MONICA GUERRITORE e GIOVANNI NUTI “…MENTRE RUBAVO LA VITA…!” In scena la passione incandescente di Alda Merini Dal 24 ottobre al 2 novembre in scena al TEATRO MENOTTI di MILANO DOMANI È L’ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI ALDA MERINI Continua lo spettacolo musicale “Mentre rubavo la vita!” con MONICA GUERRITORE e GIOVANNI NUTI, attualmente in scena al Teatro Menotti fino al 2 novembre e successivamente al Teatro Politeama di Genova e al Teatro Novelli di Rimini. A cinque anni dalla morte della poetessa dei Navigli Alda Merini, avvenuta il 1 novembre 2009, lo spettacolo musicale celebra la sua passione incandescente, rievocandone anima e corpo. In occasione dell’anniversario della morte di Alda Merini, che ricorre domani, Giovanni Nuti e Monica Guerritore sono stati in questa settimana ospiti della Casa delle Arti - Spazio Alda Merini, il museo dedicato alla poetessa milanese che ha recentemente riaperto sotto la guida dall’Associazione La Casa delle Artiste. In “… Mentre rubavo la vita…!” l’attrice Monica Guerritore, nell’inedita veste di cantante, e il cantautore e musicista Giovanni Nuti rappresenteranno sul palco tra musica e teatro la vitalità della poetessa Alda Merini con la quale Giovanni Nuti ha collaborato per sedici anni. È disponibile in digital download e sulle principali piattaforme streaming “Quelle come me”, l’emozionante canzone, scritta dallo stesso Giovanni Nuti per il duetto con Monica Guerritore, che chiude lo spettacolo. MONICA GUERRITORE e GIOVANNI NUTI sono accompagnati nel tour da una band di sei elementi composta da Stefano Cisotto, (direzione musicale e tastiere), Massimo Ciaccio (basso), Daniele Ferretti (pianoforte), Massimo Germini (chitarra), Sergio Pescara (batteria) e Simone Rossetti Bazzaro (violino) per uno spettacolo emozionante e coinvolgente. Queste le prossime date confermate: dal 24 ottobre al 2 novembre a Milano al Teatro Menotti; il 4 novembre a Genova al Teatro Politeama; il 9 novembre a Rimini al Teatro Novelli. “… Mentre rubavo la vita…!” è uno spettacolo composto da canzoni con testi di Alda Merini musicati da Giovanni Nuti. La parte musicale è arricchita dalla drammaturgia di Monica Guerritore e dalle proiezioni video di Lucilla Mininno e Mimma Nocelli, che cura anche la regia. Nato da un’idea di Rossella Martini, è prodotto da Sagapò Music e TieffeTeatro. MONICA GUERRITORE nata a Roma da genitori di origini napoletane e calabresi, esordisce nel 1974, a soli sedici anni, sotto la regia di Giorgio Strehler che la sceglie per interpretare Ania ne Il giardino dei ciliegi. Dal teatro approda ben presto al cinema, dove si distingue per alcune scelte molto coraggiose, e successivamente alla fiction televisiva. Ma è nel teatro che Monica Guerritore trova la sua via, anche come interprete-regista, drammaturga di spettacoli di grandissimo successo come Giovanna d’Arco, Dall’Inferno all’Infinito, Mi chiedete di parlare su Oriana Fallaci e il musical End of the Rainbow di Peter Quilter in cui interpretava la grande Judy Garland. Nel 2010 è uscita la sua autobiografia La forza del cuore. Presidente della Giuria dei Letterati del Premio Campiello è stata insignita nel 2011 da Giorgio Napolitano dell'onorificenza di Commendatore della Repubblica per meriti artistici e culturali. GIOVANNI NUTI è un musicista e cantante toscano, di Viareggio, ma milanese di adozione. Ha all’attivo otto album e ha collaborato con Enrico Ruggeri, Roberto Vecchioni, Lucio Dalla, Mango, Enzo Avitabile, Milva, Dario Gay, Marco Ferradini e Simone Cristicchi. Nel 1993 incontra Alda Merini e dalla loro collaborazione durata sedici anni – che Merini definiva «matrimonio artistico» – sono nati numerosi spettacoli che li vedono protagonisti insieme sul palcoscenico e quattro cd: Milva canta Merini (2004), ritorno discografico della “Rossa”, di cui Giovanni Nuti firma tutte le musiche; Poema della croce, una moderna opera sacra rappresentata anche nel Duomo di Milano e definita da Sua Eminenza card. Gianfranco Ravasi «opera di finissima e intensa esegesi musicale» della «grande poesia di Alda Merini»; Rasoi di seta, con ventuno liriche della poetessa milanese musicate dal cantautore, tra cui Poeti, duetto con Simone Cristicchi; Una piccola ape furibonda, con otto testi inediti di Merini, pubblicato il 21 giugno 2010. Nel 2012 esce Una pequeña abeja enfurecida in cui Giovanni Nuti canta Alda Merini in spagnolo con la partecipazione straordinaria di Lucia Bosé che ha curato le versioni in castigliano di tutte le poesie-canzoni. www.mentrerubavolavita.it Ufficio Stampa: Parole & Dintorni (Marta Falcon)
