![]() Scene da un matrimonio Daniele Pecci e Federica Di Martino al Florida per la regia di Alessandro D’Alatri - Musiche di Franco Mussida Sabato 2 marzo ore 21 e domenica 3 marzo ore 16 – biglietti 15/12 euro Teatro Cantiere Florida - via Pisana 111r – Firenze Teatro Stabile d’Abruzzo “Credi che viviamo in una totale confusione? Credi che dentro di noi si abbia paura perché non sappiamo dove aggrapparci? Non si è perso qualcosa di importante? Credo che in fondo c'è il rimpianto di non aver amato nessuno e che nessuno mi abbia amato". (Ingmar Bergman) La solitudine, le delusioni, i tradimenti, le attese e le ingiustizie di un “qualunque” rapporto di coppia. Con “Scene da un matrimonio” – al Teatro Cantiere Florida, sabato 2 marzo ore 21 e domenica 3 ore 16, biglietti 15/12 euro - Ingmar Bergman intona magistralmente la sua personale (e autobiografica) visione del mondo sentimentale. Nei panni di Marianne e Johann, i due protagonisti nati per il piccolo schermo (lo spettacolo del drammaturgo e regista svedese prese forma nel 1973 come serie ad episodi per la tv e fu successivamente trasformato in film) una coppia davvero speciale: Daniele Pecci e Federica Di Martino, intensi e sensuali, ironici ed ottusi, disperati e brillanti, interpretano un Lui ed una Lei nei quali tutto il pubblico si ritrova. In scena va il “loro” discorso amoroso. L’analisi è spietata, lucida e dialettica. I sussurri rimbalzano sulle grida, la tenerezza si avvita nella violenza, il posto delle fragole è un logorio del tempo al quale è difficile sfuggire, un fraseggio dell’animo impossibile da raggiungere. Tra inferno e paradiso a prevalere nel concertato bergmaniano era il purgatorio. Il regista Alessandro D’Alatri, che si occupa soprattutto di cinema, riprende il copione, lo dilata in dieci sequenze, lo ringiovanisce, lo nazionalizza nei nomi e nei comportamenti da “commedia all’italiana”, trasferendolo ai giorni nostri, fra cellulari e computer. La colonna sonora è di Franco Mussida, chitarrista e fondatore della Pfm. -------------------------------- . -------------------------------- Una nota di Alessandro D’Alatri L’idea di “riproporre” sulla scena un progetto come “Scene di vita coniugale” è estremamente stimolante. Lo è per una molteplicità di aspetti. Comincerei dal fatto che è un testo divenuto icona internazionale intorno alle complessità delle relazioni uomo donna, e in particolare di quelle matrimoniali. Un altro aspetto è che propone un linguaggio “cinematografico” già dal titolo del capolavoro realizzato poi da Bergman: SCENE DA UN MATRIMONIO. Viene già voglia di proseguire quell’indicazione con il linguaggio tipico della sceneggiatura da cinema tipo: int. sera, ecc… Aggiungo che è una piece assente dalle scene italiane da molto tempo. E’ un testo che invita ad una proposta nei confronti del pubblico attraverso una rilettura dei comportamenti in chiave contemporanea e contestualizzata alla nostra cultura. Molti giovani non conoscono l’opera, e forse nemmeno il film, ma sono sicuramente un target estremamente sensibile alla tematica. Parlo di giovani ma non solo. Il perno centrale dell’opera sta nel rapporto tra un uomo e una donna e lascia immaginare un’interpretazione magistrale tra due attori che si confrontino sul quotidiano della convivenza. Il fatto che i due appartengano ad una fascia d’età in bilico tra la gioventù e la piena maturità rende l’allestimento ancor più interessante. Daniele Pecci e Federica Di Martino sono un cast perfetto. Per quanto riguarda l’impianto scenico prevedo uno sfruttamento dello spazio in termini di rigore e semplicità. Non una scenografia sontuosa e “materica” quindi, ma un allestimento sobrio che miri più alla suggestione che alla rappresentazione, dove le idee di illuminazione saranno preponderanti ed esaltanti in relazione agli stati emotivi che progressivamente si