![]() Sosta Palmizi “Sulla felicità” – 12 etoile sul palco del Teatro delle Arti nell’ambito della rassegna RESI_DANCE Venerdì 19 dicembre – ore 21 – biglietti 15/13/10 euro Teatro delle Arti - via G. Matteotti 5/8 - Lastra a Signa (Firenze) Sosta Palmizi SULLA FELICITÀ coreografie e direzione artistica Giorgio Rossi autori e interpreti: Mariella Celia, Eleonora Chicchini, Olimpia Fortuni, Gennaro Lauro, Silvia Mai, Francesco Manenti, Daria Menichetti, Fabio Pagano, Sveva Scognamiglio, Valerio Sirna, Cinzia Sità, Cecilia Ventriglia “E noi che pensiamo la felicità come un’ascesa, ne avremmo l’emozione quasi sconcertante di vedere che cosa c’è felice cade” R. M. Rilke “Elegie Duinesi” Continua venerdì 19 dicembre (ore 21 – biglietti 10/13/15 euro) con lo spettacolo “Sulla felicità” della compagnia Sosta Palmizi la rassegna di danza contemporanea RESI_DANCE in programma al Teatro delle Arti di Lastra a Signa. Sul palco dodici interpreti selezionati da Giorgio Rossi, che dello spettacolo firma anche le coreografie e la direzione artistica. L’essere umano è da sempre alla ricerca dell’equilibrio, colto dal desiderio di esserci e di partecipare a un ordine più ampio. Questa aspirazione, ma anche la contraddittorietà e la volubilità, lo distinguono dal regno animale e lo spingono a confrontarsi costantemente con i propri limiti. Dal lavoro di gruppo della compagnia attorno a queste riflessioni è emersa l’esigenza di condividere e accettare questi limiti con ironia ma anche il desiderio di danzare, creando la possibilità di dare a se stessi e agli altri qualcosa che, se non è, si avvicini più possibile a ciò che ciascuno intende per “felicità”. Confidando nell'espressività della danza, della musica e della parola, lo spettacolo, con poesia e ironia, restituisce il senso di una felicità minacciata dalle logiche del consumo e del possesso. La felicità, considerata dall'autore e dagli interpreti come uno stato d'animo, può scaturire dal sentire la vita istante per istante in una dimensione corporea consensuale da opporre a una dimensione virtuale e fittizia legata al materiale. Con Mariella Celia, Eleonora Chicchini, Olimpia Fortuni, Gennaro Lauro, Silvia Mai, Francesco Manenti, Daria Menichetti, Fabio Pagano, Sveva Scognamiglio, Valerio Sirna, Cinzia Sità, Cecilia Ventriglia. Coreografie e direzione artistica a cura di Giorgio Rossi. Per chi lo desidera, dalle ore 20, Cenainteatro: buffet e drink a 6 euro (si prega di prenotare a [email protected], 331 9002510). A cura della Compagnia Simona Bucci, la rassegna RESI_DANCE continua venerdì 13 febbraio 2015 con lo spettacolo “Tangos!” di Naturalis Labor. La stagione in abbonamento del Teatro delle Arti è realizzata in collaborazione con la Fondazione Toscana Spettacolo con il sostegno della Regione Toscana e del Comune di Lastra a Signa. Guarda il video di “Sulla felicità” ------------------------ . ------------------------ Biglietti Posto unico intero 15 euro - ridotto 13 euro (ridotto under 21 € 10) Riduzioni: under 21, over 65, soci Coop, soci Biblioteca Comunale e Amici del Museo Caruso, abbonati stagione teatrale 2013/2014 Info Teatro delle Arti viale Matteotti 5/8, Lastra a Signa (FI) tel. 055 8720058 - 331 9002510 Ilaria Baldo/Federica Spazzoni [email protected] [email protected] www.tparte.it Prevendite Ufficio turistico, via Cadorna 1 - Lastra a Signa - tel. 055 725770 - 335 1871615 Punti vendita circuito Boxoffice (compreso Ipercoop Lastra a Signa) ON LINE: www.boxol.it Ufficio stampa Marco Mannucci
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"…MENTRE RUBAVO LA VITA…!" ![]() Il cilindro dorato di paillettes…un segno…della piccola ape furibonda È immediato l'impatto emozionale nella crescente potenza dI suggestione dello spettacolo di Giovanni Nuti e Monica Guerritore, accompagnati da una strepitosa band composta da sei elementi: Stefano Cisotto (direzione musicale e tastiere), Massimo Ciaccio (basso), Daniele Ferretti (pianoforte), Massimo Germini (chitarra), Sergio Pescara (batteria) e Simone Rossetti Bazzano (violino). Le poesie di Alda Merini, musicate e cantate dalla grande voce di Giovanni Nuti (che per 16 anni ha avuto un rapporto strettissimo e profondo con la poetessa) e il canto femminile unico ed intenso di Monica Guerritore ci donano generosamente l'anima della poetessa dei Navigli, in un percorso che esplode il suo senso libero. Nuti-Guerritore fluiscono, divengono, riportando alla vita l'energia Merini, in quella sua espressione non contenuta di una ricchezza illimitata, nel messaggio preciso di gioia nella trasfigurazione del dolore e nel suo essere oltre. “Voglio essere ricordata come la poetessa della gioia perché la mia vita l’ho vissuta tutta, anche il suo inferno” (Alda Merini). Vibrante musica, canto, colori, luci, video (di Lucilla Mininno e Mimma Nocelli che cura anche la regia) - performing art, concorrono e confluiscono in sinergie perfette che avvolgono e trasportano nella magia, toccando e sconvolgendo la nostra percezione sensoriale cerebrale ed interiore. Proiezioni di donne che volano, ofelie e piogge di petali, immagini forti, surreali e sognanti che "bombardano" lo spettatore amplificano e suscitando un'alternanza di pianto e sorriso. Sul palco e scendendo dal palco interagendo con il pubblico, il carisma Nuti-Guerritore ci avvolge in una danza d'ascolto fluttuante, visiva e non-visiva, nei colori multiformi dell'anima. Quel multiforme della Merini, nei suoi ossimori, che va oltre il corpo che