"Il deltaplano è un mezzo che consente all’uomo di volare sfruttando le correnti ascensionali, e la qualità del volo dipende per lo più dall’armonia fra le condizioni meteorologiche e l’abilità dell’uomo nell’interpretarle e sfruttarle. Il volo rappresenta quindi una sorta di dialogo costante fra ciò che la natura propone e la capacità dell’uomo di ascoltare ed assorbire i giusti spunti.... Deltaplano di Miano Michele Dati2014, 48 p., brossura Editore BastogiLibri (collana La ricerca poetica) Michele (Milano 1971), scrittore umanista, poeta, critico letterario e d’arte, operatore culturale, vive a Milano. E’ nipote dello scrittore Alessandro Miano (1920-1994). Si occupa di editoria da sempre. Ha compiuto studi classici e si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università statale di Milano con una tesi in diritto romano. Discende da una nota famiglia di editori e scrittori da generazioni. Figlio d’arte, nipote dello scrittore Alessandro Miano (1920-1994), da cui ha attinto una certa sensibilità artistica, collabora con la casa editrice Guido Miano Editore di Milano, fondata dal padre Guido, e che dal 1955 ad oggi ha pubblicato migliaia di titoli. Si occupa prevalentemente di critica letteraria con profili, articoli e monografie di autori e artisti contemporanei. Recensione a cura di Marialuisa Brunetti Il titolo è il primissimo termine che suscita l’attenzione del lettore. Il deltaplano è un mezzo che consente all’uomo di volare sfruttando le correnti ascensionali, e la qualità del volo dipende per lo più dall’armonia fra le condizioni meteorologiche e l’abilità dell’uomo nell’interpretarle e sfruttarle. Il volo rappresenta quindi una sorta di dialogo costante fra ciò che la natura propone e la capacità dell’uomo di ascoltare ed assorbire i giusti spunti. Il deltaplano riveste quindi un significato simbolico perfettamente calzante con la silloge che Michele Miano ci consegna, poiché il dialogo Poeta-Natura costituisce l’asse portante di tutta l’opera; esso però non avviene su un piano paritetico, ma porta con sé un carattere riverenziale di chi riconosce nell’armonia del creato il mezzo scelto dall’Assoluto per esprimersi, dialogare e quindi rivelarsi all’uomo, seppure non nell’immediatezza. “La natura, le sue trame i suoi canti e la vita come un’immagine vana che si mette a fuoco solo quando si è distanti.” (pag. 19) Una silloge dove gli elementi naturali, non sono mere descrizioni estetiche ma vera e propria essenza di tutta la poetica di Michele Miano, punto di partenza e di arrivo di considerazioni profonde di tipo esistenziale. La natura, con i suoi echi, le innumerevoli e costanti sollecitazioni dei sensi, coinvolge il Poeta attirandolo in un percorso intimistico, che apre ad interrogativi profondi, le cui risposte, mai immediate, possono essere trovate solamente attraverso un silenzio contemplativo. La pioggia sottile che “sembra alitare strane parole”, oppure il vento “che scuote profonde solitudini”, così come “volteggiate rondini come bianche colombe”, diventano portali che l’uomo attraversa trovandosi di fronte a nuovi sentieri sconosciuti, ma che sempre includono i giusti punti di orientamento per il viandante che desideri raggiungere nuovi traguardi e vette più elevate. Il Poeta sembra assorbire completamente ogni stimolo offerto dalla natura, sia esso tattile o uditivo, visivo oppure olfattivo, ponendolo al setaccio della mente e dell’animo, e restituendolo al lettore sotto forma di riflessioni o interrogativi nel tentativo di estorcere dalla natura stessa risposte che possano saziare la sua fame di Assoluto avvertita a tratti “urgente-struggente” e concreta, ma che sembra portare con sé un’intima certezza che prima o poi ogni incomprensione troverà spazio a nuova rivelazione. “Cosa dire? Cosa pensare? La notte. Il fiume scorre lentamente E rivedo i colori della terra. Colline, sentieri inondati dall’alba. La luce rinasce.” (pag.23) Mediante la scelta di uno stile poetico sobrio e al tempo stesso attento e delicato, Michele Miano attraversa tematiche di spessore, come il significato della Vita o il senso della sofferenza, che non possono lasciare spazio a superflui orpelli e ingombranti interferenze linguistiche. “Arde nel corpo universale e dell’anima, musica conchiglia ch’è la donna, e della carne, colonna sonora ch’è l’uomo, fa un essere vivente.” (pag. 33) Un arricchimento musicale dove suoni, rime e valori, che vengono sapientemente dosati per una lettura scorrevole, puntando dritti alla sostanza. Marialuisa Brunetti
