedele allo spirito originale del 1841, eppure sempre fresca e moderna. Il “Don Giovanni” è interpretato da Mariusz Kwiecien, il sensuale baritono polacco, noto per aver eccezionalmente incarnato questo ruolo sui palchi dei più grandi teatri del mondo. Con lui in scena il bergamasco Alex Esposito nel ruolo di Leporello e l'acclamata soprano francese Véronique Gens, nel ruolo di Donna Elvira. Questi i prossimi appuntamenti: il 19 marzo “LA BELLA ADDORMENTATA”; il 28 aprile “IL RACCONTO D’INVERNO”; il 24 giugno “MANON LESCAUT”. Per tutte le informazioni, la lista dei cinema aderenti e per acquistare i biglietti, consultare il sito www.rohalcinema.it. Nel 2008, QMI è stata la prima agenzia a decidere di sfruttare l’evoluzione tecnologica per portare la musica nelle sale cinematografiche con concerti live, materiali inediti e docufilm. Il primo è stato il live di Elton John, cui sono seguiti quelli degli Oasis, Mika, Amy Whinehouse e Vasco Rossi con “Vasco Live Kom 011 al Cinema”, lo show case di Alessandra Amoroso, il documentario “Cervelli In Fuga – Europa live 2011” dei Litfiba, accanto ai docufilm “When You’re Strange” sui Doors e “I love One Direction”, sulla band più amata dalle teenager. Dopo il grande successo di queste iniziative, QMI ha deciso di portare sul grande schermo anche l’opera lirica e il balletto; infatti, fino a giugno 2014, l’agenzia ha il progetto ambizioso di distribuire in tutta Italia gli appuntamenti il cartellone della Royal Opera House di Londra. Inoltre QMI riporta sul grande schermo i capolavori cinematografici del passato da riscoprire in versione restaurata, come “C’era una volta in America” di Sergio Leone, “Fear and Desire” di Stanley Kubrick, “La donna che visse due volte (Vertigo)” di Alfred Hitchcock e ancora “Animal House”, il primo “college movie” della storia. Per il 2014 sono state selezionate diverse pellicole che andranno a costituire cicli dedicati all’horror, al western e al poliziesco. Oltre alla distribuzione, l’agenzia è leader nell’entertainment marketing, è specializzata nell’usare l’intrattenimento per aggiungere valore alle politiche commerciali e di comunicazione dei propri clienti. Ogni anno infatti cura strategie di comunicazione e marketing su misura per più di 150 aziende clienti: crea progetti di entertainment communication , product placement e ideazione di eventi legati al mondo dell’intrattenimento. www.qmi.it - www.rohalcinema.it Ufficio stampa: Parole & Dintorni (Ilaria Boccardi e Tatiana Corvaglia ) ![]() Andrà in scena mercoledi 22 & venerdi 24 gennaio 2014 alle ore 21,15 al Teatro A. Boito di Greve in Chianti (info 055 853889) lo spettacolo teatrale “Il Libro Nero”. Presentato da “Il laboratorio stabile di teatro della Memoria per attori NON professionisti” e organizzato della Società' di Mutuo Soccorso di Greve in Chianti condotto da Viviana Ferruzzi che si è occupata, inoltre, della stesura del testo e della regia. Questo è da considerarsi il seguito di un altro spettacolo teatrale: Forconi di Pace replicato più volte tra il 2010 e il 2011 e parte dei progetti di diffusione della memoria storica del territorio promossi dalla stessa Società. Lo sfondo è la Prima Guerra mondiale, la Grande Guerra; protagoniste sono le donne di Lamole che il 1° Maggio 1917 marciarono verso la piazza di Greve per protestare contro quella guerra. Questo secondo testo si è ispirato a scritti per e dal fronte, dipinti, immagini, documenti e foto dell’epoca; ma la trama, la tessitura, la drammaturgia dello spettacolo è soprattutto basata sulla Baccheide, poema in ottava rima scritto, in carcere, da Galileo Gagli. Quel Galileo di Lamole, quel signore singolare, socialista - un po’ troppo rosso! – con spirito umanitario, e poeta, soprattutto