A teatro le novelle della tradizione toscana rivisitate dagli scrittori Marco Vichi, Enzo Fileno Carabba, Anna Maria Falchi, Gianni Garamanti Progetto sostenuto dal bando Nuovi Pubblici 2018 promosso da Fondazione CR Firenze Lorenzo Degl’Innocenti in STORIE CRUDELI Lo spirito delle novelle toscane, oggi Testi di Enzo Fileno Carabba, Anna Maria Falchi, Gianni Garamanti, Marco Vichi Musica suonata dal vivo da Aldo Gentileschi Illustrazioni Marco Serpieri Regia Lorenzo Degl’Innocenti sabato 30 marzo 2019 – ore 21.15 Piccolo Teatro della Rufina venerdì 12 aprile 2019 – ore 21.15 Topical Circolo Arci – Casa del Popolo di Montespertoli venerdì 24 maggio 2019 – ore 21.15 Teatro Comunale Antella E prossimamente al Teatro delle Arti di Lastra a Signa e al Castello di Calenzano La tradizione orale delle fiabe si perde nella notte dei tempi e il fascino di quei racconti continua a sedurre l’immaginario degli scrittori. “Storie Crudeli. Lo spirito delle novelle toscane, oggi” è lo spettacolo che vede in scena Lorenzo Degl’Innocenti accompagnato dalla musica suonata dal vivo da Aldo Gentileschi. I testi sono di Marco Vichi, Enzo Fileno Carabba, Anna Maria Falchi e Gianni Garamanti. Progetto sostenuto dal bando “Nuovi pubblici 2018” indetto dalla Fondazione CR Firenze, “Storie Crudeli” con la regia dello stesso Lorenzo Degl’Innocenti e le illustrazioni di Marco Serpieri è in programma sabato 30 marzo al Piccolo Teatro della Rufina, venerdì 12 aprile alla Sala Topical della Casa del Popolo di Montespertoli e venerdì 24 maggio al Teatro Comunale Antella (calendario in aggiornamento - ore 21.15 - biglietto posto unico 10 euro. È consigliata la prenotazione per telefono 320.4084797 o via mail [email protected]). I quattro scrittori toscani hanno recuperato novelle popolari arcinote quali “L’assassino senza mano”, “Bellinda e il mostro”, “La ragazza mela” e “Dodicino” per trasformarle in storie nuove e moderne. Mantenendo la logica della fiaba originale (se mai esistesse un originale!), hanno creato qualcosa di molto attuale. Il linguaggio utilizzato, a tratti, diventa slang di giovani di oggi. Marco Vichi trasforma “L’assassino senza mano” in “Disobbediente”, il racconto di una nonna a sua nipote sulle sue terribili esperienze di vita vissuta nei mitici anni ’60, la lotta per l’emancipazione, la violenza e le drammatiche difficoltà delle donne. Nelle mani di Enzo Fileno Carabba, la più nota fiaba toscana, “Bellinda e il mostro”, diventa “Bellezza in scatola”, con personaggi che combattono più dall’interno dei loro pensieri che contro nemici reali: le ossessioni, le compulsioni, il panico e le ansie. Anna Maria Falchi parte da “La ragazza mela” e nasce “Melina”, con un nuovo stile caustico e ironico che racconta la maturità sessuale e l’accettazione di un nuovo sé. Gianni Garamanti trae spunto da “Dodicino” per creare “I colori del tramonto“ in cui si parla di immigrazione, di esclusione e di senso di appartenenza a una comunità, di lavoro, di violenza e soprusi, di connivenza e intolleranza. Molto particolari le illustrazioni di Marco Serpieri che segnano i diversi momenti dello spettacolo. Aldo Gentileschi, musicista già noto per essere la metà del Duo Baldo in numerosi palcoscenici nazionali e internazionali, accompagna e fa risaltare i toni del racconto con improvvisazioni e commenti musicali creati sul momento. Moderne e contemporanee per la scrittura e i contenuti, queste nuove fiabe mantengono l’incanto di un mondo di inesauribile fantasia e, proprio come le favole, si rivolgono a un pubblico di tutte le età. Gli spettacoli vanno in scena anche al mattino con ingresso riservato agli Istituti scolastici secondari di primo grado. Gli autori Enzo Fileno Carabba è nato a Firenze nel 1966. Vince nel 1991 il premio Calvino con il romanzo Jakob Pesciolini (poi pubblicato per Einaudi, 1992). Oltre a numerosi romanzi e racconti, è autore anche di libretti d’opera, di sceneggiature radiofoniche e di storie per ragazzi. Anna Maria Falchi è nata e vive a Firenze. Dopo l’infanzia e l’adolescenza trascorse in Sardegna, nel 1988 si è trasferita