
Una commedia che denuncia i mali di una società e la sterilità dei sentimenti, criticando e analizzando psicologicamente ogni rapporto: padre- figlio/ cielo- terra/ nobiltà- povertà/ virtù- dissolutezza/ maschere- verità/ vendetta- perdono/ uomo- donna e tutte le fragilità e le bellezze che la natura umana porta con sé.
Un carico di emozioni che con occhi morali, intellettuali, proverbiali, bizzarri, reali, affermano con forza il pensiero di chi sa bene come Sganarello, quale sia la “retta via” da seguire, e cerca in qualche modo di dissuadere la perversa e libertina forma d’azione di vivere di Don Giovanni.
Ma tanta è la paura di perdere anche quel poco che ha, da seguire servilmente un contesto non facile, andando contro anche al proprio essere.
Un gioco di controsensi, di sapere di non sapere, di fare ma non dire, di miscredenza e conflitto di fronte ad un mistero così grande come Dio, e all’emancipazione di reagire, seguendo canoni di valori e/o onori, oggi divenuti onèri, difficili da perseguire e che rendono diversi, chi li vive.
Sei attori Alberto Giusta, Antonio Zavatteri, Massimo Brizi, Alessia Giuliani Mariella Speranza e Alex Sassatelli, con scenografia semplice ed essenziale, tale da fare breccia, con poco, nel tutto della nostra quotidianità.
Dulcinea Annamaria Pecoraro
vedi anche: http://www.ilmiogiornale.org/il-don-giovanni-di-moliere-tra-ieri-e-oggi/