poeta. Lo stesso Galileo che fu l’unico condannato da quella Giustizia per aver infranto quelle Leggi a quindici giorni di carcere; per avere appoggiato la protesta, colpevole di essere un disfattista, e il principale sobillatore della protesta a favore della pace. Un controsenso se si pensa che un altro che aveva sollevato le donne alla rivolta - secondo lo stesso Galileo Gagli, il prete di Lamole, don Brunetto chiamato don Cirillo, non fu condannato, perché? Perché uomo di Chiesa? Ma la Chiesa, nella figura dello stesso pontefice, aveva assunto una posizione assolutamente contraria alla guerra: “Un’inutile strage”, l’aveva definita Benedetto XV nell’enciclica del 1° agosto 1917 – e che poteva fare un prete di Lamole, se non incitare le donne contro la Guerra? Persino il papa stava gridando la pace … Questo spettacolo racconta cosa accadde alle donne di Lamole dopo la manifestazione contro la Grande Guerra in Piazza Matteotti. Noi, durante due anni di laboratorio ci siamo chiesti: Chi ha preso la ragione e chi il torto? Le sentenze? Le pene? E la colpa? Il problema sta nella Giustizia troppo corrotta? O in quelle Leggi Ingiuste che possono essere violate? Se la Legge ci imponesse la Guerra, sarebbe un diritto o un dovere protestare a favore della Pace? Noi, a modo nostro, abbiamo tratto le conclusioni, il pubblico trarrà le proprie, se vorrà. Lo spettacolo darà l’avvio alla Rassegna teatrale Sipario! che il Comune di Greve organizza da gennaio a aprile 2014 c/o il teatro A. Boito di Greve in Chianti, con la collaborazione di enti e realtà culturali del territorio. ![]() Roma, Teatro Argot Studio dal 21 al 26 gennaio 2014 da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 17.30 OLTRECONFINE presenta Don Giovanni testo, regia e voce Roberto Cavosi musiche composte ed eseguite al pianoforte da Alessandro Sgobbio disegno luci Domenico De Mattia datore luci e fonica Andrea Maggiolo ufficio stampa e promozione leStaffette produzione Oltreconfine collaborazione alla produzione Di Regola Arte Arriva a Roma, al Teatro Argot Studio, dal 21 al 26 gennaio 2014 (da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 17.30), “Don Giovanni”, scritto, diretto e interpretato da Roberto Cavosi, con musiche composte ed eseguite al pianoforte da Alessandro Sgobbio, vincitore dell’ultima edizione dell’ Umbria Jazz Festival con la sua formazione ‘Pericopes’. Da una New Orleans di fine Ottocento, tra i barconi di schiave nere e il raffinato quartiere francese, la narrazione si sposta alla Shanghai coloniale degli anni ’30 tra banche, miniere e fumerie d’oppio, per concludersi ai giorni nostri nel braccio della morte di una prigione californiana, dove i fantasmi dei carcerati sono assai simili ai capricci di Goja. La storia è un grande affresco epico dove la figura di Don Giovanni, mito qui riletto in chiave antistorica, trova un’evoluzione del tutto inaspettata alla sua tradizione letteraria, in un susseguirsi d’immagini e grida, di carne, di lotta, di saliva e di pianto. E dove il “profumo fradicio del sudore umano durante un amplesso diventa di volta in volta odio e passione, incesto e meraviglia”. Il mito di Don Giovanni nel tempo si è sempre più destrutturato per motivi di varia natura non ultime, citando George Bernard Shaw, le varie trasformazioni sociali e culturali: “già nell’800 infatti la donna avrebbe avuto i mezzi per difendersi anche legalmente dai soprusi del noto libertino”. Ancora lo stesso Shaw definisce il suo Don Giovanni, nell’opera Uomo e superuomo, come “il dramma della caccia tragicomica della donna all’uomo”. D’altronde che il superomismo di Don Giovanni mostrasse il fianco era palesemente nell’aria. Come non notare la tristezza del personaggio nella