consumano. La musica avrà un ruolo suggestivo, non come semplice commento, ma soprattutto come “collante” tra le aperture e le chiusure dei vari quadri. Un progetto da costruire ad hoc. Tremano le gambe al solo pensiero di “mettere le mani” su un testo così importante. Punto ad un testo che contempli un “passo a due”. E questo già sarebbe un percorso “differente” dal testo originale. Però non vorrei perdermi gli effetti e le suggestioni che il mondo esterno produce su quella coppia. In questo caso poi, vista la disponibilità dei due talenti, si rifletterà su comportamenti e routine di una coppia più giovane dell’originale. L’altro elemento di novità d’approccio, sarà quello di contestualizzare la storia nell’Italia contemporanea. Una delle cose che più mi ha colpito nella rilettura del testo è il fatto che la protagonista femminile si occupa di separazioni (lavora presso uno studio legale). Questo è un elemento molto interessante per lo sviluppo delle testimonianze “esterne” che possono affacciarsi sul quotidiano della coppia: esattamente come proponeva Bergman. Da qui vorrei quindi modificare la professione del protagonista maschile: un professore universitario non ha più le stesse valenze di quando è stata scritta e proposta al pubblico l’opera… Cercherò un lavoro che consenta tutti gli snodi a servizio del personaggio ma con la modernità dell’oggi: che so? Uno che si occupa di ricerca nel settore delle energie alternative? Sarà comunque un lavoro che obbliga il personaggio a rapide e frequenti assenze. Diventa evidente che, nonostante i cambiamenti, i due personaggi restano in quel medesimo limbo sociale descritto da Bergman: una media borghesia, colta e progressista, che resta imprigionata nella propria ideologia “politically correct”… Questo è un altro elemento che trovo estremamente interessante. Tutto lo sforzo e l’autocontrollo, entrambe dolorosi, che i due sono costretti a mettere in campo nel cercare di essere “civili” nella crisi. Un testo dove non ci sono urla e grida tipiche di quel tipo di situazioni, ma dove al contrario si cerca di trovare un equilibrio davanti all’ineluttabilità del danno…In tutto questo diventa evidente l’aspetto ironico, già suggerito dal testo, ma che riportato tra i nostri comportamenti “mediterranei” si va a modellare ancor di più sui due personaggi. Su quello femminile nella paura non del tradimento in sé per sé, ma del subirlo davanti ad una “competitor” più giovane; in quello maschile sulla propria inadeguatezza a gestirlo con una nuova partner con i bisogni e i comportamenti di una generazione diversa…In mezzo a tutto questo la “presenza/assenza” delle due figlie, che come un ago di una bilancia invisibile regolano i ritmi della coppia. Bene mi sembra tutto... per il momento. Una nota di Franco Mussida Per le Musiche di “Scene da un Matrimonio”, si è scelto il suono della sola chitarra per aggiungere al vissuto degli attori ulteriori invisibili elementi emozionali per raccontare i loro sentimenti oltre la parola e il gesto. Una scelta che mi ha subito entusiasmato e che aggiunge una certa essenzialità che si accorda bene con l’archetipicità della scenografia e delle luci. Chi mi conosce bene sa che la chitarra non la vivo come uno strumento per fare esercizi di virtuosismo, ne per applicare tecniche di linguaggio che codificate grazie alle tante diverse tecniche; il country, col finger peaking, il Rock, il Soul, con i suoni distorti e le ritmiche codificate, la posizionano nell’immaginario in ben precisi luoghi o la legano a questo o a quel grande chitarrista. La chitarra per me è semplicemente un mezzo, un tramite per andare a cercare Musica. Una specie di bastone del rabdomante. Mi è sempre piaciuto infatti considerarla un piccolo pianoforte a sei corde da portare in spalla in giro con me come si porta una macchina fotografica. Un tramite prezioso che