a Firenze, dove attualmente lavora. È autrice di romanzi (per Guanda editore) e racconti. Gianni Garamanti è nato a Firenze. Presidente del Museo della Narrazione – APS, si occupa di progetti per prodotti e servizi in ambito culturale e di intrattenimento. Autore di romanzi, racconti, testi per teatro e radiodrammi. Marco Vichi è nato a Firenze, vive tra le colline del Chianti e scrive storie. Guanda ha in catalogo molti dei suoi lavori. Le storie del commissario Bordelli sono quelle più note al pubblico. I suoi romanzi e racconti sono tradotti in molte lingue diverse nel mondo. Lorenzo Degl’Innocenti è nato a Firenze, studia recitazione a Firenze, Bologna e Genova. Lavora in teatro a fianco di Giorgio Albertazzi, Arnoldo Foà, Franco di Francescantonio, Irene Papas, la compagnia Fura dels Baus, Carla Fracci e Beppe Menegatti. Marco Serpieri è nato a Rimini nel 1969. Grafico, web designer e, soprattutto, illustratore dal 1998. La sua formazione è scientifica e artistica. Ha illustrato tre libri per Mondadori Ragazzi e tre diari per la Fondazione Nazionale Carlo Collodi. Sostenuto da Fondazione CR Firenze nell’ambito del bando “Nuovi Pubblici 2018”, il progetto “La novella ‘un è bella se sopra ‘un ci si rappella” è stato presentato da ASD Dance Performance ottenendo un co-finanziamento. Partner organizzativo del progetto è MUNAR - Museo della Narrazione APS. Associazione Artemisia onlus sostiene il progetto “Storie crudeli” per le tematiche trattate specificamente sulla violenza contro donne e minori. A ogni rappresentazione cerca di essere presente con i propri volontari per mostrare le proprie iniziative, attestando l’impegno e il suo encomiabile supporto in situazioni sociali difficili o complesse. INFO Prezzo biglietto posto unico € 10 per tutti gli spettacoli E’ consigliata la prenotazione per telefono (320.4084797) o via mail [email protected] SITO WEB: www.storiecrudeli.it Ufficio stampa Marco Mannucci
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Audizioni, che stress! Gaia Nanni e Alessandro Riccio ci portano dietro le quinte del teatro Giovedì 21 e venerdì 22 marzo 2019 – ore 21 – biglietti 15/13/10 euro Teatro delle Arti - via G. Matteotti 5/8 - Lastra a Signa (Firenze) Tedavi ‘98 AUDIZIONI Scritto e diretto da Alessandro Riccio Con Gaia Nanni e Alessandro Riccio Due attori. Un palco vuoto. Un regista che chiede sempre di più. Questo è teatro. Trovarsi di fronte a un regista esigente è davvero una sfida che può mettere a dura prova. Giovedì 21 e venerdì 22 marzo al Teatro delle Arti di Lastra a Signa (Firenze - ore 21) va in scena "Audizioni", nuovo spettacolo di Alessandro Riccio, sul palco ancora una volta con Gaia Nanni. Un'affiatata coppia che ci ha fatto ridere e commuovere con “La meccanica dell’amore” e anche piangere con “H come amore”, in cui hanno affrontato la difficile tematica di sesso e disabilità. Si parla di teatro in "Audizioni", di ciò che accade prima, di quella parte nascosta che il pubblico non conosce. Due attori per un solo ruolo. Gli attori sono di un’altra pasta, sono abituati alle sfide. E i due attori che si sono presentati per l’Audizione sono disposti a qualunque cosa pur di ottenere la parte. Riccio e Nanni senza veli. Ciò che viene raccontato è solo finzione o parte della loro vita? Emozioni vere o finte? Sentire le emozioni che il proprio personaggio prova o farle provare solo al pubblico? Compiacere il regista o imporre il proprio stile? Domande che abbracciano metodi di recitazione diversi, approcci alla scena anche diametralmente opposti che aprono finestre interpretative molto contrastanti. Nella loro carriera teatrale Riccio e Nanni di audizioni ne hanno fatte tante, ricevendo reazioni diverse, strane, a volte opposte, e il materiale da cui prendere spunto non manca. In "Audizioni" ci stupiscono ancora con trovate sempre più sorprendenti ed emozionanti. In fondo si va a teatro anche per questo, per ricordarsi di avere un cuore. Biglietti 15/13/8 euro, riduzioni per per over 65, under 26, soci Coop, soci BCC, soci Biblioteca Comunale e Amici del Museo