raffigurazione di Baudelaire o ancor più di Strauss nel Burlador? E infine quante altre “spallate” a cominciare da Puskin il cui Don Giovanni, ne Il Convitato di Pietra, ha perso tutta la sua sicurezza, per diventare un vero e proprio nevrotico nell’opera di Stravinskij The Rake’s Progress. La musica, composta ed eseguita da Alessandro Sgobbio, riprende alcuni brani del “Don Giovanni” di Mozart, per poi svilupparsi in melodie jazz e contemporanee in un bilanciamento paritetico con le parole. Raffigurare oggi Don Giovanni, la sua eterna sfida alla morale, il suo gusto alla profanazione dei sentimenti onesti, ha un suo preciso significato. Come ottenere un vocabolario sonoro pertinente e originale, sfruttando al meglio il ricco e potenzialmente infinito diaporama di linguaggi sonori disponibili? Di questa domanda si è nutrita e cucita la riflessione che ha portato a definire il materiale musicale di “Don Giovanni”, materiale vario, liquido, una miscela di citazioni, frammenti compositivi e improvvisativi in stretta simbiosi con la parola e la voce. Molteplici e talvolta contrastanti le ispirazioni e le evocazioni, interiorizzati e trasformati in percorsi, in grado di dialogare, sconfessare, convergere all'interno del racconto e con la grana della voce. Un bagaglio sonoro variegato, caldo e malinconico, teso e sarcastico, sempre in dialogo con il racconto, i suoi silenzi, i suoi fantasmi appena sussurrati. Roberto Cavosi è autore teatrale. I suoi lavori sono stati prodotti dai più prestigiosi teatri italiani come lo Stabile di Bolzano, del Friuli Venezia Giulia, lo Stabile di Roma, del Veneto e di Palermo, il Franco Parenti. E’ andato in scena a Parigi, in Belgio e a Londra. A New York la Columbia University gli ha dedicato una serie di studi. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali tra cui il Premio Idi e il Premio Riccione. Ha ideato la trasmissione radiofonica “Teatrogiornale”. Alessandro Sgobbio è pianista, compositore, improvvisatore. Nel 2008 incide Il bosco di Beuys del M° Giorgio Gaslini, e insegna piano Jazz presso il Conservatorio di Parma; nel 2009 registra il suo primo cd da solista. Selezionato al prestigioso “Councours Martial Solal” di Parigi, è finalista al concorso “Luca Flores” dove riceve il secondo premio. Dal 2005 è dimostratore dei pianoforti Yamaha Clavinova. Dal 2011 vive a Parigi, esibendosi in Italia e Europa con le formazioni jazz "Pericopes" (Premio Padova Carrarese 2012) e "Charm". Con la formazione “Pericopes” ha vinto l’ultima edizione di Umbria Jazz con la seguente motivazione della Giuria: "Abbiamo apprezzato molto il progetto artistico del duo piano-sax dei Pericopes perché evidenzia prestigiose influenze formative sia americane che europee (italiane in particolare) e trova un'originale quanto apprezzabile stile compositivo personale". www.alessandrosgobbio.it Roma, Teatro Argot Studio dal 21 al 26 gennaio 2014 da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 17.30 Don Giovanni testo, regia e voce Roberto Cavosi musiche composte ed eseguite al pianoforte da Alessandro Sgobbio disegno luci Domenico De Mattia datore luci e fonica Andrea Maggiolo ufficio stampa e promozione leStaffette produzione Oltreconfine collaborazione alla produzione Di Regola Arte Biglietti: intero 12 Euro, ridotto 8 Euro, gruppi 6 Euro (+ tessera associativa annuale) Info Teatro Argot Studio - Via Natale del Grande, 27 - Roma tel/fax 06.5898111 [email protected] - www.teatroargotstudio.com leStaffette ufficio stampa, promozione [email protected] Raffaella Ilari, Marialuisa Giordano REQUIE A L'ANEMA SOJA ven 17/1 Teatro delle Arti - Il teatro di Eduardo secondo Alfonso Santagata1/15/2014 ![]() Il teatro di Eduardo secondo Alfonso Santagata Venerdì 17 