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GILBERTO GIL
TORNA IN ITALIA E IL 24 OTTOBRE RIPARTE DA ROMA CON IL SUO “SOLO TOUR 2014” Prevendite già aperte GILBERTO GIL torna in Italia con il suo “SOLO TOUR 2014” per ripercorrere la sua ricca e lunga storia riproponendo la sua musica in una straordinaria versione intimista, lontana dal successo delle grandi produzioni. Il debutto è fissato per il 24 ottobre a Roma, per poi fare tappa a Fabriano, in occasione della Rassegna “Fabriano Musica” (26 ottobre), a Cesena all’interno della rassegna “Acieloaperto” (28 ottobre), Trieste (1 novembre) e Padova (6 novembre). «GILBERTO GIL solo sul palco alla Carnegie Hall – ha scritto il critico americano Jon Pareles, guardando per la prima volta la presentazione del “Solo Tour” - sembrava che avesse una band fantasma nella sua voce e nelle sue dita» Queste le date italiane (organizzate dalla Sounday – Divisione Booking Ettore Caretta e Andrea Chieli) del “SOLO TOUR 2014”: 24 ottobre ROMA AUDITORIUM DELLA CONCILIAZIONE 26 ottobre FABRIANO TEATRO GENTILE in occasione della Rassegna “Fabriano Musica” 28 ottobre CESENA TEATRO VERDI all’interno della rassegna “Acieloaperto” 1 novembre TRIESTE TEATRO ROSSETTI 6 novembre PADOVA GRAN TEATRO GEOX Sono già aperte le prevendite per le date di Roma, Trieste e Padova, i biglietti sono acquistabili su www.ticketone.it o su www.prontoticket.it . Per la data di Cesena, biglietti acquistabili su www.ticketone.it “SOLO TOUR 2014” segue l’uscita dell’album “GILBERTOS SAMBAS” uscito a maggio 2014 (Sony Jazz & Classics), in cui il tropicalista GIL rende omaggio, da allievo, al maestro João Gilberto in modo minimalista e struggente; il tutto impreziosito dalla presenza del figlio Bem e di Moreno Veloso, figlio di Caetano, che lo assistono alla produzione analogica. «Ascoltare Gil che suona João – scrive nelle note di copertina l’amico fraterno e compagno di tante imprese Caetano Veloso - significa entrare in contatto con l’avventura stessa della nostra musica e della nostra vita». La prima apparizione pubblica di GILBERTO GIL è datata 1964, ma è nel 1965 che dopo essersi trasferito a San Paolo e aver cantato in diversi show, riscuote il suo primo successo registrando “Louvaçao”; registra allora il suo primo album, anch’esso intitolato “Louvaçao”. Insieme con Caetano Veloso crea il movimento del Tropicalismo, che ebbe un ruolo importantissimo non solo nella musica, ma anche nel teatro, nel cinema e nella letteratura. Fu un sussulto di vitalità e di protesta, una sorta di ’68 brasiliano, a cui la dittatura rispose con la repressione; Gil e Veloso devono riparare in esilio a Londra. La sua musica, partita dalle influenze del folclore, diventa più metropolitana e, in Inghilterra, dove in quel periodo impara il “beat”, perfeziona la tecnica di chitarrista e comincia ad incidere dischi in inglese. Torna in Brasile nel 1972 e registra “Expresso 2222”, un album in cui ritrova le sue radici samba. Da allora la carriera di Gil è un susseguirsi di successi, spesso condivisi con amici cantautori brasiliani o altri artisti di diverse, ma affini, culture musicali. Registra gli album “Ao Vivo” (1974) e “Gil & Jorge” (1975) con il cantante e compositore Jorge Ben Jor. Sempre nello stesso anno registra anche “Refazenda”, un omaggio al suo background musicale “sartaneja”. L’anno dopo è in tour in Brasile insieme a Veloso, Gal Costa e Maria Bethânia, che con lui formano il gruppo “Doces Barbaros”, nome con cui vengono distribuiti un disco e un film. Nel 1977 pubblica “Refavela”, in cui esprime il suo rapporto con la musica africana