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Parentesi di vita poesie e racconti liberi di Luciano Manfredi Arduino Sacco Editore Genere: Poesia Pagine: 104 ISBN - 978-88-6354-970-6 Luciano Manfredi nato a Massa, Pluripremiato – finalista, Menzione di Merito, concorso nazionale il Giovello 2012-2013, concorso internazionale Città fiabesca, 2013-2014, concorso internazionale Occhi sul Mugello 2014, concorso nazionale Opera prima 2014. 3* Class concorso internazionale Poetico Musicale 2014. 7* Class premio speciale della giuria concorso internazionale Saltino Vallombrosa 2014. 7* Class. Premio speciale della Giuria concorso internazionale s. Domenichino 2014. 4 class e premio speciale. Concorso nazionale Giovello 2014. Luciano Manfredi è al suo debutto editoriale. Da sempre aspira ad esprimere e condividere le sue idee tramite racconti e poesie toccanti (vedi lettera della sua professoressa Dr. Olga Mariotti). Con tali è stato premiato, però il suo desiderio impellente è di condividere le proprie emozioni provate durante il lavoro come Operatore Socio Sanitario presso la clinica dove è al contatto immediato con il dolore e la morte. Da lì la necessità di dare alle stampe la sua produzione, in quanto non si crede un poeta, ma pensa, veramente, che dalla sua penna nasca un'idea migliore e più umana dell'uomo, oggi più che mai, arso in deserti e periferie spirituali acidificanti che tolgono "dignitas" e la "pietas" in senso latino, che sono costituenti fondamentali per l'integrità morale e fisica dell'Uomo non come astratta idea, bensì dell'Uomo nella sua concretezza palpabile degli affetti e delle emozioni. È comunque presente quale autore in «Pagine» e nella prestigiosa rivista livornese “La Ballata”, luglio 2014, consultabile Archivio di Stato G-153 premio Cultura Presidente del Consiglio e premio della Cultura, l’Autore ha in progetto opere di un certo rilievo ed impatto. Deltaplano di Miano Michele Dati2014, 48 p., brossura Editore BastogiLibri (collana La ricerca poetica) Michele (Milano 1971), scrittore umanista, poeta, critico letterario e d’arte, operatore culturale, vive a Milano. E’ nipote dello scrittore Alessandro Miano (1920-1994). Si occupa di editoria da sempre. Ha compiuto studi classici e si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università statale di Milano con una tesi in diritto romano. Discende da una nota famiglia di editori e scrittori da generazioni. Figlio d’arte, nipote dello scrittore Alessandro Miano (1920-1994), da cui ha attinto una certa sensibilità artistica, collabora con la casa editrice Guido Miano Editore di Milano, fondata dal padre Guido, e che dal 1955 ad oggi ha pubblicato migliaia di titoli. Si occupa prevalentemente di critica letteraria con profili, articoli e monografie di autori e artisti contemporanei. Il giovane Miano si è formato in ambito culturale presso la storica abitazione del padre in zona Sempione a Milano, zeppa di libri e manoscritti e nei precedenti uffici dell’omonima società editrice in Porta Romana, dove l’ambiente, crocevia di incontri artistici e scambi culturali ha stimolato ancora in tenera età una continua ricerca dello spirituale nell’arte. Conosce ancora adolescente i più significativi poeti, scrittori e artisti del Secondo Novecento, spesso ospiti dell’omonima Casa editrice, animata dallo zio, lo scrittore Alessandro Miano (1920-1994) la cui attività culturale è ricordata nelle opere enciclopediche più note: quindi passano dalla redazione di Miano Editore da Padre David Maria Turoldo, a Franco Loi, da Luciano Erba a Giovanni Raboni, da Maurizio Cucchi a Raffaele Crovi a Milo De Angelis a Donatella Bisutti oltreché le più autorevoli firme universitarie della critica letteraria, e solo per citarne alcuni: da Silvio Ceccato, scienziato e studioso di