
Racconta così, sagacemente, la storia della sua vita, e l’amore di un figlio per i propri genitori e dei genitori, per un figlio.
Risate e comicità senza fine, che coinvolgono le vicende attuali dell’amata Italia con salti “storici” primordiali, attraverso il pensiero delle religioni e dei tanti tabù, da sempre i quesiti assillanti che affliggono l’essere umano.
Una storia nella storia, tra passaggi, canti, scenografiche suggestive, costumi, provocazioni, che costruiscono in pochi attimi, i frammenti esistenziali. Con semplicità, riporta fedelmente quello che ci circonda, che si ripete, o da secoli, non è ancora mai morto.
Grande la simbiosi con il pubblico, e l’ironia, trasuda da tutti i pori per ben 3 ore, delineando l’esperienza di crescita di questo “uomo comune”; diventato grande, grazie a chi lo ha cresciuto, con estrema umiltà. Uno straordinario artista, che esalta la bellezza e la bruttura di questa amata/odiata Italia. La fatica/gioia di una famiglia, costruita sui valori.
Brignano diventa così occhio sarcastico, calzando perfettamente la diversità, viaggiando sul filo della verità della coscienza, ad un passo dalla superficialità e un altro, dalla profondità di un sentire, che è base della nostra identità.
Ma allora Enrico Brignano… chi è??? Tutto suo padre o tutto un po’ sua madre??? …
Sicuramente tutto sé stesso ed un po’ di ognuno di noi.
Dulcinea Annamaria Pecoraro