mi aiuta a comunicare immagini emozionali e sentimenti che vivo personalmente, e che vado cercando dentro e fuori di me dando a questi elementi che completano il quadro del reale, tanti diversi vestiti di suono. Biglietti Intero 15 euro, ridotto 12 euro (Riduzione valida per: Cral convenzionati, Carta Cartone, Feltrinelli Card, Tessera Arci, CDO, Soci Aci, Over 65, Under 26, Coin Card, CTS, Officine Teatr'o) Prevendite e prenotazioni Prevendite nei punti vendita Box Office e online www.boxol.it Biglietteria del teatro: da lun a ven orario 10/18 Prenotazioni: 0557135357 [email protected] Teatro Cantiere Florida Via pisana 111r – Firenze - informazioni e prenotazioni: dal lunedì al venerdì orario 09/17 tel 055-7135357 [email protected] - www.teatrocantiereflorida.it Ufficio stampa: Marco Mannucci, [email protected] cell 3477985172
0 Comments
«Ma se non andavo da nessuna parte, come ho fatto a sbagliare strada?» ![]() Prima o poi casco di Katia Beni, Donatella Diamanti e Fabio Genovesi Venerdì 1 Marzo ore 21:15. al Cinema Teatro Excelsior - Via Dante Alighieri, 7 Reggello (FI) tel. 055869190 Prezzi: Intero 15€ / Ridotto 12€ (riduzioni per under/18, over/65 ed enti convenzionati) Ma se non andavo da nessuna parte, come ho fatto a sbagliare strada? I ritmi di oggi sono infernali, viviamo una vita last minute, sempre impegnati a rincorrere qualcosa che non sappiamo nemmeno cos'è, senza la possibilità di rilassarci un attimo, organizzarci, fare progetti per il futuro. Katia Beni se n'è accorta a proprie spese. Si è preparata uno spettacolo serio e preciso, sugli usi e costumi delle donne etrusche a Populonia... ma un po' perché ha la testa piena di casini, un po' perché arriva sul palco all'ultimo minuto (lei voleva venire a teatro, ma il navigatore satellitare si era fissato di portarla al cinema), insomma Katia davanti al suo pubblico deve accantonare lo stimolante argomento archeologico per dare sfogo ai deliri e alle considerazioni personali su un mondo che impazzisce intorno e dentro di noi. Un mondo dove non succede nulla di rilevante, ma tutto viene fedelmente ripreso con foto e videocamere. Dove i TG ci insegnano a cucinare l'arrosto di lepre e poi non hanno il tempo di informarci che scoppia la guerra civile. Dove le donne in menopausa insistono a comprare confezioni maxi di assorbenti per fingere una gioventù che hanno perduto. Dove la vera guerra fredda si combatte tra vicini di casa. Dove il sesso si impara sui giornali e si fa al computer. Dove ti serve una raccomandazione anche per diventare un serial killer... In mezzo a questo caos, Katia brancola difendendosi a colpi di osservazioni spietate e appassionate allo stesso tempo, osservatrice acuta e innamorata della vita. Ed è così che, da una mancata lettura educativa sugli etruschi, nasce uno spettacolo fiammeggiante che vede Katia raccontare, dialogare col pubblico, improvvisare balletti con un ballerino fantasma. Il tutto per tentare di rispondere, in qualche modo, alla domanda che da sempre la assilla: "Ma se non andavo da nessuna parte, come ho fatto a sbagliare strada?" Orario spettacoli: ore 21,15 Prezzi: Intero 15 € / Ridotto 12 € Abbonamento "TUTTO DONNA" : TUTTI gli spettacoli a soli 29 € !! http://www.teatroexcelsior.it/ Teatro EXCELSIOR di Reggello - Via Alighieri 7 - Tel. 055 869091 Prevendite: il Martedì dalle 18:00 alle 19:30 - il Sabato dalle 10:30 alle 13:00 ![]() Venerdì 22 febbraio ore 21.15 Film (1968) DON CHISCIOTTE E SANCIO PANZA Franco Franchi e ciccio Ingrassia in un film culto di Gianni Grimaldi tratto dal romanzo di Cervantes INGRESSO LIBERO – PRENOTAZIONE CONSIGLIATA Continuano gli appuntamenti de Il Sogno matto, la stagione dei Chille largamente dedicata al Cavaliere della triste figura. Nel 1968, Gianni Grimaldi guida Franco e Ciccio in uno dei loro migliori film: Don Chisciotte e Sancio Panza, scritto