“Io nella mia vita non ho buttato via nulla”, diceva. 1) Come nasce l'amore per la Poesia Maestro Nuti? Le persone con una certa sensibilità si attraggono. “Maestro” mi chiamava Alda Merini. Lei diceva che le mie musiche sono molto vicine al “divino” e questo mi dà molta gioia. Il nostro incontro lei diceva era destinato. "L’amore è qualcosa che capita e arriva". L’amore per la poesia è nato presto. Andavo alle medie e imparavo a memoria le poesie del Pascoli che amavo molto e le musicavo. La sensibilità è un percorso attraverso la malinconia, ma solo con la gioia poi si realizza tutto. Alda Merini, ha fatto la sua esperienza del dolore trasformandola in gioia. “Io nella mia vita non ho buttato via nulla”, diceva. "Anche le cose brutte sono state raccolte" ripeteva. E lei stessa, mi faceva notare tutti i miei difetti, come forma d’amore, fortificandomi, trasformando le imperfezioni in cose bellissime. 2) “… Mentre rubavo la vita…!” è uno spettacolo composto da diciotto canzoni. La parte musicale è arricchita dalla drammaturgia di Monica Guerritore e dalle proiezioni video di Lucilla Mininno e Mimma Nocelli, che cura anche la regia. Nato da un’idea di Rossella Martini, è prodotto da Sagapò Music e TieffeTeatro. Ce ne parli. Il destino mi ha unito con Monica Guerritore. È una grandissima interprete. È un dono poter stare sul palcoscenico con lei. La Guerritore riesce a esprimere il suo mondo interiore così ricco di emozioni. È un onore che lei abbia iniziato a cantare con le mie canzoni. Ha un timbro che entusiasma. Il titolo dello spettacolo “… Mentre rubavo la vita…!” nasce da una poesia che ho musicato “IO COME VOI” che riguarda il manicomio (cantando): IO COME VOI Io come voi sono stata sorpreso mentre rubavo la vita, buttato fuori dal mio desiderio d’amore. Io come voi non sono stato ascoltato e ho visto le sbarre del silenzio crescermi intorno e strapparmi i capelli. Io come voi ho pianto, ho riso e ho sperato. Io come voi mi sono sentito togliere i vestiti di dosso e quando mi hanno dato in mano la mia vergogna ho mangiato vergogna ogni giorno. Io come voi ho soccorso il nemico, ho avuto fede nei miei poveri panni e ho domandato che cosa sia il Signore, poi dall’idea della sua esistenza ho tratto forza per sentire il martirio volarmi intorno come colomba viva. Io come voi ho consumato l’amore da solo lontano persino dal Cristo risorto. Ma io come voi sono tornato alla scienza del dolore dell’uomo, che è la scienza mia. Da “Ballate non pagate”, © 1995 Giulio Einaudi Editore SpA, Torino 3) Si sente più Poeta o musicista? Io nasco come cantante, è la mia vocazione. Ci sono cose che vengono naturali, è un’esigenza del cuore. Le cose le scrivo, ma nel momento in cui sono sul palcoscenico le emozioni si amplificano. 4) Il messaggio che vorrebbe mandare con la sua musica quale è? Tutti dicono che è un momento brutto, l’uomo non ha mai avuto molto amore per gli altri, (poi per fortuna è arrivato Gesù con il suo messaggio d’amore, anche se non è stato molto ascoltato). Io però credo che questo sia un momento di trasformazione. Un momento di luce si sta facendo avanti e sta come tirando fuori la polvere. C’è un’energia che muove tutto e tra queste cose c’è la poesia. Io, ho la fortuna di cantare e musicare quella di Alda Merini che, come diceva Ennio Morricone, è il “Dante Alighieri dei nostri tempi”. All’inizio, quando io l’ho conosciuta, non era così famosa, e io ero inconsapevole di musicare il più grande poeta dei nostri tempi (mi sarei bloccato), invece nell'incosapevolezza è stato più tutto facile. So di aver fatto con lei cose straordinarie e di averle dato gioia. o la sento sempre: “Ricorda che tu sei stato la mia musica”, queste sono state le sue ultime parole. Questa è per me una grande eredità che porto nei concerti e che emoziona. C’è infatti tanto di lei: ironia, gioia, pianto, e la gente vive e prova emozioni durante lo spettacolo e ne ha bisogno. Troppo il bombardamento dei media (spesso sono notizie catastrofiche), invece l’arte, dà un messaggio spirituale che è importante soprattutto per i giovani. Tanti ragazzi mi scrivono, avvicinati dalla poesia, dalla musica da questo connubio. Alda (da donna intelligente) diceva che con questo “matrimonio artistico” tra musica-poesia, l’avvicinamento arriva prima, e aveva ragione. 