PALAZZO REALE – Milano- Particolarmente interessanti, sotto molti punti di vista, due mostre che si apriranno al Palazzo Reale di Milano nel mese di febbraio 2013.
BOB DYLAN – The New Orleans Series Forse non tutti sono a conoscenza della passione del grande cantautore americano per la pittura: una passione, a quanto è dato sapere, che risale a parecchi anni fa, ma che soltanto di recente ha trovato lo sbocco più naturale delle gallerie d’arte, come quella di Larry Gagosian a New York. La mostra The New Orleans Series è un’occasione irripetibile in tutta Europa per scoprire ed apprezzare i dipinti di questo straordinario artista, vera e propria icona culturale per intere generazioni. La New Orleans rappresentata da Dylan nei 22 quadri in esposizione non è quella sconvolta e ridisegnata dell’alluvione, ma quella elegante degli anni ’40 e ’50. La mostra resterà aperta sino al prossimo 10 marzo 2013. Info www.comune.milano.it/palazzoreale AMEDEO MODIGLIANI E GLI ARTISTI DI MONTPARNASSE - La Collezione Jonas Netter Sono ben 122 le opere presentate in questa mostra che si annuncia sin d’ora di sicuro fascino e che, siamo certi, attirerà il pubblico delle grandi occasioni. Modigliani, pittore e scultore dall’animo irrequieto, noto anche ai profani per i colli sottili ed allungati dei soggetti che ritraeva, nasce a Livorno nel 1884. Sentendosi soffocare dalla vita di provincia, si trasferisce a Parigi, frequentando la Montparnasse degli inizi ‘900, fucina culturale che comprendeva altri artisti come Chagall, Miller, Hemingway. Visse una vita intensa, ma brevissima, considerato che morì per tisi a soli 36 anni. Rappresentò l’artista geniale, refrattario alle regole, orgoglioso al limite dell’arroganza, e un po’ “rock”. Tra i suoi dipinti esposti nella mostra meritano menzione “Elvire au col blanc”, “Fillette en robe jaun”e e “Portrait de Zborowski” Info http://www.mostramodigliani.it/ Eugenio Nascimbeni
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Venerdì primo febbraio – ore 21 – biglietti 14/12/10 euro Teatro delle Arti - via G. Matteotti 5/8 - Lastra a Signa (Firenze) Fondazione Sipario Toscana - Fac.Totum Art KATIA BENI e ANNA MEACCI TICKET E TAC Divagazioni in pillole semiserie su Salute e Benessere Testi di Alessandro Bini, Bruno Magrini, Katia Beni, Anna Meacci, Donatella Diamanti Regia Carmen Femiano ore 20 Cenainteatro a cura di Marilena Fanfani Si può ridere della salute precaria e della malattia. In “Ticket e Tac” – in scena venerdì primo febbraio al Teatro delle Arti di Lastra a Signa, biglietti in rapido esaurimento, 10/12/14 euro - Katia Beni e Anna Meacci divagano tra camici d’infermieri, stetoscopi da primari, pillole e flebo, corsie d’ospedale, ricette e medicazioni, farmaci e flaconi. Ci fanno sorridere delle nostre paure, delle psicosi e dei timori riguardanti il nostro benessere. Perché, in fondo, siamo tutti un po’ ipocondriaci. Curiosità, statistiche, spunti critici, ma anche da testimonianze più intime: senza mai dimenticare che la cura e il rispetto della sofferenza sono diritti dell’umanità. Un reading-show interpretato con il talento e la comicità di cui le due artiste sono dotate: capace di coinvolgere lo spettatore attraverso storie in cui ciascuno potrà riconoscere la propria esperienza o quelle delle persone a lui vicine. Puro divertimento, raffinata ironia, ma anche emozione e commossa solidarietà, sono gli stati d’animo che restano nel cuore di chi alla fine applaude con entusiasmo. Partendo dall’esilarante libretto “Good Bye Kareggi”, degli autori Alessandro Bini e Bruno Magrini, che raccoglieva le richieste più stravaganti arrivate al centralino dell’ospedale fiorentino (“Pronto, sono i’ figliolo di mi babbo”, oppure “Pronto, mi passa la Sala Parto delle donne”, o ancora “Che numero bisogna fare per chiamare il 118?”, infine “Lei è un dottore o una