mescolando ritmi di paesi come Nigeria e Giamaica con quelli di Rio e Bahia. Nel 1978 esce “Refestança” con Rita Lee. Sempre nel 1978, dopo un viaggio negli Stati Uniti, registra “Nightigale”, un album composto appositamente per il mercato americano. Lo stesso anno distribuisce il doppio album dal vivo “ Gil in Montreaux”, registrato durante la sua partecipazione al festival svizzero. Nel 1980 Gil fa il primo tour in Brasile insieme a Jimmy Cliff. La cover che Gil fa di “No woman no cry” resta prima nella classifica delle vendite per mesi, vendendo 700.000 copie. Il seguente album, “Luar (A Gente Precisa Ver o Luar)”, del 1981, è uno dei suoi album più famosi, in cui mescola elementi del pop internazionale e della musica brasiliana. Nel 1985 celebra i suoi vent’anni di carriera con un concerto-evento a Rio, insieme a Chico Barque, Roberto Carlos, Caetano Veloso, Gal Costa e Maria Bethânia; da questo concerto nasce l’album “Dia Dorim Noite Neon”. Nel 1991 partecipa, a New York, insieme a Tom Jobim, Caetano Veloso, Sting ed Elton John, ad un concerto di beneficenza a favore della foresta Amazzonica. La sua è una carriera eccezionale: ha ottenuto undici dischi d’oro, cinque dischi di platino, due “Grammy Award”, due “Latin Grammy Award” e i suoi album hanno venduto più di cinque milioni di copie. Nel gennaio 2003 il Presidente Lula da Silva lo sceglie come Ministro della Cultura; lascerà dell’agosto del 2008 per dedicarsi maggiormente alla sua musica e pubblicare l’album “Banda Larga Cordel”. Nel maggio 2014 è uscito l’album “GILBERTOS SAMBAS” (Sony Jazz & Classics), in cui il tropicalista GIL rende omaggio, da allievo, al maestro João Gilberto. Per informazioni: www.soundaymusic.com/BMU Ufficio stampa: Parole & Dintorni (rif. Elena Moretti, mail: [email protected]) MARIO VENUTI
SI AGGIUNGONO NUOVE DATE PER “IL TRAMONTO DELL’OCCIDENTE IN TOUR” Cresce l’attesa per il ritorno live di MARIO VENUTI, che da novembre sarà in concerto nei club e nei teatri di tutta Italia con “IL TRAMONTO DELL’OCCIDENTE IN TOUR”, per il quale si aggiungono a grande richiesta nuove date. Queste le prime date confermate: il 12 novembre a Roma (Orion Club); il 13 novembre a Milano (Magazzini Generali); il 14 novembre a Firenze (Viper Theatre); il 26 novembre aPadova (Geoxino); il 27 novembre a Bologna (Bravo Caffè, concerto elettro-acustico); il 28 novembre a Salerno (Modo, concerto elettro-acustico) NUOVA DATA; il 4 dicembre a Palermo (I Candelai); il 7 dicembre a Foggia (Moody Jazz Cafè, concerto elettro-acustico) NUOVA DATA; l’8 dicembre a Corato-Bari (Ex Jubilee, concerto elettro-acustico) NUOVA DATA; il 18 dicembre a Catania (ZO Centro Culture Contemporanee). I biglietti per i concerti sono disponibili in prevendita (per informazioni e per conoscere i circuiti di prevendita: www.mariovenuti.com e www.musicaesuoni.it). Nel tour (prodotto da Microclima-Musica & Suoni, booking Musica&Suoni-Cose di Musica) Venuti presenterà dal vivo i brani del suo ultimo album e i suoi grandi successi, con qualche sorpresa per i fan, accompagnato dalla sua nuova band: Pierpaolo Latina (tastiere), Filippo “Fifuz” Alessi (percussioni), Antonio Moscato (basso), Donato Emma (batteria) e Luca Galeano (chitarra). È “IL TRAMONTO DELL’OCCIDENTE” il nuovo album di inediti di MARIO VENUTI interamente scritto e musicato con Francesco Bianconi e Kaballà, che in alcuni brani hanno prestato anche le loro voci. Oltre a loro, l’album contiene anche altri ospiti illustri: Franco Battiato, Alice, Giusy Ferreri e Nicolò Carnesi. Anticipato in radio dal primo singolo “Ventre della città”, “Il tramonto dell’Occidente”(Microclima-Musica & Suoni/Believe Digital) arriva a oltre due anni dal precedente “L’ultimo romantico” e nell’anno del 20esimo anniversario dalla pubblicazione del primo album da solista di Venuti (“Un po’ di febbre” – 1994). «Una serie di canzoni che si muovono sull'onda lunga della crisi. Con possibili vie di uscita– così Mario Venuti racconta “Il tramonto dell’Occidente” – Un viaggio dal tramonto delle nostre vecchie illusioni all'alba di una nuova consapevolezza. Nessun