
Mai banale, l’opera teatrale che nasce dalla riscrittura da parte di Benni, caratterizza il testo di Roland attualizzandolo, con battute e gesti, ed arricchito dalla complice musica della talentuosa e giovane pianista Giulia Tagliavia.
Un lavoro ben riuscito, che ha tenuto per 2 ore attente le diverse generazioni presenti allietando e coinvolgendo con spirito, la platea.
Tutta l’arte ha dato il suo frutto, dimostrando come la Poesia nel 2013, può ancora toccare le corde di ognuno di noi.
Chi non si è mai sentito un po’ Cyrano; brutto e goffo da avere “naso” per qualcosa e sentirsi niente per qualcuno. Rifugiarsi nella scrittura; per immaginare di superare le paure. Sperando di dichiarare poi, (liberamente a voce), quello che le parole fanno da sole. E chi, un po’ nei panni di Rossana, ha desiderato avere un uomo, che l’omaggiasse di frasi ad effetto, e fosse poi non solo in grado di scrivere, ma di parlare!
Ecco, questo è ricordato dal bolognese, poeta, scrittore, attore, Stefano Benni, acuto satiro dei giorni nostri. Mostra, impersonificandosi abilmente nei panni delle diverse “sfaccettature” umane, analizzando quanto sia importante il connubio di voce e parole, di musica e silenzi, di dire e fare, di essere e volere, di prendere o lasciare.
Esempio, di come anche un carattere, considerato da tutti, schivo e riservato, puo’ essere un contenitore di pura e vera emozione.
Dulcinea Annamaria Pecoraro
(tratto da http://www.ilmiogiornale.org/reggello-fi-stefano-benni-in-cyrano-de-bergerac-versiione-2013/)