“IL CERCHIO”
The Italian breaking experience Il primo documentario sull’evoluzione della breakdance in Italia IN ANTEPRIMA IL 24 OTTOBRE ALL’OUTDOOR FESTIVAL 2015 DI ROMA In occasione della finale mondiale del RED BULL BC ONE 2015, la più importante competizione di breakdance al mondo che si svolgerà per la prima volta in Italia, il 14 novembre a Roma, nasce il documentario “IL CERCHIO”, prodotto da Undervilla per la regia di Davide Polato e curato nei contenuti dalla giornalista Silvia Volpato, che verrà presentato in anteprima il 24 ottobre all’ex caserma Guido Reni a Roma in occasione della sesta edizione dell’Outdoor Festival 2015 (inizio proiezione ore 18.00 – ingresso 7 euro). L’Outdoor è un festival internazionale dedicato alla creatività urbana e alla cultura contemporanea che si svolgerà dal 2 al 31 ottobre e che quest’anno ospiterà la proiezione del primo reportage video interamente dedicato al mondo della breakdance italiana, un fenomeno con radici ormai più che trentennali nel nostro paese. La sala cinema sarà allestita dentro Playground, lo spazio del festival dedicato alla hip hop culture prodotto in collaborazione con Red Bull BC One: una panoramica alla scoperta dell’universo del breaking e di tutto quello che vi ruota attorno, con due mostre fotografiche ed un ricco calendario di proiezioni. Il nome del documentario nasce dalla forma dove si svolgono le sfide solitarie o le gare, i cerchio infatti viene tracciato dai movimenti del breaker all’inizio di una sfida o definito dalla gente durante i party, è uno spazio circolare dentro il quale i b-boy si esprimono sfidando a loro modo le leggi di gravità. “Il Cerchio” racconta di come la "b-boy culture", nata nelle strade del Bronx, sia approdata in Italia nei primi anni '80 (anche grazie a film come "Flashdance" e "Beat Street" e a videoclip come "Buffalo Gals" di Malcolm McLaren), e di come si sia sviluppata negli anni diventando una moda e un’espressione artistica ai confini con lo sport, fino a conquistare tutte le superfici della nostra città, dal cemento delle strade, ai marmi dei palazzi al legno dei teatri. Un viaggio attraverso le esperienze di alcuni personaggi e crew che getta luce per la prima volta sull'immaginario del b-boy italiano e su una disciplina che, anche in Italia, si tramanda ormai da tre generazioni. A seguito della proiezione la serata continuerà con l’evento “Sei tu er capo”: una sfida a colpi di Hip Hop uno contro uno seguita da una jam e da un cypher aperti a tutti i ballerini e da un contest 1vs1 di breaking. Facebook www.facebook.com/redbullbcone Twitter www.twitter.com/redbullbcone.com #bcone Instagram: www.instagram.com/redbullbcone #bcone Ufficio stampa: Parole & Dintorni (Ilaria Boccardi – Tatiana Corvaglia) Uffici stampa: Red Bull Viviana La Colla Nufactory Antonella Bartoli Patricia Calvo COMPAIONO NEL FILM I SEGUENTI PERSONAGGI DI SPICCO DELLA BREAKDANCE ITALIANA: MAURIZIO CANNAVÒ - NEXT ONE - PAOLO ROMANO - SHA ONE - SEAN DANIEL MARTIN - SEBASTIANO RUOCCO - ICE ONE - PAOLO CARBONETTI – SWIFT - SIMONE MICOZZI – STRITT - PAOLO SCARAVELLI – SCACIO - LUCA MINIATI – LED - ROMAN GORSKIY – FROZ - MAURO PERUZZI – CICO - MATTIA VANIN – MATT - DAVIDE BUCCI - MASTER FREEZ - LUCA TAGLIONI - IRON GLASS. E LE SEGUENTI CREW: BREAK THE FUNK - DOUBLE B ROCKERS - DE KLAN - GROOVIN' BROTHERS - KNÈF - LAST ALIVE - NATURAL FORCE - URBAN FORCE - WIRED MONKEYS. CREDITI: A cura di Silvia Volpato Regia Davide Polato Fotografia Arturo Bernardi Musiche originali David Nerattini Suono Riccardo Rossi Produzione Emanuela Astolfi Grafiche DeeMo