catastrofismo, anzi nuovi stimoli per ripensare il nostro modo di vivere e i nostri valori». Questa la tracklist dell’album: “Il tramonto”; “Ite missa est” (feat. Francesco Bianconi e Giusy Ferreri); “I Capolavori di Beethoven” (feat. Franco Battiato); “Perché?”; “Ventre della città”; “Passau ‘a cannalora” (feat. Francesco Bianconi e Kaballà); “Arabian boys”; “Tutto appare”(feat. Alice); “Ciao American Dream” (feat. Robot HAL9900); “Il banco di Disisa”; “L'alba”(feat. Nicolò Carnesi). Il video del primo singolo “Ventre della città”, diretto da Lorenzo Vignolo e girato nel quartiere catanese di Librino, è online sui canali web ufficiali di Mario Venuti. www.mariovenuti.com www.facebook.com/mariovenutirecidivo twitter.com/mariovenuti Ufficio Stampa: Parole & Dintorni (Giovanni D’Amico – [email protected]) Promozione Radio & Tv: Red&Blue Srl (Marco Stanzani: [email protected] – Alessandra Placidi: [email protected] – Elisa Parolini: [email protected] – Clarissa D’Avena: [email protected]) Management: Musica e Suoni tel. 095 7222327 (Alessandra Nalon [email protected]) Distribuzione: Believe Digital Italia (Digitale - Loredana Buonanno - [email protected] / Fisica - Maurizio Gorgone - [email protected]) Booking: Cose di Musica (Gianmarco D’Alessandro – [email protected]) MARIANNE FAITHFULL
“50th ANNIVERSARY WORLD TOUR” IN CONCERTO IL 27 OTTOBRE ALL’AUDITORIUM DI MILANO Una delle icone della SWINGING LONDON festeggia i 50 anni di carriera Marianne Faithfull, cantautrice di fama mondiale e musa dei Rolling Stones negli anni della Swinging London, arriva in Italia lunedì 27 ottobre all’Auditorium di Milano con il suo “50th Anniversary World Tour”, tournée mondiale per festeggiare i suoi 50 anni di carriera artistica (Auditorium di Milano: Largo Gustav Mahler – inizio concerto ore 21.00). I biglietti del concerto, prodotto e organizzato da Barley Arts, sono disponibili sui circuiti Ticketone, Vivaticket e nei punti vendita autorizzati. Il “50th Anniversary World Tour” sarà un’occasione non solo per ripercorrere la carriera di Marianne Faithfull attraverso i suoi più grandi successi ma anche per ascoltare dal vivo alcuni brani del nuovo disco “Give my love to London”, in uscita il 30 settembre, che vede la partecipazione di grandi artisti come Roger Waters, Anna Calvi, Jim Sclavunos dei The Bad Seeds e molti altri. La carriera di Marianne Faithfull inizia negli Anni 60, quando si afferma ben presto come uno dei personaggi simbolo della Swinging London e musa dei Rolling Stones, con i quali scrive anche alcuni brani come “As tears go by”. Oltre alla musica, la Faithfull si dedica anche al teatro e al cinema, ottenendo numerosi riconoscimenti, come una nomination agli European Film Academy per il ruolo da protagonista in “Irina Palm” (2006). www.mariannefaithfull.org.uk Ufficio stampa: Parole & Dintorni – Valentina Corna ([email protected]) Infoline Barley Arts: 02/6884084 RIKY ANELLI
Dal 18 novembre disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming “CONSIDERAZIONI NOTTURNE” Dal 18 novembre sarà disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming “CONSIDERAZIONI NOTTURNE”, il nuovo disco di inediti del cantautore e polistrumentista bergamasco RIKY ANELLI. “CONSIDERAZIONI NOTTURNE”, realizzato grazie ad una campagna di crowdfunding su MUSICRAISER, sarà disponibile in pre-order su iTunes dal 1 novembre. «“CONSIDERAZIONI NOTTURNE” contiene racconti di vita - racconta Riky Anelli - Parla della strada, delle scelte, dei momenti di solitudine alternati a quelli di festa. Parla di pace, di indulgenza, del percorso difficoltoso che ho deciso di intraprendere unendo musica impegnata e impegno sociale. Ci sono brani scritti in mattine che hanno lasciato un segno, canzoni del pomeriggio, composizioni sull'importanza dei ragionamenti, al tramonto, di persone oppresse dalla burocrazia, sogni, libertà, considerazioni notturne». Riky Anelli inizia a muovere i primi passi nell’ambiente musicale da giovanissimo, esibendosi in diversi locali. Nel 2000, a soli 19 anni, è il vincitore dell’Accademia di Sanremo, arrivando primo tra 1400 