Un mix perfetto, definito da Morgan – a cui è stata affidata l'introduzione del documentario – con “strange”, nell'accezione più azzeccata di “stravagante”. Stravagante per le scelte, per i piani di inquadratura. Mai rigido in uno schema, Lynch regala fluidità in zone misteriose del suono e dell'immagine.
a cura di Violetta Serreli
Riscoprire i Duran Duran: esperimento interessante, visto sotto la luce di un ricordo di adolescenza. Capire i Duran Duran, a distanza, grazie all'occhio attento e quanto visionario di David Lynch.
Un filmato realizzato come in due piani differenti, quello del concerto e quello di immagini, quasi oniriche, frammentarie, evocative, simboliche.
Un mix perfetto, definito da Morgan – a cui è stata affidata l'introduzione del documentario – con “strange”, nell'accezione più azzeccata di “stravagante”. Stravagante per le scelte, per i piani di inquadratura. Mai rigido in uno schema, Lynch regala fluidità in zone misteriose del suono e dell'immagine.
I Duran Duran nonostante abbiano perso il ruolo di protagonisti della scena musicale internazionale non si sono mai fermati, presentando proposte sempre all'avanguardia e accontentando un pubblico visibilmente entusiasta. Sul palco alcuni colleghi a interpretare inediti e grandi successi: Kelis, Beth Ditto dei Gossip, il produttore dell'album Mark Ronson e Gerard Way dei My Chemical Romance.
Violetta Serreli