Chiara Buratti, nata in provincia di Ferrara ma astigiana di adozione, ha impostato il suo percorso artistico su più fronti. Come attrice per il piccolo e il grande schermo, ha collaborato con Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti, Giorgio Faletti, Lucio Pellegrini e Pupi Avati oltre a prendere parte alla soap opera “Un posto al sole” e a diverse pubblicità. In teatro invece ha recitato in spettacoli di Lando Buzzanca, Marco Falaguasta, Tommaso Massimo Rotella e molti altri. Dopo aver lavorato come presentatrice su Sky, da quattro anni collabora come giornalista e conduce programmi per Rai Educational (oggi Rai Cultura). Ha inoltre presentato diverse serate benefiche e festival ed è, da cinque anni, la lettrice ufficiale del Premio Cesare Pavese. 1) Attrice, giornalista, presentatrice, cantante. In quale veste ti trovi a tuo agio e cosa è per te l’arte?
Da quando ero piccola ho sentito l’esigenza di vivere l’arte, andavo agli spettacoli teatrali. Mi sento a più agio nella recitazione, perché è il mio primo amore e ha lasciato il segno. Tutto il resto è sorto da curiosità e le similitudini tra le arti, che ho trovato crescendo. L’arte è il modo più bello di comunicazione. Alla musica mi sono avvicinata da poco, ed è sicuramente il mezzo d’espressione più veloce. Mi piace e mi sento a mio agio. Una persona può ascoltare una canzone anche quando stira. In tutti miei mondi, ho trovato l’approccio al personaggio, senza giudicarlo e entrandoci dentro scavando nella sua storia. La curiosità e la voglia di comunicare solo alla base dell’arte. Una cosa che mi ha insegnato Giorgio Faletti, è stare in mezzo alla gente. "Ho bisogno di andare al mercato, di parlare con il macellaio, con tizio o caio per trasmettere qualcosa e tornare a casa con qualcosa in più" diceva. Credo che solo così scopri che la diversità degli altri, ha da sempre fatto parte di te. 2) L’ultimo giorno di sole: che messaggio vuoi dare. Mi sento portavoce del pensiero di Giorgio, nato dalla sua testa ma condiviso da sempre, come un album di figurine iniziato insieme. Mi preme tenere accesa la sua luce, perché in lui ho trovato una persona grande, un genio, vera, generosa, dedita al lavoro. Il risultato ha accresciuto me come artista e io non posso che essere grata. Può sembrare dal titolo uno spettacolo malinconico, in verità è una percezione emotiva del mondo di Giorgio, ma è scritto dando vita a tante sfaccettature del suo carattere. Non è nascosto nulla e anche dalla malinconia è nato qualcosa di nuovo. Nelle canzoni c’è un mondo scanzonato, ironico, allegro, con un messaggio di speranza e mai di disperazione. L’eternità non deve fare paura. Giorgio fa l’esempio della botte con i granelli di sabbia e alla fine il granello pescato, la possibilità di tornare sulla mano di chi lo ha pescato, sarà con l’eternità una certezza. 3) Giorgio ha scritto i testi, arrangiati da Andrea Mirò, contenuti nel disco “L’ULTIMO GIORNO DI SOLE” (uscito nei giorni scorsi). Questi brani, insieme a 7 monologhi, sono parte dello spettacolo omonimo di musica e parola che debutterà, ad un anno dalla scomparsa di Faletti, il 4 luglio al Teatro Alfieri di Asti, diretto da Fausto Brizzi e con Giulia Mazzoni al pianoforte. Non mi spaventa portare in scena questo spettacolo e avere una pianista sul palco. Ho fatto un’anteprima al teatro Piccolo di Milano con Andrea Mirò il 28 aprile, che ha curato gli arrangiamenti e con cui c'è grande alchimia. Dal vivo musica e parole, hanno creato un mondo. Giulia Mazzoni è stata scelta per la sua bravura e per la sua giovane età e i frutti si stanno vedendo anche nelle prove. Abbiamo deciso di fare un lavoro di "sottrazione" lasciando le canzoni nella loro pienezza nel disco, mentre sul palco, ci affideremo solo al pianoforte e alla forza delle parole. 4) Premio Faletti: Premio Giorgio Faletti che si terrà il 4 e il 5 luglio ad Asti. Per l’occasione verranno premiati cinque personaggi esordienti che si sono distinti negli ambiti tanto amati da Giorgio: cinema, letteratura, musica, comicità e sport. La letteratura per me è non sentirsi mai soli. Ti parlo del libro cartaceo, annusato, magari prima di addormentarsi. La gente oggi sottovaluta il fatto di poter viaggiare con la mente con la lettura. Come diceva José Saramago: “Ogni volta che hai finito un libro è come aver finito un viaggio”. Non siamo le stesse persone di come siamo partiti prima di farlo. 5) Il disco è anticipato dal brano “Confessioni di un pianoforte”, attualmente in rotazione radiofonica, una poesia intensa e profonda impreziosita da un cameo vocale di Giorgio. È una grande emozione, Giorgio avrebbe voluto concludere lo spettacolo con un bis di duetto. È un modo bellissimo di far raccontare la storia a un oggetto inanimato, che prende vita rubando la scena, diventando magicamente il personaggio principale. 