"Sandra Zoccolan non si spoglia se non del suo golf, ma nella sua abilità attoriale nel gesto, nella parola e nel canto ci dona il culmine, esplode e fa sentire l'esplosione di un orgasmo vibrante. Sottolineo non ci vogliono cinquanta sfumature di grigio per esprimere tutto questo…servono professionalità e talento… e Sandra è totalmente abile e il pubblico sente tutto e a fondo."
Recensione a cura di Silvia Calzolari

Piazza Fabio Chiesa / via Pietro Boifava 17 - Milano
ATIR TEATRO RINGHIERA
PER UNA DONNA
di Letizia Russo
regia Manuel Renga
supervisione artistica Serena Sinigaglia
con Sandra Zoccolan
produzione ATIR Teatro Ringhiera
nuova produzione
Recensione a cura di Silvia Calzolari
DOMENICA 15 FEBBRAIO 2015 – ORE 16 - Si arriva all'Atir (M2 verde sino ad Abbiategrasso Chiesa Rossa) Teatro Ringhiera, periferia di Milano, ove già si comprende l'intenzione: dare vita ad un teatro per zone disagiate, coinvolgendo il sociale. Io già esulto, idealmente, pensando, comprendendo e comunque sperando che al ritorno io non sia sola a sentire i miei passi, non ci sia buio e ci sia gente…quell'inutile paura.
Arrivata al Teatro Ringhiera, musica jazz di sottofondo, un'accoglienza gioviale e sincera. Si intuisce la bellezza libera, aperta e vibrante, una passione teatrale d’unità. Numeroso il pubblico.
"Per una donna" è un monologo, un testo intenso in echi interiori, nella voce, nel canto e nel gesto di Sandra Zoccolan.
Immediatamente attira la sua professionalità che ci coinvolge profondamente. Una comunicazione interiore ficcante e autentica.
Luci soffuse ed efficaci. Scenografia d'intricati fili a terra su cui cammina l'attrice, metafora della mente e della percezione emozionale, razionale ed emotiva, e microfoni plurimi in circolo che esprimono la chiusura e l'amplificazione personale che si muove verso l'esterno (o tenta) e dando voce all'anima. E un secchio ove bruciare ogni foglio…ogni foglio dell’inutilità.
Sandra Zoccolan, splendida nella recitazione, si muove nel testo. Una donna, simile a tante donne, che in un improvviso e inaspettato desiderio muta. Il cambiamento pregno di domande senza risposte, nei sì e nei no imposti dalla morale comune o educazionale, nella consapevolezza che ogni scelta difforme può essere disgregante e deflagrante nella sofferenza.
Sandra ci travolge d'impeto nell'esprimere il libero conscio ed inconscio. Parole e silenzi, elucubrazioni e realtà in divenire, che evocano e rievocano.
La passione che trascina e che è estasi, esplosione e liberazione naturale ed istintiva, nel prezzo immediatamente sentito-intuito e successivo, quella scelta ipotetica e la non scelta. Un cambiamento in atto che è presa di coscienza d'indole, naturalità e bisogno che mai può essere compreso dal contesto sociale.
Una donna ama ed è amata da suo marito, vivendo l'abitudine matrimoniale (quasi senza sforzo apparente), per poi evolversi in altro: amare una donna.
Vivere o immaginare un percorso imprevedibile, provando attrazione totale per il proprio genere, senza saperne il motivo, ma sentendo.
Lo spettacolo ci conduce in un'atmosfera d'ansia costante. L'io della protagonista espelle le sue contraddizioni e il pubblico assorbe.
Nell'autocritica e nell'ironia, la protagonista sa farci sorridere incalzando, chiedendo, proponendo, immergendosi nell'interiorità e stimolando la nostra immedesimazione. Sì o no? Voglio conformarmi o seguire il mio desiderio?
Esiste il timore, esiste il costante dire lo so sbaglio e il dire non so, vorrei ma non dovrei. Nel finale aperto che diviene, sussulta l'indole che non può e non potrà mai essere differente e mai sarà uguale a prima.
Da evidenziare il momento di eros. Sandra Zoccolan non si spoglia se non del suo golf, ma nella sua abilità attoriale nel gesto, nella parola e nel canto ci dona il culmine, esplode e fa sentire l'esplosione di un orgasmo vibrante. Sottolineo non ci vogliono cinquanta sfumature di grigio per esprimere tutto questo…servono professionalità e talento… e Sandra è totalmente abile e il pubblico sente tutto e a fondo.
Posso dire con gioia di aver assistito ad uno spettacolo emozionante, coinvolgente ricco di femminilità e, azzardo, in spinta femminista, in quel libero che ogni essere tenta perché lo deve a se stesso.
Grazie a tutto lo staff e grazie alla splendida e grande Sandra Zoccolan.
Presto "Per una donna" sarà a Roma.
Silvia Calzolari