la ingabbia, ma che al contempo ama fortemente sino a quell' "immergersi nell'anima e vedere l'universo" - "Io trovo i miei versi intingendo il calamaio nel cielo". Da "A me piacciono gli anfratti bui / delle osterie dormienti" in "Le osterie", ove chiara e autentica si mostra la personalità generosa e profondamente umana della Merini, a canzoni commoventi come "L'albatros", "Il violinista piange", alla rossa e travolgente passione nel vibratile "Il pelo della mia anima è così bianco e così delicato che persino un coniglio trema" in "Il bacio" sino all'ironia più "pungente" e giocosa in "La zanzara". La musica di Giovanni Nuti ci cattura, in quell'attrazione inesorabile di note e voce, attraverso una capacità sensibile e ampia di arrivare intensamente nel profondo, emoziona, turba, commuove e/o nel ritmo incalzante spinge alla danza e alla leggerezza. Monica Guerritore in-canta, ineguagliabile (nessuna avrebbe potuto rendere meglio quella personalità "violenta, sensuale e spirituale" attraverso voce e gesto), nella meraviglia di cambio d'abiti che esprimono il gioco dell'indossare-stupire e divertendosi tanto amato dalla Merini. Ecco quindi che dalla penombra a passi lenti e nel gesto Monica Guerritore ci appare in tutta la sua femminilità e fascino, con abiti sensuali e divertenti, con un cappello a cilindro di paillettes d'oro (trovato per caso e troneggiante nel buio di un camerino a Napoli come ci ha raccontato la Guerritore stessa. Un meraviglioso segno inviato da Alda Merini?) e ancora un vestito rosso con un velo bianco da sposa ricamato con rose fanées. Suggestione nella suggestione. Lo spettacolo si conclude con l'avvolgente canzone "Quelle come me" che Monica Guerritore interpreta con voce calda e comunicativa. -"Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive" (Alda Merini). Se Alda Merini affermò che aveva un angelo nella sua esistenza, Nuti-Guerritore si fanno i suoi angeli con le loro essenze artistico/spirituali e in una performance irrinunciabile aggiungono immortalità alla già immortalità di Alda Merini. Uno spettacolo irrinunciabile che avrà altre date, in preparazione il tour primavera-estate sia in Italia che all’estero. Silvia Calzolari Arriva a Siena
UMMONTE menzione speciale Premio Scenario 2013 monologo scritto e interpretato dall’attrice e regista senese Elisa Porciatti sulle vicende sociali ed economiche della storica banca di Siena Siena, sabato 30 agosto ore 21 Cortile del Podestà, Palazzo Pubblico nell’ambito dell’Estate senese Menzione speciale al Premio Scenario 2013 arriva a Siena, luogo che lo ha ispirato, sabato 30 agosto (ore 21) “Ummonte”, monologo scritto, diretto e interpretato da Elisa Porciatti, giovane attrice e regista senese, che sarà presentato al Cortile del Podestà del Palazzo Pubblico, dopo varie repliche in tutta Italia e altre che seguiranno (Firenze e Milano). Teatro di narrazione al femminile, “Ummonte” narra la vicenda della Banca Monte dei Paschi di Siena e di come il terremotarsi di quelle certezze abbia coinvolto un'intera comunità. Senese, ex-bancaria, selezionata nella sezione “agitatori di coscienza” al Festival Tramedautore al Piccolo Teatro Grassi di Milano, dove sarà in scena il prossimo 28 settembre, Elisa Porciatti, partendo dalla propria esperienza di ex dipendente di banca e dai racconti di persone legate, anche se indirettamente, con il potere della stessa, in “Ummonte” dà vita ad un'indagine narrativa, che si sofferma sulle vite piccole e concrete che muovono Siena e la "sua” banca. Un racconto da narrare occhi negli occhi nel grembo della città, nel cuore pulsante delle sue istituzioni e della sua festa, in un luogo intimo dove ci si prepara a una grande nuova partenza al canape e nell'attesa di correre nuovamente una gloriosa carriera, si prova a immaginare quanto tempo ancora ci separi dal sapere come andrà a finire. Siena è indubbiamente la casa di questo lavoro che trova in questa occasione un'opportunità di arrivare a parlare direttamente alle vite che lo hanno ispirato e che, offrendo la loro testimonianza, hanno contribuito fortemente alla sua creazione. Siena è molto di più della sua banca e contemporaneamente può fare ancora molto per il suo ‘Babbo Monte’ a cui è inscindibilmente legata da un rapporto di amore e odio che lega tutti i figli al proprio padre. Nel testo, che si muove con sagace ironia su vari livelli, la trama del legame filiale si svolge contemporaneamente al tema vivo e attuale della crisi di questo colosso bancario e all'enorme scandalo che lo ha travolto. Adesso è tempo di avere il coraggio di restituire a questa incresciosa vicenda una dimensione piccola e concreta, vicina ai senesi. Elisa Porciatti crede che questo sia il ruolo della cultura: aprire spazi di riflessione e condividere su un piano intimo e profondo il ricostituirsi di una comunità intorno ad una profonda e sconvolgente crisi del sistema che l'ha fatta prosperare per generazioni. “E' grande. E' grande Ummonte. Tiene in vita una città e sul più bello la riunisce al suo capezzale di padre agonizzante e pieno di debiti. Agonizza compostamente ma ovunque. In piazza, nelle botteghe, tra i banchi, nei letti dei giovani sposi”. E Ummonte è anche il soprannome di un piccolo, degno figlio di Babbo Monte che da grande vuole firmare non gli autografi ma addirittura le banconote. Fa di conto, impila le 20 lire del ’74, di dieci in dieci. E per Zoe, che ama le parole e sa a memoria l’alfabeto: “I debiti sono colpe. Gli