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“Donne che non te le aspetti” a Schegge d’autore
Nell’ambito della rassegna “Schegge d’autore” del Festival della drammaturgia italiana al Teatro Tordinona di via degli Acquasparta 16, a Roma, nei giorni 2, 3, 4 ottobre 2015 va in scena “Donne che non te le aspetti”, scritto da Giannalberto Purpi che condivide la regia con Chiara Pavoni. Il venerdì e il sabato lo spettacolo è alle 20, 30, la domenica alle ore 17.30. Giannalberto Purpi non è solo autore di varietà e commedie musicali, è uno scrittore sensibile e impegnato. Purpi coglie innumerevoli spunti dalla realtà e racconta sempre storie vere. Oggetto della sua scrittura è la vita vissuta. “Donne che non te le aspetti” racconta quattro storie di donne diverse. Donne che l’autore ha amato profondamente, che sono entrate a far parte della sua vita o che hanno sbagliato nella ricerca dei loro partner. Un banco di prova per quattro attrici di diversa estrazione ed esperienza, guidate dalla grande sensibilità dell’autore che in collaborazione con Chiara Pavoni ne cura la regia. In scena oltre a Chiara Pavoni, Alessia Luongo, Flavia Rossi e Adele Perna. Patas Arriba Teatro presenta "Il pasto degli schiavi" al Roma Fringe Festival 2015 al Parco Adriano, giardini di Castel Sant'Angelo, Roma nelle date:
1 Giugno ore 20.30 - Palco A 3 Giugno ore 22.00 - Palco A 5 Giugno ore 23.30 - Palco A In scena Pamela Adinolfi, Francesca Di Vincenzo, Simone Fraschetti, Barbara Greco, Chiara Pavoni, testo di Adriano Marenco con squarci di Alessandra Caputo, coreografie di Pamela Adinolfi, Barbara Greco, Barbara Nucci, regia di Valentina Conti, Simone Fraschetti, costumi di Lisa Rosamilia, effetti speciali di Domenico Latronico, foto di scena di Pamela Adinolfi. Un potente nel pieno del suo rigoglioso disfacimento. Un uomo in una gabbia dorata che lo protegge o lo rinchiude. Il Capo è un tiranno che parla senza inibizioni al suo popolo che lo sbircia nella sua prigione sontuosa. Egli porta con sé le sue ancelle più care, le sue più fedeli schiave per continuare a celebrare gli antichi fasti. La Cagna, la Scimmia, il Serpente e la Colomba, quattro donne, quattro bestie che assecondano i suoi desideri. Ognuna a suo modo, partecipa al banchetto, arraffa le briciole, condivide i giochi del Capo, si concede, lo cura. Ma tutto precipita e, lontano dagli obblighi sociali, degenera. I ricordi si trasformano in collera, la collera in tragedia, la tragedia in farsa aneddotica. Gli schiavi si ribelleranno a quel disfacimento. In questa messa in scena abbiamo sperimentato l’incontro della prosa e della danza. Siamo partiti da un monologo per arrivare ad un azione corale. Una tragedia dove il coro è corpo. Il corpo delle schiave. Amanti, infermiere, badanti, madri che condividono con il Capo i suoi ultimi giorni. Donne che brillano del riflesso della sua stanca luce, che succhiano la scarsa linfa di un albero marcescente. Sacerdotesse degli ultimi giorni di un potere. Schiave che forse apriranno la strada solo ad un altro disumano potere. ‘Oggi faccio il compleanno, fatemi gli auguri, è quattro anni che sono qua. Sto aspettando il momento giusto, il provino giusto e me ne vado da questo posto di merda. Il treno giusto prima o poi deve passare. Che poi se sapevo che mi finiva a fare la puttana tanto vale che me ne stavo in Sicilia.’ Arriva a Roma, al Teatro dell’Orologio, dal 20 febbraio all’1 marzo, nella rassegna ‘Be. You’, “Battuage”, seconda opera di Joele Anastasi, autore, regista e interprete, e seconda prova per la giovane compagnia Vuccirìa Teatro, fondata dallo stesso autore e da Enrico Sortino, anche lui interprete di questo lavoro, in scena con Federica Carruba Toscano e con Simone Leonardi. Con “Battuage” la compagnia continua la ricerca di un linguaggio proprio, un incontro tra drammaturgia originale e ricerca attoriale, su una società indagata nei suoi aspetti più irrisolti e degradati. Al centro l’attore, il suo essenzialismo scenico che lo porta ad agire come un animale di fronte ad uno specchio, per mezzo di un’intima fragilità, veicolo per raccontare personaggi ai margini della società. “Battuage” è la storia di un luogo popolato da zombie notturni alla ricerca di sesso: facile, gratis, a pagamento. Un luogo in cui s’incontrano eterosessuali, transessuali, omosessuali, gigolò, puttane, scambisti. Un luogo, un popolo, raccontato attraverso gli occhi dei personaggi che lo abitano, che gli danno vita: non da vittime, ma da uomini, da donne consapevoli che hanno scelto di giocare a quel gioco, spingendosi inesorabilmente oltre quei limiti dettati dall’etica sociale, disposti a tutto pur di ottenere ciò che il desiderio domanda a costo di mutarsi in ‘bestie’ pronte a dissacrare tutto ciò in cui si credeva. Il sesso diventa così l’unico strumento di mediazione tra gli uomini, unico punto di contatto su cui fondare delle relazioni. Un universo in cui si riversano mastodontiche solitudini che tenacemente vogliono rimanere tali. Anime che sprofondano in se stesse sotto la spinta di un desiderio che si trasforma in affanno distruttivo. Sesso antierotico, suicidio dell’eros: questo è “Battuage” un luogo in cui è morto anche il desiderio del desiderio. “Battuage” è soprattutto una metafora del mondo. Un “obitorio per vivi”, per esseri umani involucri di una decadenza comune. Anime che lottano per identificarsi, per non sentirsi totalmente morte, sprofondando in un’atroce deformità. È un viaggio nell’animo umano, nella sua parte oscura, che rivela un’autenticità taciuta. E così, brutalità e bestialità si riversano in ogni angolo, scardinando l’ordine morale delle cose. ‘Battuage – scrive Joele Anastasi - vuole portare a galla tutto ciò che abbiamo rinchiuso a pressione dentro di noi. Come una scatola, che, una volta esplosa, rivelerà “un’altra natura”, intima e brutale, che ci parla di noi in maniera autentica e violenta, dolorosa, solo per le orecchie che non vogliono sentire, ma non per le nostre. Un viaggio oltre la moralità, verso l’istinto e il nostro lato oscuro dove non serve indossare il vestito “buono” delle feste.’ Sito Compagnia www.vucciriateatro.com Info e prenotazioni: Tel. 06/6875550 - [email protected] www.teatrodellorologio.com Ufficio Stampa leStaffette AZZURRO OLTREMARE, UN FILM DI GIUSEPPE ANDREOZZI Venerdì 12 settembre, ore 20,30 all'Azzurro Scipioni, in Via degli Scipioni, 82 - ROMA/Prati - PRIMA del film di Giuseppe Andreozzi "AZZURRO OLTREMARE". "AZZURRO OLTREMARE", film drammatico, è la vita di un pittore, Lucio Garofalo, attraverso i sogni e la sua immaginazione. Brusco è lo scontro tra la realtà e i ricordi, inevitabilmente deturpati dal tempo. Il pittore stesso, pluripremiato in Italia e all’estero, ha curato la sceneggiatura in collaborazione con il regista che l’ha voluto protagonista autentico del film. Il regista, Giuseppe Andreozzi è un abile montatore e la TV nazionale gli ha affidato Geo&Geo, Uno Mattina, Blob, Porta a Porta, Rai Notte, Uomini e Donne; amante del cinema “da sempre”, predilige il genere thriller, horror e giallo con delle “incursioni” nel dramma e nella tragedia classica. Il suo cult è “Evil Dead” di Sam Raimi; apprezza moltissimo anche Tim Burton e James Ivory. Del cast di “Azzurro Oltremare” fanno parte, così come in elenco nella locandina: Lucio Garofalo, Chiara Pavoni, Giuseppe Lorin, Roberta Marcucci, Simone Ripanti, Fabrizio Rendina, Silvia Granieri, Sara Pallini, Annamaria Pietracatella, Franco Bertelli, Patrizio Cedola, Irene Capitanio, Catia Santonico, Pino Falanesca, Giovanni Di Lonardo, Luca Proietti, Ester Albano, Giulio Eccher, Maria Lorenza Ferrer, Augusto Antonellini, Georgios Pournaras, e per la prima volta sullo schermo la poetessa Michela Zanarella. Musiche di Francesco Ornielli, Direttore della fotografia Jim Reed, Trucco a cura di Andrada Sirca. “Azzurro Oltremare” per la Lazy Owl Production in collaborazione con Big “M” Sporting Club. Ravello Festival 2014 UNA INEDITA BOHÈME VENERDÌ IN SCENA ALL’AUDITORIUM OSCAR NIEMEYER Le incursioni del repertorio d’opera nell’ambito del Ravello Festival si erano limitate, fino ad oggi, a titoli wagneriani, in omaggio al genius loci. Sa di novità assoluta, dunque, lo spettacolo originale che va in scena venerdì prossimo, 5 settembre, in Auditorium (chiusura cancelli ore 19.55). Si chiama “La Bohème in casa Niemeyer” e si annuncia come riproposizione fedele dell’opera di Puccini, in forma scenica e con solo accompagnamento di pianoforte. È stato Riccardo Canessa, regista assai attivo in Italia e all’estero, ad immaginare – su invito della Fondazione Ravello – un allestimento che giocasse sugli spazi esclusivi ed eleganti dell’Auditorium Niemeyer, facendo leva anche sulle scene e le proiezioni di Alfredo Troisi e su costumi molto particolari, che calano i giovani protagonisti della storia in una dimensione moderna e costiera. L’idea di reintitolare “La Bohème” per l’occasione nasce dal voler ripercorrere, in qualche maniera, quell’usanza in voga nei salotti borghesi, tra Otto e Novecento, per cui i grandi titoli d’opera venivano ripresi e arrangiati in chiave domestica, col risultato di dare vita, per conseguenza, persino a parodie spesso divertenti e irrituali. “La Bohème in casa Niemeyer” non fa il verso all’opera, evidentemente, ma prova a rileggere il capolavoro pucciniano con totale rispetto della musica e delle atmosfere, esaltando l’aspetto giovanile e suadente della vicenda, infine riadattandone il gusto a quello dei nostri tempi: il tutto in un salotto di rara eleganza quale è l’Auditorium Niemeyer. www.ravellofestival.com. Per info e prenotazioni 089.858422, [email protected]. VENERDÌ 5 SETTEMBRE Auditorium Oscar Niemeyer, ore 19.55 La Bohème in casa Niemeyer Riduzione per pianoforte dell’opera di Giacomo Puccini Regia: Riccardo Canessa Pianista: Maurizio Iaccarino Scene, costumi e proiezioni: Alfredo Troisi Abiti forniti da Marilù Moda Positano Mimì: Marialucia Caruso Rodolfo: Alessandro Luciano Schaunard: Dario Giorgelè Marcello: Donato di Gioia Colline: Luca Gallo Musetta: Valentina Bilancione Benoit – Alcindoro: Riccardo Carloni Posto unico € 25 Chi non conosce il celeberrimo musical Jesus Christ Superstar che vide la luce grazie ai due altrettanto celeberrimi compositori Andrew Lloyd Webber e Tim Rice? Proprio nella settimana che fa da preludio alla Pasqua di Nostro Signore, vi parliamo del musical che ripercorre l’ultima settimana di vita di Gesù vista dagli occhi di Giuda, un amico che ha tradito sentendosi tradito a sua volta, la lotta tra Bene e Male, un racconto di duemila anni fa ma attualissimo. Un musical nato nel 1970 dalla