gennaio 2014 – ore 21 – biglietti 15/13/10 euro Teatro delle Arti - via G. Matteotti 5/8 - Lastra a Signa (Firenze) Compagnia Teatrale Katzenmacher presenta REQUIE A L'ANEMA SOJA Il cilindro - I morti non fanno paura due atti unici di Eduardo De Filippo regia Alfonso Santagata con Rossana Gay, Giovanna Giuliani, Johnny Lodi, Francesco Pennacchia, Massimiliano Poli, Alfonso Santagata Perché temere i morti quando i vivi sono ben più pericolosi? Alla domanda cercò di trovare risposta il grande Eduardo De Filippo con le Cantate eduardiane. E ci prova adesso un altro nome eccellente del teatro italiano, l’attore, regista e autore Alfonso Santangata, che a capo della sua compagnia Katzenmacher porta venerdì 17 gennaio al Teatro delle Arti di Lastra a Signa lo spettacolo “Requie a l'anema soja”. Due atti unici, “Il cilindro” e “I morti non fanno paura”, in cui per paradosso, sotterfugi ed espedienti, la morte per farsa costituisce uno dei filoni principali attorno a cui vediamo dipanarsi le vicende. Alfonso Santagata, con l’originalità ed i colori accesi da una grande passione per il meridionalismo, in questo nuovo lavoro pone l’accento su un Eduardo acuto e tagliente, giocatore instancabile della vita ed esorcizzatore della morte. Nel primo episodio, scritto nel 1965, personaggi smagriti da un povertà caricaturale ruotano come marionette intorno ad un cilindro, con cui il protagonista dispensa magie salvifiche dai creditori e rituali di sotterfugi per aggirare gli avventori sprovveduti. Nel secondo, del 1926, ci troviamo nella camera – ambita da una serie di affittuari variegati – dove giace un finto morto, che fa esplodere, come sotto un riflettore potente, i tratti più istintivi ed emozionali dei personaggi. Il risultato è una cantata macabra ed esilarante che non manca di farci divertire e riflettere sulle credenze ingenue e ridicole della quotidianità. In scena, oltre allo stesso Santagata, Rossana Gay, Giovanna Giuliani, Johnny Lodi, Francesco Pennacchia e Massimiliano Poli. La compagnia Katzenmacher torna confrontarsi col teatro di Eduardo dopo la realizzazione, felice per gli esiti, di “Quali fantasmi” (tre atti unici) e di “Le voci di dentro”. Seguendo il filo delle invenzioni drammaturgiche - ed esaltandone le precipue situazioni comiche - il grottesco e la farsa macabra segnano questo nuovo incontro. ALFONSO SANTAGATA - Alfonso Santagata è una delle figure più irrequiete e graffianti del teatro italiano di ricerca di questi ultimi decenni. Dopo aver frequentato la scuola del Piccolo Teatro di Milano, lavora con Dario Fo, Carlo Cecchi, Luca Ronconi. Nel 1980 fonda, con Claudio Morganti e Tullio Ortolani, la Compagnia Katzenmacher, di cui è tutt’oggi direttore artistico. A partire dal primo spettacolo, che dà anche il nome alla compagnia, Alfonso Santagata intraprende un importante e originale percorso artistico come drammaturgo, attore, regista. É fra i protagonisti riconosciuti del rinnovamento della scena italiana, sa coniugare la sperimentazione di nuovi linguaggi con la riscoperta della tradizione, attraverso la rilettura dei classici, la scrittura di testi originali, la valorizzazione della drammaturgia d’attore e il lavoro sul corpo dell’attore. CENA IN TEATRO - Per chi lo desidera, dalle ore 20, il Teatro delle Arti propone Cenainteatro a cura di Marilena Fanfani: buffet e drink a 6 euro (si prega di prenotare a [email protected], 331 9002510). www.tparte.it Biglietti Posto unico intero € 15 euro - ridotto € 13 (ridotto under 21 € 10) Riduzioni: under 21, over 65, soci Coop, soci BCC, soci Biblioteca Comunale e Amici del Museo Caruso, abbonati stagione teatrale 2012/13 Info Teatro delle Arti viale Matteotti 5/8, Lastra a Signa (FI) tel. 055 8720058 - 331 9002510 Ilaria Baldo/Federica Spazzoni [email protected] [email protected] www.tparte.it Prevendite Ufficio turistico, via Cadorna 1 - Lastra a Signa - tel. 055 725770 - 335 1871615 Punti vendita circuito Boxoffice (compreso Ipercoop Lastra a Signa) ON LINE: www.boxol.it Ufficio stampa Marco Mannucci