partecipanti. Nel 2001 Riky calca il prestigioso palco dell’Ariston in qualità di Nuova Proposta; qui ottiene un buon riscontro sia dai fan che dalla critica, che gli permetterà di espandere la propria attività live lungo tutta la Penisola, arrivando fino in Francia e Germania. Nel 2002 inizia una nuova avventura per Riky: armato solo della sua chitarra, parte e va a suonare praticamente ovunque gli offrano pochi spiccioli, qualcosa da mangiare e un posto dove passare la notte. Il numero dei concerti va progressivamente intensificandosi e una selezione di cover inizia ad accompagnare i pezzi inediti. Tra un concerto e l’altro Riky studia all’Accademia Musicale di Treviglio dove, nel 2005, ottiene un posto come docente di musica. Nel 2013 Riky Anelli, con il brano “SVUOTA TUTTO” ha vinto al Premio De Andrè 2013 la targa Repubblica.it assegnata dai lettori del sito. È stato tra i sei finalisti del premio ANACAPRI BRUNO LAUZI - CANZONE D’AUTORE che, il 28 agosto 2014, ha vinto con il brano “Una Mattina Che Vale”. Il 27 settembre si è esibito sul palco del Teatro Masini di Faenza, insieme ad altri giovani talenti della musica italiana, in occasione del MEI, lo storico Meeting delle Etichette Indipendenti. Riky Anelli e i The Good Samaritans sono partner ufficiali di Amnesty International: da sempre trova spazio durante i loro live la vendita del merchandising dell’organizzazione. www.rikyanelli.it www.facebook.com/rikyanelli https://twitter.com/rikyanelli Ufficio Stampa: Parole & Dintorni - Martina Roncoroni - [email protected] - 02 20404727 Produzione: Saar - [email protected] - 02 485910 Booking e management: Francesco Matano - [email protected] - Distribuzione digitale: Believe Digital - [email protected] GIUSEPPE CEDERNA
“L’ultima estate dell’Europa” Uno spettacolo dedicato al Centenario della Grande Guerra Teatro, Musica e Poesia a cura di Augusto Golin e Giuseppe Cederna Regia di Ruggero Cara con Giuseppe Cederna Musiche dal vivo di Alberto Capelli, chitarre Mauro Manzoni, flauti e sassofoni Durata: 80 minuti Un viaggio in “un'altra storia” dall’esaltazione alla consapevolezza. Memorie, poesie, racconti, lettere dal fronte. Da Marinetti a Gadda, Owen, Ungaretti, Trilussa, Erri De Luca. I pensieri, le preghiere, le illusioni, i desideri, le emozioni e le paure: l’umanità e gli orrori dellaGRANDE GUERRA… Sarajevo. Domenica 28 Giugno 1914 Quella mattina le piogge erano finalmente cessate e la foschia si era dissolta. Un sole sfavillante inondava di luce l’Arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell’Impero Austro�ungarico, e la sua consorte la duchessa Sofia. Il terso e luccicante profilo di Sarajevo era punteggiato di minareti. Sarajevo contava ben 100 moschee e quasi altrettante chiese cristiane. Le sinagoghe, sebbene meno numerose, testimoniavano una presenza ebraica. Una popolazione poliglotta, multinazionale, religiosamente variegata, aveva imparato a vivere in reciproca armonia, sotto qualsiasi bandiera. Sono le 10 del mattino. Fra meno di trenta minuti due colpi di pistola sconvolgeranno quel mondo. Un effetto domino incontrollato. In pochi mesi Austria, Serbia, Russia, Germania, Francia e Inghilterra si dichiarano guerra. E l’Italia? L’Italia comincia a pensarci. Ma in realtà ci sta già pensando da molto tempo…. GIUSEPPE CEDERNA Nato nel 1957 a Roma, di origini valtellinesi, è attore di cinema e teatro. Inizia la sua carriera come attore teatrale e nel 1977 fonda la Compagnia Anfeclown. Da allora, Cederna non ha mai abbandonato il teatro e continua a raccontare le sue esperienze e le sue passioni dal viaggio alla montagna, alla poesia e alla letteratura. Negli Anni Ottanta inizia la sua carriera cinematografica partecipando a vari film tra cui La famiglia di E. Scola, Marrakech Express di G. Salvatores, Italia � Germania 4�3 di Andrea Barzini, Il viaggio di Capitan Fracassa E. Scola ; Mediterraneo (attendente Antonio Farina) di G. Salvatores (premio Oscar 1991), Il partigiano Johnny di G. Chiesa,El Alamein di E. Monteleone, Aspettando il sole di A. Panini, Diverso da chi? di U. Carteni, Ninedi R. Marshall, Maschi