persona normale?”) fino a toccare corde personali e autobiografiche, le due ex componenti de Le galline ci raccontano che “una delle doti più importanti per chi soffre, è non perdere la capacità di ridere”. Perché ridere è contagioso. Una risata ci salverà. Per chi lo desidera, prima dello spettacolo (ore 20) Cenainteatro a cura di Marilena Fanfani, buffet e bevuta a 6 euro. www.tparte.it Biglietti: 14 euro intero; 12 euro (over 65, soci Coop, soci Cral, clienti BCC Signa); 10 euro under 21 – orari biglietteria: martedì 11-13 | mercoledì 17-20 | sabato 17-20 | domenica 17-20 Info Teatro delle Arti, viale Matteotti 5/8 - Lastra a Signa tel. e fax 055 8720058 [email protected] - www.tparte.it Ufficio stampa: Marco Mannucci, [email protected] - cell 3477985172 Al Teatro Puccini di Firenze anteprima nazionale del nuovo spettacolo-concerto di Giorgio Faletti1/25/2013 GIORGIO FALETTI DA QUANDO A ORA IN SCENA Martedì 19 febbraio 2013 - ore 21 Teatro Puccini - via delle Cascine, 41 – Firenze Biglietti numerati: primo settore platea 32 euro; secondo settore plaeta e galleria 24,50 euro; Riduzione di 6 euro per i possessori di carta SuperFlash Banca CR Firenze Prevendite: Box Office www.boxol.it - tel 055 210804 Info tel 055.667566 - 055.362067 - www.bitconcerti.it Parte martedì 19 febbraio con una serata anteprima al Teatro Puccini di Firenze – ore 21, biglietti 32/24,50 euro, prevendite Box Office tel 055 210804 www.boxol.it - il tour “Da quando a ora in scena” dello scrittore, autore e attore Giorgio Faletti. Diretto da Massimo Cotto, lo spettacolo è tratto dal recente libro “Da quando a ora” pubblicato da Einaudi. Un romanzo autobiografico, in cui Faletti torna al vecchio amore, la musica, con due cd musicali incisi per la prima volta: in "Quando" interpreta alcuni suoi brani già portati al successi da altri artisti. In "Ora" propone dodici canzoni inedite. E dal romanzo nasce uno spettacolo dove musica e testo si uniscono in un formidabile connubio, grazie anche alla presenza di una super-band composta da Lucio Fabbri alla chitarra e al violino, Paolo Jannacci al pianoforte e alla fisarmonica, Roberto Gualdi alla batteria e alle percussioni, Lorenzo Feliciati al contrabbasso e dall’ensemble d’archi GnuQuartet. “Ho scritto un libro come si scrive una canzone – spiega Giorgio Faletti - o forse ho scritto delle canzoni come si scrive un libro, affidandomi all’emozione e alla memoria. Il risultato, qualunque sia la prospettiva, è che all’interno ci sono parole e musica che costituiscono una parte della mia vita, un discorso iniziato tanti anni fa e mi auguro non ancora concluso. Ci sono i suoni della mia infanzia, l’energia ignorante della mia adolescenza, le riflessioni armoniche della maturità. Ci sono le storie che ho sentito raccontare e quelle che mi sono inventato, credendo nello stesso modo alle une e alle altre. C’è il mio passato, l’unico posto dove mi è concesso andare a scavare per cercare di capire quale e quanto sarà il futuro. E una delle prime cose di cui mi sono reso conto è che l’idea di non salire mai più su un palcoscenico a rappresentare qualcosa mi toglieva l’allegria. Così quel libro e quelle canzoni sono diventati uno spettacolo, una piacevole avventura da dividere con gli amici musicisti e condividere con il pubblico, che mi piace considerare amico nello stesso modo. Portandomi dentro una piccola convinzione personale. Se in questo tempo e in questo paese è difficile vivere di musica, è tuttavia impossibile viverne senza”. --------------------------- . --------------------------- GIORGIO FALETTI - Nato ad Asti il 25 novembre 1950. Oltre ad essere un attore che ha lasciato una forte impronta personale nel panorama della comicità grazie a una serie di personaggi che sono stati la punta di diamante in alcune fortunate serie televisive ormai di culto come Drive In ed