
Le sue canzoni, il suo ostentare la sua comicità e soprattutto il suo spirito ilare ma oltranzista.
"L'importante è esagerare. Storia di enzo Jannacci" ,è un libro che narra la gavetta di un uomo: interessante, di un intellettuale milanese, di un dottore, di un personaggio molto particolare che ha rappresentato sicuramente assieme a pochi, altro il vero essere milanese.
Lo abbiamo visto cantante, cabarettista e attore, sempre fuori posto ovunque si trovasse, ma allo stesso tempo nel ruolo perfetto.
Mainardi sa come descrivere veramente Jannacci e col suo libro, ci riesce in pieno e leggendolo ce lo fa apprezzare ancor di più.
Nei suoi anni di carriera ha collaborato con molti artisti, uno su tutti Giorgio Gaber, con il quale a suo modo hanno disegnato poesia.
Dario Mainardi ci descrive la vita artistica e non di Jannacci, un tipo che ogni suo personaggio era decisamente una parte di se stesso.
Ve l'ho detto, Jannacci l'ho amato e lo amoancora, forse perchè in alcune cose era facile anche rivedersi un po'.
Ma la bellissima biografia scritta da Mainardi segue e racconta passo passo, la carriera artistica di quest'uomo il cui motto era veramente "l'importante è esagerare" tanto che lui lo ha indossato a pieno titolo.
Musicalmente parlando Jannacci ha fatto di tutto: ha suonato jazz, pop, rock, canzoncine che a primo ascolto paiono banali, ma poi nascondono in quell'autoironia, una forte protesta verso la società del periodo.
Dico semplicemente grazie a Dario Mainardi perchè col suo libro, ci ha permesso assieme alle sue pagine di ripercorrere la carriera di un'artista, il cui pregio migliore era la sua imperfezione e con quella ci ha portato ad amarlo e ad aspettarsi sempre cose mai comuni.
Roberto Bruno