impieghi quelli dei mariti da sposare. I titoli quelli dei film d'amore.” Per Zoe “il valore è gusto, è sorridere. Senza motivo. Il valore non c'è. Si sente”. Intorno a loro una città di storie. E solo una donna a raccontarle. Elisa Porciatti, già co-autrice e interprete di ‘Senza Lear’ (vincitore del Premio Lia Lapini 2009) e di ‘M.A.E.S.T.A', “tra ironia e commozione - si legge nella motivazione della giuria del Premio Scenario 2013 - ripensa con originalità il teatro di narrazione, per cercare, nell'apparente semplicità delle forme, una coralità di personaggi, raccontati con astrazione e musicalità”. Calendario repliche Firenze > Camera del Lavoro, 11 settembre Milano > Piccolo Teatro Grassi, Tramedautore, 28 settembre Biglietti e prenotazioni Intero 12,00 Euro Ridotto 8,00 Euro (under 25 e over 65) A chi prenota entro venerdì 29 agosto al cell. +39.333.8505102, sarà effettuata la riduzione a 10,00 Euro. Link Trailer UMMONTE https://www.youtube.com/watch?v=a1C0htrOm6s le Staffette ufficio stampa Raffaella Ilari, Marialuisa Giordano, [email protected] 13-18 luglio 2014
Teatro Solare di Fiesole e 67ª Estate Fiesolana presentano ALCHIMIE incontri teatrali d'estate fiesolana Alchimie è una settimana di contaminazione tra la realtà teatrale fiesolana, animata dal Teatro Solare, e alcuni artisti tra i più interessanti del panorama italiano. Parallelamente al programma degli spettacoli Alchimie propone incontri tra gli artisti e la cittadinanza e promuove momenti formali e informali di aggregazione ed arricchimento culturale. L'edizione 2014 conferma la presenza di Marta Cuscunà, con un nuovo capitolo della sua ricerca sulle “resistenze femminili”, a fianco di due novità: “Leopardi Shock” del torinese Teatro della Caduta, con la vulcanica interpretazione dell'attrice Lorena Senestro, e “Una tazza di mare in tempesta”, allestimento delicato e sorprendente del Moby Dick di Melville che ospita il pubblico all'interno della stiva di una nave. SPETTACOLI 15 LUGLIO Ore 21.30 Teatro Romano Ingresso: intero 15€ / ridotto 12€ / gratuito con tessera sostenitore del Teatro Solare TEATRO DELLA CADUTA LEOPARDI SHOCK Storia intima del nostro tempo di e con LORENA SENESTRO Testi di GIACOMO LEOPARDI Regia di MASSIMO BETTI MERLIN e MARCO BIANCHINI Luci di MASSIMO BETTI MERLIN 16 LUGLIO Ore 21.30 Teatro Romano Ingresso: intero 15€ / ridotto 12€ / gratuito con tessera sostenitore del Teatro Solare MARTA CUSCUNÀ LA SEMPLICITÀ INGANNATA Satira per attrice e pupazze sul lusso d'esser donne di e con Marta Cuscunà Assistente alla regia: Marco Rogante. 17-18 LUGLIO Ore 19.30, 20.15, 21.00, 21.45, 22.30 Sala del Basolato, Piazza Mino da Fiesole Ingresso: intero 10€ / ridotto 8€ / gratuito con tessera sostenitore del Teatro Solare ROBERTO ABBIATI UNA TAZZA DI MARE IN TEMPESTA di e con Roberto Abbiati musiche e registrazioni a cura di Fabio Besana max. 20 spettatori per replica INCONTRI 13-14 LUGLIO Ore 21.30 - Teatro Casa del Popolo di Caldine – via Faentina 183, 50014 Fiesole Ingresso: intero 10€ / ridotto 6€ / gratuito con tessera sostenitore del Teatro Solare Prenotazione consigliata: 3334036962 oppure [email protected] I Centri di Attività Teatrale del Teatro Solare presentano LA GRANDE TROUPE SOLAIRE DE MADAME SIPARIO in INCOMPIUTA Opera n. 3 con: Daniele Caini, Barbara Costantini, Claudia Costantini, Edoardo Groppler, Erik Haglund, Elena Martongelli, Matteo Materassi, Mila Muntoni, Tatiana Muntoni, Diego Scarselli, Gaia Vannucci, Claudio Tacchini sotto lo sguardo di Marco Di Costanzo e l'amichevole ascolto di Lucia Sargenti 15 LUGLIO Ore 18.30 - Caffè del Teatro Romano, via Portigiani 1 Fiesole Ingresso libero TEATRO DELLA CADUTA LA CADUTA: NUOVE STRADE PER GLI SPAZI TEATRALI coordina Matteo Brighenti, critico teatrale (Doppiozero, Pac, Recensito.net) 16 LUGLIO Ore 22.45 - Teatro Romano Ingresso libero MARTA CUSCUNÀ LE RESISTENZE FEMMINILI coordina Matteo Brighenti, critico teatrale (Doppiozero, Pac, Recensito.net) ALCHIMIE. Incontri teatrali d'estate fiesolana è un progetto del Teatro Solare di Fiesole Direzione artistica: Marco Di Costanzo Organizzazione: Claudia Costantini Ulteriori informazioni e prevendita su http://www.teatrosolare.it/festival-alchimie.html oppurehttp://www.estatefiesolana.it Su Facebook: https://www.facebook.com/festivalalchimie ![]() Brecht, ieri e oggi. Al Museo del Bargello la produzione del Teatro Popolare d’Arte nata da un laboratorio nel carcere di Prato Da mercoledì 25 a sabato 28 giugno – ore 21 – biglietti 15/12 euro Museo Nazionale del Bargello - via del Proconsolo, 4 - Firenze Compagnia Teatro Popolare d’Arte SANTA GIOVANNA DEI MACELLI di Bertolt Brecht ideato e diretto da Gianfranco Pedullà con Rosanna Gentili e Marco Natalucci e con Stefano Algerini, Massimo Altomare, Antonella Andrei, Riccardo Bono, Giovanna Braschi, Marco Cappuccini, Marco Cei, Giulia Comper, Giovanna Grassi, Giuditta Natali Elmi, Domenico Nuovo, Barbara Pichi, Raissa Ranuzzi, Viola Villani. Musiche originali dal vivo a cura di Massimo Altomare Da mercoledì 25 a sabato 28 giugno la Compagnia Teatro Popolare d’Arte presenta al Museo Nazionale del Bargello (ore 21 – biglietti 15/12 euro) la nuova produzione Santa Giovanna dei Macelli, tratta da un testo che Bertolt Brecht scrisse poco dopo la grande crisi del 1929, in un’epoca di transizione, di crisi economica, morale, sociale molto simile alla nostra. Nato da un laboratorio presso il carcere di Prato, lo spettacolo è ideato e diretto da Gianfranco