Emilio, non ha mai smesso di dare prova della sua capacità di spaziare da un campo artistico all’altro. L’impegno in una delle sue grandi passioni, la musica, lo ha portato dapprima a pubblicare in proprio alcuni album di successo, culminato con il secondo posto al Festival di Sanremo del 1994 con la canzone Signor Tenente, che gli è valsa anche il Premio della Critica. Sono nate in seguito le collaborazioni con alcuni grandi artisti della musica leggera italiana: ha scritto canzoni per Mina, Milva, Gigliola Cinquetti e i versi di due album di Angelo Branduardi, “Camminando Camminando” e “Il dito e la luna”. Come attore ha partecipato nel tempo ai film Notte prima degli esami di Fausto Brizzi, Cemento armato di Marco Martani, Baaria di Giuseppe Tornatore e alla fiction Il sorteggio di Giacomo Campiotti. Ha ottenuto due nomination al David di Donatello come migliore attore non protagonista. Nel 2002 l’esordio in campo letterario con il romanzo thriller Io uccido che balza immediatamente al vertice delle classifiche italiane e che si conferma, con 4.500.000 copie vendute, oltre che un best-seller, anche un long-seller e che diventa il secondo romanzo più venduto della letteratura italiana. Nel 2004 il successo è bissato dalla seconda fatica, Niente di vero tranne gli occhi e successivamente da Fuori da un evidente destino , Io sono Dio, Appunti di un venditore di donne e Tre atti e due tempi. Da quando a ora, pubblicato nel novembre del 2012 è un tratto di vita raccontata come un romanzo in un libro che ha come colonna sonora due CD. Quando, nel quale sono contenuti brani scritti per altri artisti e proposti per la prima volta in una personale interpretazione e Ora, che comprende dodici brani inediti Giorgio Faletti è tradotto in 25 lingue e in 40 paesi. Nel novembre del 2005 gli è stato conferito dal Presidente della Repubblica il Premio De Sica per la Letteratura. www.bitconcerti.it Info spettacolo: tel 055.667566 - 055.362067 - www.bitconcerti.it Biglietti numerati: primo settore platea 32 euro; secondo settore plaeta e galleria 24,50 euro Riduzione di 6 euro per i possessori di carta SuperFlash Banca CR Firenze Prevendite: Box Office www.boxol.it - tel 055 210804 Marco Mannucci Ufficio stampa: [email protected] cell 3477985172 (*) Img presa dalla rete E' morto all'età di 76 anni, Riccardo Garrone. Personaggio di spicco della Genova imprenditoriale, in quanto da sempre, presidente della azienda di famiglia la multinazionale petrolifera ERG e negli ultimi venti anni, presidente della squadra di calcio genovese della Sampdoria. Garrone, era malato già da tempo, infatti, aveva diradato fino a sparire completamente, le ospitate in tv, quando si parlava della sua amata Sampdoria. Aveva assunto giovanissimo la presidenza dell'azienda di famiglia, in quanto il padre, morì giovanissimo durante un incidente di caccia. Sotto il suo comando, la piccola azienda, è diventata quella che oggi conosciamo come uno dei più grossi gruppi petroliferi mondiali. Parlando di calcio, assunse la guida della Samp, quando era retrocessa, riportandola direttamente ai fasti della Champions League, portando a Genova, campioni come Pazzini e Cassano, tra l'altro col fantasista di Bari vecchia, ebbe un grande litigio, che Garrone paragonò come alla rottura con un figlio. Oggi la morte improvvisa. Le più sentite condoglianze alla famiglia Garrone da parte dello staff di Deliri Progressivi. Roberto Bruno (*) Img presa dalla rete Paura durante le registrazioni dell'ultima puntata di Zelig. il comico Bruno Arena, che assieme all'amico fidato Max Cavallari forma il famosissimo duo dei Fichi D'India, è stato colpito da un aneurisma proprio al termine delle prove del loro numero. L'artista è stato prontamente ricoverato ed operato all' Ospedale San Raffaele di Milano, ed è tuttora ricoverato in prognosi riservata. Gli stessi