6) A quale testo ti senti maggiormente legata. Nei monologhi il testo a cui sono legata è l’ultimo, è la summa della vita e della morte. Ogni difficoltà che si ha il suo superamento, ogni giorno è una vita nuova. A livello di canzoni, abbiamo lavorato tanto insieme, quella che mi rappresenta di più, avendo ancora i provini è “Nemmeno un Chilo”: Parla di una ragazza procace e di un ragazzo magrolino. Può apparire una storia buffa, ironica, descritti come due fumetti, ma con un messaggio finale di cammino uniti insieme felici, senza ascoltare troppo la gente. 7) Progetti? Date di rodaggio con lo spettacolo in estate e da ottobre in tutti i teatri in Italia. C’è poi un progetto radiofonico e dal 1 luglio comparirò a Virgin Radio: “Sex Segret”: storie d’amore delle Rock Star. Racconti legati alle parole. Dulcinea Annamaria Pecoraro
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LE BADANTI
Una commedia sociale dedicata alla vecchiaia e ai giovani alla ricerca della propria strada STASERA LA PROIEZIONE-EVENTO all’inaugurazione della Rassegna delle ARENE estive di Roma con PINO AMMENDOLA Il film “Le Badanti” diretto da Marco Pollini (Ahora! Film), già presentato in anteprima alla Mostra internazionale d'Arte Cinematografica al Lido di Venezia nel 2014 e al Marchè Du Film del Festival di Cannes 2015, questa sera inaugurerà la Rassegna delle ARENE estive di Roma (Arena del Chiostro San Pietro in Vincoli - ore 21.15), con PINO AMMENDOLA. “Le Badanti” è una commedia sociale che porta sul grande schermo il ritratto sincero di tre ragazze extracomunitarie, Lola, Irina e Carmen, arrivate in Italia in cerca di lavoro. Nel cast anche Pino Ammendola, Anna Jimskaya, Samantha Castillo, Alessandro Bressanello e la 94enne Stella Maris. La colonna sonora del film, disponibile in digital download e sulle principali piattaforme streaming, è del Maestro Franco Bignotto, e contiene, tra gli altri, brani di Federico Poggipollini e un pezzo inedito della Blues Company Verona, band di 14 elementi che compare anche nel film. “Le Badanti”, girato tra il Veneto, l’Alto Garda e la Malesia, usa le condizioni sociali del Bel Paese come sfondo significativo per le storie e i personaggi che sviluppa. Racconta le tragiche vicende di tre donne che arrivano nella provincia veronese per lavorare e inevitabilmente si scontrano e incontrano con una cultura molto diversa da quella del loro paese d’origine. Il soggetto del film “Le Badanti” è stato tra i primi selezionati al Concorso 2012 dell'osservatorio Politiche Giovanili della Regione Veneto. Successivamente è stato sviluppato da Marco Pollini con gli sceneggiatori Peppino Crea e Giovanni Dentici fino a stesura definitiva. Il film è stato presentato in anteprima alla Mostra internazionale d'Arte Cinematografica al Lido di Venezia nel 2014 e al Vinitaly di Verona arricchito con una scena inedita girata al Museo Del Vino di Illasi (VR). Il film è una coproduzione tra la veronese Ahora! Film e la società malese Sg Entertainment, è sostenuto da Regione Veneto e gode del Tax Credit Cinematografico ratificato dal Mibac, Ministero dei Beni Culturali Sinossi: Lola (Samantha Castillo), Carmen (Nadiah M.Din) e Irina (Anna Jimskaya), arrivano in Italia in cerca di un futuro migliore e dopo diversi episodi di invidie, violenze e soprusi, decidono di cambiare vita e si trasferiscono nella provincia veronese per lavorare alla Casa di Cura “Villa Bella”. Iniziano a diventare amiche tra di loro e ad instaurare un rapporto con gli anziani. Un lavoro all’apparenza duro e non appagante come quello delle badanti, per loro diventa una missione di vita. Qui le ragazze si trasformeranno e, superate le difficoltà iniziali, si dedicheranno totalmente alla casa di cura, tanto da doverla salvare dalle mani del direttore truffatore. www.ahorafilm.com www.youtube.com/user/thecaretakersfilm Ufficio Stampa: Parole & Dintorni (Valentina Marcandelli) Produzione: Ahora! Film Srl Estate Fiorentina 2015 TORNA IL CINEMA AL MANDELA FORUM Da giovedì 25 giugno a fine agosto: i grandi successi della stagione, classici restaurati e perle d’autore Inaugurazione giovedì 25 giugno Arene di Marte (piazza Enrico Berlinguer – Firenze) Cinema sotto le stelle 2015 I migliori film della stagione, grandi classici restaurati, una retrospettiva dedicata a Yasujiro Ozu e un omaggio a Xavier Dolan per l’estate 2015 delle Arene di Marte, rassegna cinematografica in programma al Mandela Forum di Firenze.