genialità di due compositori che riuscirono a conciliare concetti ormai sedimentati, finanche nell’ambito religioso, con nuovi componimenti e idee geniali. Ebbene, la versione italiana del musical, firmata da Massimo Romeo Piparo compie 20 anni e in quest’anniversario così importante porta in scena al Teatro Sistina a Roma dal 18 aprile al 1 giugno un cast eccezionale: Ted Neely, famoso per aver interpretato Gesù nella versione inglese, Shel Shapiro (già cantante del gruppo musicale dei Rokes, molto noto negli anni Sessanta) nel ruolo del “cattivo” Caifa, la cantante Simona Molinari nel ruolo di Maria Maddalena e, dulcis in fundo, l’intera band dei Negrita che oltre a “prestare” il proprio frontman Pau al personaggio di Ponzio Pilato, si esibirà dal vivo insieme all’orchestra diretta dal M° Emanuele Friello. Da non perdere dunque quest’ultima clamorosa edizione dell’Opera rock che, nella sua versione italiana, vanta ormai numerosi record: tre diverse edizioni, 11 anni consecutivi in cartellone nei Teatri italiani dal 1995 al 2006, oltre 1.000.000 di spettatori, più di 100 artisti che si sono alternati nel cast, 19 regioni e più di 1.000 rappresentazioni in 84 città italiane. Lo spettacolo sarà eseguito interamente dal vivo e ricordiamo che le vendite sono aperte fino al 31 maggio 2014. Coreografie: Roberto Croce Direzione musicale: Emanuele Friello Scene: Giancarlo Muselli Costumi: Santina Ferro Regia: Massimo Romeo Piparo Per info : http://www.ilsistina.it/event/jesus-christ-superstar-xx-anniversario/ Alessandra Prospero Teatro Valle Occupato Roma dal 14 al 19 gennaio 2014 da martedì a sabato ore 21 domenica ore 18 IL GUARITORE di Michele Santeramo testo vincitore della 51a edizione del Premio Riccione per il Teatro regia Leo Muscato con (in o.a.) Vittorio Continelli, Simonetta Damato, Gianluca delle Fontane, Paola Fresa, Michele Sinisi scene e costumi Federica Parolini direzione tecnica Alessandro Grasso foto di scena Matteo Leonetti segreteria Lidia Bucci produzione e organizzazione Luca Marengo per Teatro Minimo Angela Colucci per Fondazione Pontedera Teatro produzione Teatro Minimo e Fondazione Pontedera Teatro coproduzione Riccione Teatro, Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria in collaborazione con Bollenti Spiriti – Regione Puglia Assessorato alle Politiche Giovanili e alla Cittadinanza Sociale Assessorato alla Cultura del Comune di Bitonto Testo vincitore della 51° edizione del Premio Riccione per il Teatro, “Il Guaritore” testo di Michele Santeramo, diretto da Leo Muscato, arriva al Teatro Valle Occupato, dal 14 al 19 gennaio 2013 (da martedì a sabato ore 21; domenica ore 18), interpretato da Vittorio Continelli, Simonetta Damato, Gianluca delle Fontane, Paola Fresa, Michele Sinisi. ‘Il Guaritore’ mette in relazione le storie delle persone, per farle guarire. Ha un fratello che mal sopporta. Gli arrivano in casa due donne con problemi opposti, e un ex pugile. Questa guarigione non è cosa facile, serve leggerezza, disimpegno, distacco e grappa. É un personaggio che prova a mettersi tra il malessere e la soluzione dei problemi. Ha il colletto della camicia sporco, non ci vede quasi più ma riesce a guarire le persone. Non è un mago nè un medico. Vive sulla linea d'ombra tra realtà e fantasia, come ogni personaggio della scena. “Cosa doveva guarire, questo mio Guaritore? Deve guarire le storie – scrive l’autore – per dirla meglio, deve guarire delle persone, partendo dal presupposto che per guarire una storia bisogna metterla in relazione con un’altra. La relazione, l’idea