collaboratori di Zelig tramite fanpage.it. raccontano: «Bruno è stato portato al pronto soccorso dall’autolettiga in servizio presso il tendone. Quando l’équipe medica ha avuto certezza che si era verificato un aneurisma, il nostro amico è stato sottoposto immediatamente a intervento chirurgico per ridurre i danni subiti. L’intervento, ci assicurano, è tecnicamente riuscito. Ora Bruno Arena è sotto osservazione e il suo stato di salute sarà monitorato dai medici per qualche giorno, nella speranza che l’attività cerebrale non abbia subito danni di rilievo». Insieme al suo amico e collega storico nel duo dei Fichi d'India Max Cavallari l'intero cast di Zelig si aspetta di vederlo tornare al più presto in scena. Roberto Bruno Lo staff di Deliri Progressivi manda un immenso In bocca al lupo al grande comico, amato da grandi e piccoli , augurando di rivederlo sul palco il prima possibile. Staff di Deliri Progressivi ..Musica Oltre le Parole... www.deliriprogressivi.com www.facebook.com/DeliriProgressivi Domenica 27 gennaio_alle ore 17.00 e alle ore 21.00 Giorno della Memoria Performance itinerante IL ROGO DEI LIBRI a cura del Laboratorio teatrale dei Chille de la balanza Ingresso libero. Prenotazione obbligatoria In scena: Carlo Aloisi, Emiliano Anichini, Eva Baldassarri, Matilde Bartolini, Eva Benedetti, Noemi Besztercei, Marco Bianchini, Monica Fabbri, Damiano Galeotti, Paola Malacarne, Elisabetta Mari, Carlo Meini, Irene Montagnani, Costanza Nannoni, Paola Orlando, Elisabetta Parenti, Matteo Pecorini, Bianca Porciatti e Serena Zampini. La performance accosta il rogo dei libri avvenuto a Berlino il 10 maggio 1933 con quello della biblioteca di Don Chisciotte. Nell’evento saranno proiettate rare immagini filmate d’epoca con il farneticante discorso di Goebbels alla gioventù hitleriana (“Il futuro uomo tedesco non sarà un uomo di libri, ma piuttosto un uomo di carattere ed è in tale prospettiva e con tale scopo che vogliamo educarvi. Vogliamo educare i giovani a ripudiare la paura della morte, e pertanto fate bene, in quest’ora solenne, a gettare nelle fiamme la spazzatura intellettuale del passato. È un’impresa forte, grande e simbolica”), ma non mancheranno coinvolgenti azioni ed accostamenti con l’attualità. I giovani attori del laboratorio ripercorreranno alcuni momenti del Don Chisciotte, ideale collegamento con la “necessità” del libro, tra cui il viaggio a Barcelona e la visita ad una tipografia da parte del Cavaliere dalla trista figura. Su www.chille.it il calendario dei prossimi appuntamenti. INFO E PRENOTAZIONI: tel. 055-6236195 o [email protected]. Mi trovavo a Torino il 26 Febbraio 1965, nello stabilimento discografico della FONIT-CETRA per lo stampaggio della canzone vincitrice del Festival di Acerra (“Il Pulcinella d’Oro”) di quell’anno presentato dal collega e amico Enzo Tortora e vinto dalla voce nuova del cantante partenopeo GINO MONTESI proprio con una canzone da me scritta (musica e parole) “AMMORE FURASTIERO” quando ebbi la graditissima sorpresa di trovarmi faccia a faccia col più caratteristico e simpatico comico che l’Italia abbia mai avuto: il grande TOTO’ che si trovava colà per incidere la sua famosa “’A LIVELLA”. Siccome già da allora avevo fatto una versione in italiano della stessa ma così soltanto per farla ascoltare nel corso di alcune mie presentazioni nelle piazze del Nord, mi avvicinai al Principe e Gli dissi cosa ne pensasse qualora io la incidessi in lingua anziché in vernacolo. Mi disse: “Come narratore può andare e anche quella voce che vuoi camuffarti da marchese austro-ungarico non mi dispiace ma “‘o scupatore” è napulitano e napulitano addà resta!” Al che io dissi che se avessi fatto io anche la parte dello spazzino sarei stato un grande artista perché il napoletano mio era storpiato e otto anni di permanenza a Napoli non erano stati sufficienti