Giunta alla 23° edizione, la rassegna organizzata dall’Associazione Palasport Firenze e curata da Stefano Stefani prenderà il via giovedì 25 giugno nelle due arene situate all’esterno del Mandela Forum (l’arena grande ha una capienza di 500 posti, l’arena piccola 250), ingresso da piazza Enrico Berlinguer. In occasione della serata inaugurale l’arena grande proporrà il film che quest’anno ha trionfato agli Oscar, “Birdman” di González Iñárritu. Nell’altra sala sarà presento in prima italiana il restauro digitale di “Macbeth” di Roman Polanski, uscito sugli schermi italiani nel 1971 e da molti anni fuori dai circuiti di distribuzione. In programma nelle prossime settimane i migliori film dell’ultima stagione, mentre l’arena piccola riserverà al pubblico grandi classici restaurati e, per la prima volta in Italia, una retrospettiva del grande regista giapponese Yasujiro Ozu con cinque capolavori, dal 1953 al 1962, appositamente restaurati e sottotitolati in italiano. E ancora, in agosto, sempre in prima nazionale, quattro pellicole realizzate dal regista rivelazione Xavier Dolan, che si è fatto conoscere dal pubblico italiano grazie al suo ultimo film “Mommy”. Le proiezioni andranno avanti fino alla fine di agosto e saranno ben 130 le pellicole che passeranno sugli schermi delle due arene. L’orario d’inizio delle proiezioni - arena grande ore 21.30, arena piccola ore 22 - è sfalsato per consentire un afflusso più ordinato. In agosto gli orari verranno anticipati di 15 minuti. Il prezzo di ingresso rimane fissato in 5 euro con i ridotti convenzionati a 4 euro e la possibilità di sottoscrivere una tessera fedeltà di 5 ingressi con un biglietto omaggio. Tutte le sere dalle ore 20 sarà disponibile inoltre un punto ristoro dove cenare o gustare un aperitivo. Nell'ambito dell'Estate Fiorentina 2015 promossa dal Comune di Firenze. Programma Arene di Marte Giugno Giovedì 25 Giugno, Arena grande, ore 21:30: ''Birdman'', di Alejandro Gonzalez Inarritu, 119' Giovedì 25 Giugno, Arena Piccola, ore 22:00: ''Macbeth'', di Roman Polanski, (1971, vers.or.restaurata con sott.li Ita), 140' Venerdì 26 Giugno, Arena grande, ore 21:30: ''Mommy'', di Xavier Dolan, 140' Venerdì 26 Giugno, Arena Piccola, ore 22:00: ''Leviathan'', di Andrei Zvyagintsev, 140' Sabato 27 Giugno, Arena grande, ore 21:30: ''Youth - la giovinezza'', di Paolo Sorrentino, 118' Sabato 27 Giugno, Arena Piccola, ore 22:00: ''Eisenstein in Messico'', di Peter Greenaway, (V.M. 14 vers.or.con sott.li Ita), 105' Domenica 28 Giugno, Arena grande, ore 21:30: ''Interstellar'', di Christopher Nolan, 169' Domenica 28 Giugno, Arena Piccola, ore 22:00: ''Il giovane favoloso'', di Mario Martone, 137' Lunedì 29 Giugno, Arena grande, ore 21:30: ''Whiplash'', di Damien Chazelle, 107' Lunedì 29 Giugno, Arena Piccola, ore 22:00: ''Viaggio a Tokyo'', di Yasujiro Ozu (1953, vers.or.restaurata con sott.li Ita), 136' Martedì 30 Giugno, Arena grande, ore 21:30: ''Turner'', di Mike Leigh, 149' Martedì 30 Giugno, Arena Piccola, ore 22:00: ''Si alza il vento'', di Hayao Miyazaki, 126' Arene di Marte 2015 Info tel. 055 678 841 http://www.mandelaforum.it Quando prosa e danza si incontrano la magia è assicurata ed è proprio da questa intesa speciale che prende forma "Il pasto degli schiavi". Intervista a Chiara Pavoni a cura di Michela Zanarella Un potente decaduto si ritira in una gabbia dorata, portando con sé le sue più fedeli schiave per continuare a celebrare gli antichi fasti: la Cagna, la Scimmia, il Serpente e la Colomba. Amanti, infermiere, badanti, madri che condividono con lui i suoi ultimi giorni. Ognuna a suo modo, partecipa al banchetto, arraffa le briciole, condivide i giochi del Capo, si concede, lo cura. Ma tutto precipita e, lontano dagli obblighi sociali, degenera. I ricordi si trasformano in collera, la collera in tragedia, la tragedia in aneddoto. Gli schiavi si ribelleranno.