proprio così… all’italiana. Il film segue senza molte divagazioni la vicenda narrata da Miguel de Cervantes nel capolavoro della letteratura spagnola. Franchi e Ingrassia sono a loro agio nei panni dei due antieroi del romanzo di Cervantes, soprattutto il secondo è perfetto nel “ruolo della sua vita”, come sostiene il figlio Giampiero: “Fisicamente mio padre era Don Chisciotte, un personaggio che amava molto. Se non avesse interpretato quel ruolo nel film di Grimaldi, avrebbe girato in proprio un film sul capolavoro di Cervantes”. In quest’occasione, l’equilibro della coppia è diverso dal solito, perché una tantum è Ciccio il protagonista – a tratti quasi drammatico – mentre Franco si ritaglia incursioni comiche di sostegno. Don Chisciotte e Sancio Panza è un film che non invecchia perché la comicità verbale e la trama letteraria (che segue con onestà) lo rendono moderno anche a distanza di anni, libero da vincoli con l’attualità. CHILLE DE LA BALANZA VIA DI SAN SALVI, 12 50135 FIRENZE TEL E FAX +39 055 6236195 [email protected] http://www.chille.it ![]() (*) img tratta dalla rete Oggi Massimo avrebbe compiuto 60anni! Un “pulcinella”- icona di un tempo che ha fatto storia, portando la sua terra, la sua natura, spesso incompresa, nella società. "Non ci resta che piangere” (1985) scriveva e dirigeva con Roberto Benigni o ridere; “Pensavo fosse amore..invece era un calesse”, come interpretava con Ettore Scola. Un uomo umile e nella sua semplicità ha gettato le basi per “ricominciare da tre” e divenire, al fianco di Maria Grazia Cucinotta, dietro la macchina da presa di Michael Radford, il "Postino" reale e tanto cantato dal romanzo di Neruda. Un film fatto con il cuore, come lui stesso voleva e con quello stesso che 12 ore dopo l’ultimo ciak, 4 giugno del 1994, si è spento, continuando a regalarci attimi che ritmano ancora nei nostri giorni. Oscar e David testimoniano la bravura di quest’uomo che tanto ha dato e che continua donare. Oggi a Torre del Greco, nella sede centrale dell’istituto Pantaleo, via della Cimaglia, la sua classe si ritroverà per festeggiare il Buon Compleanno! Auguri Massimo e vogliamo ricordarti così: Non so cosa teneva "dint'a capa", intelligente, generoso, scaltro, per lui non vale il detto che è del Papa, morto un Troisi non se ne fa un altro. Morto Troisi muore la segreta arte di quella dolce tarantella, ciò che Moravia disse del Poeta io lo ridico per un Pulcinella. La gioia di bagnarsi in quel diluvio di "jamm, o' saccio, ‘naggia, oilloc, azz!" era come parlare col Vesuvio, era come ascoltare del buon Jazz. "Non si capisce", urlavano sicuri, "questo Troisi se ne resti al Sud!" Adesso lo capiscono i canguri, gli Indiani e i miliardari di Holliwood! Con lui ho capito tutta la bellezza di Napoli, la gente, il suo destino, e non m'ha mai parlato della pizza, e non m'ha mai suonato il mandolino. O Massimino io ti tengo in serbo fra ciò che il mondo dona di più caro, ha fatto più miracoli il tuo verbo Dulcinea Annamaria Pecoraro ![]() (*) Img presa dalla rete Alla fine ha lasciato questo mondo terreno, proprio mentre oggi pomeriggio, Radio Blu trasmetteva la replica, della sonante vittoria viola di ieri sera contro l'Inter. Nel pomeriggio di oggi Mario ciuffi è morto. A Natale, colui che da tutti era soprannominato "il sommo pontefice" del tifo viola, si era gravemente ammalato ed oggi, una complicazione se l'è portato via, in tanti lo ricordano ed in tanti lo piangono, lui, che con la sua goliardia fiorentina, la sua semplicità, la sua schiettezza sincera nei giudizi, si era fatto amare dai tifosi della viola, dagli addetti stampa e per finire anche dalla società viola, da Andrea e Diego Della Valle, i patron della squadra fiorentina e non solo; in molti, dalle frequenza di Radio blu, la radio dove da anni collaborava assieme allo staff sportivo, lo hanno ricordato, Carletto