5) Domanda marzulliana: E' più facile essere folli in mondo di folli o in uno di sani ma ciechi? Bella domanda. Posso dire che Alda Merini è stata in manicomio per svariati anni, e diceva che "i matti sono fuori non dentro". La follia va vissuta come colore, come diversità, di intese emozioni, che non possono essere contenute in un corpo umano poichè possono mandare in crisi ed è faticoso. Alda diceva: "gestire le emozioni diventa un dono e una frusta". Nel corpo si hanno dei limiti, e un dono così grande, una voce poetica che esplode dentro per uscire con forza, non è facile da contenere. Magari le persone si rendessero conto di essere folli, poiché sono vive. Ma ognuno di noi sta facendo un percorso, e da ricordare che non siamo macchine. Basta una piccolezza per far scattare il risveglio del cuore e dell’anima. Ragionare con la propria testa è molto faticoso, è più conveniente seguire il gregge, poiché lo fanno tutti. Qui siamo turisti, qui è il Paradiso, ed è fondamentale fare delle esperienze.Lo stesso corpo serve per crescere e anche lo stato “dormiente” è necessario per capire e agire. Si deve passare attraverso le emozioni. Questo è il vero scopo. 6) C'è un poeta contemporaneo con cui vorrebbe intraprendere un percorso di collaborazione? In tutta sincerità no, ma non lo escludo in un futuro perché c’è stato un inizio. Prima che Alda Merini se ne andasse mi fece conoscere una persona di cui mi parlava sempre: Lietta Manganelli, figlia di Giorgio Manganelli, un poeta e scrittore che è stato uno dei primi amori di Alda e che l’ha stimolata nella scrittura. La figlia mi chiese di musicare delle poesie del padre e lì ne ho musicate due, quindi ci può essere un seguito. Ma il poeta per eccellenza resta Alda. Lei iceva: “Il poeta per essere musicato, deve essere vissuto quotidianamente”. E io con lei ho avuto questa possibilità per ben 16 anni. 7) Progetti? Ho un’eredità di inediti di Alda Merini che ho già musicato faranno parte di un album. Continua il nostro sodalizio Nuti-Merini, poiché anche se lei non c’è, continua a essere la mia più grande musa ispiratrice. Dulcinea Annamaria Pecoraro
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Dopo il successo delle precedenti date, giovedì 3 aprile 2014 il prestigioso rock drama arriva alTeatro Goldoni di Venezia: è il nuovo appuntamento per la compagnia livornese TodoModo Music-All, che con grande determinazione ha portato in Italia il musical americano su licenza MTI Music Theatre International. L'opera di Wedekind, pubblicata nel 1891 e per molti anni considerata irrappresentabile, pornografica, anarchica e blasfema, è stata lo spunto per il musical di Sater e Sheik, messo in scena off-Broadway nel 2006 e premiato con ben 8 Tony Awards. Il tour italiano di Spring Awakening sta raccogliendo grandi responsi grazie all'eccezionale bravura del cast, all'originalità del progetto e alla diffusione "virale" sui social network. Ambientato in una grigia e rigida scuola del Ventennio fascista (e non in Germania come nell'originale), Spring Awakening mette in scena un conflitto tra studenti, scuola e famiglie, tra gioventù e autorità: masturbazione, omosessualità, aborto, stupro, suicidio ma anche amore, amicizia, libertà, la scoperta del sesso nelle segrete confidenze di adolescenti confinati in un istituto dove la ribellione diventa uno straordinario e commoventeinno alla vita. Un'opera coraggiosa, come ribadisce il direttore artistico Pietro Contorno: "Una scelta al limite del temerario e dell’incosciente. È vero. Ce lo dicono tutti. Specialmente in un anno cosi difficile per la società e la cultura italiana in genere. Ma come si dice: se non ora, quando? Il cambiamento deve essere cavalcato “prima”, deve essere anticipato, assecondato, stimolato. E questo noi vorremmo che accadesse". Niente effetti speciali né costumi sgargianti, un originale doppio registro prosa/rock show con tanto di band dal vivo ogni sera (quindi niente playback, tutto vero, tutto reale), un fortissimo impatto emozionale sul pubblico grazie ai temi civili, sociali e politici, un impegno costante nella comunicazione, un team creativo che sfrutta le possibilità offerte dai social