Caruso. Prevendite online su www.boxofficetoscana.it e www.ticketone.it e nei punti vendita dei circuiti Boxoffice Toscana www.boxofficetoscana.it/punti-vendita, compresa la Coop Lastra a Signa. Per chi lo desidera, dalle 19.45, c’è l’aperitivo teatrale, con buffet e drink 6 euro (prenotazione consigliata entro il giorno precedente lo spettacolo - 055 8720058 - 331 9002510 [email protected]). Come di consueto, è disponibile su prenotazione un servizio navetta dal capolinea Villa Costanza della tramvia, a Scandicci, e ritorno. Biglietti Intero 15 euro Ridotto 13 euro per over 65, under 26, soci Coop, soci BCC, soci Biblioteca Comunale e Amici del Museo Caruso Ridotto 10 euro fino a 21 anni Info, prevendite e prenotazioni Teatro delle Arti - viale Matteotti 5/8, Lastra a Signa (FI) Tel. 055 8720058 - 331 9002510 [email protected] [email protected] - www.tparte.it Prevendite online su www.ticketone.it e nei punti vendita dei circuiti Boxoffice Toscana www.boxofficetoscana.it/punti-vendita e Ticketone (tel. 892.101) compresa Coop Lastra a Signa. Presso il teatro delle Arti dal lun al ven 10-14 mart giov ven anche 14-17. La sera di spettacolo dalle 19.00. Ufficio stampa Teatro delle Arti Marco Mannucci, “Circeo, il massacro”, prima nazionale al Teatro delle Donne Sabato 9 marzo ore 21,15 / domenica 10 marzo ore 16,30 - biglietti 13/10/5 euro Teatro Manzoni - via Mascagni 18 - Calenzano (Firenze) Il Teatro delle Donne e Idiot Savant In collaborazione con Riccione Teatro, Associazione DIG, Rete degli archivi per non dimenticare, Corte Ospitale, Alchemico Tre CIRCEO, IL MASSACRO di Filippo Renda, Elisa Casseri con MICHELE DI GIACOMO, ALICE SPISA, ARIANNA PRIMAVERA, LUCA MAMMOLI regia Filippo Renda aiuto regia Matteo Gatta allestimento e disegno luci Andrea Narese Il 29 settembre 1975 Angelo Izzo, a soli vent’anni, aiutato dai coetanei Andrea Ghira e Gianni Guido, compie uno dei delitti che più profondamente si sono impressi nelle coscienze degli italiani: il massacro del Circeo. Ancora oggi, chi nel 1975 era già nato e lo sente soltanto nominare, rabbrividisce e riporta alla memoria il turbamento di un intero Paese di fronte a un evento così assurdo. Presentato in prima nazionale sabato 9 marzo alle 21,15 e domenica 10 marzo ore 16,30 al Teatro Manzoni/Teatro delle Donne di Calenzano (Firenze), “Circeo, il massacro” racconta quella società e quelle tensioni che si riverberavano nella vita di tutti i giorni e che, con un gioco al rialzo, arrivarono a permettere che certi fatti straordinari accadessero. Scritto da Filippo Renda e Elisa Casseri, “Circeo, il massacro” vede in scena gli attori Michele Di Giacomo, Alice Spisa, Arianna Primavera, Luca Mammoli. Regia di Filippo Renda, aiuto regia Matteo Gatta. Si riflette specularmente sulla nostra società, in cui tensioni molto simili non sfogano più solo sulla violenza di genere, ma anche su quella contro lo straniero. Basta scorrere le cronache degli ultimi dodici mesi per rendersi conto che la violenza e il sadismo sono già in circolo e che si arriva ormai a reagire con indifferenza davanti a certe dichiarazioni che incitano all’odio e al razzismo: occorrerà un nuovo massacro per scioccare e risvegliare le nostre coscienze? “Raccontare il massacro del Circeo per cercare di capire cos'è la violenza ma senza mettere in scena quella specifica violenza né i suoi protagonisti: è stata questa la premessa che ha portato alla scrittura di un testo che, nonostante abbia le sue radici negli atti di uno dei processi giudiziari più famosi di questo paese, drammaturgicamente si muove intorno a un altro tipo di processo, quello di negazione - spiega Elisa Casseri, autrice insieme a Filippo Renda. L'idea è che Donatella Colasanti per difendersi dalla morbosità, dalle domande, dal reiterarsi dei ricordi all'interno della sua testa, immagini una storia qualunque, quasi da fotoromanzo, di due giovani in una villa al mare, in vacanza, che discutono, scherzano, litigano, si amano. Quella è la scena principale: una storia qualunque, appunto, per raccontare come la violenza arrivi nella vita, nel corpo e