di mettere al centro una generosità a cui trovo sempre meno disposta la gente, come se condividere qualcosa sia diventato perderne il senso”. Il Guaritore fa proprio questo: “mette le storie in relazione, per fare in modo che guariscano prendendosi addosso interamente il peso di ogni sua responsabilità, tutto sommato vuole essere la testimonianza di come non si esce dal silenzio gridando da soli”. La Giuria del Premio Riccione, composta da Alessandro Gassman, Umberto Orsini, Fabrizio Gifuni, Elio De Capitani, Fausto Paravidino e Isabella Ragonese, ha scritto: ‘Il testo di Michele Santeramo è un testo vivo. È un testo teatrale, che non rinuncia mai all’efficacia scenica di quello che rappresenta. Lo spettatore è condannato a chiedersi se è di fronte ad una narrazione naif o elaborata, se è l’autore o se sono i personaggi o gli attori a condurre il gioco, un gioco teatrale, un gioco antico, fatto di sketch, di porte che si aprono e che si chiudono, di battibecchi bassi e di monologhi alti, e un gioco popolare e contemporaneo, che ci attira offrendoci la riconoscibilità delle situazioni teatrali e ci piomba in un mondo che è il nostro, un mondo senza certezze, un mondo liquido, dove per orizzontarsi non servono più le idee, né quelle vecchie né quelle nuove, ma dove gli esseri umani – con tutti i loro difetti – non smettono mai di aggrapparsi alla speranza che sia il confronto con un altro essere umano a salvarli.’ Date tour dal 14 al 19 gennaio > Roma, Teatro Valle Occupato 1 e 2 febbraio > Andria, Auditorium Paola Chicco 13, 14, 15, 16 marzo > Messina, Teatro Stabile (da definire) 27 marzo > Pomarance (PI), Teatro dei Coraggiosi 28 marzo > Arcidosso (GR), Teatro degli Unanimi 29 marzo > Pontedera (PI), Teatro Era 1 e 2 aprile > Padova, Teatro Verdi intero: https://dl.dropboxusercontent.com/u/28177425/Il_Guaritore.mp4 promo: http://www.youtube.com/watch?v=IUgkKRAiTYI www.teatrominimo.eu www.teatrovalleoccupato.it leStaffette ufficio stampa e promozione [email protected] Raffaella Ilari, Marialuisa Giordano KAFKA NEL REGNO DEI CIELI Scritto, diretto e interpretato da ANDREA CRAMAROSSA 8 Giugno ore 21.00 - 9 Giugno ore 18.00 L'attore jiddish Lowy, decide di mettere in scena l'appellativo col quale il padre di Franz Kafka lo apostrofò: "scarafaggio". L'attore, spesso maledestramente, tenta di tradurre in poesia il linguaggio incomprensibile dell'insetto, sperando di dare voce all'incomprensione che tinge costantemente il rapporto tra un padre e suo figlio. Così, i "mostri", rapiti dal coraggio di "mostrarsi", divengono la traduzione trasfigurata di una allegoria che, fino all'ultimo, non si sa se mai renderà giustizia a quel senso di solitudine e di isolamento, al quale Kafka soleva abbandonarsi nella sua stanza. Ed è proprio lì, in quella stanza, in quel luogo, che i sogni si consumano come fuoco, bruciando nel fiato di polmoni ormai stanchi e malati. Una occasione per sondare, scandagliare, tuffarsi nel mare immenso dei legami famigliari, in particolare nel rapporto tra un padre e un figlio. Una occasione per parlare di quel "come ci vediamo" e di quel "come ci vedono gli altri", in quella, alle volte, straziante dicotomia schizofrenica che non permette ciascuno di noi di essere ciò che è o di rappresentare l'idea che ha di sé, un'idea che, scontrandosi coi "buoni usi" di una società, diventa il pensiero e la concretezza di ciò che chiamiamo "mostro". PRODUZIONE VERDERAME/TEATRODELLEBAMBOLE COSTUMI SILVIA CRAMAROSSA VOCE RECITANTE PATRIZIA LABIANCA SOTTO IL CONSIGLIO MUSICALE DI JOHAN