Pedullà, e vede in scena Rosanna Gentili e Marco Natalucci oltre ad un nutrito cast di giovani attori, con musiche dal vivo di Massimo Altomare. Santa Giovanna dei Macelli si concentra sul rapporto fra bisogni spirituali e bisogni materiali, spesso fra loro drammaticamente in contrasto. Accanto ai due protagonisti un coro rappresenta – di volta in volta – gli operai, gli industriali, gli allevatori. Siamo a Chicago, capitale dell'industria della carne in scatola, durante la terribile crisi economica del 1929. Il magnate Pierpont Mauler cerca di salvarsi stritolando nelle sue speculazioni gli altri azionisti, le ditte concorrenti, i fabbricanti di carne, gli allevatori di bestiame, i piccoli risparmiatori. Mauler ama atteggiarsi da filantropo, ad anima tormentata da drammi di coscienza, invece è mosso solo da ragioni di guadagno. Di contro a Mauler c'è la classe operaia sulla quale ricade il peso maggiore della crisi: fabbriche che si chiudono, salari decurtati, sanguinose repressioni poliziesche degli scioperi. Terzo elemento della scena un'organizzazione religiosa, l'esercito della salvezza che va predicando l'umiltà e la preghiera per i quartieri poveri. Giovanna Dark, la più zelante tra questi missionari, tenta di convertire Mauler alla carità cristiana, quest'ultimo si serve di lei per i suoi giochi demagogici, e per ottenere dei finanziamenti. Nell'intrico della vicenda Giovanna, involontariamente, cade in un trabocchetto dei padroni e causa indirettamente la sconfitta degli operai. Morirà nel rimorso. La messa in scena utilizza le tecniche del “coro parlato”, ma anche delle azioni corali capaci di restituire il dramma attraverso musiche originali, macchine sceniche di segno costruttivista, luci con forte intento narrativo. Lo spettacolo tende a restituire al testo brechtiano una sua urgenza narrativa togliendogli l’intento didascalico. La produzione, come detto, nasce da un primo laboratorio produttivo realizzato presso il carcere di Prato e intende avere un carattere speciale nella capacità di riformare continuamente il coro intorno agli attori protagonisti e alle musiche di Massimo Altomare. L’idea è che il gruppo si rinnovi costantemente coinvolgendo giovani e meno giovani attori del territorio in cui lo spettacolo va ad essere replicato. In pratica si tratta di progettare, volta per volta, una residenza leggera in un dato territorio dove Pedullà e Altomare conducono un laboratorio sul testo e conducono alla messa in scena che costantemente così si rinnova e acquisisce relazioni nei territori dove risiede. Info e prenotazioni Tel. 055 8720058 – 347 1961898 - promozione@tparte - www.tparte.it Biglietti: 15 euro intero; 12 euro (over 65, under 26, soci Coop) Ufficio stampa Marco Mannucci, cell 347.7985172 In-Box 2014 – Sesta edizione
Tutte le novità e i prossimi appuntamenti In-Box dal Vivo: Firenze, 29 e 30 maggio Si è chiuso con ben 319 partecipanti, numero record per il progetto, il nuovo bando In-Box che, alla sua sesta edizione, presenta molte novità (qui l’elenco di tutti i partecipanti www.inboxproject.it/partecipanti.php?lang). E’ stata accolta da tutta Italia la chiamata di In-Box, con progetti arrivati da Palermo, Reggio Calabria, Catanzaro, Taranto, Ceglie Messapico, Catania, Grosseto, Arezzo, Milano, Bologna, Pisa, Pescara, Ancona, Napoli, Roma, Venezia, Ravenna, Firenze, Genova, Padova, Trento, Torino, Monza, Benevento, Putignano, Terlizzi, Cagliari, Lecce, Piacenza, Ozzano dell’Emilia, Forlì, Foligno, Agrigento, Mestre, Rimini, Gaggiano, Tuscania, Latina, Marsciano, Canegrate, Scandicci, Civitella d’Agliano, Novellara, Bergamo, Lastra a Signa, Città di Castello, Imola, Livorno, Lugnano in Teverina, Valdagno, Mestre, Andezeno, Rende, Crespellano, Tortona, Castellammare di Stabia, Segrate, Castano Primo, Reggio Emilia, Brescia, Bari, Viterbo, Foggia, Marostica, Matera, Treviso, Civitavecchia, Rieti, Vicenza, Perugia, Nuoro, Brindisi, Casalgrande, Sassari, Como, Aosta, Varese, Terni. Ortona, Lucca, Borgo S.Lorenzo, Caserta, Jesi, Salerno, Lamezia Terme, Grosseto, Poggio Mirteto, Lastra a Signa, Senigallia, Pistoia, Bisceglie. La Giuria Il 10 maggio scorso la Giuria ha concluso la prima fase di selezione individuando i 4 spettacoli finalisti. Questa la composizione della Giuria: Gianluca Balestra (Elsinor Teatro Stabile di Innovazione/Teatro Cantiere Florida), Renato /Andrea Cerri (Fuori Luogo) , Alessandro Bianchi – (Teatro Vincenzo da Massa Carrara), Massimo Betti Merlin (Concentrica/Fondazione Live Piemonte Dal Vivo), Nicola Bonazzi (ITC Teatro), Andrea Brunello (Teatro Portland), Stefano Cenci (Arti Vive Habitat), Patrizia Coletta (Fondazione Toscana Spettacolo), Mimmo Conte (Festival Città delle 100 Scale e Gommalacca Teatro), Laura Croce (Murmuris Teatro), Hilenia De Falco (Interno5/Rete Piccoli Teatri Metropolitani), Giulia Delli Santi (Teatro Pubblico Pugliese), Donatella Diamanti (La Città del Teatro), Isabella Di Cola (Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio), Massimo Ferri/Alessandra Stanghini (Rete Teatrale Aretina), Pina Izzi (Zoom Festival), Maria Macri (Officinateatro), Carlo Mangolini (OperaEstate/B.Motion), Mario Mascitelli (Teatro del Cerchio), Fabio Masi/Angela Fumarola (Armunia/Festival Inequilibrio), Roberta Nicolai (Teatri di Vetro Festival/Triangolo Scaleno Teatro), Gianfranco Pedullà (Teatro Popolare d'Arte/Teatro delle Arti), Cristina Pietrantonio (Festival Pergine Spettacolo Aperto), Maria Pietroleonardo (Teatro PIMOFF), Vania