nella testa di tutti noi, anche quando neghiamo a noi stessi che stia succedendo o che sia successo. E la violenza arriva, sottile, nutrendosi dei ricordi e dei particolari di quel massacro, perché è Donatella Colasanti che la sta immaginando, cercando di camuffarla da altro. Il punto centrale, nella scrittura di questo testo, è sempre stato non la violenza nella sua straordinarietà, quando si manifesta in eventi mostruosi come quello del Circeo, ma la sua normalizzazione all'interno del quotidiano, dove si mescola all'aria che respiriamo fino (quasi) a non farsi vedere più”. Il massacro del Circeo fu davvero un fatto “assurdo”? Nel 1975 una ricerca giornalistica di Maria Adele Teodori ha stimato, solo in quell’anno, 11.000 casi di stupro in Italia, uno ogni 40 minuti. L’anno prima lo stesso Angelo Izzo (uno dei tre massacratori) era già stato accusato e condannato per aver rinchiuso in una villa e stuprato una ragazza di soli sedici anni. Pier Paolo Pasolini, in una delle sue lettere luterane pubblicata su Il mondo un mese dopo i fatti del Circeo, tratteggia una società pervasa dalla violenza, dal sadismo, indipendentemente dall’appartenenza di classe. Non ci sono ambiti circoscritti, situazioni straordinarie, nelle quali la violenza si scatena, al contrario, la violenza è una presenza quotidiana, abituale sia tra i borgatari che tra i borghesi. “Ho da ridire sul fatto che si creino dei capri espiatori, che sono: “parte della borghesia”, “Roma”, i “neofascisti”. La loro criminalità pare interessante perché riguarda i nuovi figli della borghesia. Tutta la stampa italiana negli assassini del Circeo vede un caso che la riguarda, un caso, ripeto, privilegiato. Se a fare le stesse cose fossero stati dei “poveri” delle borgate romane, oppure dei “poveri” immigrati a Milano o a Torino, non se ne sarebbe parlato tanto e a quel modo. Per razzismo. Perché i “poveri” delle borgate o i “poveri” immigrati sono considerati delinquenti a priori.(…) Ebbene, i “poveri” delle borgate romane e i “poveri” immigrati, cioè i giovani del popolo, possono fare e fanno effettivamente (come dicono con spaventosa chiarezza le cronache) le stesse cose che hanno fatto i giovani dei Parioli: e con lo stesso identico spirito”. Circeo: un viaggio tra memoria e oblio. Il delitto del Circeo è nella storia d’Italia anche perché rappresenta uno spartiacque nella lotta per la parità di genere. Infatti proprio il processo ai danni dei tre assassini aprirà il percorso che porterà lo stuprò a divenire un reato contro la persona e non più contro la morale. Un percorso che durerà ben vent’anni e diventerà legge solo nel 1996. È quindi fondamentale ricordare questo evento, e così è stato fatto, non solo dai movimenti femministi, ma da tutta l’opinione pubblica del nostro paese. Donatella Colasanti, la sopravvissuta al massacro, che nel 1975 aveva soltanto diciassette anni, è stata chiamata per tutta la vita a ripercorrere quei fatti, a rispondere alle domande dettagliate dei commentatori, a interpretare i nuovi crimini dei propri torturatori. Già durante il processo d’appello era stata chiamata a visitare nuovamente, in presenza degli inquirenti, villa Moresca, il luogo del massacro, in compagnia dei propri aguzzini. Donatella Colasanti ha provato in tutti i modi a lasciarsi alle spalle quel dramma: ha cambiato nome e ha richiesto il diritto all’oblio, che però le è stato negato proprio perché il dovere alla memoria era più importante. L’Italia non poteva e non può cancellare, dimenticare la propria Storia, e così la Colasanti, che all’età di soli quarantasette anni è morta per un tumore al seno, cinque mesi dopo il nuovo delitto di Angelo Izzo. Qual è il confine tra dovere alla Memoria e diritto all’oblio? La storicizzazione giustifica che la vita delle vittime diventi simile a un martirio? Produzione Teatro delle Donne e Idiot Savant, in collaborazione con Riccione Teatro, Associazione DIG, Rete degli archivi per non dimenticare, Corte Ospitale, Alchemico Tre. Biglietti da 5 a 13 euro, riduzioni per over 60, under 25, soci Coop, Arci, ATC, iscritti ai