cibernetica a Bruno Maier dell’Università di Trieste a François Livi dell’Università Sorbona di Parigi, da Franco Lanza dell’Università di Viterbo a Elio Andriuoli a Gaetano Chiappini dell’Università di Firenze, da Giovanni Cristini a Pietro Pelosi dell’Università di Salerno da Enzo Concardi a Silvano De Marchi a Sabino d’Acunto. Il giovane Miano non poteva non rimanere affascinato da questa realtà, fuori dal comune e fuori dal tempo, un’isola felice “colorata, sempreverde” (di matrice siciliana, quasi a evocare l’isola sempreverde tanto cantata con nostalgia dallo zio Alessandro nel Canzoniere dell’anima, opera uscita postuma con prefazione di Maurizio Cucchi). Ha curato la stesura di antologie e repertori d’arte. Scrive su riviste del settore, di cui ha anche curato la pagina culturale. Segnalato in vari premi nazionali, sue liriche sono state inserite in repertori di poesia contemporanea. Apprezzato poeta, Michele Miano è anche promotore di iniziative culturali e premi di poesia. Sull’attività di M., hanno parlato tra i tanti, Bruno Maier, Franco Lanza, Giovanni Cristini, Sabino d’Acunto, Giulio Palumbo, Pietro Mirabile, Liliano Lanzi, Daniela Monreale, Alessandro Mancuso, Nicla Morletti, Davide Foschi. M. è firmatario del nuovo movimento artistico “Metateismo”, fondato dal pittore Davide Foschi per cui «Questo è il momento per riappropriarsi della vera essenza dell’Arte proprio grazie all’attuale livello di coscienza che l’essere umano ora è in grado di incarnare. Abbiamo compreso di non essere solo logica e razionalità, l’intelligenza delle emozioni è ormai un dato acquisito e già stiamo guardando il prossimo passo. Cogito ergo sum oggi non ci può più bastare. L’Uomo dei nostri tempi ha bisogno di andare oltre e dire:Io sono perché intuisco la mia essenza. L’Arte come mezzo per ricollegare alchemicamente l’alto e il basso, per ritrovare le origini e scorgere il futuro, come strumento per riscoprire il sacro non in quanto dogma ma come consapevolezza della grandiosità dello Spirito umano, come ispiratrice di sogni, di visioni che, se portate a coscienza, possono diventare domande fondamentali per la nostra esistenza. Un’Arte che riscopra l’Uomo portatore di divino.» Ha pubblicato: Quaderno senza titolo (2013), Deltaplano (2014). Stralci di note critiche ricevute: Davide Foschi «M. è artista che sente tra le gocce di pioggia la voce dell’universo, che scova il senso del dolore e della morte anche dove meno è in mostra, come nello sgorgare della primavera; al contempo svela l’ipocrisia dei costumi umani dialogando, vis a vis, con chi è al di sopra dell’uomo stesso riconoscendosi nelle proprie mancanze; nostalgia dei sentimenti oltreché dei pensieri provati, dell’universo del sé che si perde nel tempo. La lotta con le apparenze, la battaglia con il non vivere non si risolve con Miano in un’irreale approvazione di ciò che è stato compiuto ma con la vaga sensazione che il nocciolo del mondo è lì, dietro ad un velo, quasi a portata di mano, un velo oltre il quale egli stesso s’assume responsabilmente il dubbio di non potere, o di non dovere accedere. Una poesia di una grande e raffinata musicalità, da provare con l’anima, e prima ancora con i sensi, quella di M.: una porta d’accesso all’invisibile che nessuno dovrebbe mai chiudere.» Alessandro Mancuso «Una poesia delicata, di oggetti minimali che tendono all’assoluto, partendo da un punto di osservazione assolutamente naturale, impregnato di sensazioni gravide. La distribuzione delle parole nei versi di M. è centellinata, ponderata, sì da affidare all’interpunzione il respiro delle pause, dei silenzi tra un quadro e l’altro. I temi lievi e profondi colpiscono in battute immaginifiche d’impatto, aprendo squarci di visioni problematiche, d’interrogativi in sospeso.» Daniela Monreale «Dai suoi versi emerge una forte sensibilità per la natura che si traduce in immagini molto fresche, leggere e intrise di una palpabile malinconia. C'è come una simbiosi tra umanità e natura, con qualche eco leopardiana "naufragare in questo mare" di Leopardi - "annegare in un mare di stelle" della poesia di M., una "solidarietà" tra voci umane e voci del creato, che si