Riusciranno a liberarsi dal male o smarriranno anche l’ultima luce di umanità? Testo di Adriano Marenco con squarci di Alessandra Caputo Regia di Valentina Conti, Simone Fraschetti Con Pamela Adinolfi, Francesca Di Vincenzo, Simone Fraschetti, Barbara Greco, Chiara Pavoni Coreografie di Pamela Adinolfi, Barbara Greco Costumi di Lisa Rosamilia Effetti speciali di Domenico Latronico Foto di scena di Pamela Adinolfi Compagnia Patas Arriba Teatro Ass. Cult. Pescatori di Poesia produzione Patas Arriba Teatro Deliri Progressivi incontra l'attrice Chiara Pavoni, che intepreta "La Cagna". Ti abbiamo visto in scena ne "Il pasto degli schiavi" al Roma Fringe Festival. Interpreti "La Cagna", ci spieghi che cosa rappresenta questa figura? Ha dei riferimenti con la mitologia? Per un' attrice la cagna è sempre uno spauracchio, l'attrice cagna è da evitare, a parte la battuta. Sensibilità, conoscenza ed immedesimazione sono fari per l'artista per orientarsi nell'oscurità di un superficiale approdo al personaggio. Il cane compare nella mitologia classica con significati diversi. Argo è l'unico a riconoscere Ulisse anche se sono passati venti anni, è il racconto mitico per antonomasia che celebra la fedeltà del cane. La figura del cane nel mito classico è la chiave profonda per comprendere noi stessi. La lealtà e la fedeltà del cane sono libere, innocenti senza le complessità tipiche delle relazioni umane. Il tema della fedeltà del cane nel mito di Mera, cane di Icaro, trasformato da Dioniso nella costellazione del Cane e Procione. La caccia ed il rapporto tra padroni e cani si ritrovano nel mito di Orione; di Atteone tramutato da Artemide (Dea della caccia) in cervo e sbranato dai suoi cani e tanti altri come Leucone, Lelapo. Ed in contrapposizione con la descrizione di animale fedele si ha la sua rappresentazione nella funzione mitica più importante ed universalmente documentata di psicopompo, in tutte le mitologie è sempre associato agli inferi, al mondo sotterraneo, al regno dell'invisibile è "guardiano di soglia", carnivoro, si nutre spesso di carogne, dotato di forte istintualità; ma per la sua familiarità con l'invisibile, è in grado di condurre l'anima umana durante il viaggio nel mondo dell'al di là. Che tipo di lavoro hai dovuto affrontare per riuscire ad entrare nel personaggio? Al mio guardaroba ho aggiunto un guinzaglio...Portare alla luce la radice animale nel mio essere profondamente umana mi ha fatto conoscere la semplice e commovente anima di una femminilità sacrificata e miseramente negata agli affetti, identificata e azzerata in un puro uso sessuale. Echi gestuali e suggestioni antropologiche mi hanno condotto a riconoscermi oggetto di dolore, dovere e passività. Con questo spettacolo siete in gara al Roma Fringe Festival, cosa ti aspetti da questa esperienza? A prescindere dal risultato un festival dovrebbe offrire la possibilità di confrontarsi, di crescere, di farsi vedere. Questo è quanto basta. Stai preparando altri spettacoli? Qualche anticipazione degli eventi per l'estate? Continua da quasi un anno la tournée di "Tragicamente rosso" diretto da Giuseppe Lorin, con le musiche originali del M° Mauro Restivo. Squadra che vince non si cambia, stiamo preparando un altro spettacolo, presto ne sentirete parlare! Michela Zanarella LE BADANTI
