Sedersi al teatro Giotto, è sempre una grande emozione, con il rosso del sipario imponente, una platea attenta e con lo sguardo proiettata verso il palco, in alto, all'orchestra della Camerata de' Bardi.
Uno scenario magistrate e decisamente sorprendente per il lavoro certosino; un po' come quando a Natale aspetti di scartare i regali. All'apertura del sipario, lo scenario che si presenta è colorato di "campagna". Elemento che dona e valorizza nella sua semplicità, diventando monito di vivere le cose quotidiane, come elemento base esistenziale.
L'alternanza di luci, fa da padrone e accompagna l'andare della perfomance, ambientando gli scenari tra notte/giorno.
Costumi e personaggi sono all'altezza dell'opera e della situazione un connubio perfetto tra Compagnia delle Formiche e Corale Santa Cecila.
Il suono dell'orchestra perfetto all'interno del teatro, un pò meno per le voci.
Unica pecca flash continui di foto dal cellalure che distraggono un pò dalla concetrazione sullo spettacolo, a volte sarebbe bello staccarsi dalla "tecnologia" e godere solo di quanto la maestria delle arti, può e sa regalare.
Serena Latini