![]() Milano, Teatro Oscar Via Lattanzio 58 da martedì 21 a sabato 25 gennaio ore 21 domenica 26 gennaio ore 17 NoveTeatro presenta “Angelo della gravità (un’eresia)” di Massimo Sgorbani con Leonardo Lidi regia, scene e costumi Domenico Ammendola assistenza alla regia Eva Martucci luci e fonica Lorenzo Savi produzione NoveTeatro Stati Uniti: un detenuto nel braccio della morte in attesa dell’impiccagione. Colpo di scena: esecuzione sospesa per obesità. Il condannato, troppo grasso, avrebbe spezzato la corda del boia. Paradossi tragici della pena di morte. Da questo fatto di cronaca Massimo Sgorbani ha tratto un monologo dal punto di vista del detenuto, imprigionato, oltre che nella sua cella, in una situazione surreale quanto verosimile. Il testo, che si è aggiudicato il Premio Speciale della Giuria Riccione 2001 “Bignami-Quondamatteo”, viene ora portato in scena con la regia di Domenico Ammendola, fondatore di NoveTeatro, e l’interpretazione di Leonardo Lidi. Ne l’’Angelo della gravità’ la personale ricerca registica di Domenico Ammendola si arricchisce attraverso il sodalizio artistico con Massimo Sgorbani. La scena ricrea uno spazio asettico e il regista inserisce un collage di emissioni sonore e luci, enfatizzando lo scorrere del tempo e la potenza della parola, quasi a voler schiaffeggiare il pubblico. La scenografia è l’appiglio per l’attore-personaggio per non lasciarsi trascinare dalla corrente della morte: è una cella, ma potrebbe essere un qualsiasi luogo davanti o almeno nelle vicinanze di Dio. Il fatto di cronaca originario è rimasto un semplice spunto. "Angelo della gravità" è la storia di un obeso, un uomo con evidenti problemi di disordine alimentare e di immaturità psicologica, un animo infantile intrappolato in un corpo cresciuto a dismisura la cui sola consolazione è il cibo. E proprio inseguendo il cibo l’uomo approda nel paese da favola dove i supermercati sono aperti a tutte le ore e i panini sono come quelli dei fumetti: gli Stati Uniti. Qui, in terra straniera, consuma l’efferato ma candido delitto per il quale viene condannato all’impiccagione. Il monologo è il resoconto che l’uomo fa delle sue vicende mentre attende di essere appeso alla corda del boia. "Angelo della gravità", però, è soprattutto la storia di un’eresia. Eresia paradossale, figlia di una cultura essenzialmente laica e materialista, nella quale lo slancio religioso è sempre mischiato a elementi profani. Eresia di un’epoca in cui il consumo stesso è diventato la più diffusa delle religioni. Da qualche anno NoveTeatro porta avanti un percorso di ricerca sulla drammaturgia contemporanea. “Angelo della gravità” è il primo testo scritto da un autore italiano mentre i testi precedentemente affrontati erano di autori anglosassoni. La scelta è ricaduta su questo testo per due motivi: la sua grande forza drammaturgica che si sposa perfettamente con un’idea di teatro vicina alla Compagnia e il grande impatto sociale di un testo che non volendo esserlo è, suo malgrado, di forte denuncia sociale e riflessione collettiva. In questo lavoro in particolare NoveTeatro ha condotto una ricerca attoriale tra attori e nuovi talenti usciti dalle accademie. Dalle note di regia: ‘Non è solo un attore che stiamo cercando, ma un corpo che lo contenga e trattenga. Un Angelo tra quelli meno volatili’. Si segnala che lo spettacolo non è consigliato ai minori di 16 anni MASSIMO SGORBANI, drammaturgo e sceneggiatore, si è