a farmelo imparare in maniera eccellente. Lui, molto magnanimamente mi disse: “Beh, allora se ti vuoi togliere ‘sto sfizio la parte napoletana la farò io! Ed io, Principe, le faccio un regalo: “Ho sentito che lei ha inciso l’intero disco senza sottofondo mentre, nella mia versione, avendo qui il mio pianista farò eseguire in sordina una canzone che ormai il mondo conosce: “Malafemmena”. Vai Maestro! Associando il ricordo dell’incisione della “’A LIVELLA” a quella di “AMMORE ANNASCUSO” ho potuto risalire alla data precisa dell’incontro con Totò che, in caso contrario, non mi sarei mai e poi mai potuto ricordare a distanza di 42 (diconsi quarantadue) anni. Guardando il retro del disco, riscopro un’altra mia canzone che avevo completamente dimenticato e che, manco a farlo apposta, la parte letteraria era stata scritta da un caro amico di San Felice a Cancello, Gigino Martinisi: “LUNTANO ‘A ‘NA FEMMENA ‘NGRATA”, mai più prevedendo che questa canzone dedicata alla sua donna di allora, dopo 42 anni, potesse essere tranquillamente dedicata alla donna che il 3 Dicembre 2006 ha abbandonato, senza alcun giustificato motivo, me e la sua adorata cagnetta Bijou che per 10 anni aveva cresciuto con amore! Tornando alla produzione dei dischi “GILBERT RECORD” (Stampaggio FONIT-CETRA) per la cronaca dirò che il disco di quell’occasione era il Quinto da me prodotto. Due anni dopo (1967) produssi l’undicesimo dal titolo “SOLA” e fu in quell’anno che nacque la grande amicizia fra il sottoscritto ed il noto poeta e paroliere LUCIANO SOMMA ma fu anche l’anno, purtroppo, della morte del più grande e simpatico comico che l’Italia abbia mai avuto: il simpatico e generoso Principe ANTONIO DE CURTIS (in arte: TOTO’). Gilbert Paraschiva www.gilbertparaschiva.com Ascolta e scarica il ricordo dell’incisione della “’A LIVELLA”
Neanche Brignano stesso si aspettava un così grande successo fiorentino. L'artista romano è tornato nel capoluogo toscano con una revisione del precedente spettacolo modificandone un poco i contenuti ed il titolo aggiungendo la figura della madre oltre a quella del padre. Ennesimo sold out di questo "TUTTO SUO PADRE... ED UN PO' ANCHE SUA MADRE", che come già dal titolo si può intuire, è dedicato al genitore dello show man, scomparso nell'agosto 2010 ed un pochino anche a sua madre.... Lo spettacolo è incentrato sui fatti quotidiani della vita, sull'amore, l'amicizia, argomenti che il comico romano, con la sua ilarità, riesce a far arrivare direttamente al cuore del suo pubblico, attraverso riflessioni a volte molto profonde e dure e soprattutto, che non ti aspetteresti mai da uno spettacolo comico. Tra l'altro ed ad onor di merito dell'artista, va riconosciuto che gli spettacoli di Brignano, non si possono definire certo scontati, da segnalare anche la durata di questi (tre ore abbondanti). Enrico Brignano è in questo momento, forse veramente uno dei grandi eredi di quel grande teatro romano degli anni settanta, molto vicino ad un Enrico Montesano dei tempi migliori, attualmente uno degli artisti più acclamati degli ultimi anni, ed ormai definirlo solo un comico di successo lo trovo molto riduttivo, è riuscito con le sue battute di pura romanità, ad ipnotizzare il pubblico fiorentino, divertito ed a tratti senza fiato, colpa delle delle numerose risate che di seguito è stato "costretto" a fare, per via dello show, che in un crescendo arrivava decisamente all'apice, durante la spiegazione di alcuni oggetti da sexy shop, spiegazione del tutto diciamo "brignanesca" pur non scendendo mai nella volgarità . Da ricordare sicuramente la spiegazione di come il padre Nino sia arrivato al raggiungimento dell'età pensionabile e al conseguente aumento ogni volta, da parte del governo, dell'età minima. L'Enrico Brignano di oggi è molto diverso da quel'artista in erba, che esordì in tv attraverso il