Mazzone, Andrea Della Valle persino Pantaleo Corvino, l'ex direttore tecnico viola, che da mesi non si faceva più sentire, ha chiamato per ricordarlo. Era un uomo buono, umano e con le sue caratteristiche frustate, date in alcune televisioni regionali toscane, era persino finito in Rai, durante un edizione di Domenica In. Quando economicamente poteva permetterselo, aveva aiutato molti tifosi a pagarsi le trasferte, per seguire la Fiorentina e purtroppo nella sua vita la sua ingenua bontà ha fatto si che alcuni se ne siano ignobilmente approfittati. Sposato da anni con la signora Renza al suo fianco splendida moglie, amica e tifosa, Ciuffi era ormai l'uomo che battezzava i giocatori o gli allenatori col suo mettere la sciarpa al collo ai nuovi arrivati. Adesso non lo potrà più fare ma, la sua leggenda di tifoso innamorato della viola continuerà a vivere imperterrita. Vola lassù Mario, tifa ancora, il tuo ricordo non si spegnerà mai. R.I.P. Roberto Bruno Lunedì 18 febbraio – ore 11 – Accademia di Belle Arti di Firenze
Aula del Cenacolo – via Ricasoli, 66 – Firenze – ingresso gratuito StART point ACCADEMIA IN MOSTRA - ACCADEMIA IN SCENA Presentazione catalogo 2011/2012 Anteprima StART point 2013 L’Accademia di Belle Arti di Firenze torna ad aprirsi alla città. Lunedì 18 febbraio, dalle ore 11 alle 13, presso l’Aula del Cenacolo (via Ricasoli, 66 – ingresso libero) avrà luogo la presentazione del catalogo 2011/2012 di StART point, rassegna che negli ultimi 24 mesi ha coinvolto centinaia di studenti e insegnanti dell’Accademia, portando le loro opere in spazi diversi dell’arte contemporanea e non solo: oltre all’Accademia, Palazzo Medici Riccardi, la Facoltà di Architettura, il Museo Pecci di Prato, la Fondazione Lanfranco Baldi di Pelago, la Casa Masaccio di San Giovanni Valdarno e nove gallerie d’arte fiorentine. Un programma eterogeneo curato dai professori Gianni Pozzi, Susanna Ragionieri, Laura Vecere, Massimo Mattioli e Pier Luigi Tazzi, nell’ambito del progetto regionale Toscana Incontemporanea 2011 e con il contributo della Regione Toscana e il sostegno della Provincia di Firenze. Tra le tante iniziative, ricordiamo le mostre “Souk”, “Lontano da dove”, “Prima della prima”, “Fashion Paper”, “Scene da fiaba”, gli spettacoli teatrali “Il carro di Talia” e “Decameron - Il magnifico arazzo dell’umana commedia”, l’opera video “Oh2.cciddi”, oltre ad installazioni, scenografie, arti grafiche e digitali. Molte di queste opere, e la loro realizzazione, le potremo rivedere in video, lunedì 18 febbraio, grazie al lavoro di documentazione svolto dagli stessi studenti dell’Accademia. Apriranno gli interventi del Presidente dell’Accademia di Belle Arti, Luciano Modica, e del direttore Giuseppe Andreani. La presentazione del catalogo 2011/2012 rappresenta, al contempo, un punto d’arrivo e un punto di partenza. L’edizione 2013 di StArt point è infatti prossima al debutto. Con qualche conferma e molte novità. Al centro del progetto saranno sempre gli studenti dell’Accademia. In cantiere collaborazioni con Teatro della Pergola, Le Murate, gallerie private e la partecipazione alla Notte Bianca organizzata dal Comune di Firenze. Info www.accademia.firenze.it Ufficio Stampa Accademia di Belle Arti di Firenze Marco Mannucci - cell 3477985172 ![]() Giovedì 14 e venerdì 15 febbraio – ore 21 – biglietti 14/12/10 euro Teatro delle Arti - via G. Matteotti 5/8 - Lastra a Signa (Firenze) Compagnia Teatro Popolare d’Arte SANTA GIOVANNA DEI MACELLI di Bertolt Brecht ideato e diretto da Gianfranco Pedullà con Rosanna Gentili e Marco Natalucci e con Stefano Algerini, Massimo Altomare, Antonella Andrei, Riccardo Bono, Giovanna Braschi, Marco Cappuccini, Marco Cei, Giulia Comper, Giovanna Grassi, Giuditta Natali Elmi, Domenico Nuovo, Barbara Pichi, Raissa Ranuzzi, Viola Villani. Musiche originali eseguite dal vivo a cura