volge in canto dolente, ma anche appassionatamente legato alla vita, aperto al richiamo della speranza ("una vita che si desta"). Il suo stile è molto semplice, scorrevole, si vede che sgorga direttamente dal cuore.» Nicla Morletti «Una poetica che spazia dall’esistenziale al trascendentale e nella spontanea manifestazione del pensiero, senza elucubrazioni, investe l’umano e il divino penetrando realtà e fenomeni, ora con dolcezza ed ora con attenzione, ora con sottile malinconia ed ora con serena fiducia.» Respira Me... di Alma Gjini Ed. Youcanprint.it Pagine: 68 ISBN: 9788867510085 Alma Gjini nata 1/09/1977 Albania. Laureata il Giornalismo, specializazione Criminologia-medicina legale. Ha pubblicato: "Te dua shpirt" (un ti amo dall'anima) editore "Toena" 1998 , "Respira me" editore Youcanprint 2012, "Regno di donna" (2013) Ed.Youcanprint La poesia di Alma Gjini ci porta dritta in quel territorio dell'anima che spesso teniamo celato, quasi fosse un lembo di pelle ancora viva ma scorticata dal dolore dell'assenza, dal tormento di un addio, dagli spigoli vivi di sogni andati in frantumi... L'autrice, infatti, ci offre un viaggio nel suo interiore, dove ogni verso è intriso di melanconia e le memorie del cuore sembrano formare una fune robusta alla quale potersi aggrappare per non soccombere.
Le rime del cuore attraverso i passi dell’anima Poesie di Dulcinea – Annamaria Pecoraro - Editrice Lettere Animate – Collana Poetica - La poesia, di Dulcinea Annamaria Pecoraro, Le rime del cuore attraverso i passi dell’anima, Editrice Lettere Animate, vuole essere, essenzialmente, un dolce inno all’amore. A mio parere, tanti bei versi che parlano di veri, forti, sentimenti nei confronti della persona amata, verso cui ella rivolge molta fantasia e personale disponibilità, con un’apertura mentale davvero singolare. A dire il vero, ella, dedica, con dedizione, il cuore e l’anima, con struggente, intensa, passione. Difatti nelle prime pagine del libro si legge, con vivo piacere, nella poesia Amore: “Amore così grande ed indivisibile/che riesce a superar montagne/o a farle crollare. Amore infiamma, costruisce…/Amore s’incrocia per strani mezzi del destino. Amore dove mai avresti immaginato!”. (pag51). La poetessa, in effetti, riesce a definire l’amore in tanti modi, è un pregio per lei saperlo riconoscere o incrociare con il solo sguardo, intuendo, convinta, nella sua vita, un finale inaspettato, nella chiusura in un legame di vecchia data, avvenuto, forse, con effetto lacerante, come se ci fosse stato di mezzo lo zampino del destino. Ecco, questo intende dirci, Annamaria, in tante diverse poesie, sia nello spirito che nei suoi reali contenuti, anche se con lievi, varie, sfumature. Sono certa che il grande tema di questo libro resta comunque l’amore come punto centrale di tutta la raccolta poetica. Ella ne dà una definizione molto più brillante e convincente in Angelo caduto: “Sono qui, puoi sentire la mia voce/sono la tua luce e la tua oscurità./Ti sto aspettando…. Sei e sarai sempre /l’elisir della mia libertà”. (pag. 58). In sostanza, l’esaltazione di un amore, senza mai esagerare, che l’autrice percepisce tra il buio del silenzio, o nella luce dei suoi giorni, resta così viva e presente nei sogni di ragazza, ancora fortemente innamorata. E, si sa, le ragazze di ogni società cercano, come nelle favole, di sognare il proprio amore con la loro fantasia, con le ali dell’immaginazione, cercando di volare in quei cieli e spazi che vanno oltre la normale realtà. La mia, minuziosa, osservazione m’induce a dire che l’intera raccolta poetica, di Annamaria Dulcinea, è particolarmente bella, e moltissimi versi intrecciano diverse visioni realistiche della vita, sia sul piano affettivo quanto espressivo. In concreto, poesie che sanno parlare di rose senza spine, quando gli occhi dell’amore non ne vedono; una particolarità a dir poco sorprendente, per chi, in passato, ha dovuto conoscere cosa sia la vera sofferenza che lacera dentro costantemente. Ma, ella, nonostante tutto, riesce, in taluni versi ad essere anche un po’ ironica quanto cortese. Invero, nella poesia Amor Cortese, ella, ha saputo plasmare congeniali versi