contro femmine e Femmine contro Maschi di F. Brizzi. Nel 2012 interpreta Ardito Desio per la miniserie RAI “K2 � La Montagna degli Italiani”. Attore e viaggiatore, Cederna dalla fine degli anni Novanta si dedica anche alla scrittura: Il grande viaggio, Feltrinelli e Ticino. Le voci del fiume, storie d'acqua e di terra, Excelsior 1881. Nella primavera 2011 è uscito per Feltrinelli “Piano Americano”. RUGGERO CARA Dopo aver studiato presso la Scuola d'arte drammatica Paolo Grassi del Piccolo Teatro di Milano, nel 1971 fonda assieme ad altri il Teatro del Sole, dove è attivo per 5 anni. Successivamente, opera con la Cooperativa Maiakovskij (Mistero Buffo). In teatro lavora tra gli altri con Walter Chiari ed Angela Finocchiaro. Nel 1988 debutta in televisione nella miniserie televisiva Colletti bianchi, mentre l'esordio nel cinema è del 1995 con Favola contaminata di Claudio Pappalardo. Negli anni 2000 si accosta alla regia teatrale dirigendo Shel Shapiro nello spettacolo Sarà una bella Società e Marco Travaglio. Nel 2010 lavora con Moni Ovadia ne Il Mercante di Venezia, interpretando Shylock. Nel 2011 collabora con il giudice Gherardo Colombo nello spettacoloProcesso a Cavour, scritto da Corrado Augias e Giorgio Ruffolo, in cui interpreta il protagonista, Camillo Benso conte di Cavour. Seguono altri film tra cui Il nostro matrimonio è in crisi e nel 2009 recita nel film TV Non smettere di sognare, nella parte di Luigi, patrigno di Alessandra Mastronardi. Nel 2012 recita in To Rome with Love. Nel 2013 ha vinto il Premio Agis 2013 per il ruolo di Winston Churchill nello spettacolo teatrale Il Discorso del Re; sempre nello stesso anno ha diretto Angela Finocchiaro nella commedia Open Day, scritta da Walter Fontana. AUGUSTO GOLIN Nato a Verona nel 1950, laureato in Scienze Politiche all’Università di Torino. Giornalista pubblicista, da anni si interessa di cultura e cinema di montagna. Ha curato e organizzato numerose mostre tra le quali: “Augusto Materzanini � I giorni della guerra in Adamello “ � “Vittorio Sella � Viaggio nelle Alpi del Tirolo, 1887�1891�1893” � “Flavio Faganello � Gli eredi della solitudine, un ritorno 1973�2003” e “Alpinismo acrobatico � Le Dolomiti e l’invenzione dell’arrampicata”. Ha esperienze alpinistiche extraeuropee in Nepal/Himalaya, Sud e Centro America, Asia Centrale, Siberia e Africa con salite oltre i 6.000 metri, nonché numerose salite sulle Alpi. Dal 1998 è membro del Consiglio Direttivo del Filmfestival della Montagna "Città di Trento" e dal 2004 al 2010 ne è stato il responsabile del programma cinematografico. Ha curato alcune guide escursionistiche, il volume “Erich Abram, un alpinista bolzanino” e nel 2011 è uscito per l’editore Corbaccio il libro “La legge della montagna � I più celebri casi giudiziari che hanno segnato la storia dell’alpinismo ”. Nell’ambito del TrentoFilmfestival ha curato la regia delle serate condotte da Reinhold Messner, Simone Moro, Alessandro Gogna dal 2004 al 2010; coautore dei testi e regia dello spettacolo “Il sacro e la montagna” con Giuseppe Cederna, Mauro Corona e le musiche curate da Renato Morelli. ALBERTO CAPELLI Chitarrista di estrazione jazzistica e compositore, si distingue per la grande preparazione tecnico�espressiva e per l’attenzione dedicata alle sue produzioni. Affonda la sua ricerca musical�culturale nel Jazz come nella musica latino�americana; nell’improvvisazione radicale, (nuova frontiera fra musica contemporanea ed avanguardia Jazzistica), come nella tradizione gitano�andalusa della musica flamenca. L’apparente disomogeneità della fonte non é casuale anzi, funzionale alla ricerca di modelli espressivi autentici nell’intento di definire e tuttavia discutere la funzione della musica d’arte nel nostro tempo. MAURO MANZONI Sassofonista e flautista bolognese, esordisce professionalmente sulla scena jazzistica nazionale nei primi anni 90. Numerose sono le sue collaborazioni con artisti, in particolare Alfredo Impulliti, festival ed etichette discografiche nazionale. Da alcuni anni si dedica anche alla composizione di musiche per teatro e arte visiva in genere.