Pucci (Minimal Teatro), Bianca Maria Ragni (Circuito del Teatro Stabile dell'Umbria), Luca Ricci (Kilowatt), Giuseppe Romanetti (Teatro Comunale di Casalmaggiore/Opera Galleggiante Festival), Rodolfo Sacchettini/Silvia Bottiroli (Santarcangelo 12-13-14 – Festival Internazionale del Teatro in Piazza/Teatro degli Atti), Maurizio Sacchetto (Teatro Lanciavicchio/Teatro dei Marsi), Gilberto Santini (Associazione Marchigiana Attività Teatrali), Maurizio Sguotti (Kronoteatro), Veio Torcigliani (Teatro dell'Olivo), Fabrizio Trisciani/Francesco Perrone (Straligut Teatro/Teatro Supercinema), Nina Zanotelli/Sergio Meggiolan (La Piccionaia - I Carrara Teatro Stabile di Innovazione). I finalisti “Cantare all’Amore” della Compagnia La Ballata dei Lenna, compagnia piemontese formata da Nicola Di Chio, Paola Dimitri e Miriam Fieno, nata nel 2011 alla Accademia ‘Nico Pepe’ di Udine; “Orfeo ed Euridice” della Compagnia Eco di fondo, formata nel 2007 da Giacomo Ferraù e Giulia Viana, entrambi diplomati all’Accademia dei Filodrammatici di Milano, a cui quest’anno si è unita Stefania Monaco; “L’uomo nel diluvio” della Compagnia Amendola-Malorni. Simone Amendola, regista, sceneggiatore autore teatrale e filmaker e Valerio Malorni attore, danzatore, autore di testi e regista; “Genesiquattrouno” della Compagnia Bruno-Villano. Gaetano Bruno e Francesco Villano, entrambi siciliani, collaborano insieme con diversi attori, registi, danzatrici. Momento culminante è ora la presentazione integrale dal vivo degli spettacoli da parte delle 4 compagnie finaliste, alla presenza di Giuria e pubblico, il 29 e 30 maggio, al Teatro Cantiere Florida di Firenze e al Teatro delle Arti di Lastra a Signa (Firenze). Il programma di In-Box dal Vivo 29 maggio - Teatro Cantiere Florida (Via Pisani,111r, Firenze) ore 21.00 Genesiquattrouno - Bruno-Villano ore 22.15 Orfeo e Euridice - Eco di fondo 30 maggio - Teatro delle Arti (Viale Matteotti, 5/8, Lastra a Signa, Firenze) ore 21.00 L'uomo nel diluvio - Amendola-Malorni ore 22.15 Cantare all'Amore - La Ballata dei Lenna Le finali dal vivo sono organizzate da Straligut Teatro con quattro partner di In-Box di cui tre facenti parte del sistema delle residenze della Regione Toscana quali Teatro Cantiere Florida e Murmuris Teatro, col progetto di residenza multidisciplinare Flow, e Teatro delle Arti/Teatro Popolare d'Arte; altrettanto fondamentale nell’organizzazione delle finali è il sostegno di Fondazione Toscana Spettacolo. Ai quattro spettacoli finalisti la Giuria assegnerà complessivamente, finali comprese, 40 repliche ad un cachet fisso di 1.000 Euro cadauna. Queste saranno ripartite tra le compagnie finaliste senza quote fisse: ogni giurato sceglierà autonomamente quale spettacolo ospitare. La selezione sarà effettuata secondo diversi criteri a partire dalla qualità artistica e dalla capacità di parlare a più pubblici sino al ciclo di vita dello spettacolo, vitalità e freschezza che ne giustificano la circuitazione. In-Box Nato da un’idea di Straligut Teatro, realtà toscana attiva da molti anni nell’ambito della promozione teatrale, in residenza artistica presso il Comune di Monteroni d’Arbia (Siena), In-Box è un progetto che oltre al bando nazionale prevede altri campi di azione volti al sostegno della scena teatrale contemporanea, di artisti e compagnie emergenti. Il termine "emergente" è inteso non solo come mera questione anagrafica, ma come un alto livello artistico cui non corrisponde un’adeguata visibilità. In-Box in particolare sostiene le compagnie emergenti offrendo spazi di visibilità e confronto attraverso la circuitazione di massimo 4 spettacoli che saranno inseriti nelle programmazioni 2014-2015 dei soggetti aderenti. Un esperimento unico in Italia: una rete di teatri, festival e soggetti istituzionali che ricerca, seleziona e promuove le eccellenze teatrali emergenti. I Partner di In-Box Dislocati su tutto il territorio nazionale, sono i soggetti, di natura eterogenea e tra loro diversificata, che vanno a comporre la rete di In-Box, che si avvale del sostegno e della collaborazione di Fondazione Toscana Spettacolo e della partecipazione di AMAT (Marche), TPP (Puglia) e da quest’anno di Fondazione Live-Piemonte dal Vivo e A.T.C.L. Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio. 16 i partner storici: Armunia / Festival Inequilibrio (Castiglioncello, LI), Arti Vive Habitat (Soliera, MO), Fuori Luogo (La Spezia), ITC Teatro (San Lazzaro di Savena, BO), Kilowatt (Sansepolcro, AR), Opera Galleggiante Festival (Piadena, CR), Rete Teatrale Aretina (AR), Santarcangelo 12,13,14 Festival Internazionale del teatro in piazza / Teatro degli Atti (RN), Teatri di Vetro Festival / Triangolo Scaleno Teatro (Roma), Murmuris Teatro (FI), Teatro Comunale di Casalmaggiore (CR), Teatro del Cerchio (PR), Teatro delle Arti (Lastra a Signa, FI), Teatro dell'Olivo (Camaiore - LU), Teatro Portland (TN), Teatro Supercinema / Straligut Teatro (Monteroni d’Arbia, SI), Teatro Vincenzo da Massa Carrara (Porcari, LU). 