Una commedia sociale dedicata alla vecchiaia e ai giovani alla ricerca della propria strada AL CINEMA DALL’11 GIUGNO Regia di Marco Pollini Il film “Le Badanti” diretto da Marco Pollini (Ahora! Film), già presentato in anteprima alla Mostra internazionale d'Arte Cinematografica al Lido di Venezia nel 2014 e al Marchè Du Film del Festival di Cannes 2015, sarà nelle sale cinematografiche dall’11 giugno. “Le Badanti” è una commedia sociale che porta sul grande schermo il ritratto sincero di tre ragazze extracomunitarie, Lola, Irina e Carmen, arrivate in Italia in cerca di lavoro. Nel cast anche Pino Ammendola, Anna Jimskaya, Samantha Castillo, Alessandro Bressanello e la 94enneStella Maris. La colonna sonora del film, disponibile in digital download e sulle principali piattaforme streaming, è del Maestro Franco Bignotto, e contiene, tra gli altri, brani di Federico Poggipollini e un pezzo inedito della Blues Company Verona, band di 14 elementi che compare anche nel film. “Le Badanti”, girato tra il Veneto, l’Alto Garda e la Malesia, usa le condizioni sociali del Bel Paese come sfondo significativo per le storie e i personaggi che sviluppa. Racconta le tragiche vicende di tre donne che arrivano nella provincia veronese per lavorare e inevitabilmente si scontrano e incontrano con una cultura molto diversa da quella del loro paese d’origine. Il soggetto del film “Le Badanti” è stato tra i primi selezionati al Concorso 2012 dell'osservatorio Politiche Giovanili della Regione Veneto. Successivamente è stato sviluppato da Marco Pollini con gli sceneggiatori Peppino Crea e Giovanni Dentici fino a stesura definitiva. Il film è stato presentato in anteprima alla Mostra internazionale d'Arte Cinematografica al Lido di Venezia nel 2014 e al Vinitaly di Verona arricchito con una scena inedita girata al Museo Del Vino di Illasi (VR). Il film è una coproduzione tra la veronese Ahora! Film e la società malese Sg Entertainment, è sostenuto da Regione Veneto e gode del Tax Credit Cinematografico ratificato dal Mibac, Ministero dei Beni Culturali Sinossi: Lola (Samantha Castillo), Carmen (Nadiah M.Din) e Irina (Anna Jimskaya), arrivano in Italia in cerca di un futuro migliore e dopo diversi episodi di invidie, violenze e soprusi, decidono di cambiare vita e si trasferiscono nella provincia veronese per lavorare alla Casa di Cura “Villa Bella”. Iniziano a diventare amiche tra di loro e ad instaurare un rapporto con gli anziani. Un lavoro all’apparenza duro e non appagante come quello delle badanti, per loro diventa una missione di vita. Qui le ragazze si trasformeranno e, superate le difficoltà iniziali, si dedicheranno totalmente alla casa di cura, tanto da doverla salvare dalle mani del direttore truffatore. www.ahorafilm.com www.youtube.com/user/thecaretakersfilm Ufficio Stampa: Parole & Dintorni (Marta Falcon – [email protected]) Produzione: Ahora! Film Srl ([email protected]) “Taxi Teheran” di Jafar Panahi, vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino e primo film della nuova distribuzione Cinema di Valerio De Paolis.