MiRammento è un affresco storico, visto dalla prospettiva degli abitanti di un paese, che ci illustra quei vent'anni che hanno segnato l'epocale passaggio da un'antica civiltà fondata sull'essere umano, all'attuale società dei consumi dominata dalla tecnologia. L'impronta più immediata di questa differenza d'umanità tra un prima e un dopo è data dalla lingua popolare, un toscano ancora ricco di coloriture, sonorità, invenzioni, vocaboli legati all'universo quotidiano, piccolo e grande: dagli strumenti di lavoro alle leggende, dai soprannomi alle imprecazioni, in un intreccio di sacro e profano che accompagna lo scandire delle ore di una giornata che comincia col sole e finisce con la luna.
Lo spettacolo è ambientato nel piccolo abitato di Candeli, non molto lontano dalla grande città di Firenze, della quale si può scorgere il Cupolone di Brunelleschi. Le vicende messe in scena sono state realmente vissute dall'autore Giovanni Caselli, antropologo e storico del territorio, che ha insegnato in università inglesi e dalle quali ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti. I suoi primi vent'anni di vita sono quelli che vedono la dissoluzione del precedente ventennio fascista, e corrispondono a quella radicale trasformazione della società che al suo termine inaugurerà l'era del consumismo e dell'omologazione, come spiegava Pier Paolo Pasolini. I dialoghi e le frasi che disegnano i ritratti dei suoi familiari, amici, compaesani, ci riportano alla luce una varietà di caratteri che emanano una naturale e feconda teatralità, e una specificità di sentimenti e attitudini che li rende dei personaggi autentici. Rivedremo dunque come si vivevano le feste, il Natale e la Befana, qual era il legame coi libri e la lettura e allo stesso tempo il legame tra la terra, la Natura e la produzione del vino e degli alimenti, come si risolvevano le diatribe tra vicini, come si è vissuto il passaggio della guerra e del nazismo, qual era il rapporto con l'aristocrazia, quali erano gli antichi mestieri come il renaiolo, il legnaiolo, il venditore di castagne, che ruolo giocavano alcuni tipi inclassificabili che oggi sarebbero reclusi o tenuti ai margini, l'arrivo dall'America della nuova musica, del ballo, degli eroi e dei divi del cinema, quel sogno ad occhi aperti che veniva proiettato sullo schermo gigante, e soprattutto l'incanto che suscitava la saggezza degli anziani. Nel finale sarà proprio il Nonno, depositario di quelle antiche verità, a ricomparire al nipote dall'al di là, e ad ascoltare stupito e perplesso la descrizione di un mondo contemporaneo che ha perduto i suoi punti di riferimento. Rievocata dalla magica parola del Mi Rammento, questa molteplice umanità viene a risvegliare le nostre coscienze da una certa grigia uniformità che ormai da anni ci sta avvolgendo: è arrivato il tempo di rammentare quest'altra civiltà, di risvegliare quanto di più vitale possedeva, per poter almeno avvertire e immaginare altri cammini verso un futuro costruito nuovamente a misura d'umanità. Tragicamente rosso al Circolo Ufficiali delle Forze Armate d’Italia
Giovedì 23 ottobre 2014 alle ore 19 al Circolo Ufficiali delle Forze Armate d’Italia in via XX Settembre, 2 a Roma, da un’idea di Carmen Costanzo e Nuccia Martire continua il progetto “TERSICOREM VERGINESQUE MUSAS”. Ad introdurre e presentare Mirko Baldassarre, Presidente dell’Associazione culturale “Mirabile Ingegno, percorso d’arte”.L’evento si apre con la presentazione del libro “Banditi e schiave i femminicidi” di Arcangelo Badolati e Giovanni Pastore, relatori lo stesso Badolati (Giornalista, scrittore, saggista, Caposervizio del quotidiano Gazzetta del Sud) e Giancarlo Costabile (Docente di Scienze dell’Educazione dell’Università della Calabria). A seguire l’A.P.S. “Le Ragunanze” presenta il monologo contro la violenza sulle donne “Tragicamente rosso” scritto da Michela Zanarella e diretto da Giuseppe Lorin. In scena l’attrice Chiara Pavoni accompagnata dal M° Mauro Restivo che ha composto per lo spettacolo musiche originali. La serata prosegue con la presentazione dell’opera “Il drappo rosso” dell’artista Mariella Costa a cura dello storico dell’arte Mirko Baldassarre. Si chiude con la cena alla Chiostrina della Palazzina Savorgnan di Brazzà. MIRAMMENTO