di Massimo Altomare Giovedì 14 e venerdì 15 febbraio la Compagnia Teatro Popolare d’Arte presenta al Teatro delle Arti di Lastra a Signa la nuova produzione, Santa Giovanna dei Macelli, tratta da un testo di Bertolt Brecht del 1929 ma di grande attualità, perché ambientato in un’epoca di transizione, di crisi economica, morale e sociale. Nato da un laboratorio presso il carcere di Prato, il nuovo lavoro è ideato e diretto da Gianfranco Pedullà, e vede in scena Rosanna Gentili e Marco Natalucci oltre ad un nutrito cast di giovani attori, con musiche dal vivo di Massimo Altomare. Santa Giovanna dei Macelli si concentra sul rapporto fra bisogni spirituali e bisogni materiali, spesso fra loro drammaticamente in contrasto. Accanto ai due protagonisti un coro rappresenta – di volta in volta – gli operai, gli industriali, gli allevatori. Siamo a Chicago, capitale dell'industria della carne in scatola, durante la terribile crisi economica del 1929. Il magnate Pierpont Mauler cerca di salvarsi stritolando nelle sue speculazioni gli altri azionisti, le ditte concorrenti, i fabbricanti di carne, gli allevatori di bestiame, i piccoli risparmiatori. Mauler ama atteggiarsi da filantropo, ad anima tormentata da drammi di coscienza, invece è mosso solo da ragioni di guadagno. Di contro a Mauler c'è la classe operaia sulla quale ricade il peso maggiore della crisi: fabbriche che si chiudono, salari decurtati, sanguinose repressioni poliziesche degli scioperi. Terzo elemento della scena un'organizzazione religiosa, l'esercito della salvezza che va predicando l'umiltà e la preghiera per i quartieri poveri. Giovanna Dark, la più zelante tra questi missionari, tenta di convertire Mauler alla carità cristiana, quest'ultimo si serve di lei per i suoi giochi demagogici, e per ottenere dei finanziamenti. Nell'intrico della vicenda Giovanna, involontariamente, cade in un trabocchetto dei padroni e causa indirettamente la sconfitta degli operai. Morirà nel rimorso. La messa in scena utilizza le tecniche del “coro parlato”, ma anche delle azioni corali capaci di restituire il dramma attraverso musiche originali, macchine sceniche di segno costruttivista, luci con forte intento narrativo. Lo spettacolo tende a restituire al testo brechtiano una sua urgenza narrativa togliendogli l’intento didascalico. La produzione, come detto, nasce da un primo laboratorio produttivo realizzato nel 2011-12 presso il carcere di Prato e intende avere un carattere speciale nella capacità di riformare continuamente il coro intorno agli attori protagonisti e alle musiche di Massimo Altomare. L’idea è che periodicamente il gruppo si rinnovi costantemente coinvolgendo giovani e meno giovani attori del territorio in cui lo spettacolo va ad essere replicato. In pratica si tratta di progettare, volta per volta, una residenza leggera in un dato territorio dove Pedullà e Altomare conducono un laboratorio sul testo e conducono alla messa in scena che costantemente così si rinnova e acquisisce relazioni nei territori dove risiede. In questa prima edizione il laboratorio è stato realizzato al Teatro delle Arti di Lastra a Signa e ha coinvolto attori della città e dell’aerea fiorentina. durata: atto unico di 70’ www.tparte.it Biglietti: 14 euro intero; 12 euro (over 65, soci Coop, soci Cral, clienti BCC Signa); 10 euro under 21 – orari biglietteria: martedì 11-13 | mercoledì 17-20 | sabato 17-20 | domenica 17-20 Info Teatro delle Arti, viale Matteotti 5/8 - Lastra a Signa tel. e fax 055 8720058 [email protected] - www.tparte.it Ufficio stampa: Marco Mannucci, [email protected] - cell 3477985172 ![]() Dal 1960 agli inizi del 1970, la Rai produsse e mandò in onda alcuni grandi sceneggiati che fecero la storia della televisione e che riscossero un grande successo di pubblico e di critica. In una veloce carrellata ne citiamo alcuni tra i più significativi.