diplomato in drammaturgia alla Scuola Civica P.Grassi. In teatro ha collaborato con Franco Branciaroli, Antonino Iuorio, Ivana Monti, Sabrina Colle, Patrizia De Clara, Lucia Ragni, Ruggero Cara, Federica Fracassi. Nel 2001 ha vinto il Premio Speciale della Giuria Riccione 2001 “Bignami-Quondamatteo”, con il testo Angelo della gravità. Nel 2003 si è classificato secondo al Premio Fersen con il testo Il tempo ad Hanoi. Sempre nel 2003 ha ottenuto la “segnalazione di continuità” al Premio Riccione per il testo Le cose sottili nell’aria. Nell’agosto del 2008 ha ricevuto il premio Franco Enriquez per la drammaturgia. Nel maggio 2008 il Teatro Franco Parenti ha organizzato il “Focus su un autore: Massimo Sgorbani”, dieci giorni nel quale sono stati rappresentati sette suoi spettacoli a cura di Andrée Ruth Shammah. Nel marzo 2013 il suo testo Blondi è andato in scena al Piccolo Teatro Studio di Milano mentre nel settembre è andato in scena lo spettacolo Fuck me(n), scritto insieme a Giampaolo Spinato e Roberto Traverso, e vincitore del premio Giovani Realtà del Teatro. I testi di Massimo Sgorbani sono pubblicati da Ubulibri, con il titolo di Teatro di Massimo Sgorbani, da Editoria&Spettacolo con il titolo Due pezzi quasi comici, e da Titivillus con il titolo Innamorate dello spavento. DOMENICO AMMENDOLA, frequenta il D.A.M.S. di Bologna indirizzo lettere, filosofia e disciplina dello spettacolo. E’ assistente alla regia di G. Cobelli per Un patriota per me di J. Osborne prodotto da ERT e assistente alla regia di Gigi Dall’Aglio per La bottega del caffè di C. Goldoni prodotto da ERT e dal Teatro Stabile della Sardegna. Nel 1998 diventa direttore artistico del Centro internazionale ART, ed è assistente alla regia di Cesare Lievi per The Rake’s progress prodotto dal Teatro Comunale di Modena. Nel 2004 fonda il Centro Teatrale MaMiMò, centro di formazione permanente per Reggio Emilia e provincia in qualità di presidente e direttore artistico. Nel 2007 fonda e tutt’ora dirige NoveTeatro. Nel 2008 cura la regia dello spettacolo Clizia prodotto dal Teatro Stabile di Sardegna. Nel 2009 cura la regia dello spettacolo Bianca Morte, spettacolo semifinalista al Premio Scenario–Ustica 2009. Nel 2011 dirige ed interpreta Processo a Giulio Cesare spettacolo con Paolo Bonacelli e Urbano Barberini. LEONARDO LIDI, giovane attore (1988), diplomato al Teatro Stabile di Torino, ha lavorato al cinema con Francesco Paladino (‘Where the Rivers runs ‘Miglior Thriller Psicologico” New York International Indipendent Film e Maurizio Losi.( ‘In direzione Ostinata e contraria’ - Prix du meilleur scénario al Festival “ Les Mureaux” – Parigi ). A teatro è stato diretto da registi quali Andrea De Rosa, Valter Malosti, Carmelo Rifici, Paolo Rossi. NoveTeatro, che ha sede a Novellara (Reggio Emilia), è centro teatrale fondato nel 2007 dal regista Domenico Ammendola che ne è anche il direttore artistico. E’ ente di produzione di spettacoli di prosa con professionisti diplomati alle principali accademie nazionali, coinvolge personalità importanti del panorama teatrale italiano. All’attività di produzione si affianca la scuola teatrale di NoveTeatro e un’intensa attività di teatro civile. Tra le produzioni annovera Processo a Giulio Cesare con Paolo Bonacelli per la regia di Domenico Ammendola. Biglietti: da 8 a 24 euro Abbonamenti: Card AMICI di PACTA 5 spettacoli a €55,00 (carta a consumo, rateo € 11,00) Carta Tandem dedicata alle coppie 2 ingressi a 2 spettacoli a €38,00 (personale e non cedibile, rateo € 9,50) Info e prenotazioni: Pacta dei Teatri – Teatro Oscar, Tel. 02/36503740, [email protected] www.noveteatro.it leStaffette ufficio stampa [email protected] |
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