SEBASTIAN BACH CONSIGLIATA LA PRENOTAZIONE Abarico Teatro - Via dei Sabelli 116 - San Lorenzo Roma 06 98932488 [email protected] Biglietti: 14€ intero - 12€ ridotto per chi prenota su www.abarico.it 2 Euro di sconto (*)img presa dall rete Roma, una sera come le altre, una partita di Europa League, sulla carta come le altre, purtroppo però, esiste una frangia di violenti, che aveva già deciso che quella non sarebbe stata una sera. Lazio vs Tottenham di Europa League, non sarebbe stata una partita come le altre. Da sempre, corre voce, che gli Spurs, i tifosi della squadra londinese del Tottenham, siano vicini alla religione ebraica, anche se nella partita contro il Maribor, proprio gli inglesi, si scatenarono in cori antisemita. A Roma si sa, le due tifoserie della capitale, sono vicine all'estrema destra, e può capitare, (in nome di antichi ricordi di stampo nazifascista), che due tifoserie nemiche come quella della Roma e quella della Lazio, stringano un patto per una sera, per combattere assieme, (lontano dallo stadio Olimpico), il nemico di tutt'e due. A volte, si possono superare gli ostacoli in nome degli ideali, ed a seconda di alcune indagini, è trapelato che stavolta, è accaduto proprio così. Le due tifoserie, acerrime nemiche, si sono date appuntamento, presso un pub di Campo de' Fiori; e lì è scoppiato il finimondo. Poteva decisamente andare peggio; bersaglio della serata, circa 20 tifosi inglesi del Tottenham. Bilancio 11 feriti: di cui 9 inglesi, un californiano ed un bengalese. Il più grave, un inglese venticinquenne, che ha subito una coltellata all'inguine e diverse ferite alla testa. La polizia ha risposto con: 15 identificati, sei fermi e due arresti. Gli arrestati, sono stati colti sul fatto, grazie alle telecamere, della piazza di Campo de' Fiori ed ad uno scambio di sms col cellulare, col quale il romanista Pietro Ianari, avrebbe pianificato il raid, assieme a dei tifosi laziali. Gli scontri, iniziano verso le una di notte, dove una banda di romanisti/laziali a volto coperto, comincia a tirare sassi e altro dentro il pub "Drunken Ship", dovo sono tranquilli, una ventina circa di tifosi inglesi, gli assalitori entrano nel pub e sfasciando tutto, costringono ad un muro i tifosi inglesi, dove lì vengono colpiti, da spranghe, chiavi inglesi e mazze da baseball. Lo scontro dura dieci minuti, poi gli inglesi, trovano il modo di scappare, ma due, vengono raggiunti ed uno di questi accoltellato. Le forze dell'ordine e le ambulanze, sono arrivate sul luogo degli scontri, almeno venti minuti dopo, a raid finito. Tra i moventi, sicuramente il fatto che Tottenham, è il quartiere ebraico della capitale inglese ed infatti, durante la partita, i tifosi laziali urlavano: "Juden Tottenham" . Secondo gli inquirenti, si parla di un coinvolgimento anche di esponenti dell'estrema destra romana. Un'altra ipotesi, sarebbe, che invece il raid sia opera di tifosi romanisti/laziali e del West Ham, legati ai laziali da un gemellaggio si stampo politico , e quest'ultimi, presenti a Roma, già da qualche giorno. In Inghilterra, i giornali inglesi accusano Roma, di "stab city" città delle coltellate. La prossima settimana, il massimo il comitato dell'Uefa deciderà, se aprire un'inchiesta o meno, sui cori razzisti di stampo antisemita allo stadio. La prova tv, sarà sicuramente importante nella decisione, e la società della Lazio potrebbe anche rischiare di essere squalificati per un periodo dalle competizioni europee. Roberto Bruno |
Deliri progressivi
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