L’attore protagonista è stato il noto Ubaldo Lay, perfetto nel ruolo del detective dai modi spicci e dall’impermeabile bianco che fumava l’immancabile sigaretta. Particolarmente suggestiva la serie riguardante la figura femminile delle carte da gioco, protrattasi sino all’inizio degli anni ‘70: “La donna di cuori”, “La donna di fiori”, “La donna di picche”, “La donna di quadri”. La figura dell’ispettore divenne così familiare al pubblico italiano, ed ebbe a tal punto successo, che Ubaldo Lay prestò il suo volto per reclamizzare un noto aperitivo di quegli anni.
Le vicende di un medico di provincia mandato a lavorare in un piccolo centro minerario del Galles catturarono l’interesse di un pubblico enorme e l’attore principale, Alberto Lupo, ottenne un grande e personale successo.
L’attore principale fu Gino Cervi, straordinario interprete del commissario francese creato dalla penna di Simenon: lo stesso scrittore ebbe modo di complimentarsi con il nostro attore definendo il personaggio portato in scena quello che più si avvicinava alla sua idea di Maigret.
Ispirato dal celebre romanzo di Vamba, vide una straordinaria Rita Pavone nei panni di Giannino Stoppani, il discolo impenitente e protagonista di innumerevoli burle. Famosissima divenne la canzone “Viva la pappa col pomodoro”, lanciata proprio dalla serie televisiva.
Grande successo ebbe l’attore principale, il giovanissimo esordiente Andrea Giordana, che indossò i panni di Edmond Dantès e che fu attorniato da molti attori di estrazione teatrale, alcuni dei quali figurarono in piccoli apparizioni.
Ambientato nell’Inghilterra del XV secolo, all’epoca della “Guerra delle due rose”, ebbe un vasto seguito. Tra gli attori principali, Aldo Reggiani, Loretta Goggi, Arnoldo Foà.
È stato senza dubbio uno tra gli sceneggiati più apprezzati dalla critica e dal pubblico. Perfetta, minuziosa e fedele rappresentazione del romanzo di Manzoni, si avvalse di un cast davvero imponente con attori di prim’ordine. Tra gli altri ricordiamo i due giovani protagonisti principali, Nino Castelnuovo (Renzo) e la bellissima Paola Pitagora (Lucia) e poi Luigi Vannucchi, Massimo Girotti, Lea Massari, Tino Carraro, Franco Parenti.
Tratti dai poemi epici di Omero e Virgilio rappresentarono due grosse produzioni con attori di grande livello. Particolare attenzione fu riservata ai costumi e agli effetti speciali (il famosissimo Carlo Rambaldi ne ebbe cura ne L’Odissea).
Il professore di letteratura inglese Edward Forster, esperto di Byron, viene invitato a Roma dal pittore Tagliaferri che lo sfida a cercare una particolare piazza descritta dal poeta durante il suo soggiorno romano, un luogo che per il professore sembrerebbe non essere mai esistito. Arrivato a Roma, Forster piomba in un’avventura paranormale, tra apparizioni fantastiche e personaggi inquietanti. Il soggetto affronta per la prima volta il tema dell’esoterismo e della reincarnazione con una trama davvero misteriosa, intrigante e colma di magia. La serie ottiene uno straordinario successo di pubblico, letteralmente incollato davanti alla televisione fino all’ultima puntata per la quale, si disse all’epoca, furono girati differenti finali, forse allo scopo di evitare qualsiasi fuga di notizie. Cast di valore assoluto: tra gli altri citiamo Ugo Pagliai, Carla Gravina, Silvia Monelli, Rossella Falk, Massimo Girotti, Carlo Hintermann, Paola Tedesco. La gran parte di questi sceneggiati sono reperibili in DVD: l’appassionato può dunque soddisfare senza troppe difficoltà il suo desiderio di rivedere, nel classico formato bianco e nero, le vecchie produzioni d’un tempo. Eugenio Nascimbeni ![]() Venerdì 15 febbraio ore 21.15 Cervantes e Don Chisciotte Lezione – testimonianza di ANTONIO TABUCCHI INGRESSO LIBERO – PRENOTAZIONE CONSIGLIATA Antonio Tabucchi racconta, seduto nel suo studio e gesticolando di tanto in tanto con le mani, Miguel De Cervantes e il Don Chisciotte della Mancia. Don Chisciotte parte per le sue avventure col piede sbagliato, perché è dentro questa logica del “come se”, a lui non importa la realtà qual è, gli importa la realtà come gli fa comodo che sia, “como conviene que sea”. È fatale che ogni sua uscita sia un disastro. Dice Tabucchi: “i sogni di Don Chisciotte sono d’aria, le pale del mulino massicce”. Don Chisciotte è un fanatico, prende una botta dopo l’altra, sonore bastonature, ossa rotte, ma va avanti e non cambia mai la sua visione del mondo, perché questa sarebbe la sua vera sconfitta. Ma, aggiunge Tabucchi, la grande trovata di Cervantes è di aver inventato il cavaliere dalla triste figura un po’ comico un po’ nostalgico e di avergli messo accanto Sancho Panza, figura che serve a riequilibrare la situazione, coscienza ironica, e… CHILLE DE LA BALANZA VIA DI SAN SALVI, 12 50135 FIRENZE TEL E FAX +39 055 6236195 [email protected] http://www.chille.it PASSPERDUE, nuova versione double di PASSTEATRI, da lun 11/2 - Un solo abbonamento per 2 persone2/11/2013 ![]() PASSPERDUE Un solo abbonamento valido per 2 persone, 3 spettacoli a scelta in 20 teatri di Firenze e Prato Per il finale di stagione, l’Associazione Firenze dei Teatri e Unicoop Firenze rilanciano PassTeatri e propongono un versione “double” dell’apprezzatissimo “abbonamento trasversale”. PASSPERDUE sarà disponibile da lunedì 11 febbraio: a soli 60 euro (55 euro per i soci Coop) si potrà assistere in coppia a 3 diversi spettacoli tra i 40 in programma fino a maggio in 20 teatri di Firenze e Prato. La formula è semplice e rodata: PASSPERDUE è cedibile ma deve essere utilizzato in 3 spazi diversi. A Firenze aderiscono i Teatri Cantiere Florida, Cestello, Everest, Le Laudi, Lumière, della Pergola, Puccini, Rifredi, delle Spiagge, Teatro Verdi-Orchestra della Toscana e Teatro Verdi - Stagione Teatrale; a Bagno a Ripoli il Teatro Comunale di Antella; a Barberino di Mugello il Teatro Comunale Corsini; a Calenzano il Teatro Manzoni; a Campi Bisenzio il Teatro Dante; a Prato il Teatro Metastasio; a San Casciano Val di Pesa Teatro Niccolini; a Scandicci il Teatro Studio; a Sesto Fiorentino il Teatro della Limonaia. Per i possessori di PASSPERDUE, inoltre, una vantaggiosa offerta del Maggio Musicale Fiorentino. Ogni teatro ha selezionato tre spettacoli fra i migliori del proprio cartellone. Il programma completo è consultabile sul sito www.firenzedeiteatri.it. PASSPERDUE è disponibile da lunedì 11 febbraio presso tutti i teatri, attraverso il circuito Boxoffice, online su www.boxol.it e all'info point di Firenze dei Teatri, in via dell'Agnolo 1/m (da lunedì a venerdì, orario 14/18 - tel. 055/2344381 [email protected]). Una volta acquistato il carnet, i biglietti devono essere prenotati via telefono o presso la cassa del teatro. Continuano intanto gli spettacoli per ragazzi e famiglie di PASSTEATRI FAMILY: a soli 25 euro, 6 ingressi a teatro per tutta la famiglia! Tra le proposte, teatro di figura, marionette, clownerie, ma anche musica, danza, piccole e grandi storie da raccontare e condividere. Info tel. 055.2344381 www.firenzedeiteatri.it Associazione Firenze dei Teatri - via dell'Agnolo, 1/M - 50122 Firenze Tel 055.2344381 - [email protected] Marco Mannucci Ufficio stampa - cell 3477985172 – [email protected] |
Deliri progressivi
..... Archives
Dicembre 2024
Categories
Tutti
|