programma di barzellette LA SAI L'ULTIMA? Adesso è un vero artista, completo, balla, canta, ed i suoi monologhi sono veramente monologhi di vita reale dove lui attinge a piene mani per far sorridere il suo pubblico, ormai un veterano di tv, teatri cinema, ovunque va strappa simpatia ed applausi a scena aperta, la sua bravura e professionalità è stata riscontrata anche in programmi televisivi importanti come "Le Iene" dove all'inizio aveva ricevuto critiche perchè per alcuni addetto non adatto al ruolo per poi finire il cosiddetto mandato con un enorme successo. Un applauso a Enrico Brignano quindi che ha aperto gli spettacoli comici fiorentini del 2013 con un sacco di risate per il suo amato pubblico. Roberto Bruno DON QUIJOTE secondo Orson Welles Venerdì 18 gennaio ore 21.15Film montaggio curato da Jess Franco dei materiali girati da Welles (e famiglia) dal 1957 al 1972 Ingresso libero. Prenotazione consigliata Un capolavoro assoluto, recentemente reso disponibile al pubblico dal montaggio di Jess Franco, che collaborò al “sogno” di Orson Welles. Il Maestro così lo presentava nel 1972: “Come ho deciso di girare Don Chisciotte? Avevo cominciato a fare un programma per la televisione di mezz’ora, avevo il denaro giusto per farlo; ma sono caduto così perdutamente innamorato del mio soggetto che l’ho ingrandito via via e ho continuato a girarlo man mano che guadagnavo dei soldi. Si può dire che il film si è ingrandito mentre lo facevo. E’ un po’, voi lo sapete, quello che è accaduto a Cervantes, che cominciò a scrivere una novella e… finì per scrivere il Don Chisciotte. E’ un soggetto che non si può più lasciare una volta che lo si comincia. La cosa più folle è che il mio Don Chisciotte è stato girato da una troupe di sei persone. Mia moglie era sceneggiatrice, l’autista piazzava le lampade, io dirigevo, ero direttore della fotografia e operatore in seconda. E’ soltanto attraverso la camera che si può anche avere l’occhio a tutto. (…) Ora il film è quasi terminato. Non mancano che tre settimane circa, per le riprese di qualche piccola cosa.” Su www.chille.it il calendario delle prime iniziative 2013. INFO E PRENOTAZIONI: tel. 055-6236195 o [email protected]. Firenze - 16 Gennaio 2013 - "TUTTO SUO PADRE... ED UN PO' ANCHE SUA MADRE" ed Enrico Brignano bissa al Mandela Forum, accompagnato dalla forza della sua italianità e dalla passione che scorre nelle vene. Racconta così, sagacemente, la storia della sua vita, e l’amore di un figlio per i propri genitori e dei genitori, per un figlio. Risate e comicità senza fine, che coinvolgono le vicende attuali dell’amata Italia con salti “storici” primordiali, attraverso il pensiero delle religioni e dei tanti tabù, da sempre i quesiti assillanti che affliggono l’essere umano. Una storia nella storia, tra passaggi, canti, scenografiche suggestive, costumi, provocazioni, che costruiscono in pochi attimi, i frammenti esistenziali. Con semplicità, riporta fedelmente quello che ci circonda, che si ripete, o da secoli, non è ancora mai morto. Grande la simbiosi con il pubblico, e l’ironia, trasuda da tutti i pori per ben 3 ore, delineando l’esperienza di crescita di questo “uomo comune”; diventato grande, grazie a chi lo ha cresciuto, con estrema umiltà. Uno straordinario artista, che esalta la bellezza e la bruttura di questa amata/odiata Italia. La fatica/gioia di una famiglia, costruita sui valori. Brignano diventa così occhio sarcastico, calzando perfettamente la diversità, viaggiando sul filo della verità della coscienza, ad un passo dalla superficialità e un altro, dalla profondità di un sentire, che è base della nostra identità. Ma allora Enrico Brignano… chi è??? Tutto suo padre o tutto un po’ sua madre??? … Sicuramente tutto sé stesso ed un po’ di ognuno di noi. Dulcinea Annamaria Pecoraro |
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