sarà presente al Salone Internazionale del Libro di Torino 2016

di Maria Luisa Mazzarini
92 pagine
Edizioni EEE
ISBN 978-88-6690-300-0
Ebook
Cartaceo
Maria Luisa Mazzarini, di Umbertide (Perugia), vive a Pescara.Ha studiato Lettere Classiche e svolto attività di docenza e di scrittura. Ha pubblicato le raccolte poetiche E poi soltanto il vento (2010), Fuga in gonna di farfalle (2012), Lanterne per riconoscermi (2014, Salone del Libro di Torino), Le mie parole d’acqua (2015, Salone del Libro di Torino). “Cataloghi d’Arte -Davide Foschi- Metateismo.” L’Avanguardia del Movimento a cura di G. Puntelli- Ed. G. Mondadori MI, 2015: presente con sue opere tra le personalità della cultura poetico- letteraria. Ha ricevuto significativi apprezzamenti critici. Suoi testi sono inseriti in diverse antologie e riviste letterarie, siti e gruppi letterari online.
SINOSSI
Si aprano le danze è una fantasmagoria di colori e di luci, è un susseguirsi incalzante di visioni e di sogni (chi, se non un visionario, sa ascoltare la luce e respirarla?) ed è al contempo un Viaggio alla ricerca del senso più profondo di sé, di quel giardino interiore che è segreto anche al cuore e che si trova forse soltanto attraverso l’Arte, la Poesia, prima rigagnolo, poi torrente in piena, che rompe gli argini e apre i sensi alla bellezza magica del mondo e alla Bellezza superiore dello spirito. Sensibile alla pittura e ai principi fondanti del Metateismo, l’Autrice crede alla possibilità di riconquistare attraverso l’Arte il legame spirituale che collega umano e divino, perché l’Arte è ciò che permette all’Uomo di “creare nel creato”, di ritrovare in sé il “sacro”, inteso come lo spirito dell’“Uomo portatore di divino” e di prenderne coscienza, per dar vita a un nuovo Umanesimo.
PREFAZIONE di PIERA ROSSOTTI POGLIANO
(…)
ho scritto
d’una vita d’aria e di acqua,
di terra e di fuoco,
di Sogno di fiorita danza.
E di segreta lacrima.
In questi pochi versi è contenuta tanta parte dell’universo poetico di Maria Luisa Mazzarini.
C’è la vita, prima di tutto, guardata con stupore di bambino davanti ai fiori bianchi della primavera, ai petali di neve di un ciliegio, ai gigli di un campo. C’è l’aria luminosa del giorno pieno, il brulichio di stelle e la luce di una luna segreta che illuminano la notte. C’è l’aria che muove l’acqua e ne scompiglia i capelli come un amante, e la luce d’acqua di polla da respirare o un torrente gorgogliante / di Luce da ascoltare in una notte d’amore sotto le stelle.
Anche le parole sono acqua, cascate, fiumi, sorgenti, acque di smeraldo, vive di alghe, o gelide acque di cristallo capaci di sciogliersi come lacrime alla vita di una Donna che la luce del mattino sorprende nel prato, adagiata tra l’erba, fresca e limpida come nuovo cristallo di rugiada. Si aprano le danze è una fantasmagoria di colori – di fiori, di acque, di cieli – e di luci – luce degli astri, Sole, Luna, stelle, ma anche luce tenue di lucciole, riflessi di acque – è un susseguirsi incalzante di visioni e di sogni (chi, se non un visionario, sa ascoltare la luce e respirarla?) ed è al contempo un Viaggio alla ricerca del senso più profondo di sé, di quel giardino interiore che è segreto anche al cuore e che si trova forse soltanto attraverso l’Arte, la Poesia, prima rigagnolo, poi torrente in piena, che rompe gli argini e apre i sensi alla bellezza magica del mondo e alla Bellezza superiore dello spirito.
Dalle dediche di alcune poesie si comprende la grande attenzione e sensibilità dell’Autrice per la pittura: Degas, Monet, Picasso e il contemporaneo Davide Foschi, fondatore del Metateismo e autore del Manifesto del Movimento che si propone di riconquistare attraverso l’Arte il legame spirituale che collega umano e divino, perché l’Arte è ciò che permette all’Uomo di “creare nel creato”, di ritrovare in sé il “sacro”, inteso come lo spirito dell’“Uomo portatore di divino” e di prenderne coscienza, per dar vita a un nuovo Umanesimo.
“Cogito ergo sum oggi non ci può più bastare. L’Uomo dei nostri tempi ha bisogno di andare oltre e dire: Io sono perché intuisco la mia essenza.”[1] Per riuscire a ritrovarsi, l’Artista deve però prima accettare di perdersi, accettare il sogno e il mistero, aprirsi al miracolo del mondo per arrivare al luogo-non luogo / di un paesaggio di luna, un LUOGO dove non si è stati mai, / di Poesia e di mare, un luogo remoto e segreto, di cui la Poetessa trova infine il nome:È la Vita quel Luogo di fiori.
[1] D.Foschi, Manifesto del Metateismo, www.davidefoschi.it /metateismo.