16 i nuovi ingressi: Circuito Teatro Stabile dell'Umbria, Concentrica (Piemonte), Festival Città delle 100 Scale e Gommalacca Teatro (PZ), Elsinor Teatro Stabile di Innovazione (MI), Interno 5 / Rete Piccoli Teatri Metropolitani (NA), Kronoteatro (Albenga), La Città del Teatro (Cascina, PI), La Piccionaia – I Carrara Teatro Stabile di Innovazione (VI), Minimal Teatro (Empoli, FI), Officinateatro (CE), Operaestate / B.Motion (Bassano del Grappa, VI), Teatro Cantiere Florida (FI), Teatro PimOff (MI), Zoom Festival (Scandicci, FI), Festival Pergine Spettacolo Aperto (Pergine, Trento), Teatro Lanciavicchio/Teatro dei Marsi (Avezzano, L’Aquila). In questa edizione In-Box ha ulteriormente rafforzato e intensificato la partecipazione della Rete e dei partecipanti nelle varie fasi del progetto, grazie alla presenza attiva sui social più frequentati. In-Box è infatti su Facebook, Twitter @ReteInBox e Pinterest. Sonar Progetto "gemello" di In-Box è Sonar (www.ilsonar.it), motore di ricerca del teatro emergente, una piattaforma web completamente gratuita che mette a sistema l’archivio di In-Box, già ora composto da oltre 700 spettacoli e più di 800 compagnie, con l’obiettivo di creare uno strumento di visibilità per le compagnie e uno di ricerca per gli operatori e gli addetti ai lavori. Il primo database del teatro contemporaneo italiano con video, schede di presentazione, schede tecniche, e ogni altri dettaglio utile alla creazione di relazioni semplificate, efficaci, fertili. Un patrimonio comune di opere a disposizione della comunità, un vero archivio in progress del teatro contemporaneo italiano. Mediapartner Mediapartner di In-Box è la testata Corrierespettacolo.it che segue tutte le tappe del progetto con approfondimenti, interviste, speciali e accompagnerà le compagnie vincitrici durante la tournée. Per info Straligut Teatro, Tel. 0577-374025 - 331-3022101 (lun.-ven. ore 9.30-18.30) [email protected] - www.inboxproject.it leStaffette, ufficio stampa e promozione [email protected] Raffaella Ilari, mob. +39.333.4301603 Marialuisa Giordano, mob. +39.338.3500177 "Ho iniziato per gioco, ma ho avuto la fortuna di avere trovato dei grandi maestri e un po’ me li sono anche cercati. Ora, guardando indietro, c’è un filo conduttore che li lega tutti. Tutti mi hanno insegnato a non recitare, ma a essere vera." ![]() 1) Che emozione si prova, sapendo di aver sostenuto un ruolo così importante come la “Santa”, nel film oscar “La Grande Bellezza”? E’ tanto che faccio teatro, cinema poco, però come dicono sono sempre un pò nell’ombra (mai stata famosa, anche se sanno chi sono). Questa per me è stata una bella fortuna. La prima volta che mi hanno chiamata per fare il provino con Paolo Sorrentino, pensavo: “Figurati!!!”…, però ci sono comunque andata. Ero tranquilla e soprattutto non avevo l’ansia da prestazione che a volte mi prende. Ero contenta di conoscerlo. Il nostro incontro è stato (senza scherzi) del cuore e dell’anima. Lui aveva in mente una donna molto vecchia: una centenaria, per lui ero giovane e non sapeva se prendermi o meno, finché qualcuno gli ha suggerito l’idea del trucco. Ci siamo visti tre volte e la prova trucco, durata quasi 5 ore, è stata decisiva. Ho indossato l’abito e così ho iniziato a lavorare con lui e con l’aiuto regista al personaggio. Io sono entrata molto in sintonia e con poco, Paolo, ti fa capire cosa vuole. Mentre giravo ero molto felice, un ottimo rapporto con la troupe, mi sentivo coccolata, tranquilla e stranamente sentivo che mi veniva tutto naturale. Ogni proposta era accettata. Io sapevo cosa Paolo volesse, e dove cercare dentro di me. Mi sono ispirata a mia madre, per certi aspetti della vecchiaia. Paolo diceva: “Questa è una santa inconsapevole, dice cose così profonde, ma con la stessa leggerezza di dire – Passami il sale –“. A me questo ha fatto venire in mente un racconto di Buzzati: “I santi”. C’era un santo in particolare: San Gancillo, che era il santo inconsapevole. Ero presa dalla concentrazione e da cosa facevano gli altri. La vera emozione del personaggio, io l’ho avuta a Cannes e nella “Sala Lumiere” dove, ho visto tutto il film. Fino ad allora avevo visto solo gli spezzoni. Paolo poi, non mi aveva mai dato tutto il copione per intero. Capivo che il ruolo era importante, che faceva parte di un momento di transizione nella vita di Jep Gambardella, ma non avevo capito fino a che punto. Sono rimasta io stessa stupita, poiché quasi non mi riconoscevo. 2) In Italia “La Grande Bellezza” è stato molto criticato, anche non benevolmente. Cosa pensi in merito? Si, ho visto e letto. Il grande successo è stato in America. Riuscire a guardare dentro è difficile. Ci sono molti scorci di immagini e poche parole. Va metabolizzato. La mia stessa parte è piccolissima ma importante. Decisiva per un cambiamento. 3) Tu, ti senti come la “Santa”? No! (sorrisi). Anche se devo dire che c’è un film :“Pulce non c’è”, (uscirà nelle sale il 3 aprile 2014), girato tre anni fa, tratto dall'omonimo libro di una giovane scrittrice: Gaia Rayneri e diretto dal regista Giuseppe Bonito, ove interpreto i panni di una barbona, che in qualche maniera è portatrice di un cambiamento, di buona novella. E’ strano che faccio queste cose. Io sono buddista. Mi sono avvicinata tardi avevo già 40 anni. “Credere che la legge dell’universo è dentro di te e la vita è per te”. Detta così è facile. Tu devi sviluppare il cuore verso gli altri, perché non puoi diventare felice da solo. “Se ti preoccupi del tuo benessere, devi occuparti anche del benessere dei quattro angoli del paese” . Sicuramente l’interesse e questa forma di “cura”, probabilmente in queste due parti : la “Santa”(La Grande Bellezza), la “barbona” (Pulce non c’è), hanno messo in evidenza la mia parte spirituale. ![]() 4) Nel 2014, è uscito un altro film: “Mi chiamava Valerio” diretto da Patrizio Bonciani e Igor Biddau con la collaborazione di Ara Solis, Gruppo della Pieve e Fresnel Multimedia. Liberamente ispirato alla vita di Valeriano Falsini, il pentolaio gregario e amico di Fausto Coppi. [www.michiamavavalerio.it ] Come ti sei trovata? Beh bene! Loro sono Amici miei. Io sono la zia di Maria Pia. Vi è Roberto Caccavo (Fausto Coppi) con cui ho lavorato in “Re Lear” e mi ha diretto in “Mario”, Igor Biddau (scenografo da un bell’occhio), Riccardo Sati (Valeriano Falsini) e Sofia Bigazzi (Maria Pia). Sono ragazzi talentuosissimi. Stare con loro è come essere a casa. 5) Preferisci fare cinema o teatro? Sono due realtà diverse che richiedono due diverse concentrazioni. Fare cinema non mi mette ansia come nel teatro. E’ una cosa cui inconsciamente penso che posso rifare. Nel teatro sento quello che i francesi chiamano: il “crack”, che passa quando poi sono sul palco. 