corsi di formazione, studenti universitari e residenti nel comune di Calenzano. Prevendite online su www.ticketone.it e nei punti vendita dei circuiti Boxoffice Toscana www.boxofficetoscana.it/punti-vendita. Info e prenotazioni tel. 055 8877213 - [email protected] - www.teatrodelledonne.com. Teatro delle Donne online www.teatrodelledonne.com facebook.com/ilteatrodelledonne twitter.com/teatro_donne instagram.com/teatrodelledonne Biglietti, riduzioni e prevendite Intero 13 euro; ridotti 10 euro (over 60, under 25, Coop, Arci, ATC) ridotti 8 euro per studenti universitari (con carta dello studente) ridotti 5 euro (iscritti ai corsi di formazione) Promozione residenti Comune di Calenzano: 7 euro Abbonamento 5 spettacoli a scelta 35 euro - abbonamento 10 spettacoli 60 euro Prevendite: circuito www.boxofficetoscana.it e online www.ticketone.it Biglietteria del teatro dalle ore 18 Info e prenotazioni Teatro Manzoni - via Mascagni 18 - Calenzano (Fi) [email protected] - www.teatrodelledonne.com Tel 055 8877213 / [email protected] IL TEATRO DELLE DONNE – Centro Nazionale di Drammaturgia Sede operativa: TEATRO MANZONI via Mascagni, 18 – 50041 Calenzano (FI) 055.8877213 - 055.8876581 [email protected] - www.teatrodelledonne.com Ufficio stampa: Marco Mannucci Naso (ME) - Il grande Flavio Bucci al Teatro Vittorio Alfieri All'interno della rassegna "Il Teatro siamo Noi", la Città di Naso ospita uno dei più grandi attori italiani. Con lo spettacolo "E pensare che ero partito così bene…". Flavio Bucci porta la sua vita in Teatro e da dicembre attraversa lo Stivale conquistando pubblico e critica. Il 15 marzo approda a Naso grazie a Oriana Civile, Coordinatore Artistico della Rassegna. Flavio Bucci racconta e si racconta fuori dai denti: la sua vita, la sua carriera; i successi e le defaillances; aneddoti e riflessioni filosofiche; citazioni dei suoi lavori e di quelli degli altri; consuetudini, vizi privati e pubbliche virtù dello spettacolo italiano e non; ritratti di personaggi celebri; la politica e l’impegno, per disegnare un percorso e un periodo storico e artistico poco lontano nel tempo, ma molto distante da noi, tutto con la proverbiale spregiudicatezza del grande attore. Sarà una scorribanda senza trionfalismi e senza vergogna, di libere associazioni, ricordi di teatro e di cinema, ma anche la confessione delle dipendenze e del suo irrefrenabile bisogno di libertà, del suo rapporto con le donne, attraverso il racconto spudorato di mogli, figli ed amori, l’occasione per far rivivere con immagini e parole i suoi grandi successi (da Ligabue, a Il Marchese del Grillo), i grandi classici teatrali contemporanei, i film con i maggiori autori italiani e stranieri e persino la sua attività di doppiatore di Gerard Depardieu e John Travolta. Gloria Pomardi interpreta le varie fasi storiche, i personaggi e i lavori citati, le mode musicali attraverso essenziali interventi danzati su brani noti o composizioni originali di Lucio Gregoretti. Il racconto a quattro mani scritto da Bucci con Marco Mattolini (che ha collaborato con lui più volte nel tempo e in grandi successi come Il Fu Mattia Pascal, Uno, nessuno e centomila..., Chi ha paura di Virginia Wolf? e altri) sarà un vulcano di spunti comici e rievocazioni emozionanti teso a far ricordare ai meno giovani e a far conoscere ai meno vecchi un periodo storico vivacissimo e un protagonista straordinario. Occasione imperdibile per essere testimoni, attraverso le tavole di un palcoscenico, della vita fantastica di un uomo eccezionale. Appuntamento il 15 marzo alle ore 21:30 al Teatro Vittorio Alfieri di Naso con E pensare che ero partito così bene... Scritto da Flavio Bucci e Marco Mattolini Raccontato e interpretato da Flavio Bucci con la partecipazione di Gloria Pomardi Costumi Patrizia Pontesilli Musiche originali Lucio Gregoretti Regia Marco Mattolini Produzione É20 Ingresso: da 30 a 20 euro Lo spettacolo inizierà puntuale alle 21:30 Il botteghino aprirà alle 20:00 INFO E PRENOTAZIONI Ufficio Turistico 0941960076 [email protected] |
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