un'altra Civiltà 1940 - 1960 presentazione MiRammento è un affresco storico, visto dalla prospettiva degli abitanti di un paese, che ci illustra quei vent'anni che hanno segnato l'epocale passaggio da un'antica civiltà fondata sull'essere umano, all'attuale società dei consumi dominata dalla tecnologia. L'impronta più immediata di questa differenza d'umanità tra un prima e un dopo è data dalla lingua popolare, un toscano ancora ricco di coloriture, sonorità, invenzioni, vocaboli legati all'universo quotidiano, piccolo e grande: dagli strumenti di lavoro alle leggende, dai soprannomi alle imprecazioni, in un intreccio di sacro e profano che accompagna lo scandire delle ore di una giornata che comincia col sole e finisce con la luna. Lo spettacolo è ambientato nel piccolo abitato di Candeli, non molto lontano dalla grande città di Firenze, della quale si può scorgere il Cupolone di Brunelleschi. Le vicende messe in scena sono state realmente vissute dall'autore Giovanni Caselli, antropologo e storico del territorio, che ha insegnato in università inglesi e dalle quali ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti. I suoi primi vent'anni di vita sono quelli che vedono la dissoluzione del precedente ventennio fascista, e corrispondono a quella radicale trasformazione della società che al suo termine inaugurerà l'era del consumismo e dell'omologazione, come spiegava Pier Paolo Pasolini. I dialoghi e le frasi che disegnano i ritratti dei suoi familiari, amici, compaesani, ci riportano alla luce una varietà di caratteri che emanano una naturale e feconda teatralità, e una specificità di sentimenti e attitudini che li rende dei personaggi autentici. Rivedremo dunque come si vivevano le feste, il Natale e la Befana, qual era il legame coi libri e la lettura e allo stesso tempo il legame tra la terra, la Natura e la produzione del vino e degli alimenti, come si risolvevano le diatribe tra vicini, come si è vissuto il passaggio della guerra e del nazismo, qual era il rapporto con l'aristocrazia, quali erano gli antichi mestieri come il renaiolo, il legnaiolo, il venditore di castagne, che ruolo giocavano alcuni tipi inclassificabili che oggi sarebbero reclusi o tenuti ai margini, l'arrivo dall'America della nuova musica, del ballo, degli eroi e dei divi del cinema, quel sogno ad occhi aperti che veniva proiettato sullo schermo gigante, e soprattutto l'incanto che suscitava la saggezza degli anziani. Nel finale sarà proprio il Nonno, depositario di quelle antiche verità, a ricomparire al nipote dall'al di là, e ad ascoltare stupito e perplesso la descrizione di un mondo contemporaneo che ha perduto i suoi punti di riferimento. Rievocata dalla magica parola del Mi Rammento, questa molteplice umanità viene a risvegliare le nostre coscienze da una certa grigia uniformità che ormai da anni ci sta avvolgendo: è arrivato il tempo di rammentare quest'altra civiltà, di risvegliare quanto di più vitale possedeva, per poter almeno avvertire e immaginare altri cammini verso un futuro costruito nuovamente a misura d'umanità. GIORGIO PANARIELLO
Il 27 e il 28 dicembre a Firenze torna con il suo grande show PANARIELLO SOTTO L’ALBERO Vent’anni dopo Era il 1995 quando GIORGIO PANARIELLO con il suo spettacolo teatrale "Panariello sotto l'albero" ha fatto registrare il tutto esaurito per due settimane di fila al Teatro Tenda di Firenze, con oltre 24 mila presenze. A distanza di vent’anni, il comico toscano torna a riproporre nella sua città lo show natalizio“PANARIELLO SOTTO L’ALBERO. Vent’anni dopo” con due imperdibili date il 27 e il 28 dicembre all’Obihall di Firenze. I biglietti sono in prevendita dalle ore 11.00 di martedì 7 ottobre, online su www.ticketone.it, nei punti vendita e prevendite abituali (per informazioni: www.fepgroup.it). Con la sua amabile ironia, che da sempre lo contraddistingue, Giorgio Panariello racconterà l’Italia “sotto l’albero di Natale” attraverso i suoi personaggi e con monologhi esilaranti, in uno spettacolo specchio del nostro tempo. L’attore e autore, istrionico e imprevedibile, farà ancora una volta ridere, sorridere e riflettere sull’attualità e la quotidianità sotto le luci di uno scintillante Natale. Info biglietti: www.fepgroup.it - Infoline: 02 4805731 www.giorgiopanariello.it Responsabile comunicazione GIORGIO PANARIELLO: Riccardo Vitanza (Parole & Dintorni) Ufficio Stampa: Parole & Dintorni (Valentina Marturano) F&P Group: tel. 02 4805731 – www.fepgroup.it |
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