Uscirà il 27 agosto per la riapertura della nuova stagione cinematografica. Con l’ultimo Festival di Berlino, Jafar Panahi ha rivelato al pubblico “Taxi Teheran”. Il primo film che il regista iraniano ha girato, da solo e in esterni dal 2010, piazzando la telecamera sul cruscotto del suo taxi e mettendosi alla guida, attore, per le vie di Teheran; questo nonostante il divieto di girare imposto dal regime. “Taxi Teheran” è un film pieno di umorismo, poesia e amore per il cinema, osannato unanimemente dalla critica di tutto il mondo, viene acclamato anche dalla giuria presieduta dal cineasta americano Darren Aronofsky e ottiene l'Orso d'oro oltre al Premio Fipresci che viene consegnato alla piccola Hana Saeidi, nipote del cineasta e interprete del film. "Le restrizioni sono spesso fonte d'ispirazione per un autore poiché gli permettono di superare se stesso. Ma a volte le restrizioni possono essere talmente soffocanti da distruggere un progetto e spesso annientano l'anima dell'artista". Invece di lasciarsi distruggere la mente e lo spirito e di lasciarsi andare, invece di lasciarsi pervadere dalla collera e dalla frustrazione, Jafar Panahi ha scritto una lettera d'amore al cinema. Il suo film è colmo d'amore per la sua arte, la sua comunità, il suo paese e il suo pubblico...» così Darren Aronofsky, Presidente della giuria del Festival di Berlino 2015, in occasione della consegna dell'Orso d'oro a “Taxi Teheran”. Venduto in oltre 30 paesi - grande successo in Francia ad aprile con più di 500mila spettatori - è il primo titolo di Cinema, la nuova distribuzione di Valerio De Paolis, improntata a scelte di qualità e di grande prestigio, che lo farà uscire il 27 agosto per la riapertura della nuova stagione cinematografica.Valerio De Paolis, che ha fatto conoscere in Italia, grazie alla Bim da lui fondata, il cinema internazionale più premiato e di successo nel mondo, con la sua nuova società Cinema - a partire da “Taxi Teheran” - da qui a Natale, distribuirà alcuni titoli come i documentari su Ingrid Bergman di Stig Bjorkman e Orson Welles di Chuck Workman (nel centenario della nascita) e i film di fiction “An” di Naomi Kawase (film d’apertura di Un Certain Regard) e “Much Loved” di Nabil Ayouch (film della Quinzaine a Cannes censurato dalle autorità marocchine). Con la Bim distribuirà la Palma d’Oro “Dheepan” di Jacques Audiard e “Mountains May Depart” di Jia Zhangke (in concorso ufficiale a Cannes). Sito: www.taxiteheran.it Trailer: www.taxiteheran.it/film/trailer-taxi-teheran-film/ Locandina: www.taxiteheran.it/film/wp-content/uploads/2015/06/TT_100x140-credits-v2-low.jpg Immagini: www.taxiteheran.it/film/wp-content/uploads/2015/06/still.zip FaceBook: Taxi Teheran Patas Arriba Teatro presenta "Il pasto degli schiavi" al Roma Fringe Festival 2015 al Parco Adriano, giardini di Castel Sant'Angelo, Roma nelle date:
1 Giugno ore 20.30 - Palco A 3 Giugno ore 22.00 - Palco A 5 Giugno ore 23.30 - Palco A In scena Pamela Adinolfi, Francesca Di Vincenzo, Simone Fraschetti, Barbara Greco, Chiara Pavoni, testo di Adriano Marenco con squarci di Alessandra Caputo, coreografie di Pamela Adinolfi, Barbara Greco, Barbara Nucci, regia di Valentina Conti, Simone Fraschetti, costumi di Lisa Rosamilia, effetti speciali di Domenico Latronico, foto di scena di Pamela Adinolfi. Un potente nel pieno del suo rigoglioso disfacimento. Un uomo in una gabbia dorata che lo protegge o lo rinchiude. Il Capo è un tiranno che parla senza inibizioni al suo popolo che lo sbircia nella sua prigione sontuosa. Egli porta con sé le sue ancelle più care, le sue più fedeli schiave per continuare a celebrare gli antichi fasti. La Cagna, la Scimmia, il Serpente e la Colomba, quattro donne, quattro bestie che assecondano i suoi desideri. Ognuna a suo modo, partecipa al banchetto, arraffa le briciole, condivide i giochi del Capo, si concede, lo cura. Ma tutto precipita e, lontano dagli obblighi sociali, degenera. I ricordi si trasformano in collera, la collera in tragedia, la tragedia in farsa aneddotica. Gli schiavi si ribelleranno a quel disfacimento. In questa messa in scena abbiamo sperimentato l’incontro della prosa e della danza. Siamo partiti da un monologo per arrivare ad un azione corale. Una tragedia dove il coro è corpo. Il corpo delle schiave. Amanti, infermiere, badanti, madri che condividono con il Capo i suoi ultimi giorni. Donne che brillano del riflesso della sua stanca luce, che succhiano la scarsa linfa di un albero marcescente. Sacerdotesse degli ultimi giorni di un potere. Schiave che forse apriranno la strada solo ad un altro disumano potere. |
Deliri progressivi
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Settembre 2024
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