6) Tra i tanti tuoi progetti, ce ne uno in particolare che colpisce: “ Re Lear” con Gianfranco Pedullà. Come sei riuscita a catapultarti in un personaggio maschile e forte, come quello di un re? Faccio parte della sua compagnia. Beh questa è una bella domanda. Sin da quando ero giovane, ho sempre fatto personaggi maschili. Sarà per il viso androgeno, scavato. Quando Gianfranco, mi ha proposto questo ruolo, io sorrisi, perché quando avevo quarant’anni, dicevo che da vecchia avrei fatto il “Re Lear”, cosa che si è realizzata. Io sono minuta, piccina, ma quello che si è voluto fare vedere è la fragilità del potere. Ho cercato, nonostante la preoccupazione iniziale, di mettere in scena i “guazzabugli interiori". La parte della follia mi è venuta bene e per il resto sono stata aiutata anche da Marco Natalucci (il buffone) e da tutti gli attori, con cui mi sono divertita. 7) La tua esperienza nelle carceri? Bellissima, soprattutto nel carcere di Arezzo (ora chiuso). Lì c’era una compagnia (non fissa), facevamo un laboratorio, portando avanti una certa idea. Gianfranco Pedullà, è molto bravo nel dirigere. Queste persone, hanno una grande energia compressa, non utilizzata. Chi faceva il laboratorio teatrale, aveva già una predisposizione. Riuscivano a essere così veri, “più di un attore”, da portare sulla scena tutta la loro storia. Mi ricordo di un ragazzo cileno di 30 anni, di una bravura a capacità incredibile. Uno dei personaggi più belli che ho fatto in carcere oltre a “Woyezeck” è stato “Calibano” nella “Tempesta” di Shakespere ma tradotto in napoletano del ‘600-700 con un testo di Eduardo de Filippo. L’umanità di questa gente spacca il cuore e esce l’arte. ![]() 8) E con i laboratori per ragazzi? Con loro ho avuto poca esperienza. Non quanto in carcere. Ho lavorato con le medie di Arezzo. E’ difficile, con loro. Mi ricordo di una seconda media. Dovevamo mettere in scena la “La Gabbianella e il gatto che le insegnò a volare” di Sepulveda. Ragazzi che durante il laboratorio si scatenavano. Io urlavo, fino a dire basta e me ne andai. Poi tornai, e mostrai come adulto le mie "impotenze", trattandoli allo stesso pari, dicendo le difficoltà di lavorare con loro. Questo mio "sfogo", li ha poi portati a fare uno spettacolo bellissimo, e a superare anche inconvenienti tecnici, da veri professionisti. Sono entrati in scena alla perfezione. Anche il timido della classe, che interpretava il gatto, si è esibito alla grande. 9) A aprile 2014 porterai a Lastra a Signa (FI) uno spettacolo: “La partita di Mimì”, un quasi monologo, scritto per te dalla drammaturga palermitana Lina Prota. Ci puoi anticipare qualcosa? Lina Prosa, l’ho conosciuta lavorando al progetto Satirycon 2000 di Massimo Verdastro. Massimo ha avuto un’idea geniale, ha dato vari pezzi a drammaturghi contemporanei, affinchè riscrivessero il Satyricon. Ne abbiamo messi in scena 5. L’ultimo di questi , il “Naufragio”, è stato proprio scritto da Lina. Questa drammaturga sta avendo un grande successo ed è ha anche diretto una trilogia “Lampedusa Beach” per la Comédie-Française. Io mi sono “innamorata” di questa donna e della sua scrittura. Quando eravamo al “Piccolo”al Milano io le dissi, “Quanto mi piacerebbe che scrivessi qualcosa per me … e aggiunsi: “uhm, e scusami come faccio a pagarti?”- lei rispose: “Ah, non ti preoccupare, a noi scrittori, ci pagano poco”. “Anche a noi attori” – aggiunsi io. Io pensavo fosse finita lì. Poi mi chiama e mi dice: “Non mi dici cosa vuoi?”. A gennaio del 2013, mi è arrivata per mail “La partita di Mimi”. L’ho letta e l’ho trovata bellissima. Sarà presentata dal 9 al 13 aprile 2014 a Lastra a Signa, ci sarà una rassegna di teatro di nuova drammaturgia, diretta da Alessandro Cevenini e con me ci sarà una danzatrice (maestra del movimento) Sabina Cesaroni (Zayira). C’è anche la storia dell’Italia del ‘900 in “flash”, da Moro, Brigate Rosse, Pasolini. 10) Tu hai iniziato a 29 anni a recitare. Sono 40 anni che reciti. Quale è il ruolo più difficile che hai rappresentato, quello che hai sentito più tuo e quello più lontano da te? Lo sai che è difficile risponderti??! Difficile è stato “Aspettando Godot”. Facevo Lucky, non capivo bene cosa dovevo fare. Ne ho amato più di uno: sicuramente “Calibano”, in carcere e in napoletano (lingua che mi insegnato Bartolo Incoronato, lavorando insieme). Poi tanti anni fa, insieme a Marisa Fabbri e Franco Piacentini, ho imparato tanto. Nelle “Baccanti” con traduzione di Sanguineti, io facevo due personaggi: “Tiresia” e “Cadmo”. Questo è stato un bellissimo lavoro. Il teatro greco insegna moltissimo. 11) Hai mai pensato di scrivere un libro? Non so scrivere io. Non ci ho mai pensato. 12) Hai mai pensato di fare la registra? Per quello ho una capacità. Sono una brava regista d’attore, una “coach”. Non perché mi vanti, ma perché l’ho fatto. 13) Per fare l’attore/trice cosa consiglieresti? A un attore/trice giovane direi di non perdere tempo. Di fare una scuola, ma non di basarsi solo su questa. Di fare esperienze. Io non ce l’ho una scuola, ho iniziato per gioco, ma ho avuto la fortuna di avere trovato dei grandi maestri e un po’ me li sono anche cercati. Ora, guardando indietro, c’è un filo conduttore che li lega tutti. Tutti mi hanno insegnato a non recitare, ma a essere vera. C’è bisogno di inventarsi, di creare. Sicuramente ci vuole forza, tanta determinazione, senza bisogno di scappare dall’Italia. Dulcinea Annamaria Pecoraro ![]() Andrà in scena mercoledi 22 & venerdi 24 gennaio 2014 alle ore 21,15 al Teatro A. Boito di Greve in Chianti (info 055 853889) lo spettacolo teatrale “Il Libro Nero”. Presentato da “Il laboratorio stabile di teatro della Memoria per attori NON professionisti” e organizzato della Società' di Mutuo Soccorso di Greve in Chianti condotto da Viviana Ferruzzi che si è occupata, inoltre, della stesura del testo e della regia. Questo è da considerarsi il seguito di un altro spettacolo teatrale: Forconi di Pace replicato più volte tra il 2010 e il 2011 e parte dei progetti di diffusione della memoria storica del territorio promossi dalla stessa Società. Lo sfondo è la Prima Guerra mondiale, la Grande Guerra; protagoniste sono le donne di Lamole che il 1° Maggio 1917 marciarono verso la piazza di Greve per protestare contro quella guerra. Questo secondo testo si è ispirato a scritti per e dal fronte, dipinti, immagini, documenti e foto dell’epoca; ma la trama, la tessitura, la drammaturgia dello spettacolo è soprattutto basata sulla Baccheide, poema in ottava rima scritto, in carcere, da Galileo Gagli. Quel Galileo di Lamole, quel signore singolare, socialista - un po’ troppo rosso! – con spirito umanitario, e poeta, soprattutto poeta. Lo stesso Galileo che fu l’unico condannato da quella Giustizia per aver infranto quelle Leggi a quindici giorni di carcere; per avere appoggiato la protesta, colpevole di essere un disfattista, e il principale sobillatore della protesta a favore della pace. Un controsenso se si pensa che un altro che aveva sollevato le donne alla rivolta - secondo lo stesso Galileo Gagli, il prete di Lamole, don Brunetto chiamato don Cirillo, non fu condannato, perché? Perché uomo di Chiesa? Ma la Chiesa, nella figura dello stesso pontefice, aveva assunto una posizione assolutamente contraria alla guerra: “Un’inutile strage”, l’aveva definita Benedetto XV nell’enciclica del 1° agosto 1917 – e che poteva fare un prete di Lamole, se non incitare le donne contro la Guerra? Persino il papa stava gridando la pace … Questo spettacolo racconta cosa accadde alle donne di Lamole dopo la manifestazione contro la Grande Guerra in Piazza Matteotti. Noi, durante due anni di laboratorio ci siamo chiesti: Chi ha preso la ragione e chi il torto? Le sentenze? Le pene? E la colpa? Il problema sta nella Giustizia troppo corrotta? O in quelle Leggi Ingiuste che possono essere violate? Se la Legge ci imponesse la Guerra, sarebbe un diritto o un dovere protestare a favore della Pace? Noi, a modo nostro, abbiamo tratto le conclusioni, il pubblico trarrà le proprie, se vorrà. Lo spettacolo darà l’avvio alla Rassegna teatrale Sipario! che il Comune di Greve organizza da gennaio a aprile 2014 c/o il teatro A. Boito di Greve in Chianti, con la collaborazione di enti e realtà culturali del territorio. Un cielo, una terra, una camerata del campo di concentramento di Dachau, umane inettitudini e voglia di sopravvivere e di cercare la “cura”, tale da innamorarsi e trovare nell’Amore la via.... ![]() Il teatro è un’arte, o una prospettiva da cui poter guardare l’orizzonte da protagonisti, cercando di vivere al meglio e al massimo ogni singolo attimo. Tanta suspance, risate, brividi che hanno percorso la numerosa e attenta platea del Teatro Excelsior di Reggello(FI). “La fine del mondo” messa in scena dalla Compagnia dell’Orsa, che abilmente e amabilmente, si è intercalata nella parte, diventando cordone tra cielo e terra, memoria tra passato e presente. Un’attuale e pungente satira, caratterizzata da note di ironico cabaret, seguendo le linee guida del copione di Jura Soyfer (scrittore ebreo, morto a soli 26 anni), sposando e catturando quell’idea di libertà, attraversando con la magia, quello che può diventare salvezza, anche nei peggiori momenti. Azione umana, coralità di sensi e stupore che aleggia sul volto di chi si è intercalato nella parte, trasudando emozioni che arrivano dirette, grandi e piccini, indistintamente. Già, poiché nonostante la complessità del tema e le metafore dello spazio e del contestato “equilibrio celeste”, la semplicità con cui la Compagnia dell’Orsa, riesce a riflettere e percorrere la commedia, in tutto il suo massimo simbolismo e le atrocità e le emergenze del tempo, sono degne delle più grandi performance. Un cielo, una terra, una camerata del campo di concentramento di Dachau, umane inettitudini e voglia di sopravvivere e di cercare la “cura”, tale da innamorarsi e trovare nell’Amore, la via che può mettere in moto le varie arti, e senza indugio o esitazione, accarezzare le ferite e gli errori, tornando a scrivere una nuova pagina di vita. Dulcinea Annamaria Pecoraro |
Deliri progressivi
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