in una forma di respiro più incisivo, donando grazia e nobiltà all’immaginazione stessa, che s’apre libera, luminosa di luce, come si legge in: “Messere mi accosto a voi/con virginale rossore/e quella sana dose di follia/che rende non vano il mio peregrinare/Terre deserte ed aride d’Amore/han percorso la mia anima/ e lo core leggiadro, nel sognare l’oasi, mira incantata Voi /Sentinella del mio errare/stella che guida ancora/e fa sperare/che lo destino abbia grandi progetti. Nonostante la stanchezza medito/come guerriera, attendo. Energizzo, nel dono del mio essere, la forza del coraggio, affondando con il sorriso, l’Alba.” (pag.65). A mio parere, questa magnifica poesia dice proprio tutto, e non ha bisogno di alcun commento di come ella riesce a scrivere rime col battito del cuore, attraverso i passi dell’anima. Non mi è stato difficile constatare che molte poesie parlano anche di altri temi sociali altrettanto interessanti, come: l’amicizia, la fraternità, l’amore per la patria e verso Cristo, nonché di marinai, di poeti. E, talune poesie, sono state già premiate in diversi autorevoli concorsi letterari e inserite in questa preziosa raccolta. Va osservato, tuttavia, che le rime del cuore della poetessa sembrano essere velate da una profonda tristezza e tanta amarezza, per un duro passato di sofferenza, probabilmente, al punto che, ella, fa fatica a superare, e dimenticare. Ecco, dunque, che affiorano quei momenti che, inevitabilmente, impediscono al verso di essere più libero, per esprimere al meglio, con serenità, sentimenti altrettanto nuovi. A mio dire, sentimenti che potrebbero essere più inclini e congeniali di un talento, destinato a saper forgiare domani altri nuovi versi o novità in fatto di scrittura; probabilmente, con una dialettica rinnovata più ricercata, mettendo a fuoco quella stessa forza di grandezza che ogni poeta nasconde dentro di sé. In effetti, in una sua speciale poesia: Milonga dell’Angel, ella asserisce con bravura:”… Il libero arbitrio, la lotta tra il il bene e male esplode/alla ricerca del suo applauso/Il finale è il resoconto del personale viaggio”(pag. 66)…” E’ vero, il male e il bene dentro di noi si combattono a vicenda in un afflato d’intenti, con troppe sfide continue, a volte avvincenti, travolgendo nell’insieme forti emozioni, che si plasmano con la sofferenza, ed è un arbitrio, visto sotto il profilo umano, e lo condivido, senza alcun dubbio. Va, comunque, un plauso alla poetessa che ha cercato di voler imprimere nei suoi versi questa reale sfaccettatura nella sua personale descrizione. In conclusione, dopo un’attenta lettura, non sbaglierei dicendo che questo libro di Annamaria Dulcinea vuole essere un lungo cammino di chiarificazione dentro di sé, ovvero un processo liberatorio che adagio avanza gradualmente nell’inconscio della poetessa, e che va delineandosi man mano per portare più luce e serenità nello spazio del suo immaginario, ma anche nella sua vita personale. Sicuramente, validi elementi necessari per poter guardare in avanti con più serenità, e scegliere così le varie opportunità, più vicine alle sue ambizioni, che siano in amore o in lavoro. La mia personale visione m’induce a valutare che l’autrice, in futuro, sia molto di più di questi versi forti e tenaci. Non risulta difficile, difatti, intravedere, in queste liriche, plasmate con fortezza e tenacità, un seguito di scelta più ampia, rispetto a quanto non abbia già dato o detto in precedenti sue novità, in fatto di scrittura. Mi viene di pensare, che a volte i suoi versi somigliano più a delle vere cordate di un alpinista tenace che spesso e volentieri si lancia a scalare una montagna. Io, personalmente, così intravedo l’inconscio di Annamaria, una vera forza instancabile, quasi inesauribile, pur di raggiungere una vetta o una mèta. Il suo animo, se pur ferito, in passato, io credo riuscirà ancora a percepire la grande spinta che va oltre l’innata sensibilità dei forti poeti, senza mai perdere di vista il punto luminoso del faro che sempre lampeggia di notte per orientare l’ingresso delle navi nel porto. In egual modo, credo, ella saprà farsi spazio e liberare la sua anima e portarla fuori dal magma di crudele sofferenza, per dedicasi ad altri nuovi versi diversi. Quel giorno sarà una ventata liberatoria, a differenza di quanto non stia già facendo, per tornare nuova, gioiosa della vita, amante dell’amore, dell’uomo che ama intensamente, con la voglia di ricominciare dalle ceneri del passato, per unire il suo canto alla Musa, che domani, dinanzi alla luce fresca dell’alba, le saprà ispirare tanti bei canti nobili e ammirevoli, così avvincenti, da sorprendere ancora i suoi fedeli lettori. Anna Scarpetta Poetessa, Anna Scarpetta è nata a Pozzuoli (NA) nel 1948, si è Diplomata a Napoli Perito Ragioniere; ha studiato presso la Scuola di Recitazione e Spettacolo a Napoli. Ha vissuto per moltissimi anni a Napoli. Ha lavorato a Milano presso la Rete Ferroviaria Italiana, attualmente vive a Novara. È presente in numerose Antologie di poesia contemporanea. Si è sempre dedicata alla Poesia, Narrativa, Saggistica. Ha collaborato con prestigiose riviste culturali: Rinascita Letteraria, Valori Umani, Ribalta, Orizzonte di Gloria Pontezen Academy – (Napoli); Areopago Cirals di Roma; Rivista Corriere e Poeti (Firenze); Gli artisti del Giorno (Cuneo). È stata Presidente Onorario per la Città di Napoli del MOPOEITA (Movimento per la Diffusione della Poesia in Italia). È Membro Honoris Causa a Vitae del CDAP (Centro Divulgazione Arte e Poesia). Ha ottenuto numerosi riconoscimenti e prestigiosi premi in moltissimi concorsi letterari. Ha pubblicato nel 1985 un volume di liriche dal titolo: “Poesia” Editore Gabrieli Roma; ha pubblicato nel 1991 una Silloge di Poesie “Frantumi di tempo” Collana i Poeti del Nostro Tempo – Editore Lo Faro Roma; ha pubblicato nel 2004 una Silloge di poesie dal titolo “L’altra dimensione della vita” – Poeti Italiani Contemporanei - Editore Libroitaliano World; ha pubblicato nel 2011 un volume di poesie “Le voci della memoria“ Collana Omero Serie Oro – Poeti Italiani Contemporanei – Editrice Ismeca Libri Bologna. "Se mi stringi così forte, non mi fai male: è quando non lo fai, che sento dolore". Fiorella Cappelli © Padrone il vento. Poesie e racconti di Cappelli Fiorella Dati 2009, 144 p., ill., brossura Editore: PensieriParole Acquisto: http://www.ibs.it/code/9788896472019/cappelli-fiorella/padrone-vento-poesie.html Fiorella Cappelli è nata e risiede a Roma. Ha lavorato per 30 anni in un’Azienda di Telecomunicazioni Satellitari. Suoi i lbri “Carezze D’Aria”,(Gallo&Calzati,Bologna) “Padrone il Vento”, copertina e prefazione di José Van Roy Dalì (figlio di Salvador Dalì) edito Pensieri e Parole, L’Aria Tra le Ali edito Pensieri e Parole ,Pensieri Maturi, (poesie in lingua, vernacolo romanesco e aforismi). Presente con aforismi e frasi nel libro “Tra Cuore e Mente” Edito Cleup, Padova 2008. Vincitrice di numerosi concorsi. Presente in numerose antologie ed eventi con la declamazione delle sue poesie a vari eventi dell’Estate Romana ed eventi di Solidarietà in Toscana. A Luglio 2012, per il nobile animo poetico e spirito umanitario con il quale partecipa concretamente al sociale, le viene riconosciuta, con Decreto n.ON/04/2012 del Gran Priore Stelio W. Venceslai, Gran Priorato D’Italia dell’Ordine dei Cavalieri del Tempio di Hierusalem, la nomina di Cavaliere al merito Templare. Sinossi: C'è una vela nel cuore di ognuno di noi. Una vela che raccoglie la nostra quotidianità nel mare della vita e che vorremmo spiegare al vento ogni qualvolta sentiamo mancarci il respiro. Questo libro, nel suo contenuto di poesie e racconti, racchiude tra le pagine sensazioni nate dal vivere, dall'osservare con gli occhi della mente le cose che ci circondano, trattenendole sospese nel cuore, quando esse riescono a comunicare con ciò che in quel momento sentiamo di essere: alcune volte è la tristezza a fare da padrona, altre la gioia, l'allegria, altre... il vento. Ricorrenze e Memorie, Poesie d'a... mare, Poesie Donna, Poesie d'Amore, Poesie Sciolte e Racconti, tutti insieme legati dal nodo di un'ipotetica cima che solo il lettore deciderà quando sciogliere, servendosi del suo prezioso tempo, accompagnato dal vento della sua fantasia... |
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