network (comprese le irresistibili web series su YouTube e "sponsorizzate" dal testimonial Paolo Ruffini). Il cast è composto da undici giovanissimi attori, coadiuvati da due esperti comeFrancesca Gamba e Gianluca Ferrato, diretti magistralmente da Emanuele Gamba, che dell'opera ha colto il significato più profondo: "Chiunque sia stato adolescente è lo spettatore ideale di Spring: unica altra condizione è che se ne ricordi e si intenerisca per quella imbarazzante sconvolgente età dello slancio e del disagio che ci ha fatto sentire tutti sulle montagne russe. Un giorno fra le nuvole e il giorno dopo – o anche 5 minuti dopo – sottoterra". Testo recitato in italiano, canzoni in inglese, una vis espressiva unica nel suo genere anche per lapotenza rock dei brani di Sheik, riletti dalla band diretta da Stefano Brondi: "Pensateci: i cantanti sanno di avere non basi meccaniche ma persone vive che viaggiano battuta per battuta a fianco a loro, che si emozionano se loro cantano una frase nel pieno delle loro sensazioni, e che sanno stupire con dettagli sonori sempre più vividi approfondendo la conoscenza dell’opera replica dopo replica. Tutto ciò produce un’energia potentissima per la quale mi sono battuto a tutti i livelli". Seguono gli ultimi due appuntamenti del tour: 8-13 aprile (Teatro Verdi, Padova), 10 e 11 maggio 2014 (Teatro Duse, Bologna). Sul sito ufficiale, Facebook, Twitter, Flickr e YouTube ci sarà un continuo flusso di comunicazione: un autentico risveglio di primavera. PREZZI BIGLIETTI: Platea: Intero euro 29,00 - Ridotto euro 26,00 - Giovani euro 17,00 1° ordine: Intero euro 26,00 - Ridotto euro 24,00 - Giovani euro 15,002° ordine: Intero euro 24,00 - Ridotto euro 22,00 - Giovani euro 13,00 3° ordine: Intero euro 13,00 - Giovani euro 11,004° ordine: Intero 8,00 www.teatrostabileveneto.it/stabile.asp?id=24981 Teatro Verdi: centralino 041.2402011 biglietteria 041.2402014prenotazioni 041.2402019 (da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 17.00) Mediapartners: Broadway World Italia: www.broadwayworld.com/italy Amici del Musical: www.amicidelmusical.it Senzabarcode: www.senzabarcode.it Teatro.org: www.teatro.org Informazioni:Spring Awakening:www.springawakening.it Teatro Goldoni: www.teatrostabileveneto.it Ufficio stampa Synpress44:www.synpress44.com Consulente alla promozione: Carla Torriani Un cielo, una terra, una camerata del campo di concentramento di Dachau, umane inettitudini e voglia di sopravvivere e di cercare la “cura”, tale da innamorarsi e trovare nell’Amore la via.... Il teatro è un’arte, o una prospettiva da cui poter guardare l’orizzonte da protagonisti, cercando di vivere al meglio e al massimo ogni singolo attimo. Tanta suspance, risate, brividi che hanno percorso la numerosa e attenta platea del Teatro Excelsior di Reggello(FI). “La fine del mondo” messa in scena dalla Compagnia dell’Orsa, che abilmente e amabilmente, si è intercalata nella parte, diventando cordone tra cielo e terra, memoria tra passato e presente. Un’attuale e pungente satira, caratterizzata da note di ironico cabaret, seguendo le linee guida del copione di Jura Soyfer (scrittore ebreo, morto a soli 26 anni), sposando e catturando quell’idea di libertà, attraversando con la magia, quello che può diventare salvezza, anche nei peggiori momenti. Azione umana, coralità di sensi e stupore che aleggia sul volto di chi si è intercalato nella parte, trasudando emozioni che arrivano dirette, grandi e piccini, indistintamente. Già, poiché nonostante la complessità del tema e le metafore dello spazio e del contestato “equilibrio celeste”, la semplicità con cui la Compagnia dell’Orsa, riesce a riflettere e percorrere la commedia, in tutto il suo massimo simbolismo e le atrocità e le emergenze del tempo, sono degne delle più grandi performance. Un cielo, una terra, una camerata del campo di concentramento di Dachau, umane inettitudini e voglia di sopravvivere e di cercare la “cura”, tale da innamorarsi e trovare nell’Amore, la via che può mettere in moto le varie arti, e senza indugio o esitazione, accarezzare le ferite e gli errori, tornando a scrivere